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Gli egiziani La nostra esperienza
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La nostra esperienza Un po’ di notizie Organizzazione della società
Religione La nostra esperienza Miti e documenti Culto dei morti Invenzioni Usi e costumi
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Il primo a usare la parola Aigyptos fu Omero; questa parola era la versione greca di "Hikuptah" che in babilonese indicava il tempio di Ptah a Memphis. Gli antichi Egizi, invece, chiamavano il loro paese Kemet cioè "terra nera", riferendosi alla terra coperta dal nero limo lasciato dalle piene del Nilo. NEL NOSTRO TEMPO. Il territorio in cui fiorì l’antica civiltà degli egizi,oggi ospita la repubblica dell’ Egitto, che si affaccia sul Mar Mediterraneo e che rappresenta un ponte tra il mondo arabo e le nazioni occidentali. Il popolo professa la religione islamica. Della sua civiltà restano grandiosi monumenti:le piramidi,la sfinge, i templi della valle dei Re. NEL TEMPO PASSATO. Era la valle del Nilo, il grande fiume che si snoda per 6500 chilometri , dal lago Victoria, dove nasce,al Mediterraneo,in cui sfocia con ampio delta. In epoche stabilite dell’ anno, il Nilo straripa. Lascia sul terreno il suo fango, che agisce da fertilizzante. La sua valle, che altrimenti sarebbe una distesa desertica di sabbia rovente, si trasforma in un’ enorme oasi verde anni prima di Cristo, qui vivevano, sparse, piccole comunità di genti, ferme all’età neolitica. Il cibo era abbondante. La selvaggina varia, inesauribile .La popolazione aumentava. Attratti dalla fertilità, altri gruppi entravano nella valle. I villaggi s’ ingrossavano. Qualcuno capì che era meglio sfruttare la potenza del fiume, per l’ agricoltura. I villaggi si unirono in province. Sorsero due regni, dell’alto e del basso Egitto. Finchè Narmer riunì i due domini sotto la stessa corona.
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Alla ricchezza del suolo si accompagnarono l’intelligenza e la capacità organizzativa della popolazione. Gli egiziani furono esperti di astronomia, di aritmetica e geometria e di ingegneria. Studiarono gli astri, per conoscere la loro influenza sulle acque e sugli straripamenti del Nilo, e quindi sull’agricoltura; e divennero matematici e geometri per sfruttare al meglio le piene del fiume.
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La società egiziana aveva una struttura di tipo piramidale
La società egiziana aveva una struttura di tipo piramidale. . La divisione in classi era piuttosto rigida poiché era quasi impossibile passare da una all’altra. Al vertice vi era il faraone, un re molto potente considerato dai sudditi figlio degli dei, quindi un dio- uomo. Era a capo dell’esercito e dei sacerdoti, esercitava la giustizia ed era l’unico vero padrone di tutte le cose. Per esercitare il suo potere si serviva dell’aiuto di ministri. Seguivano i sacerdoti,ai quali era riconosciuta una grande autorità, perché erano in contatto con la divinità, conoscevano le scienze mediche e astronomica; i funzionari che amministravano lo Stato, e i guerrieri: appartenevano tutti a una classe privilegiata. Un posto molto importante era quello occupato dagli scribi, ossia dagli scrivani del Faraone, perché la scrittura era conosciuta solo da loro e dai sacerdoti. A un livello inferiore stavano i mercanti, gli artigiani, gli operai e i contadini. Questi ultimi non erano uomini liberi perché non si potevano allontanare dalle terre che coltivavano. Gli schiavi, infine, per lo più prigionieri di guerra, dovevano svolgere i lavori più pesanti, erano impiegati nelle miniere o tiravano, lungo le rive del Nilo, le barche che risalivano il corso. La donna era ritenuta importante nella società egiziana: seguiva il marito nel lavoro e provvedeva alla educazione dei figli.
