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U.O. Ortopedia e Traumatologia
fratture dell’estremo prossimale del femore del paziente anziano trattamento chirurgico Francesco Lijoi Stefano Landi U.O. Ortopedia e Traumatologia AUSL Forlì
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ANATOMIA
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ANATOMIA
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FRATTURE DEL FEMORE PROSSIMALE
Riguardano la parte del femore compresa tra la testa e il massiccio trocanterico Sono fratture molto frequenti negli anziani Avvengono per traumi a bassa energia, non sufficienti a causare fratture nell’osso non osteoporotico
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Aumento della fragilità dell'osso Maggior rischio di fratture
OSTEOPOROSI L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro, caratterizzata da ridotta massa minerale e deterioramento microstrutturale del tessuto osseo. Aumento della fragilità dell'osso Maggior rischio di fratture
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DIAGNOSI Clinica L’arto inferiore può presentarsi accorciato ed extraruotato Dolore in sede inguinale sia spontaneo che al carico, accentuato dal movimento dell’articolazione dell’anca. Dolore alla digitopressione in sede inguinale e trocanterica Eventuale presenza di ecchimosi sul gran trocantere
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DIAGNOSI
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DIAGNOSI Radiografica Proiezione anteroposteriore Proiezione assiale
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ANATOMIA Vascolarizzazione
Circolo arterioso extracapsulare alla base del collo femorale (formato da branche dell’arteria circonflessa mediale e laterale) Rami cervicali ascendenti a partenza dal circolo arterioso extracapsulare (arterie retinacolari) Arterie del legamento rotondo
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FRATTURE MEDIALI intracapsulari FRATTURE LATERALI extracapsulari
Le fratture del femore prossimale si dividono in: FRATTURE MEDIALI intracapsulari FRATTURE LATERALI extracapsulari
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FRATTURE MEDIALI SOTTOCAPITATA MEDIOCERVICALE BASICERVICALE
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Necrosi avascolare Pseudoartrosi FRATTURE MEDIALI
Se la frattura interrompe i vasi retinacolari: elevato rischio di: Necrosi avascolare Pseudoartrosi Il rischio è proporzionale all’entità della scomposizione
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FRATTURE MEDIALI La classificazione più usata è quella di Garden, basata sul grado di scomposizione valutata su di una radiografia in AP
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FRATTURE MEDIALI Garden I Frattura incompleta ingranata in valgismo
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FRATTURE MEDIALI Garden II
Frattura completa senza scomposizione dei frammenti
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FRATTURE MEDIALI Garden III
Frattura con scomposizione dei frammenti in varismo
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FRATTURE MEDIALI Garden IV
Frattura con accentuata scomposizione dei frammenti
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FRATTURE LATERALI Pertrocanteriche
Interessano la porzione extracapsulare della parte prossimale del femore Pertrocanteriche
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FRATTURE LATERALI Classificazione di Evans FRATTURE STABILI
Tipo I - a due frammenti composti Tipo II – a due frammenti scomposti FRATTURE INSTABILI Tipo III - a tre frammenti senza supporto postero-laterale Tipo IV – a tre frammenti senza supporto mediale Tipo V - a quattro frammenti
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TRATTAMENTO INCRUENTO
Attualmente è riservato a rari casi in cui esistono controindicazioni assolute all’intervento chirurgico. In passato, a causa della minore affidabilità delle tecniche chirurgiche e anestesiologiche, era riservato ad una percentuale decisamente superiore di pazienti. Prevede un lungo periodo di immobilizzazione a letto con mediamente dai 2 ai 4 mesi per la completa ripresa del carico sull’arto fratturato.
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TRATTAMENTO INCRUENTO: COMPLICANZE
Complicanze polmonari infettive Embolie polmonari Piaghe da decubito Perdita o marcata riduzione della funzionalità dell’arto fratturato Pseudoartrosi Viziosa consolidazione della frattura
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TRATTAMENTO INCRUENTO
In passato l’arto veniva immobilizzato in apparecchio gessato pelvipodalico, confezionato dopo un primo periodo di immobilizzazione con trazione trans-scheletrica.
