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PubblicatoLauro Gentili Modificato 10 anni fa
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Comunicazione: come (non) ci comprendiamo
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Comprensione, incomprensione, rumore C C C (2,2,6,3,2,4)
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Il modello della comunicazione come azione-cooperazione La comunicazione esprime non (solo) informazione ma una intenzione di azione (domandare, ordinare, promettere …) La sua efficacia dipende quindi anche dal modo in cui laltro comprende, risponde e dalle conseguenze di questo dialogo (prospettiva dialogica e pragmatica)
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Il principio di cooperazione (Grice, 1975) Quantità (né troppo, né poco) Qualità (vero, provato) Relazione (pertinenza) Modalità (ordine, chiarezza, disambiguazione) Ma…. Lironia? Il sottinteso? Importanza del ruolo dellimplicito
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Il ruolo dellimplicito Implicature conversazionali, create dal contesto Implicature convenzionali, create dalla cultura linguistica condivisa
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Comprensione, incomprensione, rumore C C C (2,2,6,3,2,4)
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Il sapere condiviso Labilità comunicativa si basa sulla conoscenza delle possibili inferenze di chi comprende La presenza di un sapere condiviso rende trasparenti (inferibili) gli scopi del parlante a chi lo ascolta Problema delle inferenze: fraintendimenti, convenzionalizzazione, inganno.
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Sapere condiviso e comprensione 1. Riconoscimento di un tipo di testo (narrazione, argomentazione, esposizione…) a partire da indici interni e di contesto 2. Attivazione di una mappa mentale sfocata (schema, script…) 3. Inferenze sulle intenzioni della persona e sulla situazione Attribuzione di causalità (e suoi bias)
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Comunicazione non verbale Aspetti di contenuto (verbali) e aspetti di relazione (non verbali) Relazioni simmetriche e asimmetriche Comprensione multimodale (Poggi, Magno Caldognetto, 1987) di prossemica, indici non verbali, struttura prosodica e parsing, marcatori
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