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INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DI CITTADINANZA NON ITALIANA:

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Presentazione sul tema: "INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DI CITTADINANZA NON ITALIANA:"— Transcript della presentazione:

1 INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DI CITTADINANZA NON ITALIANA:
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE Evoluzione del fenomeno Interventi Norme a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA

2 Migrazioni internazionali
2

3 a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA
Da: LE MIGRAZIONI Istituto Geografico De Agostini -2006 a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA 3

4 a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA

5 Alunni con cittadinanza non italiana – serie storica
2008/09 736 7%

6

7 Tasso di scolarità degli alunni con cittadinanza non italiana_A. S

8

9 A.S. 2008/09 alunni italiani/non italiani in ritardo (per 100 alunni)

10 GLI ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA IN LIGURIA
confronto delle presenze, secondo provincia, negli a.s – 2009 (dati MIUR)

11 CHI SONO I RAGAZZI DI DIVERSA CITTADINANZA
CHI SONO I RAGAZZI DI DIVERSA CITTADINANZA ? LE NAZIONALITA’ PIU’ RAPPRESENTATE NELLE SCUOLE STATALI DI GENOVA a.s.2008 – ‘09 135 nazioni

12 GENOVA: RETE TRA ISTITUZIONI
Protocollo d’intesa tra: M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria Comune di Genova Provincia di Genova Università degli Studi di Genova – Facoltà di Lingue e Letterature Straniere per la realizzazione di una rete di servizi e progetti coordinati per l’educazione interculturale, l’accoglienza e l’integrazione scolastica dei bambini stranieri

13 GENOVA: RETE TRA ISTITUZIONI

14 Centro Risorse Alunni Stranieri
SCUOLE E NUOVE CULTURE salita della fava greca 8 – GENOVA Centro Risorse Alunni Stranieri M.I.U.R. U.S.R. per la Liguria Laboratorio Migrazioni Comune di Genova

15 CENTRO SCUOLE NUOVE CULTURE CENTRO RISORSE ALUNNI STRANIERI Creazione e gestione di un luogo interculturale

16 Consulenza ai soggetti interessati

17 COSTRUZIONE E DIFFUSIONE DI MATERIALI SPECIFICI

18 LABORATORIO PER LE CLASSI

19 LINGUAGGI DIVERSI GRAZIE A SPAZI E STRUMENTI ADEGUATI
USANDO LINGUAGGI STRUMENTI E SPAZI ADEGUATI

20 PAROLE CHIAVE Diritto allo studio Inclusione scolastica e sociale dei ragazzi e delle loro famiglie

21 INTERVENTI BORSE DI STUDIO MEDIAZIONE SPORTELLI DI ASCOLTO
VALORIZZAZIONE DELLE LINGUE E DELLE CULTURE DI PROVENIENZA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI CONOSCENZA DEL TERRITORIO CREAZIONE E SOSTEGNO DELLA RETE DEI REFERENTI E DEGLI INSEGNANTI INTERESSATI ALLE TEMATICHE: SITO E PIATTAFORMA MATERIALI

22 LE NORME RECENTI pacchetto sicurezza – varato dal Governo nel Consiglio dei Ministri del 21 maggio 2009 divenuta legge 15 luglio 2009, n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 25 luglio 2009 _sicurezza/index.html

23 NOVITA’: reato di ingresso illegale nel territorio dello Stato
introduce nell’ordinamento il reato di ingresso illegale nel territorio dello Stato In questo provvedimento vengono previste una sanzione penale, con la reclusione da sei mesi a quattro anni, e l’obbligatorietà dell’arresto dell’autore del reato che sarà giudicato con rito direttissimo a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA

24 REATO DI CLANDESTINITA’ (art
REATO DI CLANDESTINITA’ (art. 10 bis) Lo straniero che “fa ingresso ovvero si trattiene nel territorio dello Stato” senza documenti, oltre a commettere un’infrazione amministrativa che comporta l ’espulsione, commette un reato perseguibile d’ufficio. Il reato di clandestinità è punito con contravvenzione penale o pena pecuniaria (ammenda da € a €10.000). Importante: · non sono previsti riti alternativi (es. rito abbreviato o patteggiamento) · non sono previste misure sostitutive per l’estinzione del reato · non sono previste pene sostitutive alla pena pecuniaria se non l’ESPULSIONE In attesa di espulsione (una volta condannati per reato di clandestinità ed impossibilitati a pagare la contravvenzione penale) gli interessati potranno essere trattenuti in un C.I.E. (Centro di Identificazione ed Espulsione) fino ad un massimo di 180 giorni (6 mesi). Trattandosi di REATO tutti i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio che, nell’esercizio o a causa delle loro funzioni o del loro servizio vengono a conoscenza di un reato perseguibile d’ufficio, avranno l’obbligo di segnalare all’autorità una persona senza PdS (es. controllori ATM). a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA

