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Reporting VAS Fase di orientamento e impostazione

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Presentazione sul tema: "Reporting VAS Fase di orientamento e impostazione"— Transcript della presentazione:

1 Reporting VAS Fase di orientamento e impostazione
Rapporto preliminare per la verifica di assoggettabilità / Documento di Sintesi per la verifica di esclusione Fase di elaborazione e redazione Rapporto preliminare / Documento di Scoping Rapporto Ambientale Sintesi non Tecnica Fase di consultazione, adozione e approvazione Dichiarazione di Sintesi Fase di attuazione e gestione Rapporti di monitoraggio e valutazione

2 VAS in fase di orientamento e impostazione
Analisi preliminare di sostenibilità degli orientamenti di piano e programma Svolgimento, ove necessario della fase di “screening” verifica di assoggettabilità/esclusione del p/p all’intera procedura di VAS

3 Orientamenti iniziali
Vengono solitamente costruiti tenendo conto di: Indirizzi politici dell’Amministrazione responsabile dell’elaborazione e attuazione del p/p Interessi settoriali o territoriali presenti Pressione sociale su alcuni aspetti specifici Tranne nel caso di piani di settore, la soluzione di problemi ambientali non è, in genere, motivazione significativa per elaborazione di un p/p Ruolo della VAS: analisi di sostenibilità degli orientamenti iniziali per integrare o potenziare, se già previste dal p/p, istanze di miglioramento ambientale

4 Sostenibilità degli orientamenti iniziali
Per i p/p direttamente assoggettati a VAS si procede a: Valutare le componenti ambientali che potrebbero subire pregiudizio a seguito dell’attuazione del p/p Valutare gli aspetti ambientali che potrebbero migliorare con l’attuazione del p/p L’analisi favorisce così la formulazione di obiettivi generali di p/p orientati alla sostenibilità ambientale

5 La verifica di esclusione o assoggettabilità a VAS
Ambito di interesse: p/p non rientranti nelle categorie direttamente assoggettate a VAS ma che potrebbero, in virtù delle loro scelte, essere suscettibili di provocare effetti significativi sull’ambiente p/p rientranti nelle categorie direttamente assoggettate a VAS ma che interessano piccole aree a livello locale Modifiche a p/p già assoggettati a procedura di VAS Finalità della Verifica di Esclusione o Assoggettabilità Garantire che venga svolta la valutazione ambientale di p/p ogni volta che sia necessaria, prevenendo a monte la possibile insorgenza di problemi ambientali Evitare carichi inutili nell’elaborazioni di p/p per i quali non si rilevano proiezioni di impatti ambientali significativi

6 La verifica di esclusione o assoggettabilità a VAS

7 Fasi della verifica (DGR 6420)
“..la verifica di esclusione è effettuata secondo le indicazioni di cui al punto 5.9 degli Indirizzi generali, come specificati nei punti seguenti e declinati nello schema generale – Verifica di esclusione..” avviso di avvio del procedimento individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione (enti territorialmente interessati, autorità competenti in materia ambientale, autorità SIC e ZPS, pubblico) elaborazione del documento di sintesi della proposta di P/P contenente le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull’ambiente e sulla salute, facendo riferimento ai criteri dell’allegato II della Direttiva messa a disposizione del documento di sintesi e avvio della verifica convocazione conferenza di verifica decisione in merito alla verifica di esclusione dalla VAS informazione circa la decisione e le conclusioni adottate

8 Contenuti (DGR 6420)

9 Verifica - criteri di significatività
Gli elementi indicati dall’Allegato II della direttiva fanno riferimento a: 1) Caratteristiche degli impatti attesi entità, estensione, probabilità e frequenza di accadimento, durata e reversibilità, carattere cumulativo 2) Caratteristiche delle aree interessate agli impatti valori naturalistici e ambientali grado di vulnerabilità-resistenza-resilienza Presenza di fattori di criticità Presenza di vincoli di protezione regionale, nazionale, comunitaria o internazionale

