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Il perché del progetto Consapevolezza delle difficoltà di applicazione del Decreto Legislativo 25/2002 nella piccola impresa.Consapevolezza delle difficoltà

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Presentazione sul tema: "Il perché del progetto Consapevolezza delle difficoltà di applicazione del Decreto Legislativo 25/2002 nella piccola impresa.Consapevolezza delle difficoltà"— Transcript della presentazione:

1 Il perché del progetto Consapevolezza delle difficoltà di applicazione del Decreto Legislativo 25/2002 nella piccola impresa.Consapevolezza delle difficoltà di applicazione del Decreto Legislativo 25/2002 nella piccola impresa. Valorizzazione da parte del Decreto delle determinazioni quantitative degli inquinanti.Valorizzazione da parte del Decreto delle determinazioni quantitative degli inquinanti. Convinzione che la riduzione delle esposizioni dei lavoratori non passa solo attraverso lesplosione del mercato delle determinazioni analitiche.Convinzione che la riduzione delle esposizioni dei lavoratori non passa solo attraverso lesplosione del mercato delle determinazioni analitiche.

2 Il progetto Partecipano operatori del servizio pubblico, delle Associazioni imprenditoriali e delle Associazioni dei Tecnici dopo aver fatto un percorso formativo comune.Partecipano operatori del servizio pubblico, delle Associazioni imprenditoriali e delle Associazioni dei Tecnici dopo aver fatto un percorso formativo comune. Primo sopralluogo effettuato congiuntamente.Primo sopralluogo effettuato congiuntamente. Studiati tutti i rischi o almeno i più rilevanti.Studiati tutti i rischi o almeno i più rilevanti.

3 PROMUOVERE LA COLLABORAZIONE TRA I VARI SOGGETTI COINVOLTI NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO DELINEARE UN POSSIBILE PERCORSO PER CAPIRE INSIEME COSA CI CHIEDE IL NUOVO D.Lgs.25/2002

4 Cosè stata fino ad oggi la valutazione del rischio chimico? QUASI NULLA Il prodotto di un processo a cui hanno PARTECIPATO TUTTI I SOGGETTI Cosa dovrebbe essere ora? TECNICI LAVORATORI MEDICO COMPETENTE COMMITTENZA (ditta) APPALTATORI (PROVIDER) SUBAPPALTATORI (DITTE) MA ANCHE …

5 In ciascun comparto coinvolte in genere più Aziende U.S.L. di cui una capofila.In ciascun comparto coinvolte in genere più Aziende U.S.L. di cui una capofila. Per ciascun comparto individuate non meno di 25 aziende (medio – piccole - < 50 addetti).Per ciascun comparto individuate non meno di 25 aziende (medio – piccole - < 50 addetti). Le aziende vengono scelte in accordo con le parti sociali tra quelle che hanno già realizzato le bonifiche.Le aziende vengono scelte in accordo con le parti sociali tra quelle che hanno già realizzato le bonifiche. In tutte viene sperimentato lalgoritmo.In tutte viene sperimentato lalgoritmo. In almeno 5 per settore lalgoritmo viene validato con analisi ambientali e con più rilevatori (riproducibilità).In almeno 5 per settore lalgoritmo viene validato con analisi ambientali e con più rilevatori (riproducibilità).

6 Forte coinvolgimento dei laboratori di sanità pubblica (nella messa a punto e nella realizzazione del progetto).Forte coinvolgimento dei laboratori di sanità pubblica (nella messa a punto e nella realizzazione del progetto). Supporto statistico - epidemiologico per la realizzazione del disegno e per lesame dei risultati (confronto algoritmo – misure e riproducibilità).Supporto statistico - epidemiologico per la realizzazione del disegno e per lesame dei risultati (confronto algoritmo – misure e riproducibilità). Consistente impegno di risorse.Consistente impegno di risorse. Priorità per la Regione Toscana, esplicitamente segnalata dallAssessore al Diritto alla salute.Priorità per la Regione Toscana, esplicitamente segnalata dallAssessore al Diritto alla salute. Coinvolgimento dei Lavoratori ed RLS.Coinvolgimento dei Lavoratori ed RLS.

