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RIVOLUZIONI INDUSTRIALI E SOCIETA’ DI MASSA
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Le rivoluzioni industriali (XVIII-XX secolo)
Le rivoluzioni industriali hanno dato inizio al mondo quale è oggi: un sistema produttivo meccanizzato lo sviluppo scientifico e tecnologico la società di massa lo sviluppo del settore terziario la diffusione dei mezzi di comunicazione
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Il mondo delle macchine
Prima rivoluzione industriale Nel XVIII secolo viene introdotta la macchina a vapore nel sistema produttivo tessile. Inizia un processo irreversibile che utilizza nuove fonti energetiche: il carbone. Seconda rivoluzione industriale La scienza e la tecnica portano al sistema produttivo a catena, applicato al settore delle auto e all’utilizzo del petrolio e dell’elettricità come fonte energetica. Terza rivoluzione industriale Si intende il nuovo processo produttivo automatizzato, sorto nella seconda metà del XX secolo basato sui sistemi informatici e sull’alta tecnologia.
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La catena di montaggio e la produzione in serie
Il messaggio pubblicitario è rivolto a un giovano uomo di ceto elevato, colto e dinamico Catena di montaggio della Ford nel 1913. Possedere un’automobile così significa dare alla propria vita il valore di qualcosa di irripetibile e di invidiabile dalla massa di gente che non può averla. L’automobile: un nuovo status symbol In Italia nel 1899, per iniziativa di un gruppo di notabili torinesi, nasce la Fiat, Fabbrica italiana automobile Torino. Nel 1923 entrò in funzione lo stabilimento del Lingotto e la proprietà passò i mano a Giovanni Agnelli che resterà a capo dell'azienda sino al termine della seconda guerra mondiale.
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La scienza e la tecnica Un giornale scientifico americano pubblicizza e commenta la nuova macchina da scrivere. Conoscenza tecnica e sapere scientifico si unirono per creare grandi innovazioni tecnologiche, essenziali per lo sviluppo industriale. I progressi furono rapidi e numerosi soprattutto nell’impiego dell’acciaio, dell’elettricità, della chimica. Nuove invenzioni modificarono radicalmente la vita quotidiana delle famiglie e l’aspetto delle città. La ricerca fu ininterrotta e sempre più incentivata dalle necessità dell’industria.
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Sviluppo della rete ferroviaria in Europa intorno al 1870.
Lo sviluppo della rete ferrovia dal 1840 al 1880 Lo sviluppo economico raggiunto nel XX secolo sarebbe inimmaginabile se non ci fosse stata una diffusione così ampia della rete ferroviaria durante il XIX secolo. Si pensi che le strade ferrate nel mondo passarono dai chilometri nel 1850 a 1,1 milioni nel Questo sforzo richiese ingenti capitali che venivano forniti dagli Stati e avrebbero fruttato solo dopo molti anni. Sviluppo della rete ferroviaria in Europa intorno al 1870.
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Acciaio La Tour Eiffel divenne il simbolo dell’età dell’acciaio. Abbinato al vetro, fu utilizzato per costruire stazioni ferroviarie, padiglioni espositivi, gallerie per il passeggio in città. Ma fu soprattutto usato per migliorare i trasporti: le navi in acciaio erano più solide e leggere, i binari della rete ferroviaria potevano sopportare carichi maggiori e treni più veloci, grandi ponti collegavano valli prima divise, fecero la loro comparsa le prime tramvie e le prime metropolitane nelle città. La Tour Eiffel in costruzione: fu inaugurata nel marzo in occasione del centenario della Rivoluzione francese. Stazione ferroviaria di Paddington, Londra, costruita in acciaio e pannelli di vetro.
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Elettricità Il mondo entra nell’era dell’elettricità: una nuova forma di energia facilmente trasformabile in calore, luce e movimento. L’elettricità era vantaggiosa perché poteva essere trasportata ovunque, le fabbriche perciò potevano essere costruite anche lontano dal luogo di produzione dell’energia, come nelle città. Fra le principali applicazioni vi fu l’illuminazione con la lampadina a incandescenza inventata da Thomas Edison ( ). La lampadina a incandescenza rivoluzionò la vita quotidiana: la giornata divenne più lunga, con la luce si poteva lavorare di più, la luce elettrica influenzò la socialità e la vita nelle città anche di notte.
