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LE REGOLE DEL BUON CITTADINO
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Le regole principali Vivere onestamente
Dare a ciascuno ciò che ha diritto di avere Fare il bene, sempre Conoscere i propri doveri e i propri diritti, rispettando le regole della comunità Non danneggiare mai consapevolmente niente e nessuno Ribellarsi all’indifferenza, all’omertà, al silenzio, per migliorare il luogo in cui si vive e le abitudini sbagliate di molte persone Dare notizia all’autorità giudiziaria di qualsiasi reato si venga a conoscenza Ammettere,in caso di errori, di aver sbagliato e avere abbastanza autostima da sapere che si può ricominciare Favorire l’integrazione nella società delle persone diverse da noi Aiutare generosamente le persone che sono in difficoltà Se i conflitti non si riescono a risolvere, cercare forme di mediazione Sviluppare un comportamento assertivo: fare qualcosa che è positivo in ugual misura per sé e per gli altri.
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1.Vivere onestamente Con la stessa facilità con cui il vento Sradica un fragile albero Le tentazioni trascinano Chi è alla ricerca del piacere, Chi è avido, pigro e debole. Ma come il vento Non riesce ad abbattere un montagna, Nessuna tentazione scuote Chi è desto, energico, Fiducioso e vive semplicemente
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2.Dare a ciascuno quello che ha il diritto di avere
Dai il meglio di te... Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici non importa, fa' il bene. Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici non importa realizzali. Il bene che fai verrà domani dimenticato. Non importa fa' il bene L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile non importa, sii franco e onesto. Dà al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci. Non importa, dà il meglio di te (Madre Teresa di Calcutta) 3.Fare il bene, sempre
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4. Conoscere i propri doveri e i propri diritti,rispettando le regole della comunità.
DIRITTO E DOVERE ALL’ISTRUZIONE DIRITTO ALLA LIBERTA’ RISPETTO DELL’AMBIENTE DIRITTO DI PAROLA
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5.Non danneggiare mai consapevolmente niente e nessuno
Il rispetto non è ossequio, deferenza, riverenza. E’ attenzione, considerazione e riguardo per le persone, le istituzioni e le cose. E’ la prima categoria d’ogni forma educativa che non può essere insegnata, ma che si apprende con l’esempio, la prassi, l’imitazione e l’identificazione.
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6.Ribellarsi all’indifferenza, all’omertà, al silenzio, per migliorare il luogo in cui si vive e le abitudini sbagliate di molte persone Islamabad, 18 feb. (Adnkronos) - Ad appena 11 anni Tuba Sahaab ha ingaggiato una personale battaglia a colpi di poesie contro i talebani dalla periferia di Islamabad dove vive. In un Pakistan dove molte bambine non possono frequentare la scuola e i loro libri vengono bruciati, Tuba non e' stata ridotta al silenzio dagli estremisti islamici. Scrive versi che raccontano il dolore e le sofferenze dei piccoli come lei, non temendo di dire a voce alta cio' che pensa.
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7.Dare notizia all’autorità giudiziaria di qualsiasi reato si venga a conoscenza
ROMA - Uno studente di quindici anni di Sannicola (Lecce) affidato ad una comunità di recupero dai carabinieri per essersi reso protagonista di ripetuti atti di bullismo nella sua scuola. È successo in un istituto superiore di Gallipoli. È una brutta storia di estorsioni, di botte, di silenzi e indifferenza consumata in una comunità dove si lavora per educare i giovani. Tutto parte dalla denuncia di una madre. Il figlio tornava a casa con dei lividi. La donna scopre che il ragazzo subiva le angherie di un compagno, il classico bullo, che con minacce gli portava via la paghetta: dieci, venti euro. Altrimenti erano botte. Il ragazzo viene affidato ