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PubblicatoGioachino Cavaliere Modificato 10 anni fa
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Equilibrio fisiologico e architettura del vigneto
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Equilibrio vegeto-produttivo
Una vite si può ritenere in equilibrio se: a) il carico produttivo non è eccessivo b) esiste un adeguato sviluppo vegetativo Meglio è parlare di equilibrio fisiologico tra source e sink della pianta ossia se la pianta supporta una superficie assimilante proporzionata alla massa dei frutti presenti E’ presupposto fondamentale per la qualità
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Obiettivo della progettazione dell’architettura del vigneto
Costruire una superficie di captazione della radiazione congrua per avere: condizioni microclimatiche ottimali per il funzionamento della “macchina metabolica” e per l’ottimizzazione dei processi di accumulo e di maturazione Ossia per la produzione di assimilati e per la loro traslocazione e ripartizione
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Possibilità agronomiche specifiche
Ottimizzare la distribuzione spaziale delle foglie e dei grappoli per consentire la loro corretta esposizione Possibilità agronomiche specifiche Architettura chioma (scelte progettuali) Gestione chioma potatura secca (carica gemme, disposizione tralci) potatura verde (cimatura, defogliazione, diradamento germogli o grappoli)
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Requisiti di una chioma efficiente
Ottimizzare l’intercettazione e la distribuzione dell’energia è il presupposto per aumentare l’efficienza di una chioma Requisiti di una chioma efficiente superficie fogliare ampia ben esposta a rapido sviluppo primaverile apparato fogliare sano ed efficiente limitato ombreggiamento reciproco delle foglie microclima dei grappoli adeguato alle condizioni ambientali generali buon rapporto tra superficie fogliare e carica di grappoli Requisiti da contemperare con le esigenze della meccanizzazione
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Indici di efficienza (riferiti al ceppo)
Rapporto tra superficie fogliare totale e superficie esposta: SFT/SFE ,5 - 2,5 Rapporto tra superficie fogliare totale (m2) e uva prodotta (kg) SFT/U ,5 Rapporto tra uva prodotta (kg) e massa legno di potatura (kg) U/L Indice di Ravaz
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All’aumentare dell’uva/ceppo gli zuccheri tendono a diminuire
Molto più marcata è la diminuzione degli zuccheri se si considera il rapporto tra produzione di uva e vegetazione, stimato in questo caso dall’indice di Ravaz
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Le relazioni tra produzione /ceppo e qualità dell’uva e del vino possono essere modificate da un’adeguata gestione della chioma. In molti casi si può ritenere che l’assunto “resa elevata-scarsa qualità” dipenda dall’incapacità di trovare il giusto equilibrio fisiologico, ossia di avere una superficie fogliare efficiente in rapporto al carico d’uva della pianta.
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Pb: massa bacche Pg: massa grappoli E: Sup. Fog
Pb: massa bacche Pg: massa grappoli E: Sup. Fog. Esposta EV: Biomassa germogli V: massa media germoglio Brancadoro, Campostrini, 2003
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Equilibrio fisiologico e qualità (espressa sinteticamente dal contenuto in zuccheri)
Da Maccarone, 1997
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EQUILIBRIO VEGETATIVO
Ipotesi: produzione/ceppo ottimale 3,5-4 kg SFT/U = 1 - 1,5 (m2 superficie fogliare totale/kg di uva) kg uva m SFT SFT/U 4 9 2,5 6 1,5 3 0,75 vegetazione produzione
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Ambiente Vitigno-portinnesto EQUILIBRIO VEGETATIVO (fisiologico) Tecnica colturale Modello di vigneto
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Adeguata superficie fogliare
Quota di superficie fogliare ben esposta elevata Migliore microclima nella chioma EQUILIBRIO VEGETATIVO (fisiologico) Spessore chioma contenuto Razionali operazioni meccaniche e manuali Grappoli esposti e regolarmente distribuiti nello spazio Aumento efficienza lavoro e riduzione dei costi
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Disposizione dei germogli e frutti nello spazio Occupazione dello spazio
Modello di vigneto Sostegni Distanza tra i filari (meccanizzazione) Distanza tra i ceppi (spazio per la chioma) Densità di piantagione (competizione, occupazione spazio, resa, entrata in piena produzione e durata produttività)
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Distanze di piantagione
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Interfilare Interceppo Sesti (m)
2x 2,5x 2x x 2,5x 2x 3x ,5x 3x , , ,5 2, , ,5
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Filari: Nord-Sud FDA: Cordone speronato Portinnesto: 420A Vitigno: media vigoria Circa 30 foglie per germoglio Tecnica Colturale: inerbimento + pacciamatura Ambiente: suolo a media fertilità regime idrico e termico non limitanti Da Intrieri, 1996
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Da Intrieri, 1996
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Da Intrieri, 1996
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Da Intrieri, 1996
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Intrieri, 1996
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Intrieri, 1996
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Intrieri, 1996
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Intrieri, 1996
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Intrieri, 1996
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Bertamini et al., 1994
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Carbonneau, Casteran, 1986
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Dipende dal vitigno
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d1= D - d2 h2 = 0,8 x d1 D = interfilare, d1= spazio libero, d2= spessore parete H= altezza parete, h1= altezza cordone, h2= altezza parete h3= altezza pali
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