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Catene di fornitura: essere indispensabili nella rete

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Presentazione sul tema: "Catene di fornitura: essere indispensabili nella rete"— Transcript della presentazione:

1 Catene di fornitura: essere indispensabili nella rete
XXX Convegno di Economia e Politica Industriale Per tornare allo sviluppo Vecchi e nuovi protagonisti dell’industria italiana Catene di fornitura: essere indispensabili nella rete Giovanni Zanetti, Piercarlo Frigero, Federico Boffa Moncalieri, settembre 2006

2 Indice La rappresentazione dell’emergenza Obiettivi del lavoro
Individuazione dei settori promettenti Conclusioni

3 Il divario Italia – Europa - USA
Scostamenti della crescita del PIL di alcuni Paesi europei e degli Stati Uniti rispetto alla media UE Fonte: FMI

4 Il divario nella produttività oraria

5 Il contesto Insufficienza di competitività Inefficienza allocazione
Costi delle transazioni Barriere all‘entrata Carenze nelle istituzioni finanziarie Inefficienza allocazione risorse Limiti istituzionali Fattori storici Squilibri dimensionale e settoriale Peggioramento dei tassi di crescita della produttività Insufficienza di competitività

6 Gli squilibri e la crescita
Verifica statistica della correlazione fra squilibri dimensionali e settoriali e crescita di produttività = variazione produttività oraria = variazione dimensione media di impresa = variaz. indice cumulato di Lafay (più è basso, più il Paese è specializzato in settori high-tech)

7 L’indice di Lafay per l’Italia
Dinamica dell’indice di Lafay cumulato per l’Italia dal 1975 al 2003

8 Dinamica dell’indice di Lafay

9 Indice La rappresentazione dell’emergenza Obiettivi del lavoro
Individuazione dei settori promettenti Conclusioni

10 Direzioni di analisi Due possibili filoni di indagine:
economia delle istituzioni e/o diritto dell’economia: esame degli ostacoli istituzionali e normativi che ostacolano il libero dispiegarsi di scelte individuali verso attività in grado di generare valore, e dunque maggiore ricchezza per la nazione; economia e management: analisi dei settori in grado, in termini effettivi o potenziali, di trainare la produttività e dunque la crescita dell’economia (tema su cui si concentra il presente contributo).

11 Obiettivi del lavoro Diagnostico:
fornire un quadro dei settori e delle imprese in grado di generare le migliori potenzialità di miglioramento degli attuali livelli di efficienza Politica industriale (breve periodo): Linee guida per la destinazione delle limitate risorse pubbliche per la ricerca e l’innovazione, e dei settori interlocutori sui grandi temi infrastrutturali Finalità: ripristinare nel breve periodo i corretti incentivi, annacquati dalle carenze istituzionali Il ripristino dei corretti incentivi nel lungo periodo, implica invece l’azione sull’assetto istituzionale

12 Risorse destinate a R&S
I DATI SONO RELATIVI AGLI ANNI DAL 1998 AL 2002 A SECONDA DEI PAESI

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14 Indice La rappresentazione dell’emergenza Obiettivi del lavoro
Individuazione dei settori promettenti Conclusioni

15 Ottica di economia manageriale:
La filiera Ottica di economia manageriale: Individuazione di settori/imprese promettenti, in grado di essere protagonisti in un prossimo futuro: Imprese sole produttrici di un bene o servizio di livello qualitativo tale da differenziarlo positivamente fino a renderlo indispensabile lungo una struttura verticale

16 Concentrazione delle forniture
in alcune principali branche

17 Criteri di identificazione
Valore aggiunto, ma… : occorre proiettarlo nel tempo, in presenza di una concorrenza internazionale in continua evoluzione; occorre depurarlo dagli effetti dell’esercizio di potere di mercato. Esportazioni: indice di competitività internazionale; rilevano sia il valore assoluto che la quota di mercato delle esportazioni.

18 Variazioni di import-export

19 L’indice di indispensabilità
Integra approccio valore aggiunto e approccio export (anello forte) Prodotto di tre fattori: il primo è la proiezione del valore aggiunto pro - capite al 2010 ottenuta mediante estrapolazione dalla stima con metodo dei minimi quadrati del trend deducibile dai dati 1994 – 2004; significato analogo ha il secondo fattore per le esportazioni; il terzo è il quadrato della quota delle esportazioni italiane sul totale delle esportazioni europee del settore, di cui si considera il valore massimo nel periodo

20 I settori rilevati

21 I microsettori rilevati
La reiterazione dell’indice per le industrie identificate a 4 cifre mette in evidenza le seguenti 5 produzioni:

22 Imprese e reti di ricerca
Totale: 56 imprese, di cui 38 private e 18 pubbliche

23 Addetti delle grandi imprese incluse nella classifica CERIS 1973 e rimaste nel 2004
1973 2004 Tessile e abbigliamento 35.510 21.289 Metallurgia e siderurgia 36.130 Chimiche 16.931 Farmaceutiche 21.944 4.538 Elettromeccaniche 82.225 22.135 Meccaniche 51.989 Mezzi di trasporto Alimentari 52.269 37.195 altri Totale

24 Addetti delle grandi imprese incluse nella classifica CERIS 1973 e rimaste nel 2004

25 Indice La rappresentazione dell’emergenza Obiettivi del lavoro
Individuazione dei settori promettenti Conclusioni

26 Conclusioni Squilibri settoriali e dimensionali frutto di:
gravi carenze istituzionali; peculiarità del capitalismo italiano Privatizzazioni: usate in passato per “fare cassa”; hanno creato rendite, senza stimolare l’efficienza e la creazione di valore; Occorre ripensare alle privatizzazioni


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