10 Verifica - criteri di significatività
3) Importanza del p/p come quadro di riferimento per l’autorizzazione di successive opere e progetti comportanti effetti rilevanti sull’ambiente Condizionamento diretto (es. il piano detta regole operative o localizzative per il progetto) Condizionamento indiretto (es. il p/p influenza altri p/p che determineranno attività e progetti) 4) Importanza del p/p nel contesto programmatico complessivo Influenza su altri p/p Caratteristiche di p/p dal punto di vista dell’integrazione di criteri ambientali o politiche volti alla sostenibilità L’insieme delle informazioni è ampio e non dissimile da quanto previsto per il Rapporto Ambientale (Allegato I della Direttiva)

11 Consultazione e decisione (DGR 6420)
Pubblicazione e avviso di deposito del Documento di Sintesi / Rapporto Preliminare per la verifica di assoggettabilità Conferenza di Verifica Espressione del parere degli enti territorialmente interessati e dei soggetti competenti in materia ambientale Decisione da parte dell’autorità competente, con atto formale reso pubblico, sulla base di Verbale della conferenza Pareri Osservazioni Verifica degli elementi di cui all’Allegato II della Direttiva

12 Esito della decisione (DGR 6420)
Nel caso in cui il p/p venga escluso dalle successive fasi di VAS l’autorità procedente deve tenere conto delle eventuali condizioni e indicazioni contenute nel provvedimento di esclusione Il provvedimento di esclusione diviene parte integrante del p/p adottato e approvato In caso contrario la proposta di p/p seguirà l’iter procedurale completo di VAS, prevedendo, parallelamente allo sviluppo della proposta pianificatoria, la redazione del Rapporto Ambientale

13 VAS in fase di elaborazione e redazione
Definizione dell’ambito di influenza (Scoping) Contributo alla definizione degli obiettivi generali di p/p Verifica di coerenza esterna Contributo a individuazione alternative di p/p (previa definizione di obiettivi specifici e linee d’azione) Verifica della coerenza interna Stima degli effetti ambientali di alternative e proposte di piano Definizione sistema indicatori e monitoraggio Elaborazione del Rapporto Ambientale

14 Scoping Definizione dell’ambito di influenza = scoping
Ha come obiettivo la costruzione della base di conoscenza necessaria per l’articolazione ed il raggiungimento degli obiettivi di p/p Contesto di p/p Ambiti di analisi Interrelazioni Attori Sensibilità Elementi critici Rischi e opportunità La portata ed il dettaglio delle informazioni da includere derivano anche dalla consultazione delle autorità ambientali e da contributi esterni (esperti singoli, centri di ricerca, ecc.)

15 Contenuti

16 Scoping - quadro pianificatorio e programmatico
Comprende piani e programmi di settore (es. Piani del Traffico, Zonizzazione Acustica, Piano Rifiuti) o a carattere territoriale complessivo (es. PTR, PTCP, PGT) Dal punto di vista ambientale si dovranno quindi considerare: Pianificazione di settore (acqua, aria, energia, rifiuti, sviluppo sostenibile, ecc.) Programmazioni territoriali a diverso livello sul medesimo territorio (Regioni, Provincie, Parchi, Autorità di Bacino, ecc.) Programmi di sviluppo socio economico (PSR, POR, ecc.) Politiche e orientamenti finanziari Piani d’azione per le politiche ambientali (es. Agenda 21) Ne deriva un quadro contenente obiettivi ambientali di fondo da assumere all’interno del piano evitando duplicazioni

17 Scoping - analisi di contesto
Si tratta di una prima analisi delle questioni ambientali, socioeconomiche e territoriali da approfondire nei successivi sviluppi del Rapporto Ambientale Identifica e sistematizza le questioni ambientali più rilevanti per il p/p: criticità da affrontare, opportunità di valorizzazione, ecc., ma anche le questioni socio-economiche di rilevanza per il p/p Ricostruisce aspetti territoriali chiave quali l’assetto insediativo, le modificazioni in atto, le tutele, gli usi del suolo, ecc. E’ il punto di partenza per condividere la base di conoscenza comune con le amministrazioni ed i soggetti interessati Gli enti di livello superiore possono mettere a disposizione informazioni ed indicatori già in loro possesso, in funzione sia di Scoping che di Rapporto Ambientale