25 CIRCOLARE MINISTERO DEGLI INTERNI N. 11001/DEL 5agosto 2009
… obbligo di esibire il permesso di soggiorno agli uffici pubblici al fine del rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse dello straniero comunque denominati, fatta eccezione per provvedimenti inerenti all‘accesso alle prestazioni sanitarie e per quelli attinenti alle prestazioni scolastiche obbligatorie, nonché alle attività sportive e ricreative a carattere temporaneo a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA

26 Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana CIRCOLARE MIUR n.2 dell’ 8 /1/ 2010 Necessità di abbandonare i modelli educativi tradizionali, vista la realtà multietnica della scuola OBIETTIVI: evitare disagio e abbandono scolastico favorire la coesione

27 CRITICITA’ INDIVIDUATE DALLA CIRCOLARE
Dispersione, abbandoni e ritardi di alunni provenienti dal contesto migratorio Scarsa conoscenza della lingua italiana Conoscenza dell’italiano per comunicare, poco dell’italiano per studiare Necessità di prevedere moduli differenziati di apprendimento (scuole secondarie di 2° grado) Rapporto tra cultura italiana e altre culture a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA

28 DISTRIBUZIONE DEGLI ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA
Programmare le iscrizioni con azioni concertate con EE.LL. e Prefetture Limitare il numero di studenti con scarse conoscenze della lingua italiana con particolare attenzione ai neo-arrivati Attenzione agli esiti La frequenza non deve essere inferiore a ¾ della durata dell’anno scolastico

29 PUNTI FERMI DI CARATTERE ORGANIZZATIVO
Il numero degli alunni con cittadinanza non italiana presenti in ciascuna classe non potrà superare di norma il 30 % del totale degli iscritti Il limite del 30% entra in vigore nell’a.s per i primi anni a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA

30 Elasticità con determinazione del Direttore Regionale: - INNALZATO se in presenza di alunni stranieri già in possesso di adeguate competenze linguistiche -RIDOTTO in presenza di alunni stranieri con scarsa padronanza della lingua

31 Azioni organizzative tramite la creazione di “patti territoriali”
Definire l’O.F. sul territorio in modo da garantire di norma il rispetto del limite del 30% Conferenze di servizio dei Dirigenti Scolastici Gestione coordinata delle iscrizioni fra Amministrazione scolastica, Prefetture, Province, Comuni fra Scuole, Uffici Scolastici e Comuni Responsabilizzazione delle Scuole Paritarie Orientamento nel passaggio tra scuole di diversi gradi Informazione ai genitori degli alunni stranieri Utilizzare le risorse disponibili (mediatori culturali) a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA

32 Distribuzione degli alunni stranieri nelle singole classi
L’introduzione del limite del 30% costituisce un criterio organizzativo relativo alla specifica composizione delle singole classi di una scuola, la cui definizione spetta al relativo Consiglio di Istituto. In quanto tale, il limite del 30% rappresenta ovviamente un criterio organizzativo susseguente a quelli che presiedono alla costituzione del numero delle classi, che sono di pertinenza degli Uffici Scolastici Regionali e relativi Uffici territoriali a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA

33 La gestione del limite del 30% nei diversi contesti di applicazione
Nessuna rigidità burocratica: quindi il Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale possa consentire motivate deroghe al limite fissato del 30% in presenza di: alunni stranieri nati in Italia, che abbiano una adeguata competenza della lingua italiana; risorse professionali e strutture di supporto (offerte anche dal privato sociale) in grado di sostenere fattivamente il processo di apprendimento degli alunni stranieri; consolidate esperienze attivate da singole istituzioni scolastiche che abbiano negli anni trascorsi ottenuto risultati positivi (documentate, ad esempio, anche dalle rilevazioni Invalsi); ragioni di continuità didattica di classi già composte nell’anno trascorso, come può accadere nel caso degli istituti comprensivi; stati di necessità provocati dall’oggettiva assenza di soluzioni alternative. a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA

34 Strutture di coordinamento e scadenze operative
Scuole polo task force regionale gruppo nazionale di lavoro a cura di CLAUDIA NOSENGHI C.R.A.S. GENOVA

35 1. Ospiti attesi come far diventare accogliente una classe multiculturale 2. Classe non si nasce, si diventa! Esperienze, proposte e materiali per la costruzione di un gruppo «a colori». 3. Come i salmoni del San Lorenzo Insegnanti nella scuola che cambia. 4. L’istruzione dei figli Genitori italiani e stranieri a confronto 5. Il posto delle storie Costruire una piccola bibblioteca multiculturale in classe 6. Quante lingue, in una classe! Il corpo, la fiaba, il gioco, lo sport, il cinema 7. Un libro con la proboscide Quando la scuola diventa «editore» 8. La via italiana alla scuola interculturale Un racconto lungo vent’anni

36 PER CONTATTARCI TELEFONI: 010 256505 lab.migrazioni 010 256406 CRAS
FAX: Sito:


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