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PubblicatoRico Vecchio Modificato 11 anni fa
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TRAPIANTO RENALE… LA VITA OLTRE LA MALATTIA!!! Vaccaro Rosanna
OSPEDALE DI RIVOLI - U.O.C. NEFROLOGIA E DIALISI Primario: Dott. M. Saltarelli Tel Fax
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Il trapianto renale rappresenta una delle opzioni terapeutiche dell’IRC terminale insieme alla dialisi (emodialisi e dialisi peritoneale) ed è sicuramente la soluzione più completa dal punto di vista biologico in quanto in grado di sostituire sia la funzione endocrina che quella depurativa del rene.
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CENNI STORICI: 1902 PRIMO TRAPIANTO DI RENE SPERIMENTALE ESEGUITO SU DI UN CANE 1946 PRIMO TRAPIANTO DI RENE IN UNA DONNA AFFETTA DA INSUFFICIENZA RENALE ACUTA 1954 MURREY REALIZZO’ IL PRIMO TRAPIANTO RENALE TRA GEMELLI MONOZIGOTI ( BOSTON) E PER LA PRIMA VOLTA VENNE ALLOGGIATO NELLA FOSSA ILIACA
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LISTA DI ATTESA Non tutti i pazienti possono essere sottoposti a trapianto d’organo. L’idoneità è data a seguito di una serie di esami per escludere l’eventuale presenza di eventuali malattie che controindicano l’intervento e la terapia antirigetto
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LISTA DI ATTESA L’immissione in lista è una fase molto importante di tutto il processo del trapianto renale e passa attraverso tappe successive: Raccolta delle informazioni utili per valutare se il paziente è idoneo al trapianto Visita collegiale(nefrologica, chirurgico-vascolare, urologica, anestesiologica) presso l’Ambulatorio Trapianto renale di Torino Prelievo per la tipizzazione tissutale, determinazione del gruppo sanguigno e studio dello stato anticorpale.
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LISTA DI ATTESA Successivamente all’immissione è prevista una revisione ogni 5 anni per i pazienti con età >a 55 anni e ogni 2 anni per i pazienti con età <a 50 anni. La revisione avviene tramite la compilazione della cartella di revisione che prevede la ripetizione di alcuni esami strumentali eseguiti al momento della prima immissione in lista di attesa.
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E’ BUONA REGOLA RICORDARE AI PAZIENTI CHE OCCORRE ESSERE SEMPRE RINTRACCIABILI TELEFONICAMENTE!
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Il candidato, come già ribadito, deve essere sempre facilmente rintracciabile e disponibile a prepararsi all’intervento, eseguendo, al momento della selezione, un trattamento dialitico e gli accertamenti richiesti, anche se il risultato finale degli esami di compatibilità (CROSS MATCH) o di valutazione del donatore dovessero risultare sfavorevoli ed impedire quindi il trapianto.
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Il sistema di allocazione degli organi nella Regione Piemonte si basa su una serie di criteri:
Anzianità di lista Età dei riceventi Compatibilità di gruppo sanguigno e HLA donatore-ricevente (HLArappresenta nell’uomo il sistema maggiore di istocompatibilità ed è costituito da un gruppo di antigeni presenti sulla superficie cellulare) Caratteristiche genetiche dell’individuo Situazione di urgenza clinica Presso il CRT (Centro Trapianti Regione Piemonte) è stato sviluppato un programma computerizzato che valuta, per ogni ricevente, quali siano i riceventi più idonei sulla base dei criteri suddetti.
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Il trapianto può avvenire anche da vivente
Il trapianto può avvenire anche da vivente. I pazienti che godono della disponibilità di un donatore vivente possono effettuare il trapianto renale anche prima di iniziare la dialisi, ovviamente quando la funzione dei reni naturali è già molto ridotta : in questo caso si parla di TRAPIANTO PREVENTIVO.
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Circa il 90% dei trapianti ha successo (sopravvivenza del rene al I anno) e il paziente che decide di sottoporsi a questo intervento deve accettarne anche i rischi. La sopravvivenza dell’organo ottenuto da donatore vivente è superiore (circa 95% al I anno) verosimilmente per i tempi di conservazione più brevi dell’organo .
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Il rigetto è purtroppo, un rischio sempre presente nella storia di un trapianto, anche a distanza di anni, o anche su reni perfettamente compatibili, inoltre non è prevedibile dalla tipizzazione.
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Attualmente si possono riconoscere:
Rigetto iperacuto nelle prime 24 ore post-intervento Rigetto acuto può verificarsi anche a distanza di anni dal trapianto ed essere responsabile di peggioramenti funzionali acuti Rigetto cronico responsabile di un lento declino funzionale
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IL RITORNO A CASA il rientro a casa non prevede misure particolari di protezione dalle malattie e non si devono cambiare le abitudini sociali: NON OCCORRE EVITARE GLI AMICI NON OCCORRE EVITARE ATTIVITA’ SPORTIVA NON OCCORRE EVITARE ATTIVITA’ SESSUALE
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IL RITORNO A CASA È opportuno evitare luoghi chiusi ed affollati con rischio di fumo passivo e di trasmissione di malattie infettive
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E’ MOLTO IMPORTANTE: Rispettare rigorosamente la terapia
Non aumentare di peso Mantenere tutto l’anno (anche di estate) un’adeguata assunzione di liquidi Rispettare scrupolosamente il calendario dei prelievi del sangue Rispettare scrupolosamente il non fumare
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Per una buona funzione del trapianto renale è IMPORTANTE assumere continuamente una terapia immunosoppressiva che, abbassando le difese immunitarie del ricevente, lo rende meno aggressivo nei confronti dell’organo donato, IMMUNOLOGICAMENTE SIMILE, ma non identico al paziente trapiantato.
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Presso il Centro Dialisi di Rivoli sono attualmente seguiti circa 130 dializzati dei quali 29 iscritti in lista attiva. I paziente già portatori di trapianto renale funzionante che afferiscono al nostro ambulatorio sono 62. I paziente vengono seguiti sia nella fase pre-trapianto (iscrizione in lista, revisione), sia nella fase post-trapianto per quanto riguarda l’organizzazione e la valutazione degli esami ematochimici/strumentali, che i controlli clinici.
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L’ambulatorio trapianto (pre e post) è attualmente gestito da due medici e due infermiere delle quali una assiste i medici nel corso delle visite ambulatoriali ed organizza il calendario prelievi, la seconda, impegnata a tempo pieno nell’assistenza dei pazienti in sala dialisi, si occupa dell’invio dei sieri alla Genetica per il controllo periodico (ogni 3 mesi) dello stato anticorpale/immunologico.
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I trapianti nel nostro Centro Dialisi dal 2000 ad oggi sono stati 58, cosi suddivisi:
20005 20017 di cui 1 da vivente 20025 di cui 1 da vivente 20035 di cui 1 da vivente 20048 20057 200610 20077 20084 primi tre mesi
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Il trapianto può realmente migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da insufficienza renale, ma per garantirne il successo è necessario da parte del candidato un profondo impegno che dovrà durare per tutta la vita. E’ importante che gli infermieri che prestano la loro opera in dialisi, nell’ambito della comunicazione quotidiana con i pazienti, supportati da una corretta informazione, possano sostenere la motivazione e l’accettazione responsabile delle cure e della diagnostica richieste per l’iscrizione in lista e l’impegnativo iter post-trapianto.
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IL TRAPIANTO RENALE TI PERMETTE DI TORNARE AD UNA VITA NORMALE!!!
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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Bibliografia:
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