7 Fasi dellintervento in azienda Raccolta preliminare della documentazione.Raccolta preliminare della documentazione. Sopralluogo per determinare strategia della valutazione e postazioni da valutare (tutte o le più significative sotto il profilo del rischio).Sopralluogo per determinare strategia della valutazione e postazioni da valutare (tutte o le più significative sotto il profilo del rischio). Applicazione dellalgoritmo.Applicazione dellalgoritmo. La verifica tramite misure di esposizione seguirà le norme UNI EN 689/97.La verifica tramite misure di esposizione seguirà le norme UNI EN 689/97.

8 Comparti interessati EdiliziaEdilizia MetalmeccanicaMetalmeccanica Lavorazione lapidei al bancoLavorazione lapidei al banco Pelletterie e calzaturificiPelletterie e calzaturifici AgricolturaAgricoltura AutocarrozzerieAutocarrozzerie TintolavanderieTintolavanderie

9 TessileTessile Produzione manufatti con rischio di stireneProduzione manufatti con rischio di stirene Verniciatura del legnoVerniciatura del legno Industria orafaIndustria orafa FlorovivaismoFlorovivaismo

10 Obiettivi Far crescere lattenzione delle forze sociali sul rischio chimico.Far crescere lattenzione delle forze sociali sul rischio chimico. Favorire la formazione dei Tecnici dei Servizi pubblici e delle Associazioni sul rischio chimico.Favorire la formazione dei Tecnici dei Servizi pubblici e delle Associazioni sul rischio chimico. Sperimentare lapplicabilità dellalgoritmo Movarisk ai singoli settori.Sperimentare lapplicabilità dellalgoritmo Movarisk ai singoli settori.

11 Validare lalgoritmo Movarisk nei comparti esaminati.Validare lalgoritmo Movarisk nei comparti esaminati. Definire i livelli di prevenzione necessari nei singoli settori lavorativi per rendere il rischio più basso possibile.Definire i livelli di prevenzione necessari nei singoli settori lavorativi per rendere il rischio più basso possibile. Socializzare questi livelli di prevenzione a tutte le Imprese del settore.Socializzare questi livelli di prevenzione a tutte le Imprese del settore. Verificare successivamente lapplicazione di tali standard di prevenzione.Verificare successivamente lapplicazione di tali standard di prevenzione. Definire banche dati per ciascun comparto.Definire banche dati per ciascun comparto.

12 Tempi del progetto Formazione ad Operatori pubblici e privati entro Giugno 2004.Formazione ad Operatori pubblici e privati entro Giugno 2004. Avvio della sperimentazione a Settembre 2004.Avvio della sperimentazione a Settembre 2004. Primo bilancio entro Dicembre 2004.Primo bilancio entro Dicembre 2004. Conclusione entro Dicembre 2005.Conclusione entro Dicembre 2005.

13 Elementi qualificanti del progetto Indirizzo politico deciso da parte della Regione tramite lAssessore (rischio chimico e piccola impresa).Indirizzo politico deciso da parte della Regione tramite lAssessore (rischio chimico e piccola impresa). Forte condivisione con forze sociali e Associazioni di Tecnici.Forte condivisione con forze sociali e Associazioni di Tecnici. Adesione convinta di tutti i Dipartimenti di Prevenzione.Adesione convinta di tutti i Dipartimenti di Prevenzione. Rivalutazione importanza del rischio chimico.Rivalutazione importanza del rischio chimico.

14 Principali Difficoltà Coordinare in maniera scientificamente accettabile Operatori del Servizio pubblico e del mondo privato.Coordinare in maniera scientificamente accettabile Operatori del Servizio pubblico e del mondo privato. Coordinare i diversi Dipartimenti della Prevenzione della Toscana.Coordinare i diversi Dipartimenti della Prevenzione della Toscana. Rendere compatibile il progetto con i carichi di lavoro dei Servizi e dei laboratori di Sanità pubblica e delle Aziende.Rendere compatibile il progetto con i carichi di lavoro dei Servizi e dei laboratori di Sanità pubblica e delle Aziende.

15 Il sito del dipartimento della prevenzione della usl 6 www.usl6.toscana.it


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