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PubblicatoAgata Bellucci Modificato 11 anni fa
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La Turchia nell'UE A cura di: Giulio Crocetta, Natasha Fortuna, Anna Lobbia e Giulia Ricciardi
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Ordinamento dello Stato
La Turchia è una repubblica parlamentare sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1923, ed è stato uno dei primi paesi a concedere ai suoi cittadini il suffragio elettorale universale, benché fino agli anni '50 sia stata retta da un sistema a partito unico. Sistema legislativo = è unicamerale ed entrato in vigore con la costituzione del 1982. Assemblea Turca (TBMM) = composta da 550 deputati eletti ogni cinque anni con un sistema proporzionale corretto da uno sbarramento del 10%. Elegge il primo ministro. Presidente della Repubblica = ampi poteri sia in campo legislativo che esecutivo. Consiglio di Sicurezza Nazionale (MGK) = composto da molti militari, ha un peso considerevole in ambito politico. Si riserva il diritto di inviare raccomandazioni prescrittive a tutti gli altri organi costituzionali anche su questioni che ritiene di rilevanza fondamentale per il paese, le Forze Armate hanno ancora il controllo delle grandi scelte politiche del paese. Negli ultimi anni la struttura politica e legislativa della Repubblica Turca è stata oggetto di riforme e ristrutturazioni, proprio nell'intento di centrare gli obiettivi richiesti dall’Unione Europea nel quadro della strategia di preadesione.
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Economia Controlla settori come: industria pesante, tessile, petrolchimica, siderurgica e metalmeccanica. In Turchia c’è uso di energia idroelettrica e termica, acciaio prospero, l'ingegneria meccanica, gomma, tessile, vetro ed industrie di petrolio. E’ in continuo aumento l’industria meccanica e in particolare le fabbriche per il montaggio delle auto, la costruzione di macchine utensili e il settore della trasformazione. Scarsa la capacità di ricavare le materie prime. Più della metà della popolazione attiva è tuttora impegnata nell’agricoltura e l’allevamento, il quale consente alla Turchia di avere il primato per la produzione della lana. Costante e progressivo incremento continua ad avere l’industria turistica. Complessivamente si può dire che le importazioni superano ancora decisamente le esportazioni. La tradizione artigiana è ricchissima, e trova alimento dai consistenti flussi turistici che forniscono una elevata disponibilità di valuta estera. Il turismo infatti, focalizzato e concentrato nella maggior parte delle zone del Paese, ha portato notevoli benefici economici.
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Religione Ufficialmente la Turchia è uno Stato laico e il 98% della popolazione è composto dai musulmani, il 68% dei quali è di rito sunnita, il 30% è di rito sciita. Il restante 2% comprende piccoli gruppi di comunità di ebrei sefarditi, greci e armeno-ortodossi, cattolici di rito bizantino e armeni protestanti. Dipartimento di Affari Religiosi = stabilito nel Esegue compiti in riferimento alle credenze, servizi divini ed i principi morali del Islam, e illuminare i cittadini sulle questioni religiose. Si può bere vino e raki (il liquore all'anice), le donne non subiscono restrizioni nell'abbigliamento. Anche se va caldamente consigliato un genere di abiti non appariscente, rinunciando a nudità gratuite e mai indispensabili. Feste religiose (musulmane) sono calcolate secondo avvistamenti locali di varie fasi della Luna e le date dati sopra di è le approssimazioni. Durante il mese lunare di Ramadan che precede Ramazan Bayrami, musulmani digiunano di notte durante il giorno e festa e modelli di affari normali possono essere interrotti.
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Storia In età antica e durante tutto il medioevo, la Penisola Anatolica è stata teatro dell’influsso di popolazioni dal punto di vista culturale differenti. Dopo la dominazione dell’Impero Persiano, Macedone, Romano e Bizantino, l’Anatolia fu invasa da tribù di etnia turca a partire dall’XI secolo; subentrarono però nuovi invasori mongoli che rimpiazzarono i turchi insediatisi precedentemente. Nel corso dell’XIV E XV secolo fecero la loro comparsa i turchi ottomani che occupata la penisola anatolica imposero il loro predominio anche in Grecia e in buona parte delle penisola balcanica. La loro espansione li portò alla metà del XVI secolo a diventare la prima potenza militare ed economica dell’Europa e del bacino del Mediterraneo. Dopo questo grande sviluppo economico e territoriale, l’Impero Ottomano conobbe una grave crisi, che in linea con la fine della prima Guerra Mondiale, sfociò con la disgregazione dei territori precedentemente conquistati, e la spartizione di quelli rimanenti tra i vincitori. In contemporanea venne compiuto anche il genocidio degli Armeni, etnia in minoranza nella penisola. Sotto la guida di Mustafa Kemal, le potenze occupanti furono espulse dal paese, e nel 1923 venne fondata la repubblica turca. Mustafa Kemal, nominato primo presidente, apportò modifiche allo stile di vita del paese sulla base delle democrazie occidentali, attuando la riforma linguistica turca, imponendo l’uso del patronimico e invitando i cittadini ad indossare i costumi occidentali. Con l’entrata della Turchia nella NATO (1952) l’esercito conquistò un ruolo rilevante a livello internazionale grazie alle sue potenzialità.
