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ANGIOFLOGOSI RISPOSTA VASCOLARE (modificazioni del calibro e del flusso sanguigno) ESSUDAZIONE (fuoriuscita di molecole per alterazione della barriera.

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1 ANGIOFLOGOSI RISPOSTA VASCOLARE (modificazioni del calibro e del flusso sanguigno) ESSUDAZIONE (fuoriuscita di molecole per alterazione della barriera sangue-interstizio) MIGRAZIONE CELLULARE

2 INFIAMMAZIONE ACUTA RISPOSTA VASCOLARE:
rapido instaurarsi di iperemia attiva, seguita da iperemia passiva ⇒ modificazioni del calibro dei vasi e del flusso sanguigno Modificazioni della permeabilità del vaso: fuoriuscita di molecole dal plasma e loro concentrazione nel tessuto interstiziale. Vasi sanguigni principalmente coinvolti: ARTERIOLE (PRECAPILLARI) CAPILLARI VENULE (POSTCAPILLARI) MICROCIRCOLAZIONE

3 L’infiammazione acuta comporta modificazioni della microcircolazione.

4 Pi PERMEABILITA’ CAPILLARE A V DEFLUSSO INFLUSSO SCAMBIO DI SOLUTI:
processo passivo, per diffusione - idrosolubili (glucosio, amino acidi) attraverso pori idrofili di diametro A, posti a livello dei diaframmi e della giunzioni - liposolubili (O2 e CO2) liberamente, attraverso tutta la superficie degli spazi interendoteliali energia cinetica movimento secondo gradiente SCAMBIO DI LIQUIDO regolato dall’equilibrio tra le pressioni idrostatiche e colloidosmotiche ai due lati della barriera A V Pi DEFLUSSO INFLUSSO

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6 PATOGENESI DELLE MODIFICAZIONI DEL CALIBRO E DEL FLUSSO VASCOLARE
VASOCOSTRIZIONE ARTERIOLARE Consiste in una contrazione transitoria delle cellule muscolari liscie della parete arteriolare 2. VASODILATAZIONE CON IPEREMIA ATTIVA Dilatazione delle arteriole che provoca un aumento del flusso sanguigno nel microcircolo (durata variabile) VASODILATAZIONE CON IPEREMIA PASSIVA La fuoriuscita di liquido ricco di proteine nei tessuti extravascolari determina riduzione della velocità del flusso sanguigno. STASI La perdita di liquidi porta all’addensamento degli eritrociti nei vasi del microcircolo e determina un aumento della viscosità del sangue, che si riflette nella presenza di piccoli vasi dilatati contenenti eritrociti impaccati

7 The RBC's here have stacked together in long chains
The RBC's here have stacked together in long chains. This is known as "rouleaux formation" and it happens with increased serum proteins, particularly fibrinogen and globulins. Such long chains of RBC's sediment more readily. This is the mechanism for the sedimentation rate, which increases non-specifically with inflammation and increased "acute phase" serum proteins.

8 ANGIOFLOGOSI RISPOSTA VASCOLARE (modificazioni del calibro e del flusso sanguigno) ESSUDAZIONE (fuoriuscita di molecole per alterazione della barriera sangue-interstizio) MIGRAZIONE CELLULARE

9 Pi Pi A V DEFLUSSO INFLUSSO A V FUORIUSCITA PROTEINE Pc FUORIUSCITA
1. IPEREMIA FUORIUSCITA LIQUIDI 2. ALTERAZIONI PERMEABILITA’ FUORIUSCITA PROTEINE Pc

10 ALTERAZIONI DELLA MICROCIRCOLAZIONE
SENZA CHE SI MANIFESTINO ALTERAZIONI A CARICO DELLA PARETE VASALE → il liquido che si accumula nell’interstizio ha la stessa composizione di quello normalmente presente in questa sede (TRASUDATO) - in caso di ridotto drenaggio linfatico (es. ostruzione o exeresi chirurgica dei vasi linfatici) - ritenzione di sodio (es. iperaldosteronismo) - ipoproteinemia accentuata (es. cirrosi epatica, glomerulonefrosi, iponutrizione) - iperemia da stasi (es. insufficienza cardiaca) IN SEGUITO A MODIFICAZIONI CHE INVESTONO LA BARRIERA ENDOTELIALE → il liquido che si accumula nell’interstizio ha composizione diversa da quello fisiologico perché ricco di proteine (ESSUDATO o EDEMA ESSUDATIVO o FLOGISTICO)

11 FATTORI CHE FAVORISCONO LA FORMAZIONE DELL’ESSUDATO.
A) Aumento della pressione idrostatica intravasale nell’ iperemia attiva e passiva B) Alterazioni della permeabilità dell’endotelio C) Aumento dell’osmolarita’ interstiziale 1) fuoriuscita di proteine dai vasi 2) scissione di proteine per azione di enzimi proteolitici 3) Accumulo di metaboliti 4) Presenza di molecole denaturate o derivate da cellule degenerate o morte 5) scissione di molecole del connettivo.