18 Scoping - ambito spazio/temporale
Quali sono gli ambiti di influenza spaziali di piano? L’area oggetto di pianificazione può non coincidere con l’ambito di influenza delle previsioni (es. PGT – Scala comprensoriale o provinciale, a volte regionale, interregionale o transfrontaliera Quale sarà la previsione temporale degli effetti di piano? Gli effetti dovuti all’attuazione di piano si potrebbero manifestare immediatamente (per singola opera) o nel futuro (potrebbero essere amplificati dal futuro scenario delle trasformazioni complessive) La definizione dell’ambito di influenza spazio-temporale deve considerare i possibili effetti cumulativi prodotti dall’attuazione di piano Diventa quindi importante stabilire il livello di approfondimento delle analisi da svolgere nel Rapporto Ambientale, anche in funzione della scelta degli indicatori e delle tempistiche di monitoraggio

19 Scoping - soggetti da coinvolgere
Ogni soggetto esterno porta contributi in termini di conoscenza e di identificazione di problemi e potenzialità Il riconoscimento di soggetti da coinvolgere nel p/p e nel relativo processo di VAS prevede Partecipazione di autorità competenti e di soggetti specializzati in materia ambientale Partecipazione del pubblico e dei soggetti transfrontalieri (ove previsto) Concertazione/negoziazione con amministrazioni di vario livello e soggetti diversi per la risoluzione di problemi comuni ed il raggiungimento di obiettivi ambientali condivisi dalle rispettive programmazioni

20 Strumenti di sintesi utilizzabili
Indicatori Strumenti atti a descrivere il contesto territoriale e le tendenze in atto Potranno essere ripresi ed ampliati in fase di stesura del programma di monitoraggio Analisi SWOT Consente di identificare su un territorio l’esistenza di punti di forza o di debolezza, la presenza di opportunità e minacce Forze e debolezze sono fattori endogeni (propri dell’ambito di pianificazione) e possono quindi essere modificate tramite il p/p Opportunità e minacce derivano invece dal contesto esterno, non modificabili direttamente dall’azione del p/p Serve soprattutto per definire l’impostazione strategica generale del p/p

21 Scoping - Riassunto dei contenuti
Il documento di Scoping contiene quindi Proposta di ambito di influenza del p/p (spaziale, temporale, relazionale) Portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale (indicatori, probabili effetti, basi per la coerenza esterna, ecc.) Contiene inoltre Sintesi degli orientamenti preliminari del p/p Verifica delle interferenze con i siti della rete Natura 2000 (SIC e ZPS) Proposta del percorso metodologico e procedurale che si intende seguire nella redazione del successivo Rapporto Ambientale Il documento viene illustrato nella prima seduta della Conferenza di Valutazione, la cui convocazione e modalità di svolgimento viene decisa dall’Autorità competente per la VAS d’intesa con l’Autorità procedente

22 Obiettivi generali Gli obiettivi generali di p/p dovrebbero comprendere aspetti sociali, economici, funzionali, culturali ed ambientali Possono essere: Esogeni: derivano da politiche e p/p di enti od organismi esterni, non sono modificabili dal p/p in redazione Endogeni: derivano dall’analisi di contesto del p/p, dalle politiche e dai processi di partecipazione, consultazione e negoziazione propri del p/p La scelta degli obiettivi generali di carattere ambientale e non viene consolidata attraverso la verifica della coerenza esterna Obiettivi di altri p/p di livello coordinato, sovraordinato e sottordinato Criteri di sostenibilità ambientale fissati a livello comunitario o nazionale (SSSE, Aalborg, ecc.)

