Scaricare la presentazione
PubblicatoArcangelo Lamberti Modificato 10 anni fa
1
Tecniche neuroradiologiche per lo studio del sistema nervoso centrale
Tecniche morfologico-anatomiche TAC RM Tecniche funzionali SPECT PET fRM DTI Tecniche neuroradiologiche per lo studio del sistema nervoso centrale
3
A, Pneumoencefalogramma normale in proiezione anteroposteriore :i ventricoli laterali sono visibili perchè pieni di aria
4
Principio funzionale alla base della TAC :
La densità ai raggi X di piccole porzioni di tessuto I raggi X convogliati da una sorgente mobile si intersecano in punti precisi con densità diversa e poi rilevati dalla parte ricevente dell’apparecchio. La ricostruzione della densità dei vari punti avviene secondo “fette” ( slices ) successive
5
Il liquido CR è scuro , I ventricoli e gli spazi subaracnoidei appaiono quindi scuri , l’osso appare bianco, l’aria appare nera, la sostanza grigia è lievemente più chiara della sostanza bianca A, piani delle sezioni assiali B, C, D: alcune sezioni assiali, nelle zone vicino all’osso possono formarsi artefatti
6
Come appare un versamento ematico alla TC?
Ematoma epidurale traumatico in un giovane ragazzo che non viene operato e seguito con controlli seriati clinico-radiologici A : TAC nel giorno dell’incidente , l’alta concentrazione di emoglobina nell’ematoma lo rende particolarmente evidente ( maggiore densità) L’emoglobina diminuisce progressimante nei giorni successivi, come si può vedere nei controlli TAC successivi, fino ad essere non più visibile dopo 38 giorni (B;C;D)
7
Idrocefalo evidenziato con TAC e causato da una neoplasia del IV ventricolo
8
La TAC è molto utile per studiare il tessuto oseeo e tutte le lesioni ad alto contenuto di calcio
9
Infarto ischemico Territorio dell’arteria cerebrale media
10
RM del midollo spinale:
le immagini hanno uno straordinario dettaglio anatomico
11
T2: è la costante di tempo nel quale perdono l’allineamento
Principio alla base della RM La Rm si basa sul fatto che gli atomi di idrogeno si comportano come piccoli magneti e sottoposti ad un campo magnetico tendono ad allinearsi con esso Successivamente essi emettono l’energia incamerata ad una particolare frequenza ( frequenza di risonananza per quell’atomo in quella situazione) L’apparecchio Rm rileva l’emissione di quella energia chè diversa per i diversi tessuti in relazione alla diversa composizione. Sequenze T1 e T2 T1: è la costante di tempo con la quale gli atomi ritornano al allinearsi con il campo statico T2: è la costante di tempo nel quale perdono l’allineamento
12
Immagini Rm in sequenza T2
piani di sezione ( coronale e assiale), per convenzione la parte dx dell’immagine corrisponde alla sinistra del paziente
13
Immagini RM T1 a sin e T2 a dx
T1 : la sostanza bianca è più chiara della grigia e il liquor appare scuro T2 : la sostanza bianca è più scura della grigia e il liquoe è chiaro In entrambe le sequenze l’aria e l’osso appiono scuri perche contengono pochi atomi di idrogeno
14
Quadro neuroradiologico RM di sclerosi multipla .
