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PubblicatoFederica Pandolfi Modificato 10 anni fa
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Che cosa è l'economia? E’ la scienza che studia il modo in cui all’interno della società gli individui, le imprese, le autorità pubbliche e le altre organizzazioni compiono le proprie scelte e come tali scelte determinano l’uso efficiente di risorse scarse. Le scelte degli individui interagiscono fra loro attraverso il mercato. Il mercato è il luogo in cui avvengono gli scambi di beni e servizi tra gli individui. Esso va inteso non solo e non tanto come un luogo fisico ma come una rete di relazioni fra agenti in cui i diversi interessi e preferenze si coordinano e raggiungono un equilibrio. Il coordinamento avviene in modo spontaneo senza bisogno di una pianificazione centralizzata
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Il principale presupposto metodologico è l’individualismo
Il principale presupposto metodologico è l’individualismo. L’unità di analisi per capire il funzionamento del sistema economico nel suo insieme è il comportamento del singolo individuo, ovvero il funzionamento del sistema non è altro che il risultato dell’interazione di tutte le decisioni prese dagli individui che lo compongono. Ciascun individuo si comporta in modo razionale. L'individuo agisce razionalmente nel senso che trovandosi di fronte a diverse alternative sceglie quella che ritiene migliore, date le sue preferenze e i mezzi di cui dispone per soddisfarle. L'agente economico ha un comportamento massimizzante nel senso che cerca di ottenere il massimo risultato con il minimo uso di risorse.
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Le risorse disponibili sono scarse rispetto ai bisogni che sono chiamate a soddisfare. Segliere qualcosa significa necessariamente rinunciare a qualcos’altro Ogni decisione ha un costo in termini di rinuncia a un’alternativa possibile. Questo costo si chiama costo opportunità. Su questo aspetto fondamentale il modo di pensare degli economisti è spesso diverso dal senso comune Quale è il vero costo degli studi universitari? Quale è il rendimento di un’obbligazione
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Molto spesso le decisioni economiche non comportano una scelta qualitativa netta fra due alternative quanto, piuttosto, una scelta di grado o quantitativa, ciò che si deve decidere è fino a che punto è razionale portare avanti le proprie azioni. Queste scelte si chiamano decisioni al margine perché riguardano cambiamenti marginali ma non per questo poco importanti del proprio stato E’ conveniente caricare un passeggero su un aereo se la tariffa che è disposto a pagare è inferiore a quanto costa in media ogni passeggero? Perché non serve piangere sul latte versato?
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Agire razionalmente significa scegliere in ogni momento l’alternativa migliore.
Al mutare delle condizioni anche le decisioni mutano. L' "homo economicus" rivede continuamente le proprie scelte ossia risponde tempestivamente agli incentivi. Le cinture di sicurezza hanno veramente contribuito a ridurre gli incidenti mortali Ciò di cui bisogna tener conto sono i benefici e i costi derivanti da una scelta.