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Chimica Anche la chimica rivoluzionò la vita della società: farmaci, disinfettanti, concimi, ma anche esplosivi, solventi, materie plastiche sono solo un esempio dei numerosi prodotti della nuova industria chimica che entrarono nell’uso comune con enormi profitti per i produttori. Questo farmaco è stato senza dubbio il più utilizzato nel corso di tutto il XX secolo: è costituito dall’acido acetilsalicilico contenuto nella corteccia di salice, noto fin dall’antichità per le sue proprietà antidolorifiche. Nel 1897 il chimico della Bayer, Felix Hoffmann, lo sintetizzò chimicamente e dal 1899 l’industria tedesca iniziò la produzione.
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La società di massa per Ortega y Gasset (1883-1955)
Il filosofo spagnolo spiega che nella società di massa si verifica il fenomeno del pieno: Le città sono piene di gente. Le case piene di inquilini. Gli alberghi pieni di ospiti. I treni pieni di viaggiatori. I caffè pieni di consumatori. Le strade piene di passanti. Le anticamere dei medici più noti piene di ammalati. Gli spettacoli pieni di spettatori. Le spiagge piene di bagnanti. Quello che prima non soleva essere un problema, incomincia ad esserlo quasi in ogni momento: trovare posto. (La ribellione delle masse, 1930)
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Che cos’è la “massificazione”?
È la perdita della individualità delle persone annullata nell’insieme. Una moltitudine uniforme di uomini e donne, omogenea negli stili di vita, nei gusti, nei consumi, nella cultura. Una folla anonima senza una specifica identità. La massificazione è frutto della seconda rivoluzione industriale che con la produzione di massa ha reso possibili beni di consumo accessibili a tutti: consumi di massa mezzi di comunicazione di massa partiti di massa cultura di massa
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Nasce lo shopping Produzione e società di massa impongono nuovi comportamenti sociali La rivoluzione industriale ha moltiplicato i prodotti sul mercato, ne ha ridotto i prezzi e ha organizzato un rifornimento costante attraverso una vasta rete ferroviaria. Nelle città nasce la grande distribuzione, sorgono i grandi magazzini e si affermano nuove tecniche di vendita: si stabilisce un prezzo fisso che elimina la contrattazione fra venditore e cliente si invita il cliente a entrare, guardare, provare i prodotti senza l’obbligo di acquisto si studia la disposizione dei prodotti nel magazzino per indurre il cliente ad acquistare c’è un rapido ricambio delle merci, per averne sempre di nuove e moderne
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Vendere, vendere, vendere!
Nei grandi magazzini sorti alla fine del XIX secolo si è spersonalizzata la vendita: l’acquirente sceglie da solo fra centinaia di prodotti standard e tutti simili. Prima Dopo Oggi si compra e si vende qualsiasi cosa su Internet, questo sistema si chiama e-commerce, commercio elettronico; la spersonalizzazione è ancora maggiore: l’acquirente è di fronte a un computer e sceglie la merce da una fotografia.
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Le masse nella vita politica: i partiti di massa
I cittadini e i lavoratori nella società di massa sentono l’esigenza di prendere parte alla vita politica per rivendicare e difendere nuovi diritti. Il suffragio progressivamente si estende e si formano partiti politici che raccolgono le masse popolari. Contemporaneamente nascono anche le organizzazioni sindacali con il compito di tutelare i lavoratori. Lo strumento di lotta sindacale è lo sciopero.
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La questione sociale e il socialismo
Con la rivoluzione industriale si forma la classe del proletariato. La condizione miserabile dei lavoratori delle nuove industrie pose il problema della giustizia sociale e della tutela dei diritti del lavoro. I lavoratori iniziarono a organizzarsi dando vita al movimento operaio che fu all’origine dei partiti socialisti di tutta Europa. I socialisti furono i primi a organizzarsi in partiti di massa che avevano come obiettivo l’eguaglianza sociale. In Italia il Partito socialista nacque nel 1892 per iniziativa di Filippo Turati, Claudio Treves e Leonida Bissolati.
