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PubblicatoArianna Cara Modificato 10 anni fa
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Laboratorio Temi strategici per la protezione dellambiente e la promozione di uno sviluppo territoriale sostenibile nello spazio MED Giuseppe Bortone Direttore Generale Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa Regione Emilia-Romagna Bologna 26 novembre 2008
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Il Programma MED Programma transazionale più ampio per area e per numero Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Slovenia, Spagna e Gibilterra, Croazia e Montenegro, Bosnia-Erzegovina (2009) 18 Regioni italiane 98 MEURO (258 del FESR) Mediterraneo: 37 stati, 720 milioni di abitanti, un Pil di 9.600 miliardi di dollari
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Dal Summit di Parigi (luglio 2008) Divario del Prodotto Interno Lordo di almeno 1 a 10 Continuato a crescere negli ultimi 15 anni e rappresenta una grossa minaccia alla stabilità Secondo le stime OECD, 40 milioni di posti di lavoro dovranno essere creati nei prossimi 15 anni solo per mantenere i tassi di disoccupazione ai livelli attuali nel Mediterraneo meridionale. Il flusso degli investimenti europei solo al 2%, mentre gli Stati Uniti e il Giappone investono il 20% e il 25% rispettivamente nelle regioni del sud ad essi adiacenti Quindi, occorre mettere maggiormente in rilievo, soprattutto a livello politico, la centralità del Mediterraneo per lEuropa rafforzando i legami tra i territori, i rapporti storici e culturali e individuando strategie comuni per affrontare le sfide globali.
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Assi Prioritari MED coniuga le tematiche prioritarie della politica di coesione (innovazione/occupazione e ambiente) con i problemi emergenti del Bacino Mediterraneo: trasporti, energie rinnovabili, innovazione, cambiamento climatico, scarsità risorse idriche... Obiettivo generale è "rafforzare la competitività e lo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla protezione dell'ambiente e alla coesione territoriale, facendo leva sulla forte identità naturale e culturale dello Spazio Mediterraneo". –Priorità 1: Rafforzare la capacità di innovazione; –Priorità 2: Protezione dell'ambiente e la promozione dello sviluppo territoriale sostenibile; –Priorità 3: Miglioramento della mobilità e dell'accessibilità; –Priorità 4: Promozione dello sviluppo policentrico ed integrato dell'area di cooperazione.
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Le politiche ambientali in area Mediterranea Importanza strategica fondamentale sia sul piano politico che su quello economico. Gli scambi con il Medio Oriente e soprattutto con Cina e India (attraverso Suez) cresceranno e in questo contesto il ruolo del Mediterraneo sarà decisivo
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Corridoi transeuropei
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Sviluppo sostenibile E una delle zone europee dove più si gioca il tema della sostenibilità come chiave dello sviluppo economico e sociale; dove attraverso una strategia ambientale comune si possono e si devono attivare buone politiche dellintegrazione e della cooperazione tra paesi confinanti
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Le strategie Il vertice di Parigi del luglio 2008 sotto la Presidenza francese ha definitivamente lanciato il Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo, definendone la struttura e gli obiettivi principali per i prossimi anni, confermando limportanza di definire strategie energetiche alternative, strategie per lutilizzo efficiente delle risorse idriche, strategie per lambiente marittimo e i cambiamenti climatici (Horizon 2020).
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9 Cambiamenti climatici WASHINGTON - Un pezzo di ghiaccio grande 400 chilometri quadrati è collassato nella parte occidentale dellAntartide…. Il fenomeno - cominciato il 28 febbraio scorso - è stato ripreso dai satelliti ed è stato straordinario anche perché non capita di vedere tutti i giorni collassare un pezzo di ghiaccio grande quanto sette volte Manhattan. A staccarsi… è stato il cosiddetto Asse di Wilkins, unarea della parte occidentale dellAntartide che gli scienziati avevano già previsto sarebbe collassata. Ritenevano però che sarebbe avvenuto tra quindici anni. Il fenomeno è stato fotografato e ripreso con un video da un aereo mandato appositamente sul posto. Quanto avvenuto è rarissimo - hanno commentato al centro di Boulder - anche perché lasse di Wilkins esisteva almeno da 1500 anni.
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Ravenna - PlanCoast10 La sfida globale del cambiamento climatico ha effetti ancora più drastici nellarea mediterranea dove fenomeni siccitosi, alluvioni e inondazioni, incendi boschivi, ecc. sono sempre più frequenti, con gravi conseguenze sulle attività economiche e sulla conservazione delle risorse naturali..