23 Scenario di riferimento – “Alt 0”
Si tratta di costruire una previsione che stimi l’evoluzione del contesto sociale, economico, territoriale ed ambientale in assenza delle previsioni di p/p (“Alternativa 0”) Nella configurazione dell’alternativa 0 Si configura il possibile andamento futuro delle variabili considerate mantenendo il trend in atto (es. consumo di suolo, qualità dell’aria, produzione di rifiuti, ripartizione modale della mobilità, ecc.) Per poter essere confrontate con le proposte di p/p, le previsioni “0” degli andamenti futuri devono coprire il medesimo orizzonte temporale di p/p Le previsioni “0” possiedono un elevato grado di incertezza Non tutti i p/p hanno un orizzonte di vita predeterminato Il contesto economico e tecnologico può variare velocemente L’alternativa “0” risulta dalla integrazione di vari p/p a volte estremamente complessa da valutare o caratterizzata da orizzonti temporali dei singoli strumenti spesso diversi tra loro

24 Coerenza esterna E’ un’analisi degli obiettivi generali di p/p ideata per consolidare le proposte di p/p, verificando la loro consistenza rispetto alle programmazioni in cui lo strumento si trova ad operare Si distinguono due dimensioni “verticale”, quando l’analisi si focalizza su p/p redatti a diverso livello di governo (es. PTCP-PGT, oppure PGT-AdP): valuta il grado di integrazione su specifici temi “orizzontale” quando l’analisi si riferisce a documenti redatti dal medesimo ente o da altri enti per lo stesso ambito territoriale (es. PGT- PUM-Zonizzazione acustica); valuta la presenza di sinergie da valorizzare o contraddizioni da eliminare In caso di incoerenza si devono ripercorrere alcuni step pianificatori Ridisegno degli obiettivi, sulla base conoscitiva complessiva

25 Coerenza esterna

26 Quale coerenza Pianificazione urbanistica e territoriale
PTR,PTCP, Piani d’area, PGT, PII, PISL Destinazione dei suoli Parchi, Cave Agricoltura, foreste e pesca Piani agricoli, PSR, Piani di bonifica e tutela rurale, PIF, Piano Ittico, Piano faunistico-venatorio Aria e rumore Piano regionale qualità aria, Zonizzazioni acustiche Telecomunicazioni ed elettromagnetismo Piano antenne Acque PTUA

27 Quale coerenza Trasporti e viabilità Energia Rischio
Piano regionale mobilità e trasporti, Piani di viabilità extraurbana, PUM, PUT, PGTU, PUP, Piano sviluppo sistema ferroviario Regionale, Piani di TPL, Piani di mobilità sostenibile Energia Piani energetici regionali e provinciali Rischio PRIM, Piani di protezione civile provinciali e comunali, PAI, PSSR Sviluppo e occupazione POR, Sviluppo sistema fieristico, Piani del commercio, PRERP Turismo Piano del turismo

28 Analisi di coerenza esterna
Estratto della matrice relativa all’analisi di coerenza esterna

29 Analisi di coerenza esterna
Norme e vincoli sovraordinati Vincolo idrogeologico (Tavola 3 DdP) RD 3267/1923 PAI (Tavola 9.2 DdP; Componente Geologica) Legge 183/89, DPCP 24/05/2001, DGR 7/7365 dell’11/12/2001 Polizia idraulica (Tavola 9.2 DdP; Componente Geologica) RD 523/1904 Distanza pozzi di captazione (Tavola 9.2 DdP; Componente Geologica) D.lgs 152/99 e s.m.i., D.Lgs 258/2000, DGR 7/12693 RIR (industrie a Rischio di Incidente Rilevante) Non presente D.M. 9 maggio 2001, D.Lgs. 334/99 e s.m.i., LR 19/2001, DGR 7/19794 Beni paesaggistici (Tavola 3 DdP) Legge 1497/1939, Legge 431/85, D.lgs 42/2004 art 136 e 142 (e s.m.i.) Aree naturali protette (Tavola 3 DdP) L 394/91 Beni culturali (Tavola 3 DdP) D.lgs 42/2004 art 10, Legge 1089/39 Vincoli cimiteriali (Tavola 3 DdP) RD 1265/1934, Legge 166/2002, R.R. 6/2004, decreto prefettizio 27/07/69 Provincia di Como Rispetto stradale (Tavola 3 DdP) D.lgs 295/1992 (nuovo codice della strada), DPR 492/1992 (regolamento codice della strada) Rispetto ferroviario (Tavola 3 DdP) DPR 753/1980 Vincoli elettrodotti (tracciati in Tavola 4 DdP, fasce di rispetto in corso di definizione) DM 449/88, DM 1260/9, Legge 36/2001, DPCM 08/07/2003, DPCM 29/05/2008 Efficienza energetica degli edifici (non cartografabile) D.lgs 192/2005 (modificato D.lgs 311/2006), DGR 5018/2007, DGR n°5773 del 31 ottobre 2007, DGR 8/8745 del 22 dicembre 2008 Tutto il territorio comunale DM 15 Luglio 1969 10 m: fascia di tutela assoluta 200 m: fascia di rispetto Definizione delle fasce di arretramento Villa Gnecchi Ruscone Cascina Assunta Ponte San Michele

30 Quadro conoscitivo di dettaglio
Profilo geografico, sociale ed economico Cenni storici, inquadramento geografico, demografia, economia Profilo territoriale Beni storici ed architettonici, assetto insediativo, siti contaminati, cave, rischio industriale Paesaggio Vincoli, aree protette, aree agricole, rete ecologica Assetto geologico, idrogeologico e climatico Geologia, geomorfologia, pedologia, clima, idrografia, idrogeologia, sismica, fattibilità geologica Mobilità e viabilità Sistema viario, trasporto pubblico, piste ciclabili

31 Quadro conoscitivo di dettaglio
Qualità dell’aria Qualità delle acque e servizio idrico integrato Rifiuti Agenti fisici Rumore, inquinamento luminoso, elettromagnetismo Energia Analisi SWOT Punti di forza e debolezze (fattori endogeni, interni al sistema territoriale descritto) Opportunità e minacce (fattori esogeni, esterni al sistema ma in grado di condizionarlo)

32 Obiettivi specifici e azioni
La definizione della pianificazione di dettaglio si articola a partire dagli obiettivi generali e dal quadro conoscitivo di dettaglio Gli obiettivi specifici possono essere stabiliti Su scadenze temporali (breve, medio e lungo termine) Su aree di interesse (comunale, provinciale, di area vasta, ecc.) Su soglie di riferimento, limiti di legge, regolamenti, ecc. o soglie già raggiunte in contesti analoghi (benchmark) Le linee d’azione comprendono Definizione di vincoli e destinazioni d’uso Realizzazioni di strutture ed infrastrutture (abitazioni, aree a verde, ferrovie, strade, ecc.) Misure gestionali e normative

33 Definizione delle ragionevoli alternative
Possono riguardare obiettivi specifici o azioni di piano Richiedono momenti di consultazione e partecipazione al fine della condivisione delle scelte attuate ed alla definizione stessa di alternative Presentano 3 componenti diverse Strategica (es. come risolvere la necessità di collegamento tra 2 siti? Attraverso un collegamento stradale, ferroviario, cambiando le politiche insediative, ecc.) Strutturale: trasposizione spaziale della scelta strategica (es. alternative di tracciato a scala di corridoio) Attuativa: articolazione di dettaglio (es., tipo di infrastruttura, individuazione di massima del tracciato, ecc. )

34 Selezione delle alternative

35 Selezione delle alternative
L’ordinamento ed il confronto possono avvenire Con il supporto derivante dalla consultazione e partecipazione di pubblico, enti competenti in materia ambientale, enti territorialmente interessati (“analisi di conflitto”) Confrontando gli impatti attesi con i valori di riferimento disponibili ed individuandone l’ambito spaziale e temporale Studiando la fattibilità di meccanismi di compensazione dei probabili effetti delle alternative da scegliere Attraverso analisi di tipo costi/benefici L’ordinamento delle alternative e la scelta di quella più sostenibile è comunque complessa e comporta un elevato grado di soggettività

