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La continuità nel curricolo
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La continuità si costruisce attraverso una programmazione in cui tutti i cicli del curricolo creano una tessitura coerente basata sulla ripetizione (indicatore di consolidamento e arricchimento), la progressione (indicatore di sviluppo e direzionalità) e la sistematicità (indicatore di interdipendenza e consequenzialità).
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Cosa si intende per continuità?
Continuità di metodologie Continuità di contenuti ( contenuti in continuità) Continuità di valutazione
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LA SCELTA DEL METODO Le metodologie del curricolo riguardano il modo in cui gli insegnanti cercano di aiutare gli apprendenti a raggiungere gli obiettivi prefissati, lavorando sui contenuti individuati come base del sapere essenziale da promuovere. Esse derivano da un’idea dell’apprendimento che dà luogo a principi metodologici, a loro volta fonte di scelte metodologiche intese come tipi di attività proposti all’interno di un ambiente favorevole all’apprendimento.
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Ogni tipo di attività viene scelto per la sua coerenza sia con l’idea dell’apprendimento sottesa che con le competenze da sviluppare. Si propongono attività basate sull’esperienza concreta (volta ad attivare elementi già noti e introdurne altri nuovi), come osservazione sul campo, esperimenti che coinvolgono i cinque sensi, laboratori, attività di lettura, visione di film, ecc.; sull’osservazione riflessiva (volta a mettere in evidenza i nuovi elementi emersi), come riflettere su quanto osservato durante l’esperienza concreta, raccogliere, identificare, cominciare a mettere in relazione elementi noti e nuovi; sulla concettualizzazione astratta (volta a porre le basi per l’assimilazione del nuovo al noto), come organizzare, mappare, schematizzare, sistematizzare, formalizzare; sulla sperimentazione attiva (volta a favorire l’accomodamento del noto al nuovo), in cui si mette in pratica quanto appreso in nuove situazioni che permettono di provare gli elementi nuovi scoperti, farli diventare stabilmente parte del noto e così consolidare l’apprendimento.
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La scelta dei contenuti
I contenuti dei curricoli sono costruiti attorno a tematiche portanti, individuate come gli argomenti strutturanti dei percorsi proposti e veicolari del sapere essenziale che si vuole promuovere, delle competenze trasversali da sviluppare attraverso gli assi culturali. le tematiche portanti sono proposte e riproposte con una progressione a spirale e una scelta di esempi specifici pertinenti ai bisogni formativi di una particolare età e declinati in base alla specificità di gruppi e individui. Per ciascuna tematica portante si individuano i nuclei fondanti, gli elementi costitutivi delle stesse tematiche, i nodi concettuali o concetti strutturanti su cui lavorare.
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La valutazione La valutazione di una prestazione linguistica è basata su tre concetti fondamentali: Validità: un test o una procedura di valutazione è valida quando si può dimostrare che l’informazione ottenuta rappresenta con precisione la competenza del candidato Affidabilità: se una prova permette di classificare nello stesso ordine candidati a cui viene somministrata la stessa prova. Più importante è l’accuratezza delle decisioni prese per definire uno standard Il quadro comune europeo tiene conto di questi aspetti e ci aiuta a 1- specificare contenuti di test ed esami 2- definire criteri che determinano il raggiungimento di un obiettivo: come giudicare una prestazione 3- per descrivere livelli di competenza rilevati con test ed esami in uso
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I LIVELLI COMUNI DI RIFERIMENTO elementare- A intermedio B- avanzato C
Livello elementare A1 Riesce a comprendere e utilizzare espressioni familiari di uso quotidiano e formule molto comuni per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e altri ed è in grado di porre domande su dati personali e rispondere a domande analoghe (il luogo dove abita, le persone che conosce, le cose che possiede). E’ in grado di interagire in modo semplice purché l’interlocutore parli lentamente e chiaramente e sia disposto a collaborare. A2 Riesce a comprendere frasi isolate ed espressioni di uso frequente relativi ad ambiti di immediata rilevanza (ad es. informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). Riesce a comunicare in attività semplici e di routine che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Riesce a descrivere in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati.
