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APPUNTI SUL DISEGNO Lucio TROISE
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I nostri sensi sono delle vie di comunicazione con il mondo esterno.
PERCEZIONE VISIVA La percezione è una facoltà del sistema nervoso, il quale invia alla mente stimoli ottici, tattili, sonori, termici, olfattivi, che la mente elabora e rende coscienti. Le percezioni realizzano, nella nostra mente, un identikit del mondo esterno. Nessun essere potrebbe sopravvivere senza la capacità di percepire ed identificare quanto esiste nell’ambiente intorno a lui. I nostri sensi sono delle vie di comunicazione con il mondo esterno. La percezione visiva è una risposta all’intensità delle radiazioni luminose: al movimento, allo spazio, alla forma delle cose. Lucio TROISE
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Guardare, non significa vedere.
Nella nostra civiltà la maggior parte delle comunicazioni avviene per immagini, e per questo lo studio della percezione visiva è in continuo fermento: basti pensare all’ arte pubblicitaria. Guardare, non significa vedere. Guardando un’immagine, la trasmettiamo dalla retina al cervello, il quale la confronta con ricordi visivi o meglio informazioni che ha nel suo archivio, la memoria, completandola e interpretandola, al fine di trasformarla in qualcosa di riconoscibile; il risultato di questa elaborazione è ciò che noi vediamo. Lucio TROISE
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Ma non sempre le elaborazioni del nostro cervello sono corrette, anzi, spesso l’interpretazione di ciò che guardiamo è errata o incompleta e alcune immagini ci appaiono distorte. Nella maggior parte dei casi non ci accorgiamo di queste distorsioni, o addirittura le sfruttiamo come linguaggio visivo (es. alcuni effetti della prospettiva). Questo fenomeno è chiamato illusione ottica ed è alla base di ogni disegno; esso viene sfruttato, dal disegnatore, per ottenere impressioni di rilievo, di movimento, di concavità, di convessità, tridimensionalità, prospettiva ecc.. Lucio TROISE
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LO SPAZIO Lo spazio è uno degli elementi più importanti della vita dell’uomo, tanto presente nella percezione continua del nostro mondo, che l’abbiamo caricato di una moltitudine di significati, tutti, più o meno, con implicazioni psicologiche: lo spazio, infatti, risveglia in noi emozioni che vanno dal senso di libertà fino all’angoscia. Negli anni, ha assunto diversi significati, a seconda del campo in cui è applicato il concetto di spazio ( spazio oggettivo, spazio simbolico, spazio sociale, spazio gerarchico, spazio teatrale, spazio architettonico interno ed esterno). Nel disegno lo spazio, diviso in spazio interno ed in spazio esterno, è importante perchè, equilibrando l’immagine Lucio TROISE
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(disegno, fondo), assume significato espressivo esplicito ed implicito.
Esplicito, per forma, grandezza, colore e proporzione tra spazio interno ed esterno. Implicito, perchè deve portare l’osservatore a completare con l’immaginazione ciò che il disegno non comprende, ma suggerisce. Lo spazio interno di un disegno, è l’area interna al tratto, ciò che non è sfondo, o la parte del disegno che, per effetto del tratto, e, o, del colore, ha una preminenza sull’altra, o una maggior visibilità. Lo spazio esterno di un disegno, è l’area esterna al tratto, il fondo, o la parte del disegno che risulta in secondo piano. Lucio TROISE
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IL TRATTO Il tratto o segno grafico è uno degli elementi principali del disegno; viene eseguito in modo diverso, per ottenere effetti tali da soddisfare le esigenze espressive. Esso si può diversificare per lo spessore, che ha la proprietà di evidenziare, più o meno, parti del disegno, dando impressione di corposità e tridimensionalità (fig,A). Lo stesso risultato si può avere diversificando la frequenza del segno, che permette, anche, di creare piani diversi, sfruttando l’effetto di rotondità e di ombreggiatura; ciò è possibile perchè il nostro occhio tende a percepire come più lontane le parti più scure, cioè dove il tratto è più fitto. Lucio TROISE
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La forma del tratto, per il meccanismo di confronto con immagini preesistenti in memoria, proprio della percezione visiva, ha per l’osservatore un significato ed un valore espressivo, che provoca risposte emozionali diverse. Una linea seghettata, venendo associata a immagini come fulmini, scariche elettriche, encefalogrammi ecc. anche quando è contenuta in un contesto diverso e non è coscientizzata, comunicherà all’osservatore impressioni di energia, forza, nervosismo, velocità ecc.. Una linea tondeggiante tende ad esprimere più serenità e dolcezza, perchè è più conforme a immagini naturali: è la linea del corpo umano, specialmente femminile, perciò può servire anche ad esprimere sensualità, a sollecitare istinti materni o sentimenti filiali. Una linea dritta è innaturale, quindi esprime freddezza, ma anche sforzo razionale; è simbolo dell’infinito, perciò può richiamare sensazioni di solitudine, evocare visioni di immensità. Lucio TROISE
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(fig,A) Esso si può diversificare per lo spessore, che ha la proprietà di evidenziare, più o meno, parti del disegno, dando impressione di corposità e tridimensionalità (fig,A) Lucio TROISE
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(fig,A) Lucio TROISE
