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PubblicatoShort form of italian names ending with Modificato 10 anni fa
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(1) La natura delle teorie scientifiche
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La natura delle teorie scientifiche nel pensiero neopositivista
3 tappe Neopositivismo logico K.R. Popper C. G. Hempel. La svolta linguistica del 900: analisi del significato e criterio di demarcazione tra scienza e non scienza. L’oggetto della filosofia della scienza è il linguaggio della scienza
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Per il primo Wittgenstein (1922), ciò che è dotato di senso è equivalente a ciò che è conoscibile scientificamente (tautologie e verità contingenti) Il principio selettivo di Hume nei confronti della “cattiva metafisica” viene reinterpretato dai neoempiristi sulla base del principio di verificazione, inteso come criterio di significanza o sensatezza degli asserti
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(C) Per ogni enunciato x, x è dotato di senso se e solo se è verificabile.
Per i neopositivisti logici ( ), una teoria scientifica è un insieme di enunciati verificabili, e si distingue pertanto da ipotesi non scientifiche come proposizioni dotate di senso si distinguono da proposizioni insensate.
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Il metodo scientifico è ipotetico-deduttivo..
Dalle ipotesi teoriche si derivano deduttivamente consequenze osservative, che possono essere sperimentalmente confermate o falsificate Il contesto della scoperta è psicologico; conta solo quello della giustificazione
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Per i neopositivisti, il vocabolario di una teoria scientifica si divide in due categorie: termini teorici e termini osservativi. Grazie a enunciati di riduzione (definizioni logiche esplicite), gli enunciati teorici si riducono agli (ovvero si traducono negli) enunciati osservativi, che si riferiscono a proprietà di oggetti fisici osservabili a occhio nudo. Operazionismo: il significato di un concetto teorico è dato dall’insieme di operazioni necessarie per misurarlo (simultaneità)
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“Il niente è la condizione che fa possibile la rivelazione dell’essente come tale per l’essere esistenziale dell’uomo. Il niente non dà soltanto il concetto opposto a quello di essente, ma appartiene originariamente all’essenza dell’essere stesso. Il nientificare del niente avviene nell’essere dell’essente” Heidegger, Che cos‘è la metafisica?, p.24 “L’individuo senziente è idealità semplice, soggettività del sentire. Si tratta ora, che egli ponga la sua sostanzialità, l’adempimento che solo è in sé, facendone soggettività; si prenda in possesso, e diventi come la potenza dominatrice di sé stesso per sé. L’anima, come senziente, non è più meramente naturale, ma è individualità interna; questo essere per sé di lei, che nella totalità meramente sostanziale, è formale, bisogna renderlo indipendente e libero» Hegel, Enciclopedia, II vol. p. 395 “Sembra una proposizione che non darà luogo a molta controversia, quella che dichiara che tutte le nostre idee non sono che copie delle nostre impressioni, o, in altre parole, che è impossibile che noi pensiamo qualche cosa che non abbiamo precedentemente sentita, sia per mezzo dei sensi esterni che di quelli interni” D. Hume, Ricerche sull’intelletto umano, p. 82
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Difficoltà del criterio di verificazione /osservazione (C)
L’autoreferenzialità di C L’aspetto modale di (C) è indispensabile: la verificazione di fatto (ciò che è stato già verificato) limiterebbe eccessivamente il campo di significanza della scienza. Tuttavia, la presenza della modalità “è possibile verificare” rende ambiguo il criterio (C)
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(C)’ Per ogni enunciato x, x è dotato di senso al tempo t se e solo se designa proprietà osservabili direttamente da un essere umano con l’aiuto della tecnologia disponibile a t. Al tempo di Newton un asserto vertente sull’esistenza di crateri sulla faccia nascosta della luna non sarebbe stato verificabile e quindi sensato, mentre al nostro tempo esso è osservabile in base a (C)’ e dunque dotato di senso. La variabilità della tecnologia rende C’ poco plausibile; sostituiamo la possibiltà tecnologica con la più forte possibilità fisica (ciò che è consentito dalle leggi fisiche) che è più stabile nel tempo
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Tre alternative Sostenere la traducibilità diretta di enunciati teorici in enunciati osservativi, ammettendo la non-osservabilità diretta in linea di principio di certi enti teorici (osservarli comporterebbe violare leggi) (2) Abbandonare l’ossessione per l’osservabilità diretta (3) Abbandonare il criterio di significanza (C)
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Il killer del neopositivismo logico?
“Con l’idolo della certezza …crolla una delle linee di difesa dell’oscurantismo…perché la venerazione che tributiamo a quest’idolo è di impedimento non solo all’arditezza delle nostre congetture, ma anche al rigore dei nostri controlli… Non il possesso della conoscenza … fa l’uomo di scienza, ma la ricerca critica, persistente e inquieta della verità (1934, p.311).