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Molti economisti sostengono che, se tutti gli individui si comportano in questo modo (egoistico), la libera interazione delle loro scelte attraverso il mercato produce un risultato complessivo o equilibrio che è il migliore possibile per l’economia nel suo insieme. Per equilibrio si intende una situazione in cui le scelte degli agenti economici sono compatibili fra loro, ciascuno ritiene di trovarsi nella migliore condizione possibile dato il contesto in cui opera e non ha interesse a cambiare le proprie decisioni L’equilibrio è un concetto esssenziale nella scienza economica. Esso è un punto di attrazione verso il quale le forze che governano il funzionamento del mercato normalmente tendono Grazie a questo lo studio dell’economia ci consente di fare previsioni sulla direzione verso la quale si muoveranno le forze di mercato a partire da una certa situazione
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Non sempre la scelta razionale garantisce un risultato ottimale
Non sempre la scelta razionale garantisce un risultato ottimale. Talvolta l'interazione di decisioni razionali intrappola l'economia in situazioni che non sono le migliori possibili ma, nonostante questo gli agenti non hanno incentivi a cambiare le proprie decisioni In altri casi si verificano fenomeni cumulativi che spingono verso situazioni estreme lontane dall’equilibrio ottimale
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Il sentiero della ragione
Il trionfo della ragione (4,5) L’ultimo trucco (5,3) Il furbo disonesto (2,4) Lo stolto (3,1) Il contratto sociale (0,2) La scelta razionale (1,0)
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Il principio di razionalità ha una grande potenza euristica perché, partendo da ipotesi molto semplici, consente di raggiungere risultati molto complessi. Ma non tutti gli individui si comportano in modo razionale Secondo i sociologi gli individui non agiscono in vitro, i loro comportamenti sono condizionati dal contesto sociale in cui operano che è costituito da un insieme di norme sociali e istituzioni che si sono formate nel corso della storia. I loro comportamenti sono quindi molto meno flessibili di quanto pensino gli economisti Chi ha ragione? I fenomeni sociali sono complessi e hanno numerose facce alcune delle quali possono essere spiegate meglio con i metodi degli economisti altre con quelli dei sociologi o di altri scienziati sociali come psicologi, antropologi e giuristi.
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Il ragionamento economico si esprime attraverso i modelli ovvero rappresentazioni astratte e semplificate di fenomeni reali che cercano di spiegarne il funzionamento analizzandone gli elementi essenziali. Distinguere ciò che è essenziale da ciò che non lo è un compito fondamentale dalla scienza. Spesso partire da una rappresentazione molto articolata della realtà non aiuta a capirne il funzionamento e può impedirci di raggiungere gli scopi che ci proponiamo A differenza delle scienze fisiche nelle scienze sociali non si possono condurre esperimenti di laboratorio inoltre ciò che accade nella realtà dipende da come gli agenti la percepiscono e rappresentano.
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A partire da fondamenti semplici e chiari la scienza economica ha costruito un linguaggio rigoroso in cui le proposizioni possono essere sottoposte a critica sul piano della coerenza logica. Nonostante la sua maggiore formalizzazione e rigore l’economia non è una scienza esatta, lo stesso fenomeno può essere spiegato da molte teorie che devono trovare conferma nei fatti empirici. L’obiettivo della scienza economica non è solo quello di capire il funzionamento dell’economia (economia positiva) ma anche quello di fornire indicazioni per intervenire su di esso (economia normativa)
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Il corso è diviso in due parti: microeconomia e macroeconomia
La microeconomia studia i comportamenti dei singoli agenti economici (il singolo consumatore o la singola impresa) per spiegare il funzionamento di un singolo mercato La macroeconomia studia i comportamenti di gruppi sociali come l’insieme dei consumatori, l’insieme delle imprese, lo Stato
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Se le risorse sono scarse l’economia deve risolvere tre problemi fondamentali
che cosa produrre come produrre per chi produrre
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La scelta di quali beni produrre può essere il risultato di:
decisioni prese dallo Stato (economia pianificata) libera interazione delle decisioni individuali nel mercato (economia di mercato) di entrambi (economia mista)
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L’uso di risorse scarse: frontiera della produzione
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Nell’economia ci sono molti individui con gusti e preferenze diversi come può il mercato far sì che le imprese producano approssimativamente i diversi beni che i consumatori desiderano nelle quantità che essi desiderano? Il coordinamento avviene grazie al meccanismo dei prezzi che influenzano le decisioni delle une e degli altri
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Come produrre Cosa garantisce che le imprese usino nella produzione le tecnologie più efficienti? Anche in questo caso la concorrenza e i prezzi orientano le imprese verso scelte ottimali
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Chi si approria dei beni prodotti nel sistema economico?