Le aree demielinizzate appaiono chiare nelle sequenze T2
15
Meningioma frontale
16
Principio della diffusione anisotropica alla RM
E’ alla base della DTI (diffusion tensor imaging) La sostanza grigia e il liquor non cambiano segnale RM Il segnale della sostanza bianca in rapporto al decorso delle fibre Il corpo calloso ( frecce rosse) si modifica:In B fibre a decorso orizzontale, in C e D fibre a decorso verticale o anteroposteriore Ugualmente per la sostanza bianca frontale ( frecce verdi e blu) e la capsula interna
17
Rosso : sinistro-destro Verde: anteriore posteriore
Mappa DTI Rosso : sinistro-destro Verde: anteriore posteriore Blu : alto-basso Le fibre a decorso obliquo vengono indicate con una mescolanza dei colori cche compongono quella direzione La luminosità indica il grado di anisotropia ( aree isotropiche = corteccia e liquor sono scure)
18
Ricostruzione con DTI delle fibre della capsula interna
19
Spect L’attività neuronale viene valutata indirettamente , misurando l’aumento del flusso ematico nelle aree cerebrali + attive metabolicamente. Nella Spect si usano isotopi radioattivi con emissione d fotoni che sono rilevati da un sistema di tomografia computerizzata
20
La PET è correlata alla Spect, ma ha una risoluzione 2 volte maggiore
Si basa sull’uso di isotopi che rilasciano positroni i quali, a loro volta, emettono raggi gamma. Questi vengono rilevati da un tomografo computerizzato Di solito si marca con l’isotopo una molecola di deossiglucosio che viene catturato nelle zone cerebrali più attive metabolicamente
21
Uso della PET con 18-fuorodeossiglucosio per evidenziare il consumo di glucosio in alcune aree cerebrali durante lo svolgimento di specifici compiti. Il colore giallo/arancio corrisponde all’aumentato consumo di glucosio
23
RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE
Si basa sulle proprietà paramagnetiche dell’emoglobina e della deossiemoglobina Le aree cerebrali in attività ricevono una quantità di sangue maggiore Il sangue intorno e dentro queste aree contiene + ossigeno, quindi il rapporto emoglobina/deossiemoglobina è diverso in un’area cerebrale attiva rispetto ad un’area cerebrale inattiva La RMf rileva il segnale magnetico dell’ossigeno contenuto nell’emoglobina/deossiemoglobina
24
Studio della corteccia uditiva e visiva con fRM
A e B : lo stimolo è dato da un rumore bianco e dall’ascolto di parole C: lo stimolo è visivo , si attiva la corteccia occipitale ma anche il talamo ( corpo genicolato laterale)
25
TERRITORI VASCOLARI
26
Tecniche angiografiche
27
Angiografia di una donna di 48 aa che mostra aneurisma della carotide interna
28
Aneurisma intracranico nella parte anteriore del circolo di Willis
Downloaded from: StudentConsult (on 30 January :11 PM) © 2005 Elsevier
29
Emorragia subaracnoidea
30
MAV occipitale alimentata da rami dell’arteria cerebrale media e posteriore con drenaggio nel seno retto e sagittale superiore
32
Sistema venoso encefalico
33
Sistema venoso cerebrale ricostruito con TAC (A-B-C) e RM (D)
34
Vene cerbrali della superficie dell’encefalo
35
Seno retto e strutture veose sue tributarie
36
Occlusione del Seno retto e ischemia talamica
37
Vene cerebrali profonde
Le vene thalamostriate (TsV), nel solco tra il talamo e il nucleo caudato di ogni emisfero, raggiungono la vena coroidale (CV) La vena cerebrale interna (*) si unisce alla controlaterale per formare la grande vena di Galeno
39
La dura madre
40
Principali suddivisioni della dura madre Falce cerebrale e tentorio
41
La dura madre alla base del cranio
42
Involucro durale visto da dietro, da notare l’asimmetria dei seni trasversi
43
Sindrome da ipotensione liquorale
44
Spazi subaracnoidei ( cisterne) A Cisterne della base
B cisterne in sezione coronale (D) cisterne della llinea mediana IP, interpeduncular cistern; M, cisterna magna (cerebellomedullary cistern); S, superior (quadrigeminal) cistern; 3, third ventricle; 4, fourth ventricle; *, transverse cerebral fissure.
45
Villo aracnoidale: estroflessione dell’aracnoide in un seno durale
46
Meningi spinali
47
Gli spazi perimeningei
48
Ematoma epidurale
49
Ematoma epidurale Paziente con trauma cranico avvenuto 4 giorni prima, con breve perdita di coscienza
50
Soggetto di 64 anni con comparsa graduale di cefalea
Ematoma subdurale Soggetto di 64 anni con comparsa graduale di cefalea Regressione dopo intervento chirurgico
51
Ematoma subdurale cronico visto con esame RM
52
Tipi di erniazione cerebrale A: normale B: erniazione transfalcale
C : erniazione transtentoriale D : erniazione attraverso il forame magno
53
Ernia transtentoriale dell’uncus
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.