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PubblicatoAnunciata Cavaliere Modificato 11 anni fa
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Ri-scritture Ampliare e trasformare inserendo definizioni settoriali in testi brevi di varia provenienza
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Come se… Luomo uscì di casa potesse diventare…… Il mammifero bipede con una massa cerebrale superiore a quella degli altri animali andò fuori dalledificio adibito ad abitazione privata, ovvero, nel senso psicologico, il luogo a lui caro, dove vive con la famiglia… oppure… Il mammifero bipede che si distingue dagli animali perché dotato di intelligenza e raziocinio si appropinquò fuori dallabitazione costituita da fondamenta, mura e tetto…
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Avevo diciotto anni: avevo compiuto il diciottesimo anno di età, e avevo raggiunto la maturità sociale e politica. Quando: duranteCon il suo raggio: Ogni radiazione ondulatoria o corpuscolare che si propaga nello spazio ed emessa da una sorgente e che sembra propagarsi da un corpo luminescente. Fatato: inviata dal destino e resa invulnerabile. Lamore: un sospiroso pargolo che ad ogni impavido fè vacillare il cuore. In altre e semplici parole...una fregatura. Mi aprì: dischiuse a me Occhi: gli organi della vista situati in due cavità poste nella parte superiore del cranio. Per la prima volta: per la prima volta Sfiorò: toccò di sfuggita facendo fare leggerissima abrasione La mia anima: il mio principio vitale e immateriale grazie al quale sento, penso e opero. Dita: parti distinte e articolate con cui terminano le mani e piedi delluomo. Fuoco: sviluppo simultaneo di calore e di luce che si produce nella combustione. Avevo diciotto anni quando, con il suo raggio fatato, lamore mi aprì gli occhi, e per la prima volta sfiorò la mia anima con le sue dita di fuoco. G.K. Gibran, Le ali spezzate
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Avevo compiuto il diciottesimo anno di età e avevo raggiunto la maturità sociale e politica, quando con ogni radiazione ondulatoria o corpuscolare che si propaga nello spazio emessa da una sorgente e che sembra diffondersi da un corpo luminescente, inviata dal destino e resa invulnerabile, un sospiroso pargolo che ad ogni impavido fé vacillare il cuore – in altre e semplici parole... una fregatura- dischiuse a me gli organi della vista, situati in due cavità poste nella parte superiore del cranio, toccò di sfuggita, procurandole una leggerissima abrasione, il mio principio vitale e immateriale grazie al quale sento, penso e opero, con le parti distinte e articolate con cui terminano le mani e piedi delluomo come con uno sviluppo simultaneo di calore e di luce che si produce nella combustione.
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E se lamore diventasse una questione matematica? Possedevo 216 mesi, raggruppati in 18 anni, nel momento in cui, con il segmento corrispondente alla distanza di un punto qualsiasi della circonferenza dellamore dal suo centro, il cuore, secondo il teorema della magia originata da esseri emettenti luce propria e dotati di poteri magici, detti fate, la circonferenza stessa dellamore stabilì unampiezza a piacere sul compasso dei miei bulbi oculari a forma di semicirconferenza, e per il soffitto concavo ed ovale divisibile solo per uno e per sé stesso si intersecò con linsieme infinito di trasmissioni nervose a carattere elettrico passanti per il sistema nervoso umano, da alcuni chiamati pensieri/emozioni/sentimenti, impiegando allo scopo due segmenti ossei e dotati di articolazioni, detti falangi, esterni ma collegati alla circonferenza e apparentemente formati dal prodotto della combustione di diverse sostanze solide, per O2 e originante una massa gassosa.
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