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PubblicatoGerardo Federici Modificato 10 anni fa
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Corso di Scienze Semiotiche del Testo e dei Linguaggi Prof
Corso di Scienze Semiotiche del Testo e dei Linguaggi Prof. Isabella Pezzini Assistente alla didattica dott. Cristina Greco .
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Fondazione e istituzionalizzazione della semiotica
La riflessione sul linguaggio e sui segni risale all’antichità. Il termine segno deriva dal greco “semeion”, e con il termine “tekmerion” (segno sicuro, prova) è già presente nella medicina greca, dove la semeiotica medica studia i sintomi delle malattie e come da essi si può risalire alle cause.
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Benché i principali filosofi si siano dunque occupati dei suoi argomenti, la semiotica come disciplina viene fondata fra Ottocento e novecento in due ambiti molto diversi: Saussure, linguista svizzero, inizia a parlare di semiologia come scienza che studia la vita dei segni Peirce, filosofo americano, inaugura una riflessione sui segni e sulle modalità in cui attraverso di essi si realizza la conoscenza
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La semiotica viene per così dire istituzionalizzata negli anni Sessanta, e il riferimento convenzionale è la pubblicazione di Elements de sémiologie (Elementi di semiologia) di Roland Barthes, avvenuta nel 1964.
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Oggetto di studio: la significazione e la comunicazione
In che senso la semiotica si occupa di segni? Cfr. Eco, Trattato di semiotica generale (1975): “ Scopo di questo libro è esplorare le possibilità teoriche e le funzioni sociali di uno studio unificato di ogni fenomeno di significazione e/o comunicazione”
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Dunque: La semiotica deve studiare i processi culturali in quanto processi di comunicazione Tuttavia tali processi possono sussistere solo perché essi sono retti da sistemi di significazione soggiacenti
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Un sistema di significazione è basato su relazioni.
Su un dispositivo, ad esempio, che collega entità presenti a entità assenti. Idea dello stare per: la luce rossa nel semaforo sta per l’ordine di arresto del veicolo; fuori da uno studio televisivo sta per il divieto di entrare perché si sta registrando una trasmissione, ecc.
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In altri termini, la significazione è una procedura che lega elementi di ordine sensoriale a elementi di ordine intellettuale. Un sistema di significazione è un costrutto semiotico autonomo, indipendente da ogni possibile atto di comunicazione che le attualizzi. Ogni processo di comunicazione fra esseri umani presuppone un sistema di significazione come propria condizione necessaria.
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Dunque la semiotica è la disciplina che studia i fenomeni di significazione e di comunicazione.
Non si occupa solo del linguaggio cosiddetto naturale, ma di tutti i possibili sistemi di significazione, mettendo a confronto le loro strutture e cercando modelli generali di analisi.
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La linguistica è solo una parte della semiotica, nel senso che si occupa di un linguaggio specifico, anche se per molti versi il più ricco di potenzialità La semiotica ha invece come obiettivo quello di produrre categorie e modelli da applicare a più sistemi
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La semiotica ha una forte vocazione descrittiva: identificati i suoi oggetti – testi verbali, pittorici, gestuali, musicali ecc., essa tenta di descriverli scomponendoli, ricostruendoli, pertinentizzandoli a seconda del punto di vista scelto. Tenta di spiegare i testi applicando i propri modelli e le proprie categorie. Essa è una disciplina anzitutto descrittiva e non prescrittiva.
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La semiotica contemporanea in Italia
Si distingue in due orientamenti principali: La semiotica generativa (A. J. Greimas, P. Fabbri) La semiotica interpretativa (U.Eco, P. Violi)
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La semiotica generativa:
si sviluppa a partire dalla linguistica strutturale europea (Saussure, Hjelmslev, Barthes, Benveniste) Dall’antropologia strutturale (Lévi-Strauss) Dall’analisi morfologica delle fiabe (Propp) e dalla narratologia (Genette) Si caratterizza come un modello molto articolato di analisi testuale e del discorso Si inserisce in una visione più generale di semiotica della cultura (Lotman)
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La semiotica interpretativa di Eco
. Recupera la tradizione filosofica di riflessione sui segni non verbali e sul linguaggio, a partire dall’antichità classica . Accoglie alcuni elementi dell’epistemologia strutturalista . Si ispira alla Semiotica del filosofo pragmaticista Charles Sanders Peirce ( )
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I due orientamenti si distinguono in particolare:
Per la diversa concezione del segno e per tutto ciò che ne consegue Sono accomunati però dalla riflessione sulle stesse problematiche e dall’orientamento all’analisi testuale Dove per “testo” si intende non solo quello tradizionalmente inteso (film, racconto, poesia, pittura ecc) ma ogni porzione di realtà colta come significante e “trattata” in base a un metodo specifico
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In termini generali… Non diversamente dalle altre scienze umane, la semiotica parte dal presupposto che l’uomo vive in un mondo che per lui ha un senso In quanto animale culturale, necessita per vivere non solo di una BIOSFERA, ma di una SEMIOSFERA, uno spazio, un continuum culturale. Il termine semiosfera è stato coniato dal semiologo russo Jurij LOTMAN ( )
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La semiosfera è considerata sia lo spazio culturale globale che circonda l’uomo, sia lo spazio specifico che caratterizza una singola cultura rispetto a tutte le altre Ogni cultura viene ad essere formata da SISTEMI organici di segni e di testi
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Ad esempio, all’interno di ogni cultura, è chiaro che la LINGUA ha un’importanza centrale, perché segmenta sia il mondo dei suoni – dei significanti - che quello dei significati in un suo peculiare modo Per questo Lotman parla della lingua come di un SISTEMA MODELLIZZANTE PRIMARIO Ma riconosce una grande importanza anche agli altri sistemi di significazione (moda, architettura, cinema, arte e così via), detti SISTEMI MODELLIZZANTI SECONDARI
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