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Una definizione di e-learning 2.0
Formazione nell'era delle tecnologie: aspetti sociali e organizzativi DOL_MODULO CB02 - compito settimana 3 Evelyne Venneri
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COMPITO DELLA 3° settimana
Alla luce delle conoscenze acquisite sul web 2.0 e sull’eLearning e sulla base di una ricerca accurata in rete, provare ad offrire una definizione critica ed esaustiva di eLearning 2.0, mettendo in evidenza le caratteristiche peculiari, le dinamiche che lo sottendono e la connessione con le modalità di interazione tipiche del web 2.0. Condividere le proprie riflessioni sul forum avendo cura di citare correttamente le proprie fonti di riferimento.
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DEFINIZIONE DI E-LEARNING
Per e-learning, in italiano teledidattica si intende la possibilità di imparare sfruttando la rete internet e la diffusione di informazioni a distanza. La teledidattica non è limitata alla formazione scolastica (essendo rivolta anche a utenti adulti, studenti universitari, insegnanti, ecc.) e comprende anche la formazione aziendale, specialmente per le organizzazioni con una pluralità di sedi. da
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DEFINIZIONE DI E-LEARNING
L’e-learning è oggi un ambiente di apprendimento aperto, flessibile e informale che viaggia in rete, abbatte le frontiere di spazio e tempo e contribuisce alla diffusione delle conoscenze e delle competenze. Le metodologie e gli strumenti dell’e-learning di ultima generazione puntano infatti sempre più a forme di apprendimento collaborativo, le quali pongono il fruitore al centro di una molteplicità di relazioni e lo rendono partecipante attivo, nonché costruttore di conoscenza. da
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lA NASCITA DELL’e-learning
Nel marzo del 2000 i ministri europei, convocati a Lisbona in occasione del Consiglio, si pongono l’ambizioso obiettivo di fare dell’Unione, entro il 2010, “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo”. Così stimolano i governi ad accelerare il processo di alfabetizzazione tecnologica affinché tutte le fasce di popolazione possano partecipare attivamente alla società della conoscenza.
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lA NASCITA DELL’e-learning
L’e-learning, viste le sue caratteristiche di flessibilità, diventa lo strumento privilegiato su cui investire. Da questo momento in poi si moltiplicano le iniziative a sostegno dell’apprendimento elettronico. Nel 2001 esce il Piano di azione E-learning - pensare all’istruzione di domani in cui si invitano gli stati membri a “perseverare negli sforzi concernenti l’effettiva integrazione delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione nei sistemi di istruzione e formazione” e a “sfruttare pienamente le potenzialità di internet, degli ambienti multimediali e di apprendimento virtuale per migliori e più rapide realizzazioni di educazione permanente”.
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lA NASCITA DELL’e-learning
L’anno successivo, viene pubblicato il Piano d'azione eEurope 2002 che mira, fra l’altro, ad aumentare il numero di connessioni internet in Europa. Migliaia di scuole, università e centri di ricerca usufruiscono del sostegno comunitario per l’acquisto di risorse multimediali e per l’ammodernamento delle reti transeuropee che collegano i vari poli dell’insegnamento e della ricerca.
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lA NASCITA DELL’e-learning
Sempre nello stesso anno viene lanciato il portale E-learning Europa per favorire il dialogo e lacooperazione e per promuovere l'uso delle nuove tecnologie nel campo dell'educazione permanente. Con il Piano d'azione eEurope 2005 si rafforzano gli esiti delle precedenti iniziative e si punta a introdurre nelle scuole, nelle università e nei centri di ricerca connessioni a banda larga per condividere le risorse didattiche.
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ELEMENTI ESSENZIALI DELL’e-learning
utilizzo della connessione in rete per la fruizione dei materiali didattici e lo sviluppo di attività formative basate su una tecnologia specifica, detta "piattaforma tecnologica" (Learning Management System, LMS); impiego del personal computer come strumento principale per la partecipazione al percorso di apprendimento; indipendenza del percorso didattico da vincoli di presenza fisica o di orario specifico; monitoraggio continuo del livello di apprendimento, sia attraverso il tracciamento del percorso che attraverso frequenti momenti di valutazione e autovalutazione.