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GLI dei dell’Egitto Ra-Aton Shu Tefnut Geb Nut Iside Osiride Seth
Come i Sumeri, anche gli Egiziani elaborarono una quantità sterminata di divinità, circa 1500, e furono dunque politeisti. La loro religione era formata da dèi dalla forma umana (antropomorfi), dèi in forma di animale (zoomorfi) e pietre divine, che rappresentavano con alti pilastri chiamati obelischi. Possiamo suddividerli in: dèi della creazione e della natura, dèi dell’aldilà e divinità minori (piante, animali, località geografiche e protettori della casa). Un solo faraone, Amenofis IV, vissuto intorno al 1350 a.C., cercò di moderare il politeismo e di indirizzare il culto verso un unico dio, Aton, del quale si proclamò “figlio”assumendo così il nome di Aken-Aton, ma gli Egiziani non lo seguirono. La prima riforma religiosa dell’antichità durò quindi soltanto il breve spazio della sua vita. GLI DEI DELLA CREAZIONE DELLA NATURA: Aton-Ra è il creatore per eccellenza, emerso dalla massa liquida primordiale Nun.Suoi figli sono Shu (dio dell'aria) e la sua sorella-sposa Tefnut, dea dell’umidità, che a loro volta generano Geb, dio della terra, e la sua sposa- sorella Nut, dea del cielo.Geb e Nut generano quattro figli: Osiride, Iside, Seth e Nefti. Osiride è il dio-sole re dell'Egitto, sposo-fratello di Iside. Il loro figlio Horo regna sull’Egitto dopo la morte del padre e i faraoni sono considerati suoi discendenti.Seth, sposo-fratello di Nefti, è il dio della siccità e del cattivo tempo. Ra-Aton Shu Tefnut Geb Nut Iside Osiride Seth Nefti
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GLI DEI EGIZIANI IMMAGINI
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ANIMALI E PIANTE Oltre agli dèi con testa di animale (Thot ibis o babbuino, Anubi cane, Horo falco e così via),molti altri animali erano sacri. Il toro Api rappresentava la potenza del faraone (uno dei 5 nomi del re è “toro possente”), era adorato fin dal periodo predinastico e viveva all'interno del tempio custodito dai sacerdoti. Anche i gatti domestici spesso venivano mummificati e sepolti con tanto di funerale: avevano un posto di riguardo nelle famiglie perché i topi erano il grande pericolo dei granai, la maggiore ricchezza di molte famiglie. Sono state trovate numerose mummie di gatto, spesso con una ciotola per il latte che ne assicurava la sopravvivenza nell'aldilà, insieme a topi e piccoli animali mummificati. La dea gatta Bastet era simbolo di fertilità e la chiaroveggenza, mentre la dea leonessa Sekhmet rappresentava la potenza e la preveggenza in guerra e veniva interrogata dai sacerdoti per conoscere i piani del nemico. Molto venerata era anche la dea ippopotamo Taueret, dea della fertilità e protettrice della gravidanza e del parto, considerata una forma di Hathor
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GLI DÈI DELL’ALDILÀ Poiché per gli Egiziani la vita nell’aldilà aveva più importanza di quella terrena, gli dèi del Duat, cioè del Regno dei Morti, erano numerosissimi. Oltre a tutti gli dèi principali che presenziavano al giudizio del defunto, c’erano 42 divinità che stavano a appresentare altrettanti peccati che il defunto doveva negare di aver compiuto, numerosi geni che stavano a custodire le porte e i cancelli dell’Uad e altri ancora. Il dio principale era Osiride, sovrano del Regno dei Morti e garante della loro sopravvivenza. Sua moglie Iside era spesso accompagnata da altre divinità femminili: Selket dea scorpione, Neith dalla testa di serpente o Hatho r dalle corna di vacca Il figlio di Osiride e Iside, Horo, appariva in varie forme. Anubi era il dio a cui veniva attribuita l'invenzione della tecnica della mummificazione. Maat, simbolo della verità e della giustizia, era figlia di Ra e sorella di Thot. Con lui assisteva al giudizio del defunto, impugnando la croce ankh simbolo della vita e portando sulla testa la piuma bianca della verità. Thot, venerato sotto forma di babbuino o ibis, era il dio della scienza, della scrittura, delle arti magiche e delle fasi lunari. Assisteva alla pesatura del cuore del defunto e scriveva il risultato. Altre importanti divinità funebri erano i quattro figli di Horo, generalmente rappresentati anche sui vaso canopi contenenti i visceri del defunto: Duamutef dalla testa di sciacallo, Quebesenuf dalla testa di falco, Hapy dalla testa di babbuino e Imset dalla testa umana.