36 Stima degli impatti Si considera impatto/effetto qualsiasi alterazione
Qualitativa e/o quantitativa Diretta e indiretta (bersagli secondari raggiunti tramite attraverso vie più o meno complesse) A breve o a lungo termine Permanente o temporanea Singola o cumulativa o sinergica (esaltazione reciproca) Positiva o negativa (desiderabili o non desiderabili) Impatti reversibili o irreversibili Progressivi o improvvisi Certi o potenziali Puntuali o locali, di area vasta (es. regioni, province, bacini idrografici), globali

37 Impatti - metodi di valutazione
Modelli logici Basati su relazioni non matematiche, dedotte in modo empirico dalla realtà in cui si opera (es. matrici) Modelli matematici o fisici equazioni (es. diffusione e dispersione di inquinanti) Simulazione degli effetti in una determinata porzione del territorio previa ricostruzione in scala La scelta della tipologia di stima dipende Dall’oggetto di studio: in alcuni casi non sono disponibili modelli matematici atti a descrivere un certo impatto, di conseguenza si usano quelli logici Dalla conoscenza del dato iniziale: inutile utilizzare modelli sofisticati se non esiste una elevata precisione del dato iniziale Dal dettaglio a cui è utile avere i risultati, in relazione alla tipologia di p/p Dal costo del modello in rapporto al suo utilizzo Dall’affidabilità del modello per il contesto in esame

38 Matrice di valutazione degli impatti
Viene costruita incrociando le azioni previste nel p/p con i principali comparti socio-ambientali di interesse Qualità della salute (secondo la definizione dell’OMS “uno stato completo di benessere fisico, sociale e mentale e non solamente l’assenza di malattia o di un’infermità”) Suolo (qualità fisico-chimica del suolo, minimizzazione del consumo di suolo) Aria Acqua Rumore (livelli di rumore causati da autoveicoli, aree industriali) Mobilità (mezzi di trasporto pubblici e privati, compresa la mobilità lenta ciclabile) Energia (risparmio energetico negli edifici e utilizzo di fonti energetiche rinnovabili) Biodiversità, flora e fauna (valorizzazione e mantenimento degli ambiti agricoli e della rete ecologica provinciale) Paesaggio (ogni azione che prevede un o un peggioramento miglioramento dell’ambiente urbano e non) Accessibilità (possibilità per i cittadini di raggiungere servizi pubblici di base, aree verdi, aree a destinazione commerciale, ecc.)

39 Matrice di valutazione degli impatti

40 Coerenza interna Al pari della coerenza esterna, consente di verificare l’esistenza di contraddizioni o manchevolezze all’interno del p/p Serve infatti a verificare e migliorare il grado di correlazione tra obiettivi generali, specifici e linee d’azione del p/p Serve inoltre alla definizione degli indicatori per la successiva fase di monitoraggio È necessario che tutte le criticità emerse siano misurabili E’ necessario che si possa misurare il gado di attuazione degli obiettivi di p/p E’ necessario che venga misurato l’impatto delle azioni di piano Come nel caso della coerenza esterna sono identificabili due dimensioni: “verticale”: confronto tra obiettivi generali/specifici/linee d’azione “orizzontale”: atta ad evidenziare contrasti o ridondanze tra obiettivi specifici ed all’interno del set di azioni o di indicatori

41 Coerenza interna

42 Indicatori Gli indicatori sono strumenti di collegamento e coerenza, trasversali al processo di VAS, che consentono di Descrivere i caratteri quali-quantitativi delle risorse ambientali Prevedere gli effetti dovuti alle azioni di piano Verificare, in fase di monitoraggio, l’effettiva realizzazione degli obiettivi iniziali Caratteristiche degli indicatori Semplici e facilmente comprensibili Pertinenti agli obiettivi del Piano Popolabili Aggiornabili Rappresentativi degli obiettivi di piano Sensibili alle azioni di Piano Possedere adeguati tempi di risposta