Chi ha maggiore capacita di spesa può acquistare più beni. La capacità di spesa dipende a sua volta dai prezzi deui fattori produttivi di cui ciascuno dispone Il mercato coordina le decisioni agendo come un sistema di segnali che premiano coloro che agiscono in modo conforme con le informazioni che tali segnali trasmettono e sanzionano coloro che agiscono in modo difforme
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Circuito economico
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Perché esiste il mercato?
se tutti sapessimo produrre da soli quanto ci occorre il mercato non avrebbe ragion d’essere ma se ci si specializza nella produzione di pochi o un solo bene si può destinare il proprio tempo a produrre ciò che si sa fare meglio lasciando ad altri il compito di produrre ciò in cui sono più efficienti in questo modo tutti diventano più produttivi e le dimensioni della torta dei beni prodotti che è possibile scambiare sul mercato aumentano la divisione del lavoro e lo scambio sono forse i principali fattori che hanno fatto crescere le economie nella storia!
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Ore necessarie per produrre
Vantaggio comparato Ore necessarie per produrre 1 abito 1 bott. vino produttore di vino 10 5 sarto Se il produttore di vino produce abiti deve rinunciare a 2 bottiglie di vino per produrre 1 abito. Il costo opportunità di un abito è 2 bottiglie di vino Se il produttore di vino produce vino deve rinunciare a 1/2 abito per produrre 1 bottiglia di vino. Il costo opportunità di una bottiglia di vino è 1/2 abito Se il sarto produce vino deve rinunciare a 2 abiti per produrre 1 bottiglia di vino. Il costo opportunità di una bottiglia di vino è 2 abiti Se il sarto produce abiti deve rinunciare a 1/2 bottiglia di vino per produrre 1 abito. Il costo opportunità di un abito è 1/2 bottiglia di vino
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per il produttore di vino costo opportunità del vino = 1/2
per il produttore di vino costo opportunità del vino = 1/2 costo opportunità degli abiti = 2 per il sarto costo opportunità del vino = costo opportunità degli abiti = 1/2 Come si comporta un individuo razionale? Entrambi possono scegliere se produrre sia vino che abiti oppure produrre solo vino o solo abiti e scambiare quello che producono con l’altro bene Nel primo caso entrambi sarebbero autosufficienti e non ci sarebbe scambio Lo scambio è conveniente quando entrambi possono avere quantità di vino e abiti maggiori di quelle ottenibili producendoli da sé
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Se ognuno si specializza nella produzione del bene che è capace di produrre in modo più efficiente e scambia il suo prodotto con l’altro entrambi possono ottenere benefici dallo scambio Ipotizziamo che vino e abiti si scambino secondo un rapporto di 1 a 1 ossia compreso fra i due costi opportunità allora: Al produttore di vino conviene specializzarsi nella produzione di vino e scambiarlo con abiti perché Cede 1 bottiglia di vino ottiene in cambio 1 abito Se producesse tutto da sé Rinunciando a 1 bottiglia di vino produrrebbe ½ abito Al sarto conviene specializzarsi nella produzione di abiti e scambiarli con vino perché Cede 1 abito ottiene in cambio 1 bottiglia di vino Rinunciando a 1 abito produrrebbe ½ bottiglia di vino
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Ore necessarie per produrre
Caso meno ovvio. Il sarto è più efficiente nella produzione di entrambi i beni Ore necessarie per produrre 1 abito 1 bott. vino produttore di vino 12 3 sarto 4 2 Se un abito si scambia con 3 bottiglie di vino ancora una volta al sarto conviene specializzarsi nella produzione di abiti perché Cede un abito ottiene in cambio 3 bottiglie di vino Se producesse tutto da sé Rinunciando a un abito produrrebbe 2 bottiglie di vino al vinaio conviene specializzarsi nella produzione di vino perché Cede 1 bottiglia di vino ottiene in cambio 1/3 abito Rinunciando a 1 bottiglia di vino abito produrrebbe ¼ di abito
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Tre tipi di mercati: concorrenza perfetta: è un mercato caratterizzato dalla presenza di un numero molto elevato di acquirenti e di venditori, talmente elevato che nessuno di essi, preso individualmente, è in grado di influenzarne il funzionamento, così come un singolo elettore non può determinare il risultato delle elezioni politiche monopolio: molti aquirenti ma un solo venditore che può influenzare il funzionamento del mercato con le proprie decisioni oligopolio: molti acquirenti e pochi venditori le decisioni di questi ultimi dipendono le une dalle altre come le mosse dei giocatori di scacchi
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Piani di domanda di spettacoli musicali
Prezzo Quantità P 100 80 60 40 1 3 6 100
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Curva di domanda collettiva
Curva di offerta individuale P P 100 100 80 80 60 A B A+B 40 40 3 5 8 10 13 23 Q 20 30 Q Curva di offerta collettiva P 100 A B 80 A+B 60 40 20 30 50 Q