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I due problemi fondamentali di Popper
Il problema dell’induzione (o problema di Hume): risolto negandola Il problema della demarcazione tra scienza e metafisica (o problema di Kant): risolto con il falsificazionismo
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L’asimmetria tra verificazione e falsificazione
Mentre una sola falsificazione di un enunciato universale “(x)(Cx Nx)” basta ad abbandonarlo, perché corrisponde a (x)(CxNx), una ulteriore conferma della legge, ovvero (CaNa), in caso di un numero infinito di x, non basta a rendere vera la legge. Poiché la probabilità di una legge è sempre zero, un’ulteriore conferma non rafforza né il nostro grado di credenza in essa, inteso come sua probabilità soggettiva, né la sua probabilità, intesa come frequenza oggettiva: P(n/) = 0!
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L’antirealismo sulle teorie di Popper
C’è un’altra asimmetria epistemologica che dipende dalla prima: mentre possiamo venire a sapere solo se una teoria scientifica è falsa, non potremo mai venire a sapere se è vera, dato che non potremo mai essere sicuri di non riuscire, in un giorno lontano, a falsificarla. Se pure abbiamo già a disposizione teorie scientifiche vere, non potremo mai saperlo, perché non potremo mai provarlo in modo definitivo.
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Il razionalismo critico di Popper
Il metodo della scienza è sempre ipotetico-deduttivo: la conoscenza scientifica è sempre congetturale e ipotetica Problema Congettura audace Tentativo di confutazione severa Essere razionali per Popper significare sottomettere a critica tutte le nostre credenze e le nostre teorie apparentemente più solide e sacrosante, provando a confutarle
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Il dogmatismo… Il dogmatismo consiste nel cercare solo conferme e mai smentite ai propri pregiudizi e alle proprie credenze Per Popper è psicologicamente provato che se cerchiamo conferme alle nostre teorie, le possiamo sempre trovare (astrologia)
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Psicoanalisi e marxismo…
Entrambi offrivano predizioni che non proibivano alcuno stato di cose, e in quanto tali erano non erano falsificabili: teorie metafisiche e non scientifiche Ciò che è compatibile con tutto ciò che può accadere non spiega nulla (il complesso di inferiorità di Adler)
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La sensatezza della metafisica
Recupero della sensatezza della metafisica e della religione Alcune teorie metafisiche – pur non verificabili nei momenti in cui furono avanzate (si pensi all’atomismo) erano dotate di senso, al punto che stimolarono innegabilmente il sorgere e lo svilupparsi della fisica e della chimica moderne Quindi tutta la storia della metafisica o della filosofia è un deposito di teorie sensate ma non falsificabili, che possono fornire lo spunto per suggerire nuove ipotesi scientifiche.
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La liberalizzazione del criterio di significanza (1934-1958)
Due conseguenze di tale processo: Riconoscimento di un ruolo deigli insostituibile agli enunciati teorici all’interno di una teoria scientifica (2) Abbattimento di ogni netta barriera divisoria tra scienza e filosofia.
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I termini osservativi non hanno solo il compito di assegnare un significato ai termini teorici (“elettrone”, “protone”, “atomo”, ecc. assumono significato a partire dai termini che intervengono negli esperimenti che li coinvolgono), ma anche quello di fornire ragioni per credere alle teorie stesse in cui i termini teorici compaiono. Il requisito di verificabilità apparve però troppo forte a Carnap già nel 1936: egli si concentrò sulla nozione più realistica di confermabilità. Una teoria è scientifica se è nel suo complesso confermabile. Nozione qualitativa di conferma: nel 1950 Carnap introduce una nozione quantitativa: 0 C(h/e) 1;
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Il dilemma del fisico teorico
Il dilemma dello scienziato teorico, sollevato da Hempel nel 1958, poneva il problema della funzione dei termini teorici: o essi servono al loro scopo, e allora sono superflui (dato che sono traducibili senza perdita di significato in asserti contenenti solo termini osservativi), o non servono al loro scopo, e allora sono certamente superflui. Ma dato che i termini teorici o servono al loro scopo o non servono al loro scopo, essi sono in ogni caso superflui!
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La teoria fisica come una rete
Una teoria scientifica viene allora paragonata da Hempel ad una rete fluttuante costituita da vari nodi, corrispondenti ai termini teorici. La rete è sollevata dal terreno dei fatti, ma è pur sempre ad esso collegata attraverso fili, le cosiddette regole di corrispondenza tra termini teorici e termini osservativi, che però esplicitano in modo solo parziale il significato dei primi.
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