43 Tipologia di indicatori
Quantitativi Appartengono a questa categoria anche quegli strumenti che permettono di effettuare la quantificazione di fenomeni che non sono direttamente esprimibili numericamente, ma attraverso una valutazione di presenza/assenza del fenomeno oppure di alternativa Qualitativi Traducono in forma quantificabile o intelligibile, parametri numericamente non misurabili, ma determinanti per la qualità dell'ambiente e della vita (es. indicatori che esprimono la vivibilità e la gradevolezza degli spazi costruiti o naturali, il benessere, ecc.) Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, gli indicatori possono inoltre essere classificati in Descrittivi, normalmente utilizzati della compilazione delle Relazioni sullo Stato dell’Ambiente per monitorare lo stato e l’evoluzione del sistema socio-economico, territoriale ed ambientale di riferimento Prestazionali, cioè atti a misurare il grado di cambiamento di un certo fenomeno descritto

44 Campo degli indicatori

45 Rapporto Ambientale Sistematizzazione delle operazioni viste in fase di orientamento ed elaborazione, a partire dal Documento di Scoping

46 Rapporto Ambientale costruzione del quadro conoscitivo e A0
Definizione di obiettivi e azioni; analisi di coerenza esterna Alternative, impatti, coerenza interna Fase di adozione e approvazione; fase di attuazione e gestione

47 RA e SnT Il RA è lo strumento che garantisce la trasparenza e la ripercorribilità delle decisioni Si pone in continuità ed in coerenza con quanto rilevato in fase preliminare, anche in funzione dei pareri e dei contributi ricevuti (è una “risposta” ai contenuti del Documento di Scoping) Rende conto del processo partecipativo del pubblico e dei soggetti coinvolti in fase di orientamento e redazione La Sintesi non Tecnica è il principale documento a cui viene affidato la funzione di consultazione e partecipazione del pubblico Sintetizza le questioni affrontate nel RA e le conclusioni della valutazione: impatti, coerenze, scelta delle alternative, indicatori Deve essere redatta in forma comprensibile anche da parte dei non addetti ai lavori

48 VAS in fase di adozione ed approvazione
Consultazione delle autorità competenti e del pubblico sulla proposta di p/p e relativo RA Formulazione del “Parere Motivato” Redazione della “Dichiarazione di Sintesi” Adozione ed approvazione

49 Consultazione e partecipazione
La Convenzione di Aarhus prevede Diritto all’informazione completa ed accessibile Diritto ad esprimere osservazioni Diritto a conoscere le motivazioni e le modalità con le quali le osservazioni sono state (o meno) integrato nel p/p e nel processo di VAS Diritto di ricorso alla giustizia in caso di mancata potestà di esercizio dei diritti precedenti

50 Soggetti e modalità I soggetti da coinvolgere in fase di adozione ed approvazione sono gli stessi identificati nelle fasi precedenti (autorità competenti in materia ambientale, enti territorialmente interessati, pubblico e pubblico interessato) L’originaria individuazione puntuale dei soggetti può naturalmente essere ampliata, anche in relazione a quanto emerso nell’elaborazione del RA Autorità competente e procedente definiscono: Modalità di accesso alle informazioni e ai documenti Modalità e tempi per il recepimento di pareri, contributi ed osservazioni, nonché relativa modalità di pubblicazione Iniziative di consultazione e presentazione del RA (seconda seduta della conferenza di valutazione, forum tematici, ecc.)

51 Parere motivato (DGR 6420) “..Come previsto al punto 5.14 degli Indirizzi generali, l’autorità competente per la VAS, d’intesa con l’autorità procedente, alla luce della proposta di p/p ed RA, formula il parere motivato, che costituisce presupposto per la prosecuzione del procedimento di approvazione del p/p..” A tale fine, sono acquisiti: il verbale della conferenza di valutazione, comprensivo eventualmente del parere obbligatorio e vincolante dell’autorità competente in materia di SIC e ZPS, i contributi delle eventuali consultazioni transfrontaliere le osservazioni e gli apporti inviati dal pubblico. Il parere motivato può essere condizionato all'adozione di specifiche modifiche ed integrazioni della proposta del P/P valutato L’Autorità procedente, in collaborazione con l’Autorità competente per la VAS, provvede, ove necessario, alla revisione del piano o programma alla luce del parere motivato espresso.