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IL CULTO DEI MORTI Per conservare il corpo dei faraoni intatto per l’ eternità I medici egizi inventarono la tecnica dell’ imbalsamazione. Appena il faraone moriva essi lo svuotavano dello stomaco, dell’ intestino e dei polmoni che riponevano in vasi “ canopi”estraevano anche il cervello, in quanto gli egiziani non vi attribuivano importanza. Di tutti gli organi Interni restava solo il cuore, perche’ i miti raccontavano che quando il defunto avrebbe compiuto il suo viaggio nell’aldilà esso, sarebbe stato pesato dalle divinità infernali per sapere quante buone azioni aveva compiuto. Di conseguenza , dopo l’ asportazione delle viscere ,il corpo veniva deposto nel natron, composto chimico salino per 70 giorni ; quindi veniva lavato e avvolto dalla testa ai piedi con bende di lino candido intrise di colla. Infine le bende venivano cosparse di bitume. In arabo la parola che significa bitume ha un suono simile a mummia e fu per questo che le mummie furono poi chiamate così.
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Intanto gli artigiani avevano preparato la maschera funebre, fatta di legno , oro lapislazzuli e altri materiali preziosi che i sacerdoti deponevano sul viso. Quindi il corpo veniva deposto in diversi sarcofagi l’ uno contenuto nell’ altro, con un sistema simile a quello delle “ matrioske”. Infine i sacerdoti compivano il rito dell’ “apertura della bocca”: se infatti la bocca del morto non fosse stata aperta ( simbolicamente ) , la mummia non avrebbe potuto mangiare, bere, Parlare o respirare nell’ oltre tomba . Finalmente poteva compiersi il funerale, dopo il
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Finalmente poteva compiersi il funerale, dopo il quale sarcofago che conteneva gli altri sarcofagi e la mummia veniva portato di notte e in segreto nella camera apposita ricavata nella piramide. Nelle tombe venivano posti anche numerosi oggetti ,cibi e vivande che dovevano servire alla vita nell’ aldilà .Naturalmente il culto dei morti variava a seconda dello stato sociale e delle condizioni economiche: se i faraoni e gli alti funzionari venivano sepolti nelle piramidi o in altri imponenti sepolcri, per la massa della popolazione il diritto all’ immortalità era più teorico che pratico.Il più antico sarcofago che è stato rivenuto risale alla prima dinastia (3000 a. c. ) , mentre il più noto è quello in granito rosso di Tutankhamon.
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LE PIRAMIDI Tra le impresa compiute per il benessere del faraone,lapiù colossale fu la costruzione delle piramidi. Essa si collegò alla convinzione egiziana che dopo la morte la vita continuasse come era sempre stata e che l’anima del defunto,che essi chiamavano ka,avesse bisogno nell’aldilà delle stesse cose che questi avevano amato da vivo:un buon cibo,la sua casa,i suoi mobili,i vestiti,le armi,i gioielli, i profumi gli strumenti musicali che avevano allietato i suoi momenti di svago. Per il faraone fu quindi inventata la tomba più monumentale che sia mai stata concepita ,la piramide appunto,che fu poi riempita di cibi e di tutti gli oggetti di valore che possedeva.
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LE PIRAMIDI La prima piramide venne costruita nel a.C. da un grande architetto , Imhotep,per il faraone Gioser. E’ una piramide “a gradoni” e sorge a Saqqara. Le piramidi successive furono,invece,ricoperte da pareti lisce. Fra il 2700è il 2200 a.C. Ne sorsero più di cento,ma le più celebri sono quelle dei faraoni Cheope,Chefren e Micerino che si ergono a Giza,vicino al Cairo.
