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IMPIANTI DI COMBUSTIONE A SCARTI DI LEGNO Controllo tecnico analitico delle emissioni prodotte e raffronto con il quadro normativo di settore ~ Metodiche.

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1 IMPIANTI DI COMBUSTIONE A SCARTI DI LEGNO Controllo tecnico analitico delle emissioni prodotte e raffronto con il quadro normativo di settore ~ Metodiche analitiche e modalità di campionamento ~ Treviso, 9 marzo 2012 Stefano Simionato Dipartimento Provinciale A.R.P.A.V. di Treviso Servizio Territoriale – U.O. Vigilanza Ambientale Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

2 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 1. Norme tecniche di riferimento - metodi usati per i prelievi 2. Materiale e strumentazione - microinquinanti - polveri e metalli - ossidi di combustione - acidi inorganici - particolato fine 3. Strategie di campionamento - numero e tempistica dei prelievi - modalità di svolgimento - Linee Guida Arpav-Provincia 2011 Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

3 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 1. Norme tecniche di riferimento “si applicano … per il rilascio, il rinnovo e il riesame delle … autorizzazioni... i metodi stabiliti dall’autorità competente sulla base delle pertinenti norme tecniche CEN o .... nazionali .... o ISO .. o nazionali previgenti” (art. 271 comma 17 del D. Lgs. 152/06); - norme europee recepite da UNI o emanate dalla stessa UNI (UNI, UNI EN, UNI ISO, UNI EN ISO); - metodi di riferimento (stabiliti per legge); - metodi stabiliti dal Decreto di Autorizzazione Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

4 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 1. Norme tecniche di riferimento Inquinante Metodo Principio mezzo di captazione Acido cloridrico UNI EN 1911 (2010) assorbimento su soluzione specifica acqua ultrapura Allegato 2 D.M soluzione NaOH 0,1 M Acido fluoridrico Anidride carbonica analizzatore infrarosso non dispersivo NDIR Composti Organici Volatili (C.O.V.) – singoli composti UNI EN (2002) adsorbimento su fiala carbone attivo Diossine, furani UNI EN 1948 (2006) filtrazione, adsorbimento, condensazione ditale, condensa, resina Idrocarburi Policiclici Aromatici (I.P.A.) Mercurio UNI EN (2003) filtrazione, assorbimento su soluzioni specifiche soluzione KMnO4/H2SO4 Metalli UNI EN (2004) soluzione H2O2/HNO3 Monossido di carbonio UNI EN (2006) NDIR Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

5 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 1. Norme tecniche di riferimento Inquinante Metodo Principio mezzo di captazione Ossido di zolfo UNI (1995) fluorescenza pulsante, celle elettrochimiche, NDIR UNI EN (2006) assorbimento su soluzione specifica soluzione H2O2 0,3% Ossidi di azoto UNI EN (2006) chemiluminescenza UNI (2009) NDIR, NDUV, chemiluminescenza Ossigeno UNI EN (2006) paramagnetismo PM10 EPA 201 A separazione inerziale filtro/ciclone Polveri UNI EN (2003) filtrazione filtri vari Portata UNI (2001) pressione differenziale Umidità UNI (2001) p.to 10.2 adsorbimento su torre gel di silice UNI EN (2006) condensazione, adsorbimento  gel di silice/condensa Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

6 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 2. Materiali e strumentazione Il controllo delle condizioni di isocinetismo per i metodi che prevedono il campionamento del particolato (polveri totali, metalli, diossine, ecc.), è stato eseguito in modo automatico. Tutti gli strumenti utilizzati rientrano in un sistema gestionale che prevede tarature periodiche scadenzate in base al tipo di strumentazione. Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

7 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 2. Materiali e strumentazione – Inquinanti monitorati MICROINQUINANTI ORGANICI (diossine e furani, I.P.A. e P.C.B.) - tempi di prelievo; - sonda e box riscaldati (circa 120°C); - ditale marcato; - linea in vetro silanizzata; - lavaggio linea con solvente di estrazione; - controllo tenuta della linea; - bianco di campo; - recupero standard marcati (> 50%). Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

8 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 2. Materiali e strumentazione – Inquinanti monitorati POLVERI E METALLI - tempi di prelievo; - sonda e box riscaldati (circa 155 °C); - linea in vetro e filtro in fibra di quarzo; - tecnica del flusso derivato: - separazione linee mercurio e altri metalli; - bianchi di campo; - raccolta campioni. Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

