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RTC Channel.

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Presentazione sul tema: "RTC Channel."— Transcript della presentazione:

1 RTC Channel

2 Primo Periodo: 1977 - 1988 1976: Apporto capitale 800 ml.
Acquisto immobilizzazioni tecniche. 1977: Inaugurazione RTC Channel. 1984: Picco dell’ espansione. Telegatto a due conduttori. 1986: Fallimento RTC Channel. Il capitale di 800 ml. è apportato a seguito della scissione della società A.M. TV composta dal futuro fondatore di RTC Channel ed il suo socio. Nel 1977 il bacino di utenza comprende: - 90% Lombardia; - 50% Piemonte; - Lambisce Emilia Romagna e Veneto. Sempre nel 1977 si segnalano i seguenti elementi di innovazione: Pubblicità sottoforma di televendita; Partecipazione di pubblico parlante in studio e tramite telefonate da casa; Cast di conduttori collaudati (ex RAI) e stelle emergenti.

3 Secondo Periodo : 1988 - Ad oggi
1987: Sottoscrizione affitto di RTC. 1988/89: Cambiamento di palinsesto. 1995: Sinergie tra tv regionali del Nord. 1997: Creazione consorzio tv regionali su base nazionale. Trasmissione via Satellite. Il contratto di affitto del 1987 prevedeva la probabile risoluzione con l’acquisto di RTC.

4 Complessità Ambientale
Complessità delle tecnologie Numero e diversità degli interlocutori Dinamismo dei mercati

5 Complessità Tecnologie
1° Periodo PRODUZIONE: Tecnologia evoluta ma costosa. VENDITA: Assenza di rete di vendita capillare. 2° Periodo PRODUZIONE: Tecnologia innovativa, minori costi, alta velocità. Rete di vendita capillare e aggressiva. Nel 1° periodo la tecnologia è al passo con i tempi, ma con costi elevati sia per quanto riguarda la manutenzione che la remunerazione del personale addetto (impianti di grandi dimensioni e tecnologia analogica). L’assenza di una rete di vendita capillare comporta, nonostante le numerose richieste della clientela, l’ insoddisfazione dell’ utenza che non trova accoglimento di tutte le proposte (solo il V.S gestisce la rete di vendita, con evidente difficoltà nel far fronte a tutti gli impegni). Nel 2° periodo la tecnologia è all’ avanguardia, con un notevole risparmio sui tempi di lavorazione e archiviazione (introduzione della tecnologia digitale). La crescente concorrenza determina una ingente riduzione delle tariffe.

6 Numero / Diversità Interlocutori
1° Periodo CLIENTI: Nazionali, locali di grandi dimensioni (in espansione). 2° Periodo CLIENTI: Locali di media dimensione (diminuzione nazionali). FORNITORI: Tecnologia software evoluti. Nel 2° periodo si assiste ad una diminuzione dei clienti nazionali per effetto della maggior incidenza delle reti nazionali sulla popolazione.

7 Dinamismo dei Mercati – 1° periodo
Concorrenza RAI. Insolvenza concessionaria pubblicitaria. Mancanza direzione intermedia. Screditamento immagine societaria. La principale concorrente è la RAI, che resta tuttavia bloccata da una mentalità monopolistica e romanocentrica. RTC ha una struttura elementare fortemente centralizzata, che non da spazio ad una vera e propria direzione intermedia. La vicenda Tortora, uno dei più importanti conduttori, accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, e l’ accusa a RTC di intascare i fondi introitati grazie ad una attività benefica, screditano notevolmente l’ immagine della società.

8 Dinamismo dei Mercati – Periodo Intermedio
Nuova concorrente: Fininvest Perdita di ruolo tv regionali: gruppo Fininvest istituzione Lega lombarda istituzione Forza Italia vicenda Tangentopoli L’ ingresso sul mkt di una nuova TV nazionale che mantiene vivo l’ interesse sul nord Italia (sinora ignorato dalla RAI) e gli accadimenti sopraelencati, determinano la perdita di ruolo delle TV regionali spostando il focus per l’appunto nel settentrione: le reti come RTC che avevano come mission e fonte principale di ascolto l’ informazione locale si trovano ora a fronteggiare la concorrenza di due colossi nazionali (il confronto è insostenibile).

9 Dinamismo dei Mercati – 2° periodo
Riduzione prezzi Standardizzazione tecnologia analogica Raggiungimento fase maturità Saturazione mercato Decelerazione sviluppo

10 Assetto Istituzionale e Strategico
Struttura proprietaria Finalità istituzionali Numero/diversità linee prodotto Principali obiettivi soggetto economico

11 Struttura Proprietaria
1° Periodo Monocentrismo del V.S. affiancato da una direzione intermedia solo di facciata. 2° Periodo Quattro soci finanziatori. Continua ricerca di soci entranti.

12 Finalità istituzionali/Obiettivi Soggetto Economico
1° Periodo Creazione tv locale vs. televisione di Stato. FINALITA’: - Soddisfazione cliente - Ambizione del V.S. 2° Periodo Programmazione generalista e informativa Tematizzazione rete. - Produzione profitto. - Clienti poco seguiti. Nel 1° periodo lo scopo è quello di creare un format alternativo con trasmissioni di intrattenimento, politiche (con interviste) e notiziari locali contrapposto a quello della televisione di stato (informazione ufficiale, programmi culturali).

