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PubblicatoAdelina Rossa Modificato 10 anni fa
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L'apparato genitale femminile è sottoposto ad una regolazione neuro-endocrina che inizia all'epoca della pubertà e si conclude con la menopausa. Il ciclo mestruale è composto da una fase follicolare pre-ovulatoria e da una fase luteinica post-ovulatoria che si conclude con 1'inizio della mestruazione.
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Il flusso mestruale normale si verifica ogni 28-29 giorni ('range': 23-35 giorni,)
ha una durata di 4-5 giorni ('range': 2-6) ed una perdita ematica di ml ('range': ); il sangue mestruale, che non coagula per l'attività fibrinolitica di prodotti di disgregazione dell'endometrio, viene eliminato insieme allo strato funzionale della mucosa uterina.
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Nell'oligomenorrea l'ovulazione è in genere conservata.
La diagnosi differenziale deve essere posta con la persistenza follicolare e con la rara persistenza del corpo luteo.
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POLIMENORREA Per polimenorrea s'intende un'aumentata frequenza dell'evento mestruale per accorciamento della fase intermestruale; il carattere ciclico del flusso è comunque conservato.
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Si possono distinguere due forme a seconda della fase del ciclo che risulta interessata:
- accorciamento della fase proliferativa con fase luteale adeguata; - accorciamento della fase secretiva con insufficienza del corpo luteo.
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IPOMENORREA La presenza di cicli regolari per ritmo ma con flusso scarso per quantità e durata: se il ciclo è ovulatorio, difficilmente si riconosce una causa endocrina : iperprolattinemia, ipoestrogenismo, più spesso la causa è uterina per sinechie causate da raschiamenti o per diminuita recettività endometriale.
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IPERMENORREA Con questo termine si intendono due condizioni caratterizzate da una perdita ematica abbondante: menorragia e menometrorragia. La menorragia è espressa da un flusso mestruale particolarmente abbondante ma a comparsa ciclica regolare, con ovulazione generalmente conservata.
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La menorragia è espressa da un flusso mestruale particolarmente abbondante ma a comparsa ciclica regolare, con ovulazione generalmente conservata.
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La diagnosi deve tenere presente la possibilità di miomi uterini polipi endometriali, adenomiosi, alterazioni emocoagulatorie. Spesso non è evidenziabile alcuna causa: recentemente è stata prospettata una diminuita secrezione di prostaglandine F (vaso-costrittrici) ed un aumento di prostaciclina (vasodilatante): in questo ultimo caso la terapia si avvale di farmaci anti-prostaglandino-sintetasi
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La menometrorragia è una perdita ematica abbondante, che inizia come mestruazione e che continua nel periodo intermestruale per alterata emostasi uterina. Le cause più frequenti sono le endometriti, i fibromi, i polipi uterini, l'iperplasia dell'endometrio e le disfunzioni ormonali; la menometrorragia può essere dovuta anche a cause generali quali emopatie, leucemie, stati di alterata coagulabilità del sangue, malattie infettive, nefropatie, ipertensione arteriosa.
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Le caratteristiche della mestruazione rispetto a frequenza, durata e quantità del flusso, tendono ad avere degli aspetti quasi costanti nella maggior parte delle donne normali: i cicli mestruali periodici e regolari sono di solito ovulatori, esiste un'ampia gamma di turbe organiche e funzionali del flusso mestruale.
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Le turbe del ciclo mestruale sono rappresentate da alterazioni del ritmo (oligomenorrea, polimenorrea), della quantità e della durata del flusso (ipomenorrea, ipermenorrea: menorragia e menometrorragia), nonché dalla comparsa di perdite ematiche intermestruali (metrorragie da causa organica, metrorragie disfunzionali) e dall'assenza del flusso stesso (amenorrea).
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OLIGOMENORREA Si definisce oligomenorrea l'allungamento patologico dell'intervallo temporale compreso tra due flussi, cioè quando esso è superiore a 35 giorni (limite massimo della durata fisiologica di un ciclo mestruale normale) e inferiore a 6 mesi (periodo oltre il quale si parla di vera e propria amenorrea). Mediamente l'intervallo è di gg e le cause più frequenti sono l'anovulazione o malattie sistemiche; spesso essa è preludio di un'amenorrea. Nell'oligomen
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Mediamente l'intervallo è di gg e le cause più frequenti sono l'anovulazione o malattie sistemiche; spesso essa è preludio di un'amenorrea.
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