Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoAlbertina D andrea Modificato 10 anni fa
1
Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute
GLI STARTERS Starters (dall’inglese to start iniziare, cominciare) vengono definite quelle biomasse di origine microbica che, addizionate ad un substrato specifico, servono a guidare uno specifico processo fermentativo. I vantaggi del loro uso sono molteplici: evitano la necessità di provvedere da parte dell’operatore al mantenimento ed alla propagazione in purezza del ceppo microbico che viene utilizzato nello specifico processo (si ricordi a tal proposito la propagazione casalinga del lievito da panificazione) permettono di avere un inoculo iniziale particolarmente elevato, tale cioè da sopravanzare le eventuali attività similari di altri microrganismi e prevenendo in tal modo fermentazioni anomale permettono di ottenere un prodotto finale di caratteristiche organolettiche costanti permettono di condurre il processo con maggiore rapidità Attualmente vengono prodotti a livello industriale starters formati da biomasse di batteri, lieviti e miceti Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute
2
USO DELLE BIOMASSE MICROBICHE
come starters in campo fermentativo Le industrie fanno un larghissimo uso di starters microbici nei processi fermentativi e tali biomasse ora vengono prodotte, con requisiti specifici, da apposite industrie. Vengono mostrate di seguito le industrie che più utilizzano starters microbici Lattiero-casearia formaggi, burro, yogurth, etc. Carni salumi, prosciutti crudi, etc. Conserve vegetali sottaceti, crauti, etc. Agenti fermentanti pane, vino, birra Fonte di proteine alimentazione umana ed animale Fonte di enzimi proteasi nel campo della detergenza Fonte di aromi alimentazione umana Gelificanti, emulsionanti campi diversi Oltre che in campo fermentativo, largo uso di starters si fa in agricoltura come azotofissatori, del terreno, preparazione di semi inoculati di alcune graminacee (soja), etc. Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute
3
LIEVITI UTILIZZATI COME STARTERS NEI PROCESSI FERMENTATIVI
lievito substrato uso Saccharomyces cerevisae zucccheri semplici pane, birra, alcool Saccharomyces carlsbergensis zucccheri semplici alcune birre, vino Candida utilis zucccheri semplici zootecnia Kluyveromyces fragilis lattosio zootecnia Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute
4
Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute
PRODUZIONE DI LIEVITO Gli starters microbiologici per i diversi processi fermentativi utilizzati a livello industriale permettono di ottenere un prodotto che risponda con costanza, dal punto di vista sensoriale, alle aspettative del consumatore. Oggi pertanto vengono prodotti lieviti specifici per le diverse esigenze. Da questo punto di vista, è importante che lo starter, ossia la biomassa microbica ottenuta per sviluppo in fermentatore di un unico microorganismo, risponda effettivamente alle esigenze per cui viene preparato. Va tal proposito rammentato che il lievito di scarto proveniente dalla produzione della birra, una volta largamente utilizzato nella panificazione, non si dimostra molto adatto allo scopo dal momento che si tratta di un lievito soprattutto alcooligeno e relativamente poco gasogeno, esattamente il contrario di ciò che serve per avere un prodotto da forno con una lievitazione adeguata. Non va poi trascurato il fatto che i lieviti utilizzati nella fermentazione dei prodotti da forno, a cominciare dal pane, debbono esplicare la loro attività in tempi molto brevi ed in condizioni biochimiche tutt’altro che corrispondenti a quelle ottimali. Nel caso del lievito da panificazione, la necessità di una prolungata mescolanza dell’impasto per determinare una moltiplicazione ottimale del lievito all’interno dello stesso, si oppone alla creazione del rigoroso ambiente anaerobico indispensabile per avere un prodotto con abbondanti occhiature e quindi soffice: i lieviti da panificazione o in genere per i prodotti da forno vengono pertanto selezionati in base alla loro capacità di produrre abbondante CO2 anche in presenza di elevata tensione di ossigeno. Per la produzione industriale di un tipico prodotto italiano, qual è il panettone, ad es. sono stati selezionati lieviti specifici in grado di fermentare impasti particolarmente ricchi di zuccheri e di grassi (burro o margarina), la cui presenza ostacola non poco la capacità fermentativa degli stipiti tradizionali. Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute
5
PRODUZIONE DI LIEVITO metodi convenzionali
lievito dalla fermentazione della birra (scarto) lievito mosto di orzo fermentazione filtrazione birra acqua lievito grezzo lavaggio lievito confezione acqua di lavaggio metodo viennese di produzione del lievito lievito mosto di orzo ossidazione filtrazione vinello distillazione etanolo grezzo aria borlanda lievito grezzo acqua lavaggio lievito confezione acqua di lavaggio Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute
6
PRODUZIONE DI LIEVITO metodo svedese Composizione media del melasso
In ogni caso il substrato di fermentazione, costituito essenzialmente da fonti di C, va integrato con fonti di N e di P metodo svedese NH3 gas o NH4- H3PO4 o PO4--- biotina Composizione media del melasso di barbabietola (al 75% di s.s.) Zuccheri totali % Altre sost. organiche % Proteine (N x 6,25) % K % Ca ,1-0, % Mg , % P 0,02 – 0,07 % Biotina (mg/kg) 0,02–0,15 Ac. pantotenico (mg/kg) –110 Tiamina (mg/kg) ,3 Composizione media del malt extract Zuccheri totali ,9 % di cui: maltosio ,2 % glucosio e fruttosio 19,1 % saccarosio ,8 % destrine ,0 % altri zuccheri ,8 % Sostanze azotate ,6 % Ceneri 1,5 % Composizione media del melasso di legno Solidi totali % Glicidi riducenti (come glucosio) % Altri zuccheri 0,5-1,5 % Sost. organiche non glicidiche % Ceneri % Azoto totale , % Acidi organici volatili % H2SO4 0,5 g/l azoto fosforo acqua calore Composizione media del melasso di barbabietola Glicidi totali % Sost. organiche non glicidiche % Prot. Tot (N x 6,25) , % soluzione zuccherina melasso di barbabietola diluiz. soluz. diluita acidificaz. soluz. acida cottura torbida pastorizzata idrolizzati di legno cereali saccarificati melasso di barbabietola 100°C 2h raffreddamento riscaldamento acqua 52°C pastorizzazione acidificazione e peptonizzazione diluizione sol. chiarificata chiarificazione 70°C 30’ filtrazione o decantazione calore Lactob. delbrueckii malto raffreddamento introduzione nuova soluzione S. cerevisiae drenaggio parziale della sospensione chiarificazione finale reattore fermentazione fed-batch recupero lievito 35-50 hl aria.h-1 Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.