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Aspetti intensivologici nell’assistenza al paziente in chirurgia bariatrica Chirurgia Generale IV PISA Cristina Porticati Monica Brondi.

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Presentazione sul tema: "Aspetti intensivologici nell’assistenza al paziente in chirurgia bariatrica Chirurgia Generale IV PISA Cristina Porticati Monica Brondi."— Transcript della presentazione:

1 Aspetti intensivologici nell’assistenza al paziente in chirurgia bariatrica
Chirurgia Generale IV PISA Cristina Porticati Monica Brondi

2 OBESITA' BMI > 35 INCIDENZA 20% NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI

3 Con BMI>35 la terapia chirurgica è l'unico approccio efficace a lungo termine per controllo
peso corporeo - sindrome metabolica secondaria (ipertensione, diabete, sleep apnea)

4 Nella nostra U.O. viene eseguito
l'intervento di By-pass gastrico con ricostruzione a Y secondo Roux con tecnica laparoscopica e solo raramente con tecnica laparotomica

5 FASE POST-OPERATORIA Ingresso del paziente in terapia sub-intensiva
Informazioni intervento Posizionamento del pz

6 MONITORAGGIO L'infermiere è la prima persona che deve sapere cogliere ogni segno di miglioramento o di peggioramento L'osservazione del paziente critico dipende da un nursing attento, da una valutazione costante, da un controllo critico degli strumenti ad esso connessi

7 MONITORAGGIO PARAMETRI VITALI
FC TC DIURESI SpO2(pulsossimetro ed E.G.A.) Controllo respiro (Russante, Cheyne-Stoke)

8 ESECUZIONE ESAMI POST-OPERATORI
Esami ematici Rx torace E.C.G. E.G.A. Stick glicemico

9 CONTROLLO DRENAGGI Sono presenti 2 drenaggi tubulari
Valutazione qualitativa e quantitativa delle perdite. Valutazione delle ferite chirurgiche

10 CONTROLLO S.N.G. Scopo: detendere l'anastomosi
Mantenerne la pervietà per valutare qualità e quantità delle perdite

11 IMPOSTAZIONE TERAPIA Infusionale Antibiotica Antalgica Anticoagulante

12 CONTROLLO DEL DOLORE Utilizzo scale: VAS NRS Scala di Bromage
Scala di Ramsey PONV

13

14 COMPONENTE ALGICA MINORE (VERDE) COMPONENTE ALGICA MEDIA (GIALLO)
KETOROLAC EV AD ORARIO: rescue dose: paracetamolo ad azione rapida per os toradol ev 30 mg ogni 8 ore o proefferalgan 1 g ev in 100cc SF in 10 min o contramal 100 mg F im o 20 gtt per os o morfina 0,1- 0,2 mg/kg im ogni 8-12 ore B) PARACETAMOLO + CODEINA PER OS AD ORARIO: tachidol per os 1 bust ogni 6 ore rescue dose: contramal o toradol o morfina im C) MORFINA IM AD ORARIO: morfina im 0,1-0,2 mg/kg ogni 8-12 ore rescue dose: toradol n.b. le dosi di morfina e gli orari di somministrazione vengono indicati dall’anestesista COMPONENTE ALGICA MEDIA (GIALLO) A) TRAMADOLO + KETOROLAC IN INFUSIONE CONTINUA: contramal 0,2 mg/kg/h in infusione continua ev rescue dose: paracetamolo o proefferalgan toradol 0,05 mg/kg/h in infusione continua ev B) TRAMADOLO + KETOROLAC AD ORARIO: contramal 100 mg in 100 ml SF ogni 8 ore toradol ev 30 mg ogni 8 ore C) MORFINA + KETOROLAC AD ORARIO: morfina im 0,1-0,2 mg/kg ogni 8 ore (dosi ed orari indicati dall’anestesista) COMPONENTE ALGICA MAGGIORE (ROSSO) PERIDURALE (i.c. di ropivacaina e sufentanil tramite pompa) + TORADOL ev 30 mg ogni 8 ore rescue dose: bolo epidurale 3 ml o paracetamolo 1 g in 15 min B) PCA ( morfina 0,5 mg/ml tramite pompa) C) MORFINA + KETOROLAC IN INFUSIONE CONTINUA: morfina 0,01-0,025 mg/kg/h in infusione continua + toradol 0,05 mg/kg/h in infusione continua

15 Una buona analgesia oltre che
a trovare un fondamento etico, favorendo la ventilazione e la mobilizzazione precoce riduce le complicanze e permette un più rapido recupero

16 VALUTAZIONE STATO di ANSIA DEPRESSIONE INSONNIA
Possibili campanelli di allarme nelle complicanze precoci

17 INIZIO GINNASTICA RESPIRATORIA GIA' NELLE PRIME ORE P.O.

18 VIGILANZA NOTTURNA Sleep Apnea Utilizzo CPAP

19 I° GIORNATA P.O. Programmazione esami di controllo: Esami ematici
Hb, G.B., Bilirubina Rx T.D. con m.d.c. idrosolubile per valutazione transito anastomotico da eseguire in IV° giornata P.O.

20 MOBILIZZAZIONE IN POLTRONA
Avviene entro 24h SCOPO: recupero più rapido prevenzione tromboembolie riduzione complicanze cardiopolmonari E' sempre associata a ginnastica respiratoria

21 UN RITARDO DEL RECUPERO
FUNZIONALE DETERMINA UN AUMENTO DELLA DURATA DI DEGENZA CON CONSEGUENTE DISCOMFORT PER IL PAZIENTE ED UN AUMENTO DEI COSTI

22 OUTCOME NURSING PERSONALIZZATO CHIRURGIA CONTROLLO DEL DOLORE
ANESTESIA PERSONALIZZATA RIALIMENTAZIONE PRECOCE NURSING PERSONALIZZATO MOBILIZZAZIONE PRECOCE COMPLIANCE DEL PZ OUTCOME

23 GRAZIE PER L’ATTENZIONE!


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