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Un aumento del prezzo dello zucchero fa diminuire la quantità domandata di caffé
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Un aumento del prezzo del tè fa aumentare la quantità domandata di caffé
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Un aumento del reddito fa crescere la domanda di lana e diminuire quella di fibbre sintetiche
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O1 P D Perché la UE spende il 70% del proprio bilancio per sostenere l’agricoltura? p1 O2 A A > B p2 B q2 q1 Q perché le restrizioni nel mercato della droga non hanno successo? O2 P P O2 D O1 p1 O1 p1 p2 p2 q1 q2 Q q1 q2
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il consumatore sarà disposto ad aquistare la stessa quantità di prima solo se la somma da pagare sarà uguale a quella di prima ovvero se il prezzo scenderà a p1-t per compensare l'imposta da pagare.
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Allo stesso modo il produttore sarà disposto a offrire la stessa quantità di prima solo se introiterà una somma uguale al prezzo precedente ma perché questo accada è necessario che il prezzo pagato dal consumatore sia uguale a p1+t
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Un’imposta di uguale ammontare produce gli stessi effetti sia che gravi sulla produzione sia che gravi sul consumo
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Se il prezzo è diverso da quello di equilibrio la somma delle rendite non è massima
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Imposte ed efficienza
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Perdita secca ed elasticità
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Al variare dell’imposta variano anche gettito e perdita secca
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Aliquota e gettito non variano sempre nella stessa direzione
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Commercio internazionale
Se il prezzo internazionale supera quello interno il paese esporta, il benessere gemerale aumenta ma non per tutti i produttori guadagnano i consumatori perdono
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Se ilprezzo internazionale è inferiore il paese importa, il benessere generale aumenta ma non per tutti I produttori perdono i consumatori guuadagnano
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Con un dazio il benessere generale diminuisce ma qualcuno ci guadagna
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Esternalità
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Esternalità come intervenire?
produzione
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consumo
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Soluzioni al problema dell’inquinamento
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T, C T
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Funzione di produzione
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Costi
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Costo medio e marginale
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Il costo totale può essere misurato in diversi modi
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Fra costo medio e costo marginale esiste una precisa relazione
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I costi nel lungo periodo
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Rendimenti di scala
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Massimizzazione del profitto
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Curva di offerta
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Punto di chiusura Punto c: prezzo >cmet
l'impresa massimizza il profitto; il profitto è positivo Punto b: cmev<prezzo<cmet l'impresa perde ma minimizza le perdite se continua a produrre q2, se smette di produrre le perdite sono maggiori area rettangolo grigio chiaro= perdite se continua a produrre somma aree rettangoli chiaro e scuro = perdite se smette di produrre
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Punto a: prezzo= cmev al di sotto di questo prezzo l'impresa minimizza le perdite interrompendo la produzione (rettangolo grigio chiaro) perchè se continua le perdite sono uguali ai costi fissi (rettangolo grigio chiaro) più i costi variabili (rettangolo grigio scuro) che non riesce a coprire
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Aggiustamenti del mercato
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Monopolio
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Il profitto del monopolista
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Monopolio naturale
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Discriminazione perfetta
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Il dilemma del prigioniero
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Strategie oligopolistiche
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Concorrenza monopolistica
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