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CURIOSITA’ SULLE PIRAMIDI
Le piramidi esigevano un’ attenta progettazione , che era affidata all’ architetto reale , ai sacerdoti e agli scribi.Essa cominciava appena il faraone saliva al trono , perche’ la costruzione richiedeva tra i dieci e i venti anni . In primo luogo occorreva scegliere il posto adatto. Esso doveva sempre trovarsi sulla riva occidentale del Nilo , dove tramonta il sole . Inoltre doveva essere vicino al fiume , perche’ i blocchi di pietra necessari per costruirla sarebbero stati trasportati su barche dalle cave . Infine esso doveva avere sotto la sabbia una solida base di roccia capace di sostenere l’ enorme peso del monumento . Una volta individuato il posto , i sacerdoti - scribi orientavano i lati della futura piramide in modo che corrispondessero esattamente ai punti cardinali e poi tracciavano un quadrato con precisione millimetrica , cosa che oggi appare quasi incredibile , dato che la base della piramide di Cheope è grande quanto sette o otto campi di calcio e le altre sono lievemente più piccole .
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Infine la base veniva accuratamente livellata dagli scalpellini
Infine la base veniva accuratamente livellata dagli scalpellini . La “ grande piramide “ di Cheope è costituita da blocchi di pietra . I più grandi pesano ognuno tonnellate . Estrarre dalle cave tutta questa pietra e portarla fino al cantiere fu un’ impresa memorabile : alcune camere interne erano fatte di granito , la pietra più dura , che proveniva addirittura da Assuan , chilometri a sud di Giza.
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LA SCRITTURA NELLA SOCIETA’ EGIZIA.
La nascita della scrittura geroglifica risale al periodo appena anecedente la I dinastia intorno al 3000 a.C., quando si ebbe l’unificazione dell’Egitto da parte del mitico faraone Menes. Nell’ antico Egitto la capacità di leggere e di scrivere era abbastanza diffusa, in particolare presso tutti i funzionari e i sacerdoti. Il mestiere di scriba era il primo gradino per qualsiasi tipo di carriera, e ogni dignitario doveva essere in grado di leggere e scrivere: la scrittura era alla base di tutta l’ organizzazione burocratica egiziana, sia statale che religiosa. L’introduzione dei bambini cominciava circa cinque anni, con esercizi di ortografia, di copiatura di testi e semplici conti e problemi di matematica da risolvere: non esistevano scuole vere e proprie e l’ insegnamento veniva impartito da uno scriba presso la sua abitazione.
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Strumenti e supporti per scrivere
Gli strumenti dello scriba erano essenzialmente il calamo e la tavolozza per gli inchiostri.Il calamo era costituito da un Piccolo giunco con la punta tagliata trasversalmente, oppure Sfilacciata per avere l’effetto del pennello; la tavolozza aveva di solito forma rettangolare allungata con degli incavi per contenere calami e per i due tipi essenziali di inchiostro,il nero e il rosso. I supporti per la scrittura geroglifica erano di vario tipo: il supporto più usato erano i fogli di papiro, attaccati uno di seguito all’altro formavano dei rotoli alti circa 45cm e lunghi vari metri. L’ alternativa al papiro, che spesso era costoso, erano i cosiddetti “ostraka”, cioè schegge di pietra o cocci di vasi rotti su cui si scriveva con il calamo e l’inchiostro.
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LA SCRITTURA È da tenere presente che la scrittura geroglifica non è il solo tipo di scrittura che gli Egiziani usarono per esprimere la loro lingua: il geroglifico infatti, che letteralmente significa “ segno sacro inciso” o “ scultura sacra”, presenta i segni delineati e perfettamente riconoscibili, ma da questa scrittura se ne svilupparono altri due tipi. Il primo è lo ieratico che significa “ scrittura sacra” ed è costituito da una specie di geroglifico corsivo, cioè ogni segno è legato con quello che segue, con la stessa differenza che per noi c’è tra lo stampatello e il corsivo. Per questo motivo lo ieratico, che è contemporaneo al geroglifico, è la scrittura usata soprattutto con inchiostro su papiri e non è mai incisa sulla pietra. Il demotico invece significa “popolare”, è il tipo di scrittura usato generalmente per le esigenze della vita quotidiana; si tratta di una ulteriore corsivizzazione dello ieratico, ma compare solo in Epoca Tarda, circa dal 700 a. C. in poi ed ebbe la sua maggiore diffusione in Epoca Tolemaica e Romana.