12 COMPOSIZIONE ESSUDATO INFIAMMATORIO ACUTO
Fluido e cellule che si accumulano negli spazi extravascolari nel corso dell’infiammazione acuta per un’alterazione dei meccanismi fisiologici che regolano la formazione del liquido interstiziale e per un aumento della permeabilità. Ha composizione diversa dal normale liquido degli spazi extravascolari. Fluido: contenente sali ed elevate concentrazioni di proteine, qualitativamente simili a quelle del plasma (complemento, immunoglobuline, fibrina). Contiene molte altre sostanze (aminoacidi, polipeptidi, acidi grassi, prodotti secreti dalle cellule) In molti casi contiene prodotti di scissione del collageno Contiene i mediatori dell’infiammazione derivati sia dal plasma che dalle cellule Cellule: Granulociti neutrofili

13 FUNZIONI ESSUDATO INFIAMMATORIO ACUTO
La presenza di fluido e di sali può diluire o tamponare tossine prodotte localmente nell’area del danno tissutale, diffondere nell’area glucosio ed ossigeno, diffondere i mediatori del processo infiammatorio. La fibrina forma una rete in grado di delimitare i microrganismi impedendone la diffusione. Le immunoglobuline ed alcuni componenti del complemento attivato determinano l’opsonizzazione dei microrganismi. L’essudato viene riassorbito dai vasi linfatici agevolando il trasporto degli antigeni ai linfonodi (risposta immunitaria specifica).

14 TIPI DI ESSUDATO INFIAMMATORIO ACUTO
Le proporzioni dei componenti dell’essudato possono variare in base al luogo in cui avviene la risposta infiammatoria ed in base alla causa che la determina. ESSUDATO PURULENTO: prevalenza di granulociti neutrofili (Infezioni da piogeni) ESSUDATO SIEROSO: prevalenza di liquido contenente proteine che assomiglia al siero (= liquido che si spreme dal coagulo). Scarsa presenza di leucociti. ESSUDATO FIBRINOSO: prevalenza di fibrina (coagulo ematico senza globuli rossi) ESSUDATO EMORRAGICO: contiene eritrociti e presuppone una lesione vascolare. ESSUDATO PURULENTO ESSUDATO FIBRINOSO ESSUDATO SIEROSO

15 LOCALIZZAZIONE Può infiltrare il tessuto Può localizzarsi in cavità neoformate (ascesso) Può versarsi in cavità preformate (cavità pleurica, cavo pericardico, peritoneo, sinovie, spazi meningei, nei ventricoli cerebrali); oppure in organi cavi (colecisti, vescica, intestino); oppure rimane localizzato sulla superficie di una mucosa o sierosa; può creare canali comunicanti con l’esterno; Può mettere in comunicazione due cavità preesistenti (fistola)

16 This example of a fluid collection, a friction blister of the skin, is an almost trivial example of edema

17 Here is an example of the fibrin mesh in fluid with PMN's that has formed in the area of acute inflammation. It is this fluid collection that produces the "tumor" or swelling aspect of acute inflammation.

18 Fibrin clot: This patient has multiple ulcers associated with primary herpes. Each ulcer is covered by a white to yellow fibrin clot

19 This example of edema with inflammation is not trivial at all: there is marked laryngeal edema such that the airway is narrowed. This is life-threatening. Thus, fluid collections can be serious depending upon their location.

20 Exudation of a protein-rich fluid into a cavity leads to a transudate
Exudation of a protein-rich fluid into a cavity leads to a transudate. The fibrin in this fluid can form a fibrinous exudate on the surfaces. Here, the pericardial cavity has been opened to reveal a fibrinous pericarditis with strands of stringy pale fibrin between visceral and parietal pericardium

21 A purulent exudate is seen beneath the meninges in the brain of this patient with acute meningitis from Streptococcus pneumoniae infection. The exudate obscures the sulci.

22 Extensive acute inflammation may lead to abscess formation, as seen here with rounded abscesses (the purulent material has drained out after sectioning to leave a cavity) in upper lobe and lower lobe.

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