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- LA DISLESSIA
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COS’ E’ LA DISLESSIA? Si parla di DSA quando un bambino mostra delle difficoltà isolate e circoscritte nella lettura, nella scrittura e nel calcolo. E’ possibile distinguere i DSA in: - Dislessia: difficoltà a riconoscere e comprendere i segni associati alla parola. - Disgrafia: il disturbo della scrittura riguarda la produzione dei segni alfabetici e numerici con tracciato incerto, irregolare. Investe la scrittura ma non il contenuto; - Disortografia: difficoltà a scrivere le parole usando tutti i segni alfabetici, a collocarli al posto giusto o a rispettare le regole ortografiche; Discalculia: difficoltà di calcolo o della scrittura e lettura del numero. Il comportamento del bambino con d. assomiglia a quello del bambino svogliato, pigro, capriccioso, riluttante all’impegno.
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COME SI MANIFESTA Non leggono in modo fluente;
Sono lenti a scrivere, in particolare quando devono copiare alla lavagna; Commettono errori, saltano parole e righe; Non utilizzano armoniosamente lo spazio del foglio; Molti scrivono con caratteri troppo grandi e/o troppo piccoli e preferiscono scrivere in stampato maiuscolo; Compiono errori caratteristici come l’inversione di lettere e numeri (51 – 15; m/n; b/d; p/b; a/e);
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Non riescono a imparare informazioni in sequenza (alfabeto, giorni della settimana, mesi dell’anno) o confondono i rapporti spaziali e temporali( destra/sinistra, Ieri/domani, lettura dell’orologio); Hanno un lessico povero e la memoria a breve termine; Possono avere difficoltà nell’espressione verbale; Possono mostrare alcune difficoltà motorie fini (allaciarsi le scarpe o i bottoni); Non riescono ad imparare le tabelline, a fare calcoli in automatico o ad eseguire numerazioni regressive.
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QUANDO SI FA LA DIAGNOSI E COME SI AFFRONTA
Già nella scuola dell’infanzia vi sono i primi sentori: Mancata memorizzazione in varie situazioni di nomi di oggetti conosciuti e sempre usati; Vi è una inadeguatezza nei giochi linguistici, nelle storielle inventate, nei giochi di parole, nel riconoscimento e nella costruzione di rime; Difficoltà a compiere esercizi metafonologici; Ma nello specifico la diagnosi viene posta alla fine della II anno della scuola primaria. Ciò permette gli errori più comuni (“non impara perché non si impegna”) ed evitare l’attribuzione a problemi psicologici.
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COSA DEVONO FARE GLI INSEGNANTI
Riconoscere e accogliere la “diversità”; Parlare alla classe e non nascondere il problema; Se è necessario scrivere alla lavagna possibilmente in stampato maiuscolo; Visualizzare le spiegazioni con mappe concettuali e schemi disegnati alla lavagna; La quantità degli esercizi e il materiale di studio a casa e a scuola non potrà essere lo stesso del resto della classe, ma deve essere ridotto; Ricordare che i bambini dislessici hanno bisogno di tempo e non devono essere penalizzati per questo; Far lavorare con il testo aperto, anche nelle verifiche, se necessario; Permettere ai bambini di registrare le lezioni.
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LE COSE DA NON FARE Far leggere al bambino a voce alta;
Ridicolizzarlo; Dare liste di parole da impare; Far ricopiare il lavoro già svolto, perché scorreto o disordinato paragonandolo ad altri; Correggere tutti gli errori nei testi scritti.
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COME POSSIAMO ORGANIZZARE LE VERIFICHE SCRITTE E ORALI PER I BAMBINI CON D.S.A.?
Prove scritte: Matematica: diminuire il numero degli esercizi, far usare la calcolatrice, fornire formulare con assortimenti di figure geometriche, formule e altro; Inglese: somministrare esercizi di completamento o a risposte multiple; Italiano: ove è possibile far utilizzare il computer con il correttore automatico o comunque dare più tempo oppure un numero minore di domande. Prove orali: Programmare le interrogazioni specificando gli argomenti che saranno chiesti e ridurre il numero delle pagine; Avvisare 10 minuti prima di interrogare e permettere di utilizzare sussidi cartacei:
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