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Il primo esperimento per misurare la velocità della luce fu proposto da Galileo: due persone poste ad una certa distanza si inviano segnali luminosi nel.

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Presentazione sul tema: "Il primo esperimento per misurare la velocità della luce fu proposto da Galileo: due persone poste ad una certa distanza si inviano segnali luminosi nel."— Transcript della presentazione:

1 Il primo esperimento per misurare la velocità della luce fu proposto da Galileo: due persone poste ad una certa distanza si inviano segnali luminosi nel modo seguente: a un certo istante t* la prima persona scopre una lampada, la seconda persona doveva scoprire la sua lampada appena ricevuto il segnale luminoso inviato dall'altra. L’idea era di risalire alla velocità della luce dalle misure della distanza tra le persone e del ritardo rispetto all'istante t* con cui il primo osservatore percepiva la luce inviata dal secondo osservatore. Il tentativo in questione non portò ai risultati sperati: oggi è ben chiaro che i tempi di reazione degli osservatori erano assai maggiori del tempo di viaggio della luce tra le due persone. Misura velocità luce

2 Metodo di Römer La prima determinazione approssimata della velocità della luce fu realizzata nel 1676.Il satellite Io di Giove, il più interno dei quattro maggiori dei suoi satelliti scoperti da Galileo, ruota attorno a questo in un piano che non si discosta molto da quello di rotazione di Giove attorno al Sole. Quando il satellite di Giove entra nel cono d’ombra del pianeta si ha eclisse. Il ritardo tra due eclissi successive di Io è in media di 42 ore e 29 minuti, ha valore superiore alla media quando la Terra passa dalla posizione (Jan) a quella (July), valore inferiore alla media nel ritorno da (July) a (Jan). Le variazioni in questione sono dovute al cambiamento della distanza tra Terra e Giove, quindi alle variazioni nel tempo necessario Misura velocità luce

3 Giove ed Io Misura velocità luce

4 I satelliti di Giove Misura velocità luce

5 Eclisse del satellite Io ogni: Dt = 42h e 29m (=157940 s ≈ 1.77 gg)
In figura, T1 e T2 indicano due posizioni della Terra diametralmente opposte e occupate a distanza di tempo di sei mesi; in tale tempo Giove percorre l'arco G1 G2 corrispondente a un angolo di circa 150. Il ritardo tra due eclissi successive di Io è, in media, di 42 ore e 29 minuti, Eclisse del satellite Io ogni: Dt = 42h e 29m (= s ≈ 1.77 gg) Aspettiamo 102 eclissi (≈180 gg) Se la terra fosse ferma ci attenderemmo l’ occultazione dopo 102 * Dt. Poichè in 180 gg la terra compie 1/2 orbita attorno al sole l’eclisse arriverà dopo 102 * Dt + 2 r / c dove r è la distanza terra sole Misura velocità luce

6 Sulla base delle sue osservazioni, Römer ottenne che la luce impiegava 11 min per percorre una distanza uguale al raggio dell'orbita della Terra per cui concluse per la velocità della luce un valore di circa 2.2 x 108 m/s. Se si utilizzano i risultati di osservazioni astronomiche moderne, si deduce il valore 2.99 x 108 m/s. Misura velocità luce

7 K. D. Froome and L. Essen, "The Velocity of Light and Radio Waves", Academic Press, 1969
1626 Galileo Light Uncovering Lanterns  infinity 1676 Olaus Roemer Galilean Satellites of Jupiter 220,000  1726 James Bradley Stellar Aberration 301,000  1849 Armand Fizeau Toothed Wheel 315,000  1857 Weber, ESU/EMU Ratio of Electrostatic to Electromagnetic Units 310,740  1862 Leon Foucault Rotating Mirror 298,000+/-500 1879 Albert Michelson 299,910+/-50 1891 Blondlot Radio Parallel Wires 297,600+/-15000 1907 Rosa, Dorsey EMU/ESU Electromagnetic Units 299,788+/-30 1926 299,796+/-4 1947 Essen, Gorden-Smith Cavity Resonator 299,792+/-3 1958 K. D. Froome Radio Interferometer 299,792.5+/-0.1 1973 Evanson et al Lasers 299, /-0.001 1983 CGPM Adopted Value 299, /-0 Misura velocità luce