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(fig,A) Lo stesso risultato si può avere diversificando la frequenza del segno, che permette, anche, di creare piani diversi, sfruttando l’effetto di rotondità e di ombreggiatura Lucio TROISE
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Una linea dritta è innaturale, quindi esprime freddezza, ma anche sforzo razionale; è simbolo dell’infinito, perciò può richiamare sensazioni di solitudine, evocare visioni di immensità. Lucio TROISE
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Una linea tondeggiante tende ad esprimere più serenità e dolcezza, perchè è più conforme a immagini naturali: è la linea del corpo umano, specialmente femminile, perciò può servire anche ad esprimere sensualità, a sollecitare istinti materni o sentimenti filiali. Lucio TROISE
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Una linea seghettata, venendo associata a immagini come fulmini, scariche elettriche, encefalogrammi ecc. anche quando è contenuta in un contesto diverso e non è coscientizzata, comunicherà all’osservatore impressioni di energia, forza, nervosismo, velocità ecc.. Lucio TROISE
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IL COLORE Perché vediamo i colori
Per definire il colore, bisognerebbe prima definire in modo esatto la luce, cosa che la scienza ancora non è riuscita a fare. Possiamo invece capire come si comporta un corpo opaco colpito da un fascio luminoso. Lucio TROISE
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La luce, sia quella solare che quella artificiale, contiene
tutti i colori sotto forma di onde luminose, la cui variazione di frequenza viene percepita dal nostro cervello come messaggio colorato. I corpi opachi assorbono e diffondono la luce in maniera totale o in maniera parziale: in questo caso, i colori (o meglio le frequenze) assorbiti si perdono nell’oggetto e non risultano visibili, i colori riflessi invece arrivano ai nostri occhi dando colore all’oggetto (es.1); se un corpo riflette tutti i colori, all’occhio risulterà bianco (es.2), se l’oggetto assorbe tutti i colori risulterà nero(es.3). In realtà, nessun corpo riflette o assorbe completamente tutte le vibrazioni luminose; il bianco ed il nero purissimi, infatti, in natura non esistono, ma per convenzione sono considerati, il bianco la luce, il nero l’assenza di luce. Tra il bianco ed il nero esiste una gamma infinita di toni intermedi chiamati grigi. Bianco, nero e grigio sono detti acromatici, cioè senza colore, o neutri. Lucio TROISE
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osservatore sole (es.1)
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osservatore sole (es.2)
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osservatore sole (es.3). (es.2) Lucio TROISE
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Noi diciamo che la luce è bianca perché così la vediamo.
In realtà la luce è composta da tutti i colori. Il primo a dimostrarlo fu Isaac Newton, il quale osservò che, quando un fascio di luce colpiva la faccia laterale di un prisma di vetro e usciva dal lato opposto, non si vedeva più la luce bianca, ma una luce fatta di tanti colori, come quelli dell’ arcobaleno. Newton intuì che i colori non erano prodotti dal prisma, ma erano già nella luce bianca; il prisma separava soltanto i raggi luminosi, modificando l’angolo di rifrazione, così come avviene quando, in natura, le gocce d’acqua, presenti nell’aria, scompongono la luce creando l’arcobaleno. Lucio TROISE
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COLORI NATURALI, PRIMARI E SECONDARI
I colori che vediamo nell’arcobaleno si fondono l’uno nell’altro per gradazioni intermedie. Ad una estremità del fascio di colori dell’arcobaleno, si trova una tinta cremisi che passa allo scarlatto; dopo lo scarlatto viene l’arancione, che si trasforma in giallo e poi in verde giallastro, quindi la tendenza al verde si accentua fino a diventare blu-verde e poi blu; il blu si trasforma in violetto passando per l’indaco. Al di qua e al di là dello spettro esistono ancora dei raggi, dei quali il nostro occhio non riesce a percepire la frequenza. Di tutti i colori dello spettro solare, si prendono in considerazione i 7 più puri che sono detti colori naturali, e che sono il rosso, l’arancio, il giallo, il verde, l’azzurro, l’indaco ed il viola. Lucio TROISE
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colori primari colori secondari Lucio TROISE
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Bastano 3 di questi colori perché, sovrapponendoli, si ottenga la luce bianca, questi tre colori, dai quali si possono ricavare tutti gli altri, sono il rosso, il giallo e l’azzurro e sono detti colori primari. Dei rimanenti, 3 sono ottenuti mescolando in parti uguali i colori principali: essi sono l’arancione, il verde ed il viola e sono detti colori secondari. Lucio TROISE
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l’arancio si ottiene dal giallo + il rosso;
Infatti: l’arancio si ottiene dal giallo + il rosso; il verde si ottiene dal giallo + l’azzurro; il viola si ottiene dal rosso + l’azzurro Lucio TROISE
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Colori complementari L’occhio umano riesce a percepire le lunghezze d’onda che vanno dal rosso al viola, cioè le frequenze di quei colori che, sovrapposti, danno il bianco. Un solo colore primario ha quindi una frequenza inferiore a quella del bianco: se perciò consideriamo la lunghezza d’onda del bianco come completa, è chiaro che per completare la gamma delle frequenze, ad un colore primario bisognerà aggiungere la somma degli altri due: Es. considerando il rosso, per completare la gamma delle frequenze occorrerà il giallo + l’ azzurro cioè il verde. Il verde, quindi, è il complementare del rosso, così come il viola è il complementare del giallo e l’arancione è il complementare dell’azzurro. Se ne deduce che i colori complementari sono sempre uno primario ed uno secondario, uno caldo l’altro freddo ed hanno sempre lunghezze d’onda diverse. Lucio TROISE