13 Linea Prodotto 1° Periodo Intrattenimento, televendite.
Nessuna analisi di mkt. Innovazioni (pubblico parlante, conduttori di fama). 2° Periodo Noleggio studi e servizi. Vendita dei diritti. Pubblicità istituzionale. Approfondita analisi di mkt consente di incentrare il format sul gradimento. Nel 2° periodo le analisi di mkt approfondite consentono di individuare il palinsesto più gradito dal telespettatore e di investire dunque maggiormente sul settore trainante (ad esempio con l’ ingaggio di conduttori di alto livello e di professionisti qualificati) : SPORT (CALCIO, SERIE A) INFORMAZIONE (TG) TALK SHOW SPORT MINORI.

14 Scelte Organizzative Forma organizzativa di riferimento
Struttura organizzativa Sistemi operativi Stile di leadership

15 Forma organizzativa di riferimento
1° Periodo ELEMENTARE: V.S. ha il ruolo di leader, middle manager, e controlla la tecnostruttura. 2° Periodo BUROCRATICA: C’è il concetto di delega (amm.re delegato); Superamento limiti burocrazia classica (flessibilità notevole).

16 Struttura organizzativa
1° Periodo Assenza di vera struttura organizzativa. Gerarchia ridotta. Middle management di facciata. Leadership accentratrice. 2° Periodo Presenza di struttura organizzativa funzionale. Gerarchia definita e complessa. Leadership decentrata (delega).

17 Organigramma Nel 2° periodo è possibile delineare un organigramma complesso: ORGANI DI LINE - CdA: definisce politica e mission aziendale; AMMINISTRATORE DELEGATO: compiti di pianificazione, controllo, valutazione e ordinaria amministrazione; DIREZIONE INTERMEDIA: vi sono sei dirigenti, ognuno con un centro di costo ed un proprio budget; NUCLEO OPERATIVO: elevata condivisione degli obiettivi aziendali; sei studi di produzione; ottima competenza tecnica (molto specialistica) conseguita mediante continui corsi di aggiornamento alle nuove tecnologie; ORGANI DI STAFF UFFICIO LEGALE; UFFICIO STAMPA; RELAZIONI ESTERNE: sviluppo del settore pubblicitario e della comunicazione grazie a frequenti rapporti con gli stakeholders.

18 Sistemi Operativi 1° Periodo
Assenza di sistemi operativi formalizzati (crisi di accentramento). 2° Periodo Presenza di sistemi operativi formalizzati: Sistema di pianificazione strategica; Programmazione e controllo; Sistemi informativi; Gestione risorse umane. Nel 2° periodo sono presenti i seguenti sistemi operativi: SISTEMADI PIANIFICAZIONE STRATEGICA: definizione strategie di medio/lungo periodo e distribuzione risorse; PROGRAMMAZIONE e CONTROLLO: stesura budget per impieghi previsti; SISTEMI INFORMATIVI: circolazione burocratizzata dell’ informazione; detiene tuttavia ancora importanza rilevante la componente informale (permette di evitare la rigidità); SISTEMI DI GESTIONE DELLE RISORSE UMANE: Sistema di ricerca: ricezione sistematica di curricula e telefonate; Sistema di selezione: colloqui con i singoli candidati; Inserimento: periodo di prova; Addestramento: affiancamento a dipendenti più esperti.

19 Stile di leadership 1° Periodo Leadership formale. Stile autoritario.
orientamento alle persone e alle relazioni. 2° Periodo Leadership funzionale e decentrata. Stile democratico e partecipativo. Orientamento al compito. Creazione di senso di imprenditorialità.

20 Variabili Risultanti Efficienza Qualità Flessibilità Soddisfazione
Apprendimento

21 Efficienza 1° Periodo Mancanza di direzione intermedia capace di decisioni ed interventi tempestivi. 2° Periodo Presenza di mentalità imprenditoriale. Suddivisione dei poteri. Velocizzazione del problem solving

22 Qualità 1° Periodo Incentrata sulla produzione e sulla soddisfazione del cliente. Non diffusa in tutti i settori dell’azienda. 2° Periodo Introduzione del controllo qualità. Controllo continuo su tutte le fasi di lavorazione del pdt (lavorazione svolta dalla stessa equipe).

23 Flessibilità 1° Periodo SCARSA:
Tutti i comandi partono dal V.S. , il quale deve far fronte a concomitanze e sovrapposizioni degli impegni 2° Periodo BUONA: Maggiore flessibilità data dalla responsabilizzazione dei dirigenti. Minore flessibilità nella sede di Milano Fiera.

24 Soddisfazione 1° Periodo DIPENDENTI:
Prettamente economica (più remunerati rispetto ai loro equivalenti dello stesso settore). TELESPETTATORI: Soddisfatti dal format alternativo. 2° Periodo Prettamente economica (scarse sono le motivazioni a causa del percepimento di un certo distacco dal vertice).

25 Apprendimento 1° Periodo Formazione solo se necessaria. 2° Periodo
Formazione capillare e finalizzata ad un’elevata competenza tecnica. Formazione sempre necessaria soprattutto ai fini della carriera.


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