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PubblicatoPietronella Martinelli Modificato 10 anni fa
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Chomsky La grammatica/sintassi è una proprietà della mente
Distinta dalla capacità di comunicare E’ una facoltà autonoma ed innata La comunicazione è solo una delle funzioni del linguaggio Grammatica come un sistema finito di regole per la generazione di frasi ben formate
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Grammatica trasformazionale
Ricerca di parametri universali che sono comuni a tutte le grammatiche particolari (corrisponde alla capacità dei bambini di imparare a parlare) Esiste un meccanismo mentale innato ed universale che permette di codificare certi eventi come esperienze linguistica (fornisce organizzazione cognitiva) Non trattare il linguaggio come sequenza di parole permette di acquisirlo minimizzando il ruolo dell’esperienza
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Le competenze linguistiche
Proprietà geneticamente determinate, possono richiedere maturazione o l’esposizione alle specifiche esperienze Principio delle dipendenza dalla struttura (una lingua si basa sulle relazioni strutturali che compongono gli elementi di una frase) Parametri sono invece dipendenti da una specifica lingua (richiedono esposizione per essere stabilito il valore specifico es. la posizione del soggetto) Diverso da PRESTAZIONE (procedure che gli uomini eseguono davvero)
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Gli elementi Il linguaggio analizzabile per:
Struttura profonda (indaga le relazione strutturali della frase) Struttura superficiale (i diversi elementi possono subire movimenti es. domande) regole di trasformazione che permettono di passare da una all’altra (regole devono essere formalizzate) Gli elementi di base sono i sintagmi: Nominale/aggettivale/verbale/preposizionale Una frase è raggruppabile in diversi sintagmi (SN= N, Deter, A), a volte un sintagma composto da molte parole = nel mezzo del cammin di nostra vita (AVV)
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SHRDLU (Winograd, 1972) Programma di calcolo per l’analisi sintattica del linguaggio (senza una teoria semantica) Programma in LISP- esperto di un mondo fittizzio (oggetti + Braccio meccanico) Risponde adeguatamente a domande su suo dominio Esegue ordini Chiede chiarimenti
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I Wittgenstein Tractatus philosoficus: recuperare l’essenza del linguaggio trasformando le proposizioni del ling. Comune a ling. Logico-matematico Ridurre le forme linguistiche agli elementi semplici (alla logica vero-funzionale) Tavole di verità ci dicono le condizioni necessarie in cui una parola ha senso Linguaggio traveste il pensiero Lo scopo è recuperare corrispondenza tra forma del corpo (grammatica profonda) e forma dell’abito (grammatica superficiale, es. verbo essere) Rintracciare l’unità formale del linguaggio
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tractatus Empirismo logico: ridurre proposizioni a condizioni di verità- definire possibilità se sono vere o false (fuori piove). L’insieme di possibilità- spazio logico degli eventi del mondo
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II Wittgenstein Le critiche
La filosofia empirica ha cercato di spiegare quando si deve limitare a descrivere e dire “si gioca questo gioco linguistico” riferisce del tractatus “la filosofia del ling. Si occupa di individuare le proposizioni elementari e di definirne la forma. Questo è un errore noi abbiamo già tutto e lo abbiamo attualmente. Ci muoviamo nell’ambito della grammatica del nostro linguaggio comune e tale gram. c’è già” non un linguaggio ideale
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Impossibile ricondurre le parole ad oggetti semplici:
I Le parole non hanno significato se non corrispondono a oggetti semplici Riflessioni filosofiche: non è possibile pensare alle parole come riferimenti ad elementi oggettivi del mondo (cosa succede quando abbiamo a che fare con parole come: pensare?) Impossibile ricondurre le parole ad oggetti semplici: Quale livello le definisce (sedia- gambe etc, molecole etc.) Molte parole indicano più oggetti Le proposizioni elementari non sono logicamente valide di per sé, esistono relazioni di esclusione interne. Es. non esiste l’indipendenza logica delle prop. elementari: es dico il disco è blu, sto anche dicendo che non è rosso…
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Ciò che dà vita al segno è il suo USO
Con le prop. Noi facciamo innumerevoli cose diverse, non esiste l’essenza pura delle proposizioni La relazione tra oggetto-nome dipende dal nostro modo di rappresentare le cose, in quel momento. Esistono tra le proposizioni rapporti di esclusione e d’inferenza di cui la logica non da conto. Le regole della sintassi non possono essere ridotte alla logica vero-funzionale Non esiste un linguaggio primario che esprime il vero ma un solo linguaggio, quello comune. Più interessante lavorare per analogie che per distinzioni
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Giochi linguistici L’uso del linguaggio è vincolato da regole: regole del comportamento linguistico – Convenzionalità delle interazioni Giochi linguisitici: importante sono il sistema di regole che non sono unità formali Significato sta nella funzione che prop. ha all’interno di un sistema di regole grammaticali Queste sono però convenzionali, distinguono solo il senso dal non senso secondo una specifica convenzione Le regole d’uso non sono rigorose vengono interpretate secondo alcune famiglie di costrutti più o meno imparentati I giochi non sono definiti una volta per tutte
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La pragmatica Morris divide il linguaggio in: Sintassi (relazione tra segni tra di loro) Semantica (relazione tra segni e oggetti a cui si riferiscono) Pragmatica (relazione tra segni e loro interlocutori) Pragma (fatto-azione), pragmatismo= si oppone all’idea di K come struttura stabile ma Processo Interpretativo Difficile definire il suo ambito senza accavallamenti con altre discipline (alcune parole indicano di loro relazioni tra il parlante e la situazione descritta es. sign. Di fortunamente)
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Possibili definizioni
Si occupa dell’origine, impiego ed effetto dei segni sul comportamento dei partecipanti alla com. Tutto ciò che non può essere spiegato da regole grammaticali/semantiche lo studio delle azioni ce si possono fare parlando E’ l’uso effettivo del linguaggio Che cosa vuole dire USO?
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L’uso del linguaggio I contesti in cui si svolge
“ sono quasi le cinque” I contesti in cui si svolge La relazione tra gli agenti impegnati? I loro stati mentali? Le regole che gestiscono il dialogo Le regole della comunicazione: che spiegano la relazione tra significato lett e del parlante
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Aree di sviluppo Studio dei fenomeni psicologici e sociologici implicati Studio di specifici elementi linguistici che fanno riferimento ad un contesto (deittici) Studio degli elementi che fanno riferimento al parlante
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