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PubblicatoPerla Campana Modificato 10 anni fa
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Ricerca e Innovazione Tecnologica ERNESTO CHIACCHIERINI
per eccellere, cooperare e competere ERNESTO CHIACCHIERINI Dipartimento di Management, Sapienza Università di Roma Via del Castro Laurenziano, 9 – ROMA
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LE QUATTRO ERE DELL’INNOVAZIONE “Harward Business Review” Anthony Scott
PRIMA ERA inventori solitari SECONDA ERA laboratori industriali TERZA ERA start-up e venture capital QUARTA ERA - catalizzatori dell’innovazione leader aziendali capaci di sviluppare le risorse innovative inespresse
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ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
Il progresso e lo sviluppo delle Nazioni sono sempre più basati sull’economia della conoscenza in quanto il potenziale di crescita dipende in maniera diretta dagli investimenti nel rinnovamento delle conoscenze RICONVERSIONE INDUSTRIALE Nell’economia della conoscenza si ha una struttura di produzione e distribuzione dove la componente immateriale ed innovativa assume un ruolo determinante al fine di innescare e sostenere una riconversione industriale basata: sulla sostenibilità sulla rigenerazione delle risorse primarie sulla cooperazione ed integrazione tra tutte le componenti della filiera del sapere e dell’innovazione
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L’ECCELLENZA DELL’ISTRUZIONE E DELLE COMPETENZE
ISTRUZIONE - FORMAZIONE - MONDO IMPRENDITORIALE Integrazione: UNIVERSITA’ - RICERCA - IMPRESE Connubio tra RICERCA e MONDO INDUSTRIALE attraverso: IDEA RICERCA e SVILUPPO PRODOTTO INDUSTRIALE MERCATO
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IMPRESE - UNIVERSITÀ - ISTITUZIONI DI GOVERNO
IL NUOVO SISTEMA DELLA RICERCA ED IL PRINCIPIO GUIDA PER LA SOSTENIBILITÀ Il principio guida del Programma Nazionale della Ricerca diventa la sostenibilità attenta alle implicazioni socio-economiche ed al rispetto degli equilibri dell’habitat naturale. Il nuovo modello comporta la collaborazione e l’interazione continua tra pubblico e privato: IMPRESE - UNIVERSITÀ - ISTITUZIONI DI GOVERNO realizzando dei network per assicurare il successo nella fornitura di beni, servizi e prodotti innovativi al mercato.
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Il Programma Nazionale della Ricerca predisposto ed approvato dal Governo elabora un PACCHETTO CONOSCENZA SU VARI LIVELLI EDUCAZIONE RICERCA DI BASE RICERCA APPLICATA SVILUPPO E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO VALORIZZAZIONE DELLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE
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CONVERGENZE E RAPPORTI
A LIVELLO NAZIONALE A LIVELLO EUROPEO A LIVELLO INTERNAZIONALE CONVERGENZE E RAPPORTI
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CONVERGENZE E RAPPORTI A LIVELLO NAZIONALE INDUSTRIA 2015
Documento di strategia che mira ad individuare le linee guida fondamentali del cambiamento in un’ottica di innovazione orientando le scelte di politica economica con gli obiettivi delineati nel documento di VISIONE STRATEGICA EUROPA 2020
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CONVERGENZE E RAPPORTI A LIVELLO EUROPEO
Unione dell’Innovazione Settimo Programma Quadro Ottavo Programma Quadro in approvazione Programmi ERA-NET Programmi Congiunti Piattaforme tecnologiche europee Iniziative tecnologiche Congiunte (JTI) Research-driven Clusters Partnership Pubblico-Privato (PPP) Partnership Europee per l’Innovazione (European Innovation Platform-EIP) Programmazione Congiunta (Joint Programming Initiatives-JPI) Sviluppo di grandi infrastrutture di ricerca nel quadro della roadmap ESFRI (European Strategy Forum for Research Infrastructures che racchiude 44 progetti in diversi settori della scienza e tecnologia, prioritari per l’Europa, con una spesa di 20 miliardi di Euro nei prossimi anni).
