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ESSERE ASSISTENTI IN QUESTA AC
PRETI UMILI E AUDACI
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1.Nell’Azione Cattolica Italiana i Sacerdoti Assistenti partecipano alla vita della Associazione e delle sue articolazioni, per contribuire ad alimentarne la vita spirituale ed il senso apostolico ed a promuoverne l’unità Il Sacerdote Assistente esercita il suo servizio ministeriale quale partecipe della missione del Vescovo, segno della sua presenza e membro del presbiterio, in modo che la collaborazione nell’apostolato di sacerdoti e laici renda più piena la comunione ecclesiale dell’associazione. 3. Il sacerdote assistente è nominato per ciascuna Associazione diocesana, parrocchiale, e nazionale, dall’Autorità ecclesiastica competente; partecipa alle riunioni dell’Associazione e dei rispettivi Consigli e Presidenze. ART 10 STAT.
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Ai parroci chiediamo di stimare e promuovere l’Azione Cattolica: nessuno ostacoli la nascita o lo sviluppo di gruppi parrocchiali di Azione Cattolica, ma al contrario li sostenga in un impegno formativo che arricchisce l’intera comunità. Ai sacerdoti assistenti chiediamo vicinanza e condivisione verso questa esperienza laicale, sperimentando una relazione fraterna che, nell’incontro di vocazioni distinte, possa continuare a dare frutti di santità… (Lettera del Consiglio Permanente CEI all’ACI, n. 4)
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- “Sostenetela con il vostro ministero presbiterale perché il coraggio del futuro e la fantasia della santità, che lo spirito del Signore non farà certamente mancare ai responsabili e agli aderenti, la rendano sempre più fedele al proprio mandato missionario.” - “All’impegno formativo e missionario ponete le vostre migliori energie … nelle associazioni diocesane e parrocchiali siate padri e fratelli capaci di incoraggiare, di suscitare il desiderio di un’esistenza evangelica, di sostenere nelle difficoltà della vita i ragazzi, i giovani, gli adulti, le famiglie e gli anziani. Abbiate a cuore l’educazione di personalità cristiane forti e libere, sapienti e umili, in grado di promuovere una cultura della vita della giustizia e del bene comune” (Giovanni Paolo II agli assistenti di ACI, 19 febbraio 2003)
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- Nella vita dell’AC gli assistenti hanno sempre svolto un ruolo decisivo in ordine alla formazione di coscienze di laici coerenti, forti e capaci di vita cristiana autentica. ... non sono stati né i supplenti dei responsabili, né gli organizzatori della vita associativa, ma sacerdoti di intensa spiritualità, che hanno trovato l’anima del ministero nella cura delle persone. - Il servizio degli assistenti è essenziale rispetto alla formazione. Contribuiscono con l’apporto specifico della loro sensibilità e delle proprie competenze alla costruzione degli itinerari formativi e delle esperienze associative. Nuovo Progetto Formativo n°7.3
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È UN INVIATO L’assistente è un inviato egli, in forza del suo ministero ordinato, riceve dal suo vescovo un “mandato” di comunione ecclesiale. L’assistente è un presbitero “inviato” in AC per partecipare alla vita dell’associazione, per sentirla il luogo dove egli vive la sua vocazione sacerdotale, quale partecipe della missione del vescovo, per accoglierla come sorgente di fecondità per la santità della propria vita.
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FRATELLO E PADRE vive il suo essere prete prima di tutto da fratello nella fede e da servitore della gioia delle persone, nell'edificazione della Chiesa sognata dal Concilio. scopre la circolarità dell’esperienza educativa in Azione Cattolica: quella di essere luogo di formazione laicale ed anche palestra di un modo di vivere il sacerdozio che ne esprima la bellezza. scopre il mistero di essere nel contempo fratello e padre, discepolo e maestro, con i fratelli cristiano e per loro sacerdote.
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SI PRENDE CURA PER LA PERSONA
… attento al vissuto, alla crescita, alle fatiche e alle possibilità di ciascuno; … sostiene le persone nei passaggi dell’esistenza e della fede, facendo in modo che ciascuno sia aiutato ad essere fedele agli impegni che la vita associativa propone; … incoraggiando e sostenendo l’azione dei responsabili e dei soci nel territorio e nella comunità cristiana;
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… coltivando la vita spirituale, e l’accompagnamento spirituale che consente di cogliere il valore spirituale della vita associativa, … in particolare aiuta a recuperare il valore del tempo, a santificarlo; … ponendosi al fianco delle persone per portare l’esistenza dei laici al confronto con il Vangelo per essere missionari nel mondo; … aiuta a vivere la dimensione profonda di esperienze ecclesiali non sempre facili per questo sostengono i responsabili nel loro ruolo.
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FACILITATORE DEL RINNOVAMENTO
… aiutando a capire che il primo rinnovamento parte da sé stessi … conoscendo e studiando il Nuovo Progetto Formativo … aiutando ad elaborare idee, pensieri e progetti perché l’AC sia sempre più DENTRO alle realtà della parrocchia e del territorio … partecipa alla formazione di nuove figure educative
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Contribuisce alla realizzazione del rapporto preti-laici tipico dell’AC
… sperimentare una reale corresponsabilità, rispettando e valorizzando le competenze, la presenza e il ruolo di laici, (non si sostituisce!) … valorizzare il protagonismo laicale, … far crescere personalità cristiane mature e significative, capaci di essere veri missionari … capacità di discernere insieme e di maturare decisioni condivise.
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TESSE FILI DI UNITARIETA’
impegnandosi a far crescere il raccordo tra tutte le articolazioni dell’associazione, promuovendo e accompagnando legami fraterni tra i responsabili, per dire la bellezza di essere Chiesa, popolo di Dio in cammino contribuendo a costruire un pensare sentire comune a misura di ciascuno attivandosi affinché dove l’AC non esiste o fosse incompleta sia promossa
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DENTRO AD UNA COMUNITA’
favorisce all’interno del presbiterio diocesano la conoscenza corretta e simpatica e la stima nei confronti dell’associazione crea nella diocesi e nella parrocchia un clima pastoralmente propizio in modo che si verifichino le condizioni perché l’associazione nasca e cresca, si fa carico di promuovere iniziative di formazione specifica per gli altri assistenti e crea una rete di relazioni e di collaborazioni
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DENTRO AD UNA COMUNITA’
cura i contatti e le collaborazioni con i seminaristi e i loro educatori cura i rapporti con gli organismi di pastorale diocesani, mantenendo un rapporto cordiale, corretto e di collaborazione si attiva in modo che i laici vengano coinvolti nella elaborazione e realizzazione dei progetti e scelte pastorali parrocchiali e diocesani
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