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PubblicatoRosanna Righi Modificato 10 anni fa
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La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche
ARTICOLO 6 La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche
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Perché questo articolo?
Due motivazioni: culturali e linguistiche: territorio vario dal punto di vista linguistico storico-politiche: atteggiamento di dura repressione da parte del regime fascista verso le comunità di lingua ‘diversa’: francese, tedesco, sloveno -> es. ITALIANIZZAZIONE FORZATA DELLA TOPONOMASTICA E DEI COGNOMI
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Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo 1948
Articolo 2 Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate dalla presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di LINGUA, di religione, di opinione politica, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione
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VARIETA’ DEL SISTEMA LINGUISTICO IN ITALIA
Rispetto all’ITALIANO STANDARD, sviluppatosi dal DIALETTO TOSCANO, esiste una VARIETA’ LINGUISTICA dovuta all’esistenza sul territorio nazionale di 1) DIVERSI DIALETTI REGIONALI 2) DIVERSE LINGUE MINORITARIE
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DIFFERENZA TRA DIALETTO E LINGUA:
Lingua: insieme di simboli per mezzo dei quali gli esseri umani elaborano e comunicano il loro pensiero. Dialetto: idioma di una comunità determinata, caratterizzato dall’ambito geografico relativamente ristretto e dall’uso prevalentemente orale.
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Carta linguistica troviamo rappresentati senza distinzione i dialetti regionali e le lingue minoritarie presenti sul territorio italiano
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DIALETTI REGIONALI sono legati da origine comune
tutti i dialetti neolatini d’Italia sono dirette derivazioni del latino parlato e si collocano quindi in ‘parallelo’ alla lingua italiana derivata da uno di essi, il dialetto fiorentino, attraverso un processo di elaborazione letteraria e di codificazione riflessa
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DIALETTI REGIONALI GALLO ITALICO (Piemonte, Lombardia, Trentino, Emilia, Liguria, Toscana sett., Marche sett.) VENETO TOSCANO MEDIANO (Umbria, Marche, Lazio) MERIDIONALE (Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia centro-sett., Calabria sett.) MERIDIONALE ESTREMO (Puglia merid., Calabria merid., Sicilia)
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CARTA DELLE MINORANZE LINGUISTICHE
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LINGUE REGIONALI LADINO FRIULANO SARDO
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LINGUE DELLE MINORANZE NAZIONALI
FRANCESE in Valle d’Aosta TEDESCO in Alto Adige (=TIROLESE) SLOVENO nella Venezia Giulia orientale (Gorizia) OCCITANO (PROVENZALE): nel Piemonte occidentale / a Guardia Piemontese (Cs) CORSO: nella Sardegna settentrionale
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COLONIE LINGUISTICHE ALLOGLOTTE
GRECO (alcune località dell’Italia Meridionale: Salento, Aspromonte) CATALANO (Alghero in Sardegna) DIALETTI TEDESCHI: CIMBRO (località di Trentino e Veneto), MOCHENO (località del Trentino) WALSER (Piemonte e Valle d’Aosta al confine con la Svizzera; alcune aree del Trentino, del Veneto e del Friuli) FRANCOPROVENZALE (=varietà di Francese e Provenzale: Valle d’Aosta; Piemonte; località in provincia di Foggia [Faeto] ) ALBANESE (varie località dell’Italia meridionale: in Molise, Puglia, Calabria, Sicilia) CROATO (in 3 centri in provincia di Campobasso) TABARCHINO = dialetto genovese portato nel ‘700 nel sud della Sardegna (Carloforte, Calasetta) da una comunità ligure prima stanziata nell’isola di Tabarca, a nord della Tunisia)
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LA LEGISLAZIONE
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LEGGE 482/1999: Norme di tutela delle minoranze linguistiche storiche
Mentre nelle Regioni a statuto speciale la salvaguardia delle lingue minoritarie è in atto fin dal 1948, le altre realtà linguistiche minoritarie sono tutelate in base a una specifica legge emanata nel 1999.
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Le lingue delle minoranze storiche possono essere utilizzate come
strumento di insegnamento nelle elementari e nelle secondarie di primo grado nella documentazione amministrativa, nel servizio pubblico radiotelevisivo. toponimi tradizionali in aggiunta a quelli ufficiali ripristino di cognome o nome italianizzato
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GRAFICO DELLA DISTRIBUZIONE DELLE LINGUE MINORITARIE
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RAPPORTO ITALIANO E LINGUE MINORITARIE
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LE “NUOVE” LINGUE Il fenomeno di immigrazione da cui l’Italia è stata massicciamente interessata negli ultimi 15 anni sta sensibilmente modificando la varietà linguistica presente sul territorio
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MULTILINGUISMO E PLURILINGUISMO
Multilinguismo: varietà di lingue che co-esistono in un particolare contesto. Plurilinguismo: abilità di un individuo di usare più lingue a scopi comunicativi, avendo competenza in più lingue ed esperienza in più culture.
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GRAFICO RAPPORTO ITALIANI-IMMIGRATI
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LINGUE PRESENTI SUL TERRITORIO ITALIANO PER RECENTE IMMIGRAZIONE
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LA SPAGNA Articolo 3 Il castigliano è la lingua ufficiale dello stato. Tutti gli spagnoli devono conoscerla ed avere il diritto di utilizzarla. Le altre lingue spagnole saranno ufficiali nelle rispettive Comunità Autonome in accordo col loro statuto. La ricchezza delle diverse lingue della Spagna è un patrimonio culturale che sarà oggetto di speciale rispetto e protezione.
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Queste sono vere e proprie lingue e non dialetti.
Oltre allo spagnolo troviamo il catalano, il basco ed il galiziano. A queste quattro principali si potrebbero aggiungere il valenciano ed il canario che però non hanno la stessa importanza delle altre. Queste sono vere e proprie lingue e non dialetti.
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UN NUOVO FENOMENO LINGUISTICO: LO SPANGLISH
Fenomeni di interazione tra lo spagnolo e la lingua inglese. Di solito di tratta del cambio di lingua all’interno della stessa frase e quindi della mescolanza tra termini inglesi e spagnoli.
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