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Genocidio Armeni (Olocausto degli Armeni Medz Yeghern = Grande Male)
Campagna contro gli Armeni, condotta dal Sultano Abdul-Hamid II ( ) Deportazione ed eliminazione compiuta dal governo dei Giovani Turchi ( ) 2 eventi: 1° massacro: 1890 gli Armeni sostenuti dalla Russia volevano indebolire l’Impero Ottomano e appropriarsi di Costantinopoli Questo incoraggiò i Curdi all’odio anti-armeno Il quale portò a una rivolta degli Armeni L’esercito Ottomano rispose assassinando. 2 anni dopo gli Armeni occuparono Istanbul Reazione Pogrom anti-armeno ( morti Armeni)
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Sconfitta della Turchia da parte della Russia
2° massacro: Al decadere dell’Impero Ottomano, gli Armeni rivendicano un’autonomia nazionale, sostenuti dalla Russia. Il 29 ottobre del 1914, la Turchia entrò in guerra sostenendo la Triplice Alleanza. Sconfitta della Turchia da parte della Russia Il sultano accusò gli Armeni come responsabili Conseguenza Sterminio degli Armeni, 1 milione di morti Ora in Turchia, chi parla o scrive di genocidio degli Armeni viene accusato di attività anti-nazionale e messo sotto accusa secondo l’articolo 301 del codice penale turco: “ oltraggio alla Turchità, alla repubblica, al parlamento, al governo, ai ministeri ai membri delle forze armate e di pubblica sicurezza, ai membri della magistratura” Per esempio Orhan Pamuk, premio Nobel della Letteratura Turca fu processato secondo tale articolo.
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La storia non si ripete, se non nella mente di chi non la conosce.
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LA QUESTIONE CURDA I Curdi, un popolo senza terra : 30 milioni di persone che vivono concentrate in un’unica regione, il Kurdistan. Terra che, situata nella parte settentrionale e nord- orientale della Mesopotamia, è oggi teatro di aspre e continue repressioni. Terra che non costituisce ancora oggi uno Stato indipendente. Le radici di questo problema affondano già ai tempi dell’Impero Ottomano, con il riconoscimento (Trattato di Sèvres) e poi il rifiuto di accettare, da parte di Ataturk , l’indipendenza dell’omonimo territorio. Ne è succeduta una guerra (Guerra di Liberazione) e la nascita di numerosi partiti indipendentisti curdi, in difesa dei loro diritti. 35mila morti e 3milioni di rifugiati curdi, una ferita aperta, difficile da cancellare. Ed è proprio questo un punto che la Turchia dovrà superare per riuscire a diventare membro effettivo dell’Unione Europea. La situazione è ancora grave: la tortura rimane sempre la tecnica per eccellenza, mirata, principalmente, contro oppositori politici; seguono i carceri e ancora, gli stupri, durante la detenzione, ad opera di soldati e militari. Quello che viene a mancare oggi in Turchia è forse uno dei più importanti punti di partenza per la nascita di uno stato moderno: la libertà. La libertà di religione, la libertà di parola, la libertà di pensiero. La libertà di crearsi un modello da seguire, nei limiti della legge, senza dover essere perseguitati e senza dover vivere nella paura, giorno dopo giorno. La questione curda e il genocidio armeno non si dimenticano. Il passato di un popolo è sempre macchiato di sangue. L’uomo sbaglia, ma dagli errori si può imparare. E migliorare. Adesso è “solo” questione di alzarsi in piedi e mettersi a camminare. Tutti insieme, senza più alcuna discriminazione.
