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PubblicatoAlphonso Toscano Modificato 11 anni fa
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M. Schifano Orto botanico ’84, partic. Museo Gibellina
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Onda neonata ’84 Museo Gibellina
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Mario Schifano, Il campo di pane – 1984- Gibellina
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Mario Schifano (Homs, Libia 1934 – Roma 1998), fu un pittore ed un artista italiano. Ritenuto da molti l'esponente di spicco della pop art italiana (sebbene lo stesso Schifano preferiva non essere inquadrato in alcuna corrente artistica), venne considerato l'erede di Andy Warhol Insieme ai "pittori maledetti" (Angeli, Festa ecc.) rappresentò un punto fondamentale dell ‘arte contemporanea italiana ed europea; restano memorabili le sue esibizioni tra centinaia di allievi e appassionati con la creazione di dipinti di enormi dimensioni realizzati con smalti e acrilici. Moltissimi dei suoi lavori presentano solamente uno o due colori, applicati su carta da imballaggio incollata su tela; l’influenza di Jasper Johns si manifestava nell’impiego di numeri o lettere isolate dell’alfabeto, ma nel modo di dipingere di Schifano possono essere rintracciate analogie con il lavoro di Robert Rauschemberg. In un quadro del 1960 si legge la parola "no" dipinta con sgocciolature di colore in grandi lettere maiuscole, come in un graffito murale. Genio indiscusso della pittura, ancora oggi le opere realizzate negli anni Sessanta restano di incredibile attualità. Tra le opere più importanti vanno ricordate le serie dedicate ai marchi pubblicitari (Coca-Cola ed Esso in primis), ai fiori e alla natura in genere (tra le serie più famose troviamo i "Paesaggi anemici", le "Vedute interrotte", "L'albero della vita" e i "Campi di grano"). Appassionato studioso di nuove tecniche pittoriche, riuscì ad elaborare immagini dal computer e riportarle su tele emulsionate.
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