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Caratteristiche peculiari
L’interattività, vale a dire la necessità di coinvolgere il discente, generalmente avvalendosi del learning by doing; La dinamicità, ovvero il bisogno da parte del discente di acquisire nuove competenze mirate just in time; La modularità, ossia la possibilità di organizzare i contenuti di un corso secondo gli obiettivi formativi e le necessità dell'utenza;
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Caratteristiche peculiari
La personalizzazione, perché in un processo di e-learning l'attenzione deve essere incentrata sull'utente, cui attribuire il ruolo di principale attore; La flessibilità, perché la modalità e-learning permette di erogare servizi di formazione senza che vengano imposti vincoli temporali o spaziali; La reperibilità e trasportabilità, perché pertanto l'oggetto di apprendimento può esser definito come un qualsiasi oggetto che entra a far parte del processo di formazione e che può essere (ri)utilizzato in tempi e luoghi diversi.
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Caratteristiche peculiari
La esaustività, perché ogni processo di e-learning deve rispondere a un obiettivo formativo e portare l'utente al completamento di tale obiettivo; L’interoperabilità, perché in ogni caso i materiali didattici devono essere predisposti per poter essere distribuiti su qualsiasi piattaforma tecnologica e per garantire la tracciabilità dell'azione formativa.
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PROCESSO DI E-LEARNING 1
FASE ATTIVITÁ Individuazione dei destinatari della formazione e delle loro esigenze • Rilevazione dei dati sul personale relativi a natura e competenza del target Individuazione del fabbisogno formativo • Analisi dei fabbisogni individuali, dei ruoli e delle esigenze organizzative Progettazione vincolata alla normativa generale sugli appalti e servizi, al mercato, alle caratteristiche tecniche della formazione, nonché alle dotazioni tecnologiche e alle metodologie da impiegare • Attenzione agli obiettivi dell’azione formativa • Considerazione delle caratteristiche dell’organizzazione • Considerazione delle risorse finanziarie • Analisi della dotazione hardware e software
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PROCESSO DI E-LEARNING 2
FASE ATTIVITÁ Definizione • Definizione dei programmi didattici • Definizione delle metodologie didattiche • Definizione dei contenuti relativi ai programmi didattici • Scelta delle modalità di erogazione (blended, on line in modalità sincrona, on line in modalità asincrona, off line) • Definizione del sistema di verifica e valutazione individuale
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PROCESSO DI E-LEARNING 3
FASE ATTIVITÁ Erogazione • Erogazione dei corsi secondo le modalità del piano di formazione Monitoraggio e valutazione • Valutazione dell’intervento formativo in termini di apprendimento, crescita delle competenze individuali e cambiamento organizzativo Aggiornamento del piano di formazione • Rimodulazione del piano formativo a seconda delle criticità rilevate nella fase di monitoraggio
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MODALITà di EROGAZIONE
SINCRONO _ ASINCRONO Le 2 metodologie "estreme" oggi disponibili per l'eLearning sono normalmente definite come sincrona ed asincrona; si basano su modelli di apprendimento, modalità operative e soluzioni software radicalmente differenti.
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MODALITà di EROGAZIONE
SINCRONO _ ASINCRONO
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MODALITà di EROGAZIONE
SINCRONO _ ASINCRONO I 2 approcci fondamentali costituiscono più dei modelli di riferimento che reali soluzioni operative. E' raro che siano implementate soluzioni sincrone o asincrone pure, anche perché entrambe le metodologie presentano ad oggi alcuni gravi limiti.
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MODALITà di EROGAZIONE
SINCRONO _ ASINCRONO Le soluzioni asincrone, in particolare, senza l'integrazione di strati più o meno consistenti di servizi complementari tendono a risentire dei limiti intrinseci dell'autoformazione. Le soluzioni totalmente sincrone, invece, trovano un forte limite di applicazione nei costi molto elevati e nella mancanza di flessibilità temporale rispetto alla formazione asincrona, che permette invece di parallelizzare la delivery dei corsi su popolazioni anche molto ampie.
