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PubblicatoGraziana Miele Modificato 10 anni fa
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PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE Felice Carugati e Patrizia Selleri
Capitolo 4. Le scuole
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Le scuole sono: contesti quotidiani in cui si svolgono
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Le scuole sono: contesti quotidiani in cui si svolgono attività fra: alunni, insegnanti, dirigente immerse in una comunità sociale più vasta al fine di produrre apprendimento continuo
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Processi di diffusione della cultura nel tempo
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Processi di diffusione della cultura nel tempo Alfabetizzazione Diffusione del leggere scrivere e far di conto Trasformazione per iscritto delle esperienze di vita Scritturizzazione nascono le Istituzioni Educative Organizzazioni dove è possibile insegnare i saperi oggettivati, a differenza dell’apprendistato dove la conoscenza era “implicita” Scolarizzazione
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Inizi XX secolo: l’educazione di massa
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Inizi XX secolo: l’educazione di massa L’educazione dei giovani è un obiettivo fondamentale per lo sviluppo e la crescita di ogni nazione: tutti i giovani, indipendentemente dalla loro estrazione socio-culturale, devono ricevere un’educazione sufficiente per poter partecipare attivamente alla vita sociale, come cittadini e come lavoratori
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Obiettivi dell’istruzione
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Obiettivi dell’istruzione Specializzazione e selezione dei più abili Prospettiva funzionalista Riproduzione delle disuguaglianze sociali Prospettiva del conflitto Controllo sociale che riproduce differenze sociali Prospettiva neomarxista
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È una forma addizionale di patrimonio trasmesso dalle famiglie
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Il capitale culturale È una forma addizionale di patrimonio trasmesso dalle famiglie ai figli Successo scolastico Classe privilegiata
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I sistemi scolastici possono essere inquadrati come:
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole I sistemi scolastici possono essere inquadrati come: UNO STRUMENTO DI SELEZIONE STRATIFICAZIONE SOCIALE UNO STRUMENTO DI INTEGRAZIONE MULTICULTURALE SOCIALIZZAZIONE UNA RISORSA DI SVILUPPO E CRESCITA PERSONALE INDIVIDUALIZZAZIONE UNA RISORSA PER L’APPRENDIMENTO DELLE ABILITA’ di BASE
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Sistema di istruzione nazionale Unità educative autonome
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole La struttura organizzativa di ogni sistema scolastico ha un’influenza diretta sul suo funzionamento Sistema di istruzione nazionale Unità educative autonome
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L’organizzazione del sistema di istruzione in Italia
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole L’organizzazione del sistema di istruzione in Italia Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) Regioni, Province e Comuni Unità educative autonome
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Unità educative autonome
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Unità educative autonome obiettivi Indicazioni nazionali (2004) contengono indicazioni generali sull’attività di programmazione e sulle discipline, di cui si indicano gli obiettivi specifici di apprendimento. Enfasi sulle abilità di base: - saper leggere - saper scrivere - saper contare
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Gli effetti della scolarizzazione
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Gli effetti della scolarizzazione > Grado di istruzione > status sociale > livelli salariali Successo scolastico La scolarizzazione influenza alcune abilità cognitive
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Il contesto esterno alle scuole
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Il contesto esterno alle scuole Unità amministrativa gruppi quartiere scuola famiglie Reti sociali di informazione
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Il capitale sociale si basa su tre aspetti rilevanti:
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Il capitale sociale si basa su tre aspetti rilevanti: la fiducia nelle istituzioni (la società, la famiglia, la scuola); la condivisione delle norme che regolano la convivenza (l’ethos sociale); l’esistenza di una rete di relazioni, stabile nel tempo, che fornisce aiuto reciproco; Il capitale sociale può influenzare il buon funzionamento di una organizzazione scolastica
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Il contesto interno alle scuole:
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Il contesto interno alle scuole: - LIVELLO - RAPPRESENTAZIONI SOCIALI (Leggi, Circolari, Programmi, Contratti di lavoro,…) - LIVELLO - RAPPORTI DI RUOLO (Adempimenti degli OO.CC., POF, regolamento,…) - LIVELLO - INTERPERSONALE (Orari, formazione delle classi, assegnazione docenti alle classi, programmazione, rapporti con i genitori,...) - LIVELLO - INTRAINDIVIDUALE (insegnanti di una classe, alunni di una classe,...)
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I processi decisionali nella scuola
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole I processi decisionali nella scuola Il modello del Garbage can contributi personali estemporanei temi soluzioni precedenti problemi da risolvere costrizioni normative
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I processi decisionali nella scuola
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole I processi decisionali nella scuola In USA Kannapel e colleghi (1995) mettono in luce 3 possibili modelli di funzionamento: modello dell’equilibrio modello centrato sugli insegnanti modello centrato sul dirigente scolastico Una buona qualità dei processi decisionali può influenzare la cultura condivisa, fatta di scopi comuni
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Migliorare l’efficacia delle scuole
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Migliorare l’efficacia delle scuole Approccio delle scuole efficaci I ricercatori hanno indagato i rapporti tra caratteristiche delle scuole, processi di insegnamento e risultati degli alunni Approccio delle scuole che migliorano La scuola viene studiata come organizzazione che apprende e quindi produce cambiamento
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Come studiare le scuole
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Come studiare le scuole 1° generazione: anni ‘70 (scuole medie e superiori) vengono individuati 5 fattori che “fanno” la qualità della scuola: forte leadership educativa, alte aspettative verso gli alunni, enfasi sulle abilità di base, clima sicuro e ordinato, frequenti valutazioni 2° generazione: anni ‘80 (scuole elementari) oltre ai 5 fattori si entra nel merito delle differenze tra classi: elemento che fa la “differenza” è la capacità decisionale del personale scolastico 3° generazione: fine anni ’80 viene introdotta l’idea di “cultura della scuola”, per cui i risultati degli alunni risultano correlati anche alla comunità scolastica di cui la scuola fa parte
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La cultura delle scuole
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole La cultura delle scuole Ogni scuola ha una propria cultura, caratterizzata da rituali, simboli, storia e linguaggio (gli artefatti culturali), che si concretizza attraverso le caratteristiche dell’organizzazione della professione e delle tecniche di insegnamento attuate
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Hargreaves (1995) individua quattro tipi di cultura:
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 4. Le scuole Hargreaves (1995) individua quattro tipi di cultura: cultura tradizionale, bassa coesione fra i membri, elevato controllo centralizzato, clima molto formale fra il personale della scuola; obiettivo preminente sono i risultati degli alunni; cultura del benessere, alta coesione fra i membri, scarso controllo burocratico, clima rilassato e accogliente; obiettivo è prendersi cura del benessere degli alunni; cultura del “far crescere”, alta coesione fra i membri, elevato controllo; clima competitivo; tutti sono impegnati in molte attività e vogliono farne sempre di più; obiettivo è incrementare costantemente l’offerta educativa della scuola; cultura della sopravvivenza, poca coesione e poco controllo; clima insicuro e di isolamento; obiettivo principale è vivere la vita quotidiana evitando i rischi e le conseguenze di decisioni che potrebbero portare al coinvolgimento personale.
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