52 Dichiarazione di Sintesi (DGR 6420)
L’autorità procedente predispone la Dichiarazione di Sintesi volta a: illustrare il processo decisionale seguito esplicitare il modo in cui le considerazioni ambientali sono state integrate nel p/p e come si è tenuto conto del Rapporto Ambientale e delle risultanze di tutte le consultazioni; in particolare illustrare quali sono gli obiettivi ambientali, gli effetti attesi, le ragioni della scelta dell’alternativa di p/p e il sistema di monitoraggio descrivere le modalità di integrazione del parere ambientale motivato nel p/p Contestualmente l’autorità procedente provvede a dare informazione circa la decisione di adozione del p/p e degli elaborati di VAS

53 Approvazione (DGR 6420) Deposito degli elaborati di p/p e della VAS (RA, SnT, DdS comprensivi di parere motivato) Comunicazione del deposito e successive consultazioni ed osservazioni sugli elaborati adottati Controdeduzioni alle osservazioni Redazione degli elaborati finali di p/p e VAS Approvazione

54 VAS in fase di attuazione e gestione
Monitoraggio dello stato dell’ambiente e dell’attuazione del p/p Produzione e pubblicazione di Report di monitoraggio periodici Retroazione (ove previsto)

55 Monitoraggio E’ una fase essenziale e caratterizzante della VAS finalizzata a Informare sull’andamento del piano Verificare l’effettivo conseguimento degli obiettivi di Piano Individuare eventuali effetti ambientali imprevisti Adottare misure di mitigazione degli impatti o, se del caso, rimodulare obiettivi ed azioni tramite meccanismi retroattivi Per progettare e gestire correttamente il monitoraggio serve Chiara correlazione tra obiettivi generali, specifici e linee d’azione Disporre di banche dati informative a cui attingere per la costruzione ed il popolamento degli indicatori Individuare i soggetti responsabili delle azioni di monitoraggio Definire un cronoprogramma delle attività di monitoraggio, con scadenze valutate dall’amministrazione e concordate con i soggetti competenti in materia ambientale

56 Rapporti di monitoraggio
La struttura degli elaborati periodici deve rendere conto di Indicatori selezionati e relativa periodicità di aggiornamento Schema di monitoraggio previsto (fonti, legislazione di riferimento, localizzazioni, ecc.) Variazioni nei valori misurati dagli indicatori, interpretandone le cause Possibili interventi di modificazione del p/p per limitarne gli eventuali effetti negativi da attuazione In genere si dovrebbe fissare una prima scadenza di reporting a breve termine rispetto all’approvazione di piano, in modo da verificare immediatamente l’esistenza di effetti non valutati; successive valutazioni potrebbero ripetersi ad intervalli prefissati In alternativa il monitoraggio potrebbe essere condotto in momenti critici della vita di p/p (inizio e fine)

57 Strumenti per il monitoraggio
Apparecchiature di misurazione o campionamento affidabili e conformi agli standard (es. per qualità dell’aria, flussi di traffico, ecc.) Cataloghi e database di informazioni già disponibili ed in costante aggiornamento, utili per il popolamento degli indicatori e, a monte, per la stessa scelta del set di indicatori del monitoraggio Regione Provincia Comune ISTAT, Camere di Commercio, ecc. ARPA, ASL, Università, Centri di ricerca, ecc. Enti gestori di servizi Mappe tematiche in GIS/SIT Strumenti per l’analisi statistica dei dati

58 Meccanismi di retroazione
Se gli scostamenti tra i valori previsti ed i valori registrati fossero di lieve entità Si potrebbe comunque procedere a successivi monitoraggi con modalità prestabilite, tenendo conto della possibilità di scostamenti legati a condizioni particolari Se gli scostamenti fossero significativi (previa intensificazione della cadenza di monitoraggio) In caso di effetti inattesi dovuti a interventi non ancora completamente realizzati si dovrebbe procedere ad una loro revisione In caso di interventi già realizzati si dovrebbe pensare ad attuarne gli effetti e comunque rivedere il p/p per evitare l’attuazione di interventi del genere


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