8 Misura velocità luce

9 Metodo di Fizeau. La prima misura della velocità della luce con tecniche non astronomiche fu realizzata nel 1849 da Fizeau. Misura velocità luce

10 Metodo di Fizeau. La luce emessa dalla sorgente S è riflessa dallo specchio D, in parte viene riflessa e in parte attraversa lo specchio C e giunge all’occhio 0 dell'osservatore. Lungo il cammino del raggio luminoso è posto il bordo della ruota dentata R, con N denti e vani uguali ed equidistanti ; Misura velocità luce

11 la ruota può ruotare con velocità regolabile attorno all’asse UU’
la ruota può ruotare con velocità regolabile attorno all’asse UU’. Se la ruota è ferma con un vano, in corrispondenza al percorso del raggio luminoso, l’occhio percepisce la luce. Supponiamo di fare ruotare la ruota R: al crescere della velocità angolare, l’osservatore O vede diminuire la luminosità, che si riduce a zero quando un dente viene a occupare la posizione del vano che lo precede, proprio nel tempo impiegato dalla luce per andare dal bordo della ruota R fino allo specchio D e ritornare a R; Misura velocità luce

12 aumentando ulteriormente la velocità di rotazione, la luminosità comincia a crescere, arriva al massimo per tornare quindi a diminuire. Se si misura la velocità angolare w per la quale si verifica la prima estinzione di luminosità, il tempo Dt impiegato da un dente a sostituire il vano che lo precede è nel tempo Dt la luce percorre lo spazio 2a, anch'esso noto, cosicchè la velocità della luce segue dalla relazione Misura velocità luce

13 Col metodo della ruota dentata la frequenza di rotazione ottenibile è dell'ordine di 104 Hz e la distanza a deve essere dell’ordine di vari chilometri. Tuttavia, sostituendo la ruota dentata con una cella di Kerr (un dispositivo ottico di interruzione grazie alle caratteristiche indotte in essa da una differenza di potenziale alternata di alta frequenza), la frequenza di interruzione può essere aumentata fino a 107 Hz e la distanza a può ridursi a pochi metri. Misura velocità luce

14 Metodo di Foucault Nel 1850 Foucault misurò la velocità della luce nell'aria e nell'acqua con un dispositivo basato sull’impiego di uno specchio in rapida rotazione. La distanza percorsa dalla luce nell'apparato che inizialmente era di pochi metri fu man mano aumentata fino ad arrivare a molti Km. Il dispositivo è rappresentato schematicamente in figura Misura velocità luce

15 Supponiamo che lo specchio R sia fermo: la luce proveniente dalla sorgente S viene riflessa da una delle otto facce dello specchio C, dopo riflessione, sopra gli specchi piani B e C, arriva a un grande specchio concavo M. I raggi riflessi da M sono paralleli, giungono a un altro specchio piano, distante da M e non mostrato in figura, e rinviati allo specchio M, dopodichè, attraverso riflessione su C, B e la faccia di R, arrivano all'occhio 0 dell'osservatore. Misura velocità luce

16 Se lo specchio, R viene messo in rotazione, l’immagine si sposta lateralmente, con spostamento crescente con la velocità di rotazione, finchè l'immagine scompare. Quando però si raggiunge un'opportuna velocità angolare di rotazione w1, lo specchio ruota di un ottavo di angolo giro nel tempo di andata e ritorno della luce e allora l’immagine si rivede in posizione centrale, perchè ogni lampo di luce inviato da una faccia viene poi riflesso nella direzione voluta dalla faccia successiva. Misura velocità luce

17 Dalla misura di w1 e dalla distanza percorsa dalla luce nel viaggio di andata e ritorno allo specchio rotante, si ricava facilmente la velocità della luce. Col metodo dello specchio rotante è possibile fare viaggiare la luce in un mezzo diverso dall'aria, ad esempio, in un tubo riempito di acqua: si può così realizzare la misura diretta della velocità della luce in vari mezzi. Misura velocità luce


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