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Unione Europea L'Unione europea (UE) è una famiglia di paesi europei democratici che si sono impegnati a lavorare insieme per la pace e la prosperità. Non è uno Stato che si propone di sostituire gli Stati esistenti, né è una semplice organizzazione per la cooperazione internazionale. È qualcosa di unico che racchiude 450 milioni di persone. Elementi di statuarità: Cittadinanza uno Stato ha la cittadinanza europea se è membro di essa. Istituzioni sopranazionali le decisioni del Consiglio del Parlamento hanno effetto diretto sui cittadini della UE. Elezioni a suffragio universale diretto dal 1979, ogni 5 anni. Moneta unica in circolazione l’Euro dal 2002. Libera circolazione dei beni, delle persone, dei servizi e dei capitali. Proprietà di risorse, ricevuti per esempio dai dazi doganali. Dopo la Seconda Guerra Mondiale Nascita dell’idea di Unione per evitare distruzioni e stragi simili. Nei primi anni, la cooperazione coinvolgeva sei paesi e riguardava soprattutto il commercio e l’economia. L'Europa è un continente con molte tradizioni e lingue diverse, ma anche con valori comuni da salvaguardare quali la democrazia, la libertà e la giustizia sociale. Essa dà impulso alla cooperazione tra i popoli d'Europa, promuovendo l'unità nel rispetto della diversità e garantendo che le decisioni vengano prese il più possibile a contatto con i cittadini. Nel mondo del XXI secolo, caratterizzato da una sempre maggiore interdipendenza, è sempre più necessario che ciascun cittadino europeo lavori insieme ai popoli di altri paesi. Motivo
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Quali sono gli Stati che fanno attualmente parte dell’Unione Europea?
Quali sono i Paesi candidati all’entrata nella UE? Quali sono gli Stati che fanno attualmente parte dell’Unione Europea? Austria Belgio Bulgaria Cipro Danimarca Estonia Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia Lettonia Lituania Lussemburgo Malta Paesi Bassi Polonia Croazia Portogallo Ex Repubblica iugoslava di Macedonia Regno Unito Repubblica Ceca Romania Turchia Slovacchia Slovenia Spagna Svezia Ungheria
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I criteri di Copenaghen
Parametri di adesione all’Unione Europea dal 1993: CRITERIO POLITICO: garantisce la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti dell’uomo, il rispetto delle minoranze e la loro tutela. CRITERIO ECONOMICO: economia di mercato affidabile, capace di far fronte alle pressioni concorrenziali. ADESIONE ALL’ACQUIS COMUNITARIO: accettare gli obblighi dell’adesione e gli obiettivi dell’unione politica economica e monetaria.
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Turchia nella UE Aspetti positivi Aspetti negativi
Meno immigrati nel nostro Paese Mancato riconoscimento del Genocidio Armeno Questione Curda e diritti umani Differenze culturali e integrazione islamica Turchia: ricca ed integrata nel sistema economico Europeo = META FAVORITA perché gli Arabi preferirebbero un Paese Islamico 2. Declino egemonia Americana Ankara e Mosca si stanno sempre più avvicinando (riconciliazione storica) Turchia si è rifiutata di partecipare all’invasione in Iraq! Al contrario 3. Rifornimento energetico per l’Europa (vi è uno dei principali oleodotti e gasdotti dell’Europa) 4. Europa entrerà con più forza nel conflitto Israelo-Palestinese.
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“… Vengo in Turchia anche per approfondire l’amicizia tra la Santa Sede e il popolo Turco e aiutare l’incontro delle culture. Il lavoro della pace, è questo il nostro dovere. […] Siete un paese importante, ponte e sintesi tra democrazia occidentale e cultura islamica, potete aiutare se volete il Papa nel suo lavoro per il dialogo tra le culture e per la pace.” ( Papa Ratzinger, in visita ad Ankara ) “… L’entrata della Turchia a pieno titolo nella famiglia europea è un traguardo strategico. Naturalmente è anche molto ambizioso perché possa realizzarsi e ha bisogno di un grande lavoro e di tempo da parte di entrambi. Ognuno deve fare la sua parte, ma credo si tratti di un obiettivo troppo importante, che meriti questo sforzo.” ( Romano Prodi, in visita ad Ankara)
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L'uomo saggio, pensa: "Ciò che è passato, è passato, ciò che è fatto è fatto; non mi preoccupo di questo. Quello per cui mi preoccupo è di rendere il presente, questo momento, come desidero che sia, e di rendere facile la strada che mi porta alla mia destinazione nel futuro. Sì, la conoscenza di ieri può avere una relazione con le cose d'oggi, se questa conoscenza può aiutarci a rendere la vita migliore per noi e per gli altri, - e solo in questo caso possiamo consultarla, per usare la conoscenza del passato ma non per il gusto del passato in sé.
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