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PubblicatoSeveriano Boni Modificato 10 anni fa
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Il turismo e leconomia Corso in Fonti, metodi e strumenti per lanalisi dei flussi turistici A.A. 2009-2010 Prof.ssa Barbara Baldazzi Corso di Laurea PROGEST Facoltà di Lettere e Filosofia Università di Tor Vergata
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Perché e cosa si misura Il turismo genera il 10% del Prodotto nazionale lordo Oggi cè, quindi, la necessità di conoscere il ruolo che il turismo gioca, direttamente, indirettamente o attraverso effetti indotti sulleconomia in termini di generazione di valore aggiunto, occupazione, redditi, ecc. Principali aggregati e metodologie di studio: Prodotto interno lordo imputabile al turismo Valore aggiunto per lindustria turistica e leconomia turistica Bilancia dei pagamenti Conto satellite del turismo Occupazione nel turismo
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Cosa si misura Valore aggiunto: In economia il valore aggiunto o plusvalore, è la misura dell'incremento di valore che si verifica nell'ambito della produzione e distribuzione di beni e servizi grazie all'intervento dei fattori produttivi: capitale e lavoro. Limpresa acquista beni e servizi necessari a produrre altri beni e servizi. La differenza tra il valore dei beni e servizi prodotti e il valore dei beni e servizi acquistati per essere impiegati nel processo produttivo è il valore aggiunto.
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Cosa si misura Nel turismo si parla di Industria turistica e di Economia turistica Il Valore Aggiunto delle Industrie Turistiche somma il valore aggiunto totale di tutti i produttori caratteristici, indipendentemente dal fatto se tutta o parte della produzione è fornita ai visitatori, e lascia fuori gli effetti dei consumi turistici su altre attività produttive. Dato che il carattere turistico di una particolare produzione non è definito dalla sua particolare natura ma dagli scopi perseguiti dai consumatori nei loro acquisti, cè un gap evidente tra la produzione di industrie turistiche (offerta turistica) ed il consumo interno turistico (domanda turistica).
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Cosa si misura Il Valore Aggiunto Turistico, è definito come il valore aggiunto generato nelleconomia dalle industrie turistiche e dalle altre industrie in risposta al consumo interno turistico. Il Valore Aggiunto Turistico include la proporzione di valore aggiunto generato da tutte le industrie nel processo di fornitura di beni e servizi direttamente ai visitatori o potenziali visitatori, o a terze parti per il loro beneficio. Es., il Valore aggiunto dellindustria turistica include tutto il valore aggiunto generato dai ristoranti in quanto queste attività sono incluse nelle industrie turistiche (include il valore aggiunto generato dai pasti serviti nei ristoranti ai visitatori, ma esclude il valore aggiunto corrispondente ai pasti serviti da quegli stessi ristoranti ai non-visitatori).
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Cosa si misura Prodotto interno lordo (GDP) generato dal consumo interno turistico (Tourism GDP): % del prodotto interno lordo derivato dalleconomia del turismo Tecnicamente: poiché il GDP di uneconomia è uguale alla somma dei valori aggiunti generati da tutte le attività produttive (al costo dei fattori) più le tasse nette sui prodotti e sulle importazioni, è possibile stabilire le regole per la misurazione del GDP generato dal consumo turistico. Questo è la somma del valore aggiunto (al costo dei fattori) generato dalle industrie turistiche in risposta al consumo interno turistico, e la somma delle tasse nette sui prodotti e sulle importazioni incluse allinterno del valore di queste spese.
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Bilancia dei pagamenti La Bilancia dei pagamenti è lo strumento che registra gli scambi che avvengono fra soggetti residenti in Italia e soggetti non residenti. Vengono registrati gli scambi di merci e servizi, le transazioni relative al pagamento di redditi da lavoro o da capitale, i trasferimenti come le rimesse degli emigrati, gli investimenti diretti, gli investimenti di portafoglio e altro. Una voce della bilancia dei pagamenti è il turismo: conta le spese dai residenti in Italia che sono state effettuate allestero per turismo e le spese dei residenti in altri paesi che sono state effettuate in Italia per il turismo. Questa voce è calcolata attraverso lindagine sui viaggiatori internazionali della Banca dItalia.
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Conto satellite del turismo Per Conto Satellite del Turismo sintende laggregazione di tutte le voci contabili di un paese che definiscono, direttamente o indirettamente il settore turistico. La struttura dei TSA (Tourism Satellite Account) è stata definita dal WTTC in collaborazione con UNWTO, OCSE ed EUROSTAT. Lelaborazione del primo Conto Satellite del Turismo da parte di WTTC e di Oxford Economic Forum (OEF) risale al 2001. LOEF ha messo a punto e testato modelli econometrici a matrici input- output per la costruzione dei TSA che si basano in tutti i paesi considerati sulla stessa metodologia garantendo la confrontabilità dei risultati. In Italia lIstat ha avviato delle sperimentazioni.