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Ravenna - PlanCoast11 Accanto alle misure di riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti, adottate dai Capi di Stato nel Consiglio di Primavera del 2007, occorre mettere in atto azioni di adattamento per ridurre gli effetti del cambiamento climatico
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Adattamento..senza esagerare Le strategie di adattamento e mitigazione sono in sviluppo in tutte le parti del mondo. Lavorare sulle scelte strutturali senza rassegnarsi a seguire a valle i cambiamenti climatici.
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Libro Verde Cambiamenti climatici presentato dalla Commissione In questo contesto è molto importante il libro verde presentato dalla Commissione UE il 29 giugno 2007. Come è noto si parla di mitigazione e di adattamento; In particolare il documento affronta le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici avendo già accolto le scelte di mitigazione. I capi di Stato e di governo dell'UE n nel 2007 hanno deciso di ridurre le emissioni di gas serra dell'UE di almeno il 20% entro il 2020 e del 30% entro lo stesso anno se ci sarà accordo globale e hanno proposto un abbattimento delle emissioni che, entro il 2050, arrivi fino al 50% rispetto al 1990. Libro Verde Una strategia europea per unenergia sostenibile, competitiva e sicura (8 marzo 2006) Fare di più con meno: efficienza e risparmio energetico Fonti energetiche rinnovabili Cattura della CO2 Energia Locale e interconnessione
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ICZM – Maritime Strategy Tra le aree più vulnerabili, le zone costiere rappresentano un ecosistema di interfaccia particolarmente fragile, di difficile e complessa gestione, oltreché di grande valore economico ed ecologico. A tal fine, la Commissione Europea sin dal 2000 ha promosso lo sviluppo e limplementazione di strategie integrate: a partire dalla Raccomandazione sulla Gestione Integrata delle Zone Costiere del 2002 fino al recente Blue Book sulla Politica Marittima Europea ed alla Strategia Tematica per lambiente marino.
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Strategia per lambiente marino Persegue un doppio obiettivo: da un lato proteggere e risanare i mari europei, dall'altro assicurare la correttezza ecologica delle attività economiche connesse all'ambiente marino di qui al 2021 Le acque marine europee si dividono in tre regioni (il Mar Baltico, l'Atlantico nord- orientale e il Mar Mediterraneo) In ogni regione e sottoregione, gli Stati membri devono coordinare i propri interventi fra di loro e con gli Stati terzi interessati, mediante strumenti istituiti nellambito di accordi internazionali
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La politica marittima integrata (The Blue Book) Lobiettivo è fornire un contesto coerente che crei sinergie tra i differenti usi del mare e risolva i conflitti potenziali Mira a stabilire un corretto equilibrio tra le dimensioni economica, sociale e ambientale dello sviluppo sostenibile Prevede lanalisi delle interazioni tra i diversi settori per mettere a punto strumenti comuni per sfruttare le sinergie ed evitare i conflitti
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La cooperazione interregionale Nonostante le azioni e le politiche già messe in atto, sono necessari maggiori sforzi a tutti i livelli per garantire la tutela e la gestione sostenibile delle risorse naturali. La cooperazione può svolgere un ruolo fondamentale in questo ambito, tramite lo scambio di esperienze e lo sviluppo di strategie coordinate a scala di regione marina. Il livello di cooperazione interregionale si è intensificato e rafforzato negli ultimi anni, portando allistituzione di organizzazioni internazionali che hanno lobiettivo di promuovere lo sviluppo socio-economico ma nel contempo garantire la tutela ecologica delle regioni marine, quali lEuroregione Adriatica e la Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime dEuropa E necessario creare sinergie evitando le duplicazioni Fare sistema
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Il Seminario MED I temi che si è scelto di trattare nel Seminario tematico di oggi rappresentano gli ambiti strategici di riflessione e conseguente intervento sui quali crediamo che il Sistema Italia possa assumere un ruolo di primo piano nellambito del più ampio Programma MED: –Gestione Integrata delle coste; –Cambiamenti climatici: siccità e gestione risorse idriche; –Protezione civile e rischi naturali; –Energie rinnovabili.
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Obiettivi Capitalizzare le esperienze fatte; Approfondire quanto di meglio alcune regioni italiane stanno sviluppando in merito ai sottotemi; Coinvolgere il più ampio numero di regioni per la definizione di progetti strategici futuri per il nuovo Programma Operativo MED.
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