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Dal Beowulf al Tredicesimo guerriero
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Eaters of the Dead, Michael Crichton, 1976
Fonte della prima parte: resoconto di viaggio del diplomatico arabo Ahmed Ibn Fadlan Fonte della seconda parte: Beowulf
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Ahmed Ibn Fadlan Mancano informazioni storiche sul suo conto. Possediamo solo il suo diario di viaggio, nelle versioni rielaborate incluse in successive opere enciclopediche arabe e persiane
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Ibn Fadlan parte nel 921 da Bagdad, capitale del Califfato, per svolgere una missione diplomatica tra gli stati turchi dell’Asia centrale. Nel corso del suo viaggio incontra un gruppo di Rus’, scandinavi di cui descrive gli usi, soprattutto quelli funerari
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I variaghi Mercanti scandinavi, soprattutto svedesi, si spingono già nell’Alto medioevo nell’area compresa tra Mar Baltico, Mar Caspio e Mar Nero. Questi mercanti, detti “variaghi” [væringar] commerciano in pellicce e schiavi con i popoli turchi e ugrofinnici dell’Asia centrale e anche con l’Impero bizantino
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Variaghi e Rus’ Il termine “variaghi” [come il termine “vichinghi”] indica un gruppo professionale. La popolazione cui appartenevano i variaghi era detta Rus’ e veniva probabilmente dalle coste orientali dell’attuale Svezia [Roslagen?]. L’etnico Rus’ si trova ancor oggi nel nome finnico della Svezia: Ruotsi. I Rus’ diedero vita alle prime forme statali della Russia, che da loro prese il suo nome.
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“Eaters of the Dead” (1976), combinazione e invenzione
Per comporre il suo romanzo, Crichton combina due fonti “autentiche”: Il resoconto di Ibn Fadlan Il racconto del “Beowulf” Crichton presenta il romanzo come trascrizione del manoscritto arabo medievale, citando intere frasi del testo di Ibn Fadlan e fornendo in appendice una sorta di apparato critico, in parte veritiero in parte fasullo [p.es. le traduzioni di Per Fraus-Dolus e la citazione del Necronomicon, invenzione letteraria dello scrittore horror americano H.P. Lovecraft]
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“Eaters of the Dead”: una nuova contestualizzazione
Crichton combina una fonte del X secolo e un racconto ambientato nel VI secolo. Il risultato è un forte cambiamento nel “senso” del racconto: La tensione passato pagano/presente cristiano viene sostituita da una tensione civiltà monoteista (islamica)/civiltà politeista (pagana) Questa tensione si manifesta anche come opposizione scrittura/oralità
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“Eaters of the Dead”: un viaggio a ritroso negli stadi evolutivi della civiltà
Spostando la focalizzazione del racconto da Beowulf (Buliwyf) a Ibn Fadlan, Crichton presenta l’eroe in un viaggio a ritroso attraverso tre stadi di civiltà: La raffinatezza della cultura (letterata) araba medievale Il mondo eroico-guerriero della società nordica d’età vichinga La preistoria selvaggia di un popolo primitivo, antropofago e abitante delle caverne, adoratore della grande madre
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Il culto della Grande Madre
La “Vergine di Willendorf” è il più antico reperto (età paleolitica) che testimonia il culto della Madre. La Madre simboleggia la fertilità della terra, e statuette di questo tipo sono state ritrovate in tutto il Vecchio Continente.
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Reinterpretazione/rielaborazione dei “mostri” di Beowulf
Il romanzo di Crichton riscrive dunque la prima parte del Beowulf operando due reinterpretazioni chiave: l’antagonista non è un singolo mostro ma un’intera tribù di antropofagi a uno stadio culturale primitivo [N.B. Questo stadio culturale è uno stadio letterario-fantastico, non corrisponde a una società preistorica attestata e studiata] La “Madre di Grendel” è la divinità e la grande sacerdotessa della tribù [Crichton si differenzia dalle letture femministe e New Age del culto della Madre] Il “drago” non è un mostro antagonista ma una formazione militare dei “wendol”
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“The 13th Warrior” di John McTiernan, Usa 1999
Principali punti di differenziazione rispetto al romanzo: accenno a una storia d’amore tra Ibn Fadlan e la figlia del re rapido (e scarsamente realistico) apprendimento della lingua nordica da parte di Ibn Fadlan il consiglio-profezia viene pronunciato nel film da una veggente solitaria, nel romanzo da un nano (“tengol”) che vive con il popolo dei nani Buliwyf muore avvelenato (Nel romanzo è trapassato dalla Madre con uno spillone. Nel romanzo appare nell’ultima battaglia accompagnato da due corvi: riferimento a Odino)
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Spunti di riflessione sull’ “ideologia” del romanzo e del film
Incontro di due civiltà diverse e apparentemente incompatibili Ibn Fadlan è il “cenerentolo” di questa versione: intellettuale che rivela una potenzialità eroica (la derisione si muta in apprezzamento e stima) L’eroismo di Ibn Fadlan non mette in discussione la superiorità di Buliwyf nella guerra L’incontro delle due civiltà è “exemplum” di tolleranza o di una fusione cultura/bellicosità? L’ “altro” è qui rappresentato dal primitivo minaccioso dei “wendol”
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