9 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 2. Materiali e strumentazione – Inquinanti monitorati OSSIDI DI COMBUSTIONE - monitoraggio in continuo; - strumento HORIBA PG-250; - taratura con bombole certificate; - salvataggio dati su file; - unità di misura; - determinazione dell’ossigeno per tutti gli intervalli di prelievo; - campionamento a umido della SO2. Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

10 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 2. Materiali e strumentazione Inquinanti monitorati (POLVERI) E ACIDI INORGANICI IN ISOCINETISMO - sonda in vetro e box portafiltro esterno riscaldati; - filtro in fibra di quarzo; - tecnica del flusso derivato; O A FLUSSO COSTANTE - sonda in acciaio e box con filtro riscaldato; - filtro in fibra di quarzo; - bianchi di campo. Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

11 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 2. Materiali e strumentazione – Inquinanti monitorati POLVERI E PARTICOLATO FINE (PM10) A FLUSSO COSTANTE - ciclone; - condizioni di pseudoisocinetismo; - sonda riscaldata; - difficoltà per le condizioni variabili in camino; - valori di polveri e PM10 non sempre confrontabili; - in contemporanea o in alternanza con le polveri totali. Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

12 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Numero e tempi delle prove In merito alla verifica della conformità al valore limite, il comma 2.3 dell’Allegato VI alla Parte V del D. Lgs. 152/06, pur se con terminologia non del tutto appropriata alle misure discontinue a camino, cita la necessità di determinare la concentrazione «….. come media di almeno tre letture consecutive e riferita ad un’ora di funzionamento dell’impianto nelle condizioni di esercizio più gravose.» Oltre a quanto sopra, la nota della Direzione Tecnica di A.R.P.A.V. del 2007 ricorda che: - “se i risultati vengono utilizzati per verificare il rispetto di un limite di emissione, la durata del campionamento deve essere uguale al tempo associato al limite di emissione" (Manuale UNICHIM 158/88, pag. 10, nota 2 punto 2.3) Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

13 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Numero e tempi delle prove La norma UNI EN (2008) – Misurazione di emissioni da sorgente fissa – Requisiti delle sezioni e dei siti di misurazione e dell’obiettivo, del piano e del rapporto di misurazione, versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN dell’ottobre 2007 riferisce che, nel caso di emissioni stabili, è buona pratica condurre un minimo di tre campionamenti mentre per emissioni instabili il numero di prelievi dovrebbe essere maggiore; il punto B.1 – Examples af the timing of emission measurements dell’Allegato B alla stessa norma, riporta un periodo di campionamento di 30’ per processi continui. Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

14 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Numero e tempi delle prove Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Materiali e strumentazione Il D. Lgs. 128/10 del 29 giugno 2010 – Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell’art. 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recita all’art. 268 comma 1 lettera q): «valore limite di emissione: il fattore di emissione, la concentrazione, la percentuale o il flusso di massa di sostanze inquinanti nelle emissioni che non devono essere superati. I valori limite di emissione espressi come concentrazione sono stabiliti con riferimento al funzionamento dell’impianto nelle condizioni di esercizio più gravose e, salvo diversamente disposto dal presente titolo o dall’autorizzazione, si intendono stabiliti come media oraria.». Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

15 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Numero e tempi delle prove Metodiche analitiche e modalità di campionamento 2. Materiali e strumentazione In base a quanto sopra, visto anche l’andamento spesso non costante degli impianti, si è ritenuto, al fine di ottenere un valore medio finale rappresentativo delle reali condizioni operative dell’unità termica confrontabile con i limiti di legge, di procedere al campionamento degli inquinanti con le seguenti modalità: - per le attività in comunicazione per il recupero energetico di legno trattato eseguire sempre un minimo di tre prelievi per parametro con tempi di campionamento di durata stabilita dal D.M. 05/02/1998 per le varie tipologie di inquinanti monitorati; - per le attività che usano sfridi di legno vergine eseguire sempre minimo tre prelievi per parametro della durata di 1 ora l’uno. Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

16 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Giornate tipo dedicate ai prelievi Metodiche analitiche e modalità di campionamento 2. Materiali e strumentazione Condizioni di accessibilità, piattaforme e tronchetti disponibili → 1^ giornata: sopralluogo preliminare presso l’azienda per verifica; 2^ giornata: rilevamento in continuo degli ossidi di combustione, campionamento di (polveri), acidi inorganici e C.O.V. e determinazione dell’umidità e della portata del punto di emissione; 3^ giornata: campionamento contemporaneo di (polveri) e metalli, rilevamento in continuo degli ossidi di combustione e ulteriore verifica dell'umidità e della portata dell’effluente gassoso; 4^ giornata (eventuale): prelievo contemporaneo di polveri e PM 10; 5^ giornata: campionamento dei microinquinanti organici con il rilevamento in continuo degli ossidi di combustione e, in particolare, della percentuale di ossigeno. Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