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MODALITà di EROGAZIONE
BLENDED Le scelte metodologiche si concentrano quindi su una fusione (Blend) tra fasi asincrone e sincrone: gli approcci più evoluti prevedono anche lo sviluppo di e-services specifici, e l'integrazione dove è necessario con momenti d'aula (mixed). In effetti il blended learning è un approccio di insegnamento/apprendimento che integra la classica formazione d’aula e l’e-learning (cioè la possibilità di imparare sfruttando la rete e la diffusione di informazioni a distanza interagendo con compagni e docenti).
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MODALITà di EROGAZIONE
BLENDED
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MODALITà di interazione tipiche del web 2.0
Con Web 2.0 si intende quel processo che ha portato internet a trasformarsi da canale di sola consultazione, a strumento interattivo in cui l’utente può interloquire con il fornitore del servizio. In tempi moderni, “Web 2.0” è però un termine spesso associato a social network con finalità di entertainment come Facebook, YouTube, Twitter per citare i più famosi, ma esistono realtà in cui tale “rivoluzione”, investendo la sfera professionale, ha permesso di creare nuovi canali di relazione e nuove opportunità di business.
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MODALITà di interazione tipiche del web 2.0
“Si tratta di superare un’interpretazione della conoscenza come rappresentazione simbolica di un mondo esterno al discente, oggettivo e misurabile (approccio positivista) e favorire una concezione del sapere come risultato delle esperienze del soggetto che apprende o meglio come il risultato di un processo di costruzione sia individuale sia collettiva di significati concordati e di interpretazione dell’esperienza non predeterminate (approccio costruttivista)”. da "Il Glossario e-learning per gli operatori del sistema formativo integrato", a cura di V. Infante, Isfol, I libri del Fse, Roma, 2007
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MODALITà di interazione tipiche del web 2.0
Il mondo del web 2.0 è infatti popolato da nuove applicazioni tecnologiche, quali i wiki, i blog, i podcast, i vodcast, gli instant messaging. Si tratta di strumenti relativamente semplici da utilizzare, anche da utenti non particolarmente esperti, in grado di facilitare la comunicazione del gruppo. Docenti e tutor comunicano con i discenti in tempo reale all’interno di aule virtuali attraverso sistemi di riproduzione video e audio; si incontrano poi nelle chat e discutono nei forum.
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MODALITà di interazione tipiche del web 2.0
È il modello del social network (rete sociale), nel quale la collaborazione assume un ruolo chiave per la crescita e lo sviluppo. I modelli formativi di ultima generazione, sono il risultato di una fusione fra sapere e componente umana e sociale che segna il passaggio da una società dell’informazione a una società della conoscenza.
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I RISCHI DEL DIGITAL DIVIDE
IL DIVARIO DIGITALE vi sono ancora diverse fasce di popolazione che non hanno accesso alle tecnologie (per lo più anziani, immigrati, disabili e disoccupati); alcune fasce, come i giovanissimi, le utilizzano senza aver sviluppato un’adeguata coscienza critica; a livello educativo, non tutti i docenti sono formati sull’utilizzo delle tecnologie e pedagogicamente informati sulle loro potenzialità in ambito didattico.
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CONCLUSIONI La diffusione del web 2.0 e dei nuovi strumenti di interazione a esso legati (blog, forum, wiki…) ha rivoluzionato le metodologie di formazione e apprendimento a distanza (da uno a molti a molti a molti). L’Europa negli ultimi dieci anni ha incentivato l’utilizzo delle nuove tecnologie negli Stati membri promuovendo l’alfabetizzazione informatica e la penetrazione delle tecnologie digitali finalizzate allo sviluppo di contenuti pedagogici web based.
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CONCLUSIONI Tutto ciò comporta però dei rischi: se la formazione è infatti la base della conoscenza, e la formazione si sposta sulla rete, c’è il pericolo che molti imangano tagliati fuori dal processo di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, a causa della loro scarsa dimestichezza con le nuove tecnologie. È necessario pertanto intervenire soprattutto in tre direttrici: coinvolgimento della popolazione matura e delle fasce deboli; supporto alle aziende di dimensioni limitate e agli enti locali; aggiornamento dei docenti.
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