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PubblicatoLisa Danieli Modificato 11 anni fa
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1 Sezione Meteo del 36° Stormo
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2 a cura del Magg. Villasmunta
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3 Un recentissimo studio effettuato dal ST.Serini su incarico del Capo Sezione, ha evidenziato che non sempre le previsioni di precipitazioni nevose emesse dallUfficio Meteo sono state coronate da successo.
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4 Percentuale di successo di eventi previsti (in verde) nel periodo 1996-2002 (semestre freddo)
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5 Percentuale di eventi osservati previsti (verde) e non previsti (rosso) nel periodo 1996-2002
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6 E emersa pertanto la necessità di migliorare il prodotto prognostico, anche in relazione alle conseguenze sulloperatività che una previsione errata può produrre.
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7 Allo scopo di incrementare la qualità delle previsioni delle precipitazioni nevose, si è costituito un gruppo di lavoro composto da MA.Villasmunta, ST.Serini, ST.Pariti e M1 Redavid allo scopo di individuare le migliori tecniche di previsione oggi disponibili.
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8 In questa presentazione verranno esposte le considerazioni generali di carattere termoigrometrico in relazione alla bassa troposfera ed in particolare, allo strato limite planetario … … inoltre, verrà presentato un software sperimentale elaborato dalla Sezione Meteo per facilitare lesame dei fattori favorevoli alle precipitazioni nevose.
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9 Nessun metodo può essere applicato isolatamente. Le migliori previsioni si ottengono considerando tutte le informazioni a disposizione. Esperienza Esperienza Conoscenza dello stato dellatmosfera Conoscenza dello stato dellatmosfera Climatologia locale Climatologia locale Modelli numerici Modelli numerici
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10 Il tipo di precipitazione che raggiunge il suolo in situazioni al limite dipende essenzialmente da due condizioni.
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11 1) Deve esserci uno strato con temperatura al di sopra dello zero termico fra il suolo ed il livello a cui la precipitazione sta avendo inizio; 2)Il suddetto strato deve essere sufficientemente profondo da consentire la fusione della neve che cade prima che essa tocchi il suolo.
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12 Di conseguenza, una corretta previsione di pioggia o neve su un dato luogo dipende in gran parte dallaccuratezza con cui può essere prevista la distribuzione verticale della temperatura, e in particolar modo dellaltezza dello zero termico.
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13 Tipiche situazioni sinottiche Aria artica continentale (cA) E' spinta verso sud dall'anticiclone termico russo-siberiano con venti forti ed impetuosi di NE. Dato il suo piccolo spessore (2-3 km) difficilmente scavalca le Alpi e quindi irrompe sull'Italia e il Mediterraneo attraverso l'alto Adriatico. Quando il suddetto anticiclone si protende sottoforma di promontorio sui Balcani, l'aria artica si porta nel medio e nel basso Adriatico attraverso le Alpi Dinariche e la Dalmazia.
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14 1. La temperatura al suolo Sappiamo che uno dei fattori favorevoli alle nevicate è costituito dalla temperatura al suolo < 2°C. Infatti, è noto che a temperature molto basse le nevicate cessano del tutto. Pertanto, nel prevedere le nevicate, prenderemo sempre in considerazione la temperatura attuale e prevista, in particolare verificando che essa sia inferiore a 2°C, o che scenda a questo valore nelle ore successive.
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15 LAMI CORSA DELLE 00 ANALISI DELLE 00 UTC Le carte prodotte dal LAMI (modello a scala limitata) sono disponibili per previsioni di tre in tre fino ad un massimo di 48 ore.
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16 In alternativa, anche anche lHRM (High Resolution Model)fornisce carte di temperature a 2 metri, con corse delle 00 e delle 12.
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17 METEOGRAMMA ECMWF DELLA CORSA DELLE 12UTC
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19 2. Altezza dello zero termico La quota dello zero termico assume importanza quando si desidera valutare se le precipitazioni nevose raggiungeranno il suolo senza trasformarsi in acqua. Si è scelto di fissare a 1200 piedi la quota di soglia, seguendo quanto riportato sullargomento in letteratura. In fase di sperimentazione, valuteremo se variare o meno tale quota.
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20 In media, è abbastanza corretto dire che lo zero termico deve essere almeno 1200 piedi al di sopra del suolo per essere sicuri che la neve si scioglierà prima di raggiungere il suolo. 0°C: FL 012
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22 3. Temperatura a 850 hPa 4. Temperatura a 700 hPa La valutazione di queste temperature ci consente di considerare se alle quote di circa 5000 piedi (850 hPa) e di circa 10000 piedi (700 hPa) le condizione termiche sono favorevoli alle precipitazioni nevose. Anche in questo caso seguiamo la letteratura corrente, fissando come favorevoli i valori < 0°C per la 850 hPa, e i valori <-4°C per la 700 hPa.
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25 5. Spessore della topografia relativa 1000-500 hPa Le considerazioni circa lo spessore 1000-500 hPa sono ritenute da sempre fondamentali. Infatti, lo spessore tra le due superfici isobariche in questione è funzione principalmente della temperatura media dello strato fra esse compreso, e in minor misura del contenuto di umidità. Quindi valori bassi di spessore indicheranno la presenza di aria fredda tra suolo e media troposfera. La soglia considerata è 5400 m, che potremo ragionevolmente portare a 5360 m se losservazione sperimentale, come sospettiamo, ce lo indicherà.
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28 6. Temperatura nello strato 1200 ft- 700 hPa
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30 7. Depressione del punto di rugiada nello strato compreso tra suolo e 700 hPa
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32 Quando lesame dei fattori sarà terminato, cliccando sul pulsante RISCHIO NEVE si otterrà la valutazione complessiva degli elementi: BASSOMEDIOALTO BASSOMEDIOALTO BASSOMEDIOALTO
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33 Se nel corso della sperimentazione, osserviamo che il software sottostima o sovrastima la possibilità di neve, possiamo intervenire sulla sensibilità, aumentandola o diminuendola: La neve dipende dalla compresenza di più fattori rispetto al normale La neve dipende dalla compresenza di meno fattori rispetto al normale
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