17 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Linee Guida Arpav 2011 1. Il tronchetto di prelievo 2. La piattaforma di lavoro 3. L’accessibilità in sicurezza ai punti di prelievo 4. L’efficacia di captazione e conduzione degli inquinanti 5. Modalità di esecuzione delle prove e criteri di valutazione dei risultati Appendice 1 – Metodi e norme Appendice 2 – Prospetto tronchetto da 4" Appendice 3 – Documentazione fotografica Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

18 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Linee Guida Arpav 2011 Tronchetti di prelievo - tronchetto da 2"½ per parametri senza isocinetismo; - tronchetto da 4" flangiato (diametro interno!!) per parametri in isocinetismo; - entrambi i tronchetti per il prelievo dei microinquinanti organici; - per diametri ≤ 50 cm un solo tronchetto; - per diametri tra 50 e 150 cm due tronchetti a 90° sulla stessa sezione; - per diametri > 150 cm quattro tronchetti a 90° sulla stessa sezione; - per camini rettangolari un tronchetto ogni 35 cm; - almeno 20 cm al di sopra del parapetto più alto; - 5 diametri a valle e 5 diametri a monte di ostacoli o in un tratto rettilineo. Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

19 foro di prelievo «inutile» foro flangiato da 4"
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Linee Guida Arpav 2011 Tronchetti di prelievo foro di prelievo «inutile» foro flangiato da 4" Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

20 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Linee Guida Arpav 2011 Piattaforme - devono essere dotate di parapetto con corrimano e fermapiedi; - i parapetti non devono distare più di 50 cm dal tronchetto di prelievo; - area minima di 2 m2 se non è richiesto l’isocinetismo (1,2 m fronte foro); - area minima di 3 m2 se è richiesto l'isocinetismo (1,5 m fronte foro); - area minima di 5 m2 per i microinquinanti organici (2 m fronte foro); - dotazioni minime (prese di corrente elettrica, acqua, illuminazione, ecc.); - altezza libera sopra la piattaforma di cm. Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

21 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Linee Guida Arpav 2011 Piattaforme prima dopo Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

22 Impianti di combustione a scarti di legno
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Linee Guida Arpav 2011 Accessibilità Le piattaforme aeree, elevabili e quelle mobili (cestelli) non possono venire usate per i campionamenti alle emissioni in atmosfera perché: - non sono adatte a soste prolungate; - non adatte allo stazionamento di due persone + la strumentazione; - sono a rischio ribaltamento; - richiedono formazione per l'uso autonomo o la presenza continua di addetti (della ditta); - non sempre presenti in azienda con allungamento delle operazioni; - non è realizzabile il controllo contemporaneo di più camini; - non sono adatte nel caso di evacuazioni veloci. Sono utili per il trasporto in quota di strumentazione e del materiale. Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

23 esempi di piattaforme mobili o ceste
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Linee Guida Arpav 2011 Accessibilità esempi di piattaforme mobili o ceste Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

24 tronchetti di prelievo non accessibili
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Linee Guida Arpav 2011 Esempi di non accessibilità tronchetti di prelievo non accessibili Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

25 camini non accessibili
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Linee Guida Arpav 2011 Esempi di non accessibilità camini non accessibili Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

26 condizioni ottimali condizioni critiche
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Linee Guida Arpav 2011 Esempi di accessibilità Metodiche analitiche e modalità di campionamento 2. Materiali e strumentazione condizioni ottimali condizioni critiche Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

27 dotazioni minime ostacoli «estranei»
Metodiche analitiche e modalità di campionamento 3. Strategie di campionamento – Linee Guida Arpav 2011 Metodiche analitiche e modalità di campionamento 2. Materiali e strumentazione dotazioni minime ostacoli «estranei» Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012

28 GRAZIE PER L’ATTENZIONE ssimionato@arpa.veneto.it
IMPIANTI DI COMBUSTIONE A SCARTI DI LEGNO Controllo tecnico analitico delle emissioni prodotte e raffronto con il quadro normativo di settore Metodiche analitiche e modalità di campionamento GRAZIE PER L’ATTENZIONE Impianti di combustione a scarti di legno Treviso 09/03/2012


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