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Dati 2009 Travel&Tourism Industry GDP (US$ millions): 93.994, pari al 4,0% del GPD con una crescita rispetto al 2008 del 1,9% Occupati 1.006.000 di persone pari al 4,4% degli occupati con una crescita rispetto al 2008 dello 0,6% Travel&Tourism Economy GDP (US$ millions): 226.072, pari al 9,7% del GPD con una crescita rispetto al 2008 del 1,8% Occupati 2.491.000 di persone pari al 10,8% degli occupati con una crescita rispetto al 2008 dello 0,6%
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Tourism & Travel Competitiveness Index (TTCI) TTCI è un indice creato ogni anno dal World Economic Forum Sintetizza quei fattori e quelle politiche che rendono più o meno vantaggioso lo sviluppo del settore turismo e trasporti nei paesi analizzati. LItalia risulta al 28° posto, dietro tutti i paesi industrializzati (indice 4,8) Tre grandi aree: 1) la regolamentazione e lambiente normativo. 2) il business environment e le infrastrutture. 3) le risorse umane, culturali e naturali.
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Tourism & Travel Competitiveness Index (TTCI) 1) la regolamentazione e lambiente normativo. Questo macro-indicatore è costruito sulla base della valutazione data in generale sullassetto legislativo e regolamentare, in particolare sulle norme che disciplinano la protezione ambientale, la sicurezza, la salute e ligiene. In questo ambito lItalia, con un punteggio di 5,0 risulta al 46° posto;
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Tourism & Travel Competitiveness Index (TTCI) 2) il business environment e le infrastrutture. Il sottoindice include tra le variabili di base i trasporti, aereo e di terra, le infrastrutture turistiche (noleggio auto, sportelli bancomat, ecc.), la disponibilità e lutilizzo delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione (ICT) e i fattori di competitività di prezzo (inclusi il costo del carburante, le tasse aeroportuali, ecc.). Per questa dimensione lItalia si colloca al 26° posto con un punteggio di 4,7;
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Tourism & Travel Competitiveness Index (TTCI) 3) le risorse umane, culturali e naturali. Tra le variabili puntuali vi sono il grado di formazione professionale, di flessibilità del mercato del lavoro, la qualità del sistema scolastico, nonché il grado di apertura del settore turistico nazionale e lapproccio verso i turisti stranieri. Per la dotazione di tali risorse lItalia risulta al 22° posto con un punteggio di 4,7.
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Pilastri per il TTCI I tre sottinsiemi visti in precedenza aggregano le informazioni richieste per questi 14 pilastri indagati: 8. Tourism infrastructure 9. ICT infrastructure 10. Price competitiveness in the T&T industry 11. Human resources 12. Affinity for Travel & Tourism 13. Natural resources 14. Cultural resources 1. Policy rules and regulations 2. Environmental sustainability 3. Safety and security 4. Health and hygiene 5. Prioritization of Travel & Tourism 6. Air transport infrastructure 7. Ground transport infrastructure
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Metodologia Lindice è una sintesi di indicatori ricavati in parte dallExecutive Opinion Survey eseguita dal World Economic Forum e in parte come hard data ossia dati quantitativi derivati da fonti statistiche nazionali. Le domande della Survey chiedono di esprime un giudizio (su una scala da 1 a 7, dove la risposta 1 corrisponde al punteggio più basso e la risposta 7 al punteggio più alto) su alcune componenti economiche e strutturali del proprio paese. Gli intervistati sono circa 13.000 personalità scelti tra I business executives worldwide
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Tourism & Travel Competitiveness Index (TTCI) Lo svantaggio dellItalia è ampio soprattutto per le restrizioni imposte alla proprietà estera e agli investitori esteri; per la scarsa rilevanza attribuita dai policy- maker alle politiche per il turismo, specificamente per un turismo ecosostenibile e per gli interventi a sostegno dellindustria turistica; per la mancanza di unefficace strategia di marketing e di branding (Confindustria). A ciò si aggiunge una bassa qualità dei trasporti interni, rigidità del mondo del lavoro e una scarsa considerazione del capitale umano
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Occupazione nel turismo A livello mondiale nel settore viaggi e turismo vi sono 143 milioni di occupati diretti e 226 milioni includendo gli indiretti. La capacità di attivazione della spesa turistica sulloccupazione italiana è stimata nel 2009 in circa 2,5 milioni di addetti (diretti e indiretti), pari a circa l11% degli occupati