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primario complementare
+ = Lucio TROISE
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Toni e tinte Due colori primari, mischiati o sovrapposti, possono dar vita ad una infinita varietà di colori tra loro simili e determinati dalla percentuale dell’uno o dell’altro colore impiegato. Ad esempio, se è vero che dal rosso e dal giallo si ottiene l’arancione impiegando una quantità diversa di rosso si otterranno diverse tinte di arancione, così come, aggiungendo bianco o nero, da un colore si otterranno infiniti toni dello stesso colore (o infinite variazioni tonali dello stesso colore). Lucio TROISE
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TINTE da colore a colore da neutro a neutro TONI Lucio TROISE
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Colori caldi e colori freddi
I colori alla loro massima intensità sono detti saturi ed hanno una propria luminosità. Il blu ha una luminosità molto debole, perciò è detto colore freddo; al contrario il giallo ha una luminosità molto intensa ed è detto colore caldo. Per questo, i colori che contengono una percentuale maggiore di blu sono detti colori freddi, mentre quelli che contengono una maggior percentuale di giallo sono detti caldi. Lucio TROISE
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colori freddi colori caldi Lucio TROISE
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Psicologicamente il colore caldo invita al dinamismo e all’allegria ma anche alle tensione, all’eccitazione, mentre il colore freddo è riposante, calmante ma anche deprimente. Lucio TROISE
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Espressività del colore
Ciascuno di noi tende ad attribuire ai colori un significato, in base alle emozioni ed al riflesso che essi hanno sul nostro inconscio. Ciò nonostante, esistono criteri oggettivi che ci permettono di usare i colori come veicoli espressivi di determinate emozioni e stati d’animo. Di solito, all’origine dell’uso di un colore per esprimere un preciso stato d’animo, c’è un’affinità, una somiglianza reale con elementi che in natura hanno quel colore. Lucio TROISE
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Il rosso segnala pericolo, perché è un colore che si vede subito, ma anche perché è il colore del sangue e ci richiama alla memoria lotte, guerre, fatti violenti, oppure passioni, sesso. Lucio TROISE
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Per la stessa logica, la chiesa cattolica ha sempre usato paramenti di diverso colore per liturgie diverse; il viola, colore dalle vibrazioni molto forti e dalle violenti risonanze emotive, è il colore usato nella settimana di passione; Lucio TROISE
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il nero, neutro mancante di luce, è il colore dei riti funebri;
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con il rosso si commemora il sangue dei martiri;
il bianco, massima luce, e l’oro, ricchezza e potenza, sono i colori della festa, della gloria, dell’esultanza; Lucio TROISE
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simboleggia la speranza,
il verde, colore della natura legato ai raccolti, simboleggia la speranza, la fede. Lucio TROISE
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Nell’ applicazione pratica, i colori freddi sono usati, ad esempio, nella tinteggiatura di ambienti ospedalieri e di lavoro, in cui è necessaria un’atmosfera tranquilla, che favorisca la concentrazione e il riposo. Lucio TROISE
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Invece nei locali di svago, il colore, che diventa un vero elemento di arredo, tende a diventare più caldo. Lucio TROISE
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Negli ambienti domestici, per creare situazioni ambientali diverse, il colore viene spesso accostato sia nelle varianti fredde sia nelle varianti calde. Tali sensazioni possono essere ampliate attraverso l’accostamento di due o più colori, a seconda che essi contrastino più o meno tra loro. Lucio TROISE
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Contrasti di colore Contrasto significa, letteralmente, mettere contro, opporre; creare contrasto è, cioè, fare in modo che un elemento resista all’altro. Il contrasto di colori è l’effetto particolare dello stesso colore, visto su fondi diversi o accostato a colori diversi. Lucio TROISE
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Maggiore è la diversità tra due colori e più forte sarà il loro contrasto; quindi, è evidente che, due colori tra loro complementari, esprimono il massimo contrasto, esaltandosi a vicenda. Per contro, più simili sono i colori accostati, meno sarà il contrasto che c’è tra loro; perciò, due toni dello stesso colore non sono mai tra loro contrastanti. Lucio TROISE
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Due colori, complementari tra loro, accostati, lottando per prevalere, tenderanno ad appiattire il disegno, soffocando ogni effetto di profondità. Al contrario, l’accostamento di più toni dello stesso colore, specialmente se graduale, creerà l’impressione di prospettiva. Lucio TROISE
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