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Il Quadro propone inoltre una rappresentazione dello sviluppo della competenza comunicativa attraverso la specificazione delle diverse attività linguistiche a ciascun livello. Si veda, per esempio, la specificazione delle attività linguistiche relativamente al livello elementare A1 tratta dalla Tavola 2 – Livelli comuni di riferimento: griglia di autovalutazione Livello elementare - A1 Comprensione: ascolto Riconosco parole che mi sono familiari ed espressioni molto semplici riferite a me stesso, alla mia famiglia e al mio ambiente, purché le persone parlino lentamente e chiaramente. Comprensione: lettura Comprendo i nomi e le parole che mi sono familiari e frasi molto semplici, quali per es. quelle di annunci, cartelloni, cataloghi. Parlato: interazione Riesco a interagire in modo semplice se l’interlocutore è disposto a ripetere o a riformulare più lentamente il discorso e mi aiuta a formulare ciò che cerco di dire. Riesco a porre e a rispondere a domande semplici su argomenti molto familiari e che riguardano bisogni immediati. Parlato: produzione orale So usare espressioni e frasi semplici per descrivere il luogo dove abito e la gente che conosco. Scritto: produzione scritta So scrivere una breve e semplice cartolina, per es. per mandare i saluti dalle vacanze. So riempire moduli con dati personali scrivendo ad es. il mio nome, la nazionalità e l’indirizzo sulla scheda di registrazione di un albergo.
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Correttezza grammaticale
A1 Ha solo una padronanza limitata di qualche semplice struttura grammaticale e di semplici modelli sintattici, in un repertorio memorizzato A2 Usa correttamente alcune strutture semplici, ma continua sistematicamente a fare errori di base, per esempio tende a confondere i tempi verbali e a dimenticare di segnalare gli accordi; ciononostante ciò che cerca di dire è solitamente chiaro. B1 Usa in modo ragionevolmente corretto un repertorio di formule di routine e strutture d’uso frequente, relative alle situazioni più prevedibili.
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Diversi tipi di valutazione
Valutazione del profitto/ della padronanza Consiste nell’accertare se sono stati raggiunti obiettivi specifici, se è stato appreso ciò che è stato insegnato. E’ legata dunque al lavoro della settimana, del trimestre, del quadrimestre, al libro di testo, al programma -> punto di vista interno della disciplina Valutazione della competenza è ciò che l’alunno sa fare in riferimento al mondo reale-> punto di vista esterno 2. Valutazione riferita alla norma/al criterio Questo tipo di valutazione colloca l’esito delle prove degli apprendimenti in una graduatoria, le valuta e le classifica rispetto a quelle dei loro pari. Al contrario la valutazione riferita al criterio valuta l’apprendente per la sua capacità in un determinato ambito, senza riferimento ai suoi pari
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3- valutazione continua/puntuale: continua è la valutazione attuata dall’insegnante ed eventualmente dallo studente su prestazioni e lavori realizzate durante il corso. Il voto finale è il risultato di questo percorso. La valutazione puntuale prevede la valutazione di una o più prove in un determinato momento (uno/due giorni). La valutazione continua, oltre che dalle correzioni dei compiti a casa e da brevi test di profitto somministrati occasionalmente per rinforzare l’apprendimento. La valutazione continua può servirsi di liste di controllo, griglie dell’insegnante e rilevazione dello studente (portfolio). Pro e contro? 4- valutazione formativa/ sommativa. La valutazione formativa permette di raccogliere informazioni sull’apprendimento, sui punti di forza e di debolezza da considerare nella programmazione e comunicare agli apprendenti. . SOmmativa riassume in voto i risultati raggiunti alla fine di un corso. Non si tratta necessariamente di valutazione della competenza, ma valutazione puntuale di profitto
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5- valutazione diretta/indiretta: diretta prende in considerazione ciò che il candidato sta facendo ( lavoro a coppia, di gruppo); indiretta: si valutano abilità potenziali ricorrendo a una prova solitamente di carta. Mentre lo speaking e il listening possono essere oggetto di valutazione diretta, l’abilità di reading può essere oggetto solo di valutazione indiretta. 6- valutazione prestazione/ conoscenze: nella valutazione delle prestazioni ci si aspetta che l’apprendente fornisca in prova diretta un campio di lingua parlata o scritta. Nella valutazione delle conoscenze ci si aspetta che l’apprendente dimostri l’ampiezza e la padronanza delle sue conoscenze linguistiche rispondendo a domande di diverso tipo 7- Valutazione soggettiva/oggettiva: la valutazione soggettiva consiste nel giudizio che un valutatore esprime sulla qualità di una prestazione. La valutazione oggettiva consiste in un giudizio che elimina la soggettività (test scelta multipla/ vero falso)
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Compito- valutazione Quali sono tra le modalità elencate :
Le più praticabili e appropriate nella cultura pedagogica del nostro sistema scolastico Le più adatte a soddisfare i bisogni dell’apprendente Le più efficaci a migliorare le attività di insegnamento Il modo in cui si equilibrano e si integrano la valutazione del profitto e della competenza e qual è il rapporto tra valutazione delle prestazione comunicative e conoscenze linguistiche In che misura i risultati dell’apprendimento vengano messi in relazione a criteri definiti e quanto i voti e giudizi vengano assegnati con riferimento alla classe di cui l’apprendente fa parte. Quanto sia desiderabile e praticabile coinvolgere gli apprendenti in un’autovalutazione
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