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TRATTAMENTO CHIRURGICO
Oggi l’obiettivo primario del trattamento in una frattura dell’anziano è consentire il carico o perlomeno una mobilizzazione precoce TRATTAMENTO CHIRURGICO
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI
Le fratture intracapsulari composte (Garden II) o con minima scomposizione in valgo (Garden I) sono a basso rischio di necrosi avascolare Osteosintesi
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI
Presso il nostro centro la sintesi delle fratture Intracapsulari viene effettuata utilizzando viti cannulate in titanio Limitata durata dell’intervento Ridotta perdita ematica Immediata concessione del carico (parziale)
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI
Controllo radiografico post-operatorio
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI Controllo radiografico a 1 anno
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI
Le fratture intracapsulari scomposte (Garden III, Garden IV) sono ad alto rischio di necrosi avascolare Protesi
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI
Nel paziente anziano la sostituzione protesica in genere interessa la sola componente femorale Endoprotesi
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI Endoprotesi cementata
Mobilizzazione del paziente in prima giornata postoperatoria Inizio della rieducazione al carico in III giornata postoperatoria
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI
Via di accesso posterolaterale
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI
Incisione degli extrarotatori dell’anca
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI
Incisione della capsula ed esposizione della testa femorale
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI Osteotomia del collo femorale
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI Posizionamento dello stelo femorale
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE MEDIALI
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
La frattura interessa la regione trocanterica, sede di importanti inserzioni muscolari
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Viti con placche laterali Mezzi endomidollari
TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI E’ disponibile una grande varietà di alternative per la sintesi delle fratture laterali di femore. Si possono sostanzialmente dividere in due grandi gruppi Viti con placche laterali Mezzi endomidollari
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
Il nostro attuale orientamento è di sintetizzare le fratture riducibili con Chiodo endomidollare
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
Chiodo Gamma Formato da tre elementi Chiodo endomidollare Vite cefalica Vite di bloccaggio distale
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
Chiodo Gamma Minima aggressione locale Tempi operatori limitati Sintesi dinamica Possibilità di carico precoce
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
Posizionamento del paziente sul letto operatorio
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
Posizionamento del filo guida attraverso piccola incisione a livello del trocantere
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI Alesaggio del canale endomidollare
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
Inserimento del chiodo endomidollare
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI Inserimento della vite cefalica
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
Inserimento della vite di bloccaggio distale
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI Controllo radiografico
post-operatorio
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Vite-placca a scivolamento e compressione
TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI Il nostro attuale orientamento è di sintetizzare le fratture non riducibili con Vite-placca a scivolamento e compressione
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
Inserzione del filo guida Preparazione del foro per la vite cefalica
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
Inserzione della vite cefalica Posizionamento della placca
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
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TRATTAMENTO DELLE FRATTURE LATERALI
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(in pazienti con età maggiore di 65 anni)
Fratture del femore prossimale trattate chirurgicamente presso il nostro reparto nel periodo 1/01/ /12/2009 (in pazienti con età maggiore di 65 anni) Donne 228 (78%) Uomini (22%) 294
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in pazienti con età maggiore di 65 anni
Fratture del femore prossimale trattate chirurgicamente presso il nostro reparto nel periodo 1/01/ /12/2009 in pazienti con età maggiore di 65 anni 137 fratture mediali 157 fratture laterali
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FRATTURE MEDIALI Uomini - 33 Donne - 104
Fratture stabili (Garden I, II) 17 Fratture instabili (Garden III, IV) 120
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FRATTURE LATERALI Uomini Donne
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Degenza media Preoperatoria: giorni Postoperatoria: 8 giorni
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PERCORSO SEGUITO DAL PAZIENTE
Arrivo in Pronto Soccorso Ortopedico dopo valutazione presso il Pronto Soccorso Generale Immobilizzazione temporanea dell’arto fratturato e ricovero in Traumatologia
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PERCORSO SEGUITO DAL PAZIENTE
Completamento degli esami di routine preoperatori (ECG, RX torace, esami ematici), visita anestesiologica ed eventuali consulenze Intervento eseguito in urgenza durante le prime 24 – 48 ore
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PERCORSO SEGUITO DAL PAZIENTE
In I giornata postoperatoria il paziente esegue Rx di controllo, consulenza fisiatrica e valutazione ortogeriatrica postoperatoria Dalla II giornata postoperatoria il paziente inizia protocollo riabilitativo con ripresa della deambulazione in III giornata
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PERCORSO SEGUITO DAL PAZIENTE
Dopo una media di 8 giorni il Paziente viene considerato stabilizzato da un punto di vista ortopedico e in base alle condizioni sociali e di salute può seguire quattro diversi percorsi: Rientro a domicilio Ricovero in Lungodegenza Ricovero in Geriatria Post-Acuti Ricovero in Medicina Fisica e Riabilitativa
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GRAZIE!
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