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TIPI DI SRITTURA La scrittura geroglifica si legge dall’alto al basso e sia da destra a sinistra che da sinistra a destra: per riconoscere il verso giusto di lettura occorre notare dove guardano gli animali e gli esseri umani, poiché sono sempre rivolti verso l’inizio della riga di scrittura. I segni possono essere di tre tipi: ideogrammi, segni fonetici e determinativi. L’ideogramma si ha quando un solo segno significa una parola intera, cioè l’oggetto che rappresenta. Ad esempio i geroglifici che raffigurano il sole o la bocca significano veramente “sole” e “bocca”; di solito l’interpretazione è confermata dalla presenza, accanto al segno, di un trattino verticale che indica che ci si trova di fronte ad una parola intera. I segni fonetici, sono invece quei geroglifici che da soli non significano niente , ma servono per comporre le parole. Ad esempio il geroglifico raffigurante la bocca si legge r, mentre il paniere si legge n+b ecc. I determinativi, infine, sono dei geroglifici che non devono essere letti: servono solo a determinare una parola. Dagli esempi esposti si può dedurre che soltanto il senso del discorso aiuta a distinguere il vero valore dei vari geroglifici. La pronuncia delle parole non è conosciuta perché mancano le vocali: per convenzione viene inserita di solito la vocale e nelle parole impronunciabili.
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USI E COSTUMI Le abitazioni degli operai e dei contadini erano costituite da capanne rettangolari di canne o fusti sottili rivestiti di fango, con un tetto spiovente di stoppie. In Egitto infatti non esistono alberi a grosso fusto e la legna è rara. Le case dei funzionari erano costruite con mattoni di argilla seccati al sole; erano un po’ più confortevoli di quelle delle classi inferiori. Alcuni edifici erano più grandi e più solidi, senza finestre, chiusi da grosse porte di legno: erano i magazzini dove si conservavano le provviste, che i funzionari distribuivano al popolo. La reggia, in cui risiedeva il faraone, era un’ imponente costruzione di mattoni d’ argilla. Nei dipinti gli uomini appartenenti alle classi sociali più elevate sono raffigurati con un semplice gonnellino bianco, una cintura di cuoio ornata di pietre dure e una larga collana; contadini e schiavi erano vestiti più modestamente. Le donne portavano una tunica stretta in vita e numerosi braccialetti più o meno preziosi. Furono le prime a truccarsi il viso.
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MITI E LEGGENDE INNO AL NILO
Salute a te, o Nilo, che sei uscito dalla terra, che sei venuto per far vivere l’ Egitto. E’ lui che irriga i campi, che è creato per far vivere tutto il bestiame, che disseta il deserto lontano dall’acqua. Quando incomincia ad alzarsi, il paese è in giubilo. Tutti sono in gioia. Portatore di alimenti ,e’ lui che fa nascere le erbe per il bestiame.Amico delle messi, fai crescere le nostre spighe.
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LEGGENDA DEL DIO SOLE La leggenda più famosa riguarda il sole ed è quella che si legge nel testo magico “La distruzione degli uomini”.Ra dopo aver regnato a lungo sugli uomini e gli dei si ritira.Gli uomini approfittando della sua assenza si ribellano.Ra decide di inviare sulla terra il suo occhio,alla vista degli altri dei che vogliono la continuazione della persecuzione,Ra manda di nuovo il suo occhio sottoforma di Hathor ,la dea mucca ma non volendo la totale distruzione dell’umanità versa sulla terra una birra rossa,simile al sangue.Hathor beve il liquido,si ubriaca e torna in dietro senza aver compiuto il massacro.Ra,stanco e deluso sale sul dorso di Nut,il cielo,nel quale naviga su una barca.
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IL LAVORO E’ STATO REALIZZATO DEGLI ALUNNI DELLA CLASSE IV A C. A
IL LAVORO E’ STATO REALIZZATO DEGLI ALUNNI DELLA CLASSE IV A C.A.DALLA CHIESA MEZZANA. INSEGNANTI DE SIMONE MARIA CARLA RAGGIANI
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