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Oratorio “S. Domenico Savio Domenica 4 marzo 2007
Salesiani Cooperatori Incontro di formazione - Zona Messina Oratorio “S. Domenico Savio Domenica 4 marzo 2007 Attilio Giordani marito e padre di famiglia, catechista, educatore e animatore dell’Oratorio “La nostra fede deve essere la vita; la misura del nostro credere si manifesta nel nostro essere” (ultime parole di Attilio Giordani prima dell’infarto, Campo Grande 18 dicembre 1972)
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1. Educatori di Oratorio, una scelta più che una conseguenza
1. Educatori di Oratorio, una scelta più che una conseguenza. Attilio Giordani ha scelto di restare educatore per tutta la vita; ha creduto nell’Oratorio e ci ha investito tempo ed energie anche quando ha smesso di essere giovane. Ha voluto essere, con sua moglie Noemi, educatore, oltre che sposo e genitore. Da tali considerazioni può emergere questa riflessione da fare insieme: - Come si sceglie di diventare educatore? - È una scelta automatica o consapevole? - Dove trovare le motivazioni per un impegno che può anche andare oltre gli anni della giovinezza? - Di quali educatori ha bisogno il nostro Oratorio, la nostra Parrocchia, la Famiglia Salesiana? 2. I tratti di una santità. Leggendo il profilo biografico di Attilio Giordani possiamo individuare i tratti di una spiritualità oratoriana da assumere come modello per costruire una propria “regola di stile educativo” che può, dentro un cammino di fede, diventare anche stile e “regola” di vita.
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3. Protagonisti anche nell’educazione
3. Protagonisti anche nell’educazione. Nel Progetto di Vita apostolica (Statuto del 2006) troviamo un ulteriore motivo di riflessione che ha sullo sfondo la figura di Attilio Giordani, di sua moglie Noemi e dei suoi tre figli: [i Salesiani Cooperatori ] promuovono e difendono il valore della famiglia come nucleo fondamentale della società e della Chiesa e s’impegnano a costruirla come “Chiesa domestica”. I cooperatori sposati vivono nel matrimonio la loro missione di coniugi e genitori: “cooperatori dell’amore di Dio creatore”, “primi e principali educatori dei figli”, secondo la pedagogia della bontà propria del Sistema Preventivo. (n. 8 §3) E allora ci si può chiedere: - Come le famiglie possono essere protagoniste in Oratorio, in Parrocchia? - Come individuare persone adulte che offrano le loro competenze, anche professionali, per porsi al servizio dell’Oratorio, della Parrocchia, dei gruppi giovanili, della Catechesi, …? - Quale stile di famiglia può avere l’Associazione locale e ispettoriale, l’Oratorio e/o la Parrocchia, la Casa salesiana di appartenenza? - Quale tipo di corresponsabilità attiviamo che sia capace di coinvolgere anche le famiglie nostre amiche nelle scelte educative e pastorali che la Parrocchia, e/o l’Oratorio compiono nei confronti di ragazzi, adolescenti e giovani?
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