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Turismo e università Riforma universitaria istituisce il corso di laurea in Scienze del turismo (classe 39) e il biennio specialistico in Progettista e gestore dei sistemi turistici (classe 55/S) I laureati devono avanzare competenze nel sapere operare allinterno dei sistemi turistici, in contesti omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dallofferta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazione turistiche o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate Raccordo diretto tra formazione di competenze professionale e necessità delle istituzioni e delle imprese locali di disporre di nuove risorse umane
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Turismo e università Successive modifiche alla riforma universitaria Progettazione dei corsi di studio ai sensi del DM 270/04 Nota ministeriale n.4001 del 20/12/2007 Requisiti necessari di docenza: indicazioni operative aa2008/2009 (Prot. N.25 del 23/01/2008) Nuovi criteri per lattivazione dei corsi di laurea tra cui: un corso deve definire in maniera chiara gli sbocchi formativi per attivare nuovi corsi si deve fare riferimento ad almeno 3 figure professionali (da 3 a 6) previste dalla classificazione Istat-Isfol
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Classificazione delle professioni ISTAT (CP2001) La Classificazione delle professioni (CP2001), elaborata e aggiornata ogni dieci anni dallIstat, è lo strumento di riferimento utilizzato nel nostro paese per rilevare le professioni. Si ispira alla classificazione adottata a livello internazionale ISCO88 ed è completamente raccordabile sia ad essa che alla versione adottata a livello comunitario (ISCO88-COM). La logica si fonda sul criterio della competenza, definito come la capacità di svolgere i compiti di una data professione
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Classificazione delle professioni ISTAT (CP2001) Si basa sugli Skill level: coglie una differenza gerarchica tra le professioni ed è assimilabile al livello di istruzione e sugli Skill specialization: consente una articolazione orizzontale delle professioni e viene usata per cogliere le differenze interne ai grandi gruppi in relazione alle conoscenze settoriali, alle attrezzature utilizzate, ai materiali lavorati, alla natura dei servizi prodotti. Entrambe le dimensioni determinano lordinamento in 9 grandi gruppi, e con un dettaglio via via maggiore in Classi e Categorie. La classificazione è gerarchica a 4 digit. Il PRIMO DIGIT indica il grande gruppo, il SECONDO la posizione del gruppo, il TERZO la posizione della classe, il QUARTO la posizione della categoria.
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Classificazione delle professioni ISTAT (CP2001) Per i corsi di laurea può essere utilizzata la classificazione 3 o 2 in relazione alle concrete realizzazioni del corso. Gruppo 3 Professioni tecniche Gruppo 2 Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione.
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Professioni nel turismo 3.4.1 PROFESSIONI TECNICHE DELLE ATTIVITA TURISTICHE RICETTIVE ED ASSIMILATE 3.4.1.1 Tecnici delle attività ricettive ed assimilati 3.4.1.2 Tecnici dellorganizzazione di fiere, convegni ed assimilati 3.4.1.3 Animatori turistici ed assimilati 3.4.1.4 Agenti di viaggio 3.4.1.5 Guide ed accompagnatori specializzati 3.4.4 TECNICI DEI SERVIZI RICREATIVI E CULTURALI 3.4.4.1 Annunciatori e presentatori della radio e della televisione e di altri spettacoli 3.4.4.2 Disegnatori artistici ed assimilati 3.4.4.3 Tecnici dei musei, delle biblioteche ed assimilati 3.4.4.4 Periti, stimatori darte ed assimilati 3.4.4.5 Tecnici dellorganizzazione della produzione radiotelevisiva, cinematografica e teatrale 3.4.4.6 Artisti di strada, di varietà, acrobati ed assimilati
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Indagine sulle professioni Lindagine è stata realizzata dallIstat e dallIsfol nel 2006-2007 nellambito delle iniziative avviate per la costruzione di un sistema nazionale permanente per losservazione dei fabbisogni professionali finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Lobiettivo è stata la costruzione di un sistema informativo in grado di descrivere le caratteristiche di tutte le professioni esistenti nel mercato del lavoro (www.fabbisogni.isfol.it) Un sistema informativo delle professioni serve a catalogare e descrivere luniverso delle professioni esistenti; analizzare le trasformazioni dei profili professionali e monitora levoluzione del mercato del lavoro; disporre di una banca dati sul mondo del lavoro, flessibile e accessibile a tutti, costantemente aggiornata e collegata alle principali banche dati esistenti.
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Materiali della lezione http://www.weforum.org/en/initiatives/gcp/TravelandTouris mReport/index.htm www.fabbisogni.isfol.it
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