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I nuovi lavori del Terziario
Prima Oggi il settore dei servizi è quello maggiormente sviluppato. L’ immagine sotto mostra un call center dove centinaia di lavoratori, anche in questo caso tutti uguali, lavorano con un computer che oggi è il simbolo del sistema delle comunicazioni. Cambia storia magazine 3A 27 Dopo La rivoluzione industriale rese necessari nuovi servizi. Nell’immagine sopra, numerose lavoratrici, tutte uguali nell’acconciatura, nell’abbigliamento, nella posizione, lavorano nella prima centrale telefonica di Londra.
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I mass media Gli effetti della rivoluzione industriale e della società di massa si sentirono anche nel sistema della comunicazione e dei mezzi di informazione. Nuovi strumenti tipografici consentirono la pubblicazione di giornali e lo sviluppo del settore editoriale. I nuovi prodotti necessitavano di essere accolti dall’opinione pubblica e diffusi attraverso il sistema della pubblicità che diventò il supporto maggiore per il commercio: dopo la fotografia, nel 1895 i fratelli Lumière portarono al grande pubblico il cinema; e fu determinante anche la radio, che per la prima volta poteva trasmettere una voce in tempo reale da punti anche molto lontani.
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Il cinema Il 28 dicembre 1895 a Parigi Louis e Auguste Lumière proiettano per la prima volta in una sala un brevissimo film, della durata di un minuto e a inquadratura fissa. Nessuno avrebbe immaginato il successo che questo nuovo strumento ottenne nel i soli dieci anni. Divenne da allora un nuovo genere di spettacolo molto amato dal pubblico. I primi film avevano carattere documentaristico. Solo con Gerges Méliès, regista francese, il cinema fu inteso come fiction. La prima produzione fu Il viaggio sulla luna, proiettato nel 1902.
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Comunicazione e democrazia
Prima Dopo Un maggiore impegno degli Stati nel promuovere l’istruzione, una più ampia diffusione della stampa e dell’informazione, nuove forme di comunicazione come il cinema e la radio consentirono anche la partecipazione popolare alla vita politica che si tradusse nell’allargamento del suffragio e nella democrazia. Oggi la democrazia nel mondo occidentale è un fatto consolidato. Essa è sostenuta da un’ampia libertà di informazione. Ma anche in quelle aree del mondo in cui i diritti dell’individuo sono limitati, i nuovi mezzi di comunicazione del mondo globalizzato permettono di diffondere informazioni, proteste, rivendicazioni di ogni genere in tutto il mondo. E’ Internet oggi il mezzo democratico per eccellenza, che supera confini e limiti dei paesi autoritari. Propublica è una testata giornalistica nata per essere diffusa solo on-line, nel 2010 ha vinto il premio giornalistico Pulitzer. Radioamatrici negli Stati Uniti anni Venti del secolo scorso.
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Oggi: la globalizzazione
Il mondo di oggi si definisce “globalizzato”: la terza rivoluzione industriale attraverso la telematica ha ridotto gli spazi del pianeta e lo ha trasformato in un villaggio, un “villaggio globale”. L’enorme sviluppo tecnologico, iniziato nel secondo dopoguerra, ha reso possibile la comunicazione in tempo reale in ogni angolo del mondo: gli scambi commerciali ma anche quelli culturali, gli stili di vita, i modelli di consumo si sono uniformati. I monaci tibetani sono il simbolo di antiche tradizioni e di uno stile di vita semplice, ma anch’essi si sono avvicinati al nuovo strumento del secolo, il personal computer collegato a Internet. La cartina raffigura la diffusione dei punti di ristoro della società Mac Donald e Starbucks, simboli del nuovo stile di vita del fast food americano. Come altri prodotti, l’hamburger è un simbolo della globalizzazione da cui però, come si vede, alcune aree del pianeta sono escluse.
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