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VISIONE STRATEGICA EUROPA 2020
Rafforzamento Spazio Europeo della Ricerca (ERA) Obiettivo entro il 2020: libera circolazione dei ricercatori, della conoscenza e della tecnologia Strategia di sviluppo basata su tre priorità: CRESCITA INTELLIGENTE: sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e l’innovazione; CRESCITA SOSTENIBILE: promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; CRESCITA INCLUSIVA: promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale
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Obiettivo fondamentale della STRATEGIA EUROPA 2020
miglioramento delle condizioni per la ricerca e lo sviluppo in Europa portare al 3% entro il 2020 l’investimento pubblico e privato per raggiungere: 3.7 milioni di nuovi posti di lavoro incremento annuo del PIL: 800 miliardi di Euro entro il 2025 Obiettivo fondamentale della STRATEGIA EUROPA 2020
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VISIONE STRATEGICA EUROPA 2020
Per migliorare la strategia in ricerca e sviluppo vengono proposte alcune Iniziative FARO (Flagship Initiatives) tra le quali di particolare interesse anche a livello nazionale si segnalano: “INNOVATION UNION” per migliorare le condizioni generali e l’accesso ai finanziamenti per la ricerca e l’innovazione, facendo in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti, processi e servizi tali da stimolare la crescita e l’occupazione “YOUTH ON THE MOVE” per migliorare l’efficienza dei sistemi di insegnamento e agevolare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro VISIONE STRATEGICA EUROPA 2020
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CONVERGENZE E RAPPORTI A LIVELLO INTERNAZIONALE
Costante riferimento alla formazione del capitale umano ed agli investimenti per tendere alla cooperazione internazionale
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PRINCIPALI OBIETTIVI DEL PNR 2011-2013
Crescita della competitività del Paese in aree tecnologiche prioritarie; miglioramento della qualità e raggiungimento della massa critica nella Ricerca pubblica e privata; consolidamento e crescita degli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione; valorizzazione del capitale umano; rafforzamento della collaborazione tra Ricerca pubblica e imprese e promozione del trasferimento dei risultati della Ricerca al settore produttivo (technology transfer); sostegno all’internazionalizzazione delle imprese che fanno innovazione e alla nascita e sviluppo di nuove imprese high tech; realizzazione e partecipazione alle infrastrutture di Ricerca europea anche a supporto alle tematiche definite dalle JPI (Joint Programme Initiative) PRINCIPALI OBIETTIVI DEL PNR
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CONTESTO COMPETITIVO GLOBALE
NUOVA MACRO GEOGRAFIA DEGLI INVESTIMENTI R&S Il centro di gravità economico mondiale ed il contesto scientifico-tecnologico si spostano dai Paesi dell’Atlantico ai Paesi del Pacifico in particolare l’Asia Sud-Orientale (Corea del Sud, Singapore, Taiwan) CONTESTO COMPETITIVO GLOBALE
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PER RICERCA E SVILUPPO IN % DEL PIL PER L'ANNO 2011
SPESA PER RICERCA E SVILUPPO IN % DEL PIL PER L'ANNO 2011 Fonte: Rapporto Battelle - * dati 2007 ** dati 2010
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INVESTIMENTI IN RICERCA NEL DECENNIO 1990-2000
dati UNESCO EUROPA dal 33.9% al 27.2% DIMINUZIONE ASIA dal 23.0% al 30.5% AUMENTO dati UNCTAD Investimenti privati nella ricerca Economie in Germania Francia Italia via di sviluppo 50.4% del tot % % % costante
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INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO IN ITALIA
In base alle statistiche internazionali l’Italia accusa un ritardo negli investimenti in R&S sia pubblici che privati rispetto ai Paesi industrializzati. Ciò è dovuto alla struttura dimensionale delle imprese italiane basata soprattutto sulle PMI che in Italia presentano una rappresentatività molto maggiore che negli altri Paesi. Le PMI italiane investono in R&S appena il 5.1% del totale degli investimenti. Tuttavia, si deve tener presente che nel sistema manifatturiero italiano è in atto una ristrutturazione con un impegno crescente ad investire in R&S come si evince dai dati export di prodotti a contenuto tecnologico medio-alto.
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DIMENSIONE DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE
dati Mediobanca
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VALORE AGGIUNTO DEI PRODOTTI MANUFATTI IN BASE AL CONTENUTO TECNOLOGICO
Quota delle esportazioni dei prodotti a contenuto tecnologico medio alto 24.5% %
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ITALIA: QUATTRO CAPITALISMI
Le prime grandi imprese (fine ‘800) Il capitalismo di Stato (1933) I distretti (1960/1970) Le medie imprese e altro (anni 1990) 1 2 3 4
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LE MEDIE IMPRESE Fonte: Centro Studi Unioncamere, dati 2007
Piemonte e Liguria 10% NEC + Lombardia 80% Lazio e Sud Fonte: Centro Studi Unioncamere, dati 2007
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LE IMPRESE DEL QUARTO CAPITALISMO (MULTINAZIONALI TASCABILI)
Secondo dati MEDIOBANCA medie imprese rappresentano in numero l’1% delle imprese manifatturiere. Producono il 14-15% del valore aggiunto dell’industria manifatturiera. Il 47% del valore aggiunto delle imprese proviene da quelle localizzate nel Nord-Est, il 45% da quelle localizzate nel Nord-Ovest ed il rimanente 8% dalle imprese meridionali. Le imprese del Nord sono concentrate nei settori della meccanica, della chimica, della metalsiderurgia e dei beni della persona e della casa. Le imprese meridionali sono concentrate soprattutto nel settore alimentare. La presenza nei settori high-tech è scarsa, in effetti prodotti dell’alta tecnologia coprono meno del 4% del fatturato.
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INDUSTRIA MANIFATTURIERA ITALIANA
L’industria manifatturiera italiana è: SECONDA in Europa dopo la Germania OTTAVA nel mondo per esportazioni
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INDICATORI DI CONSISTENZA E CURA DEL CAPITALE UMANO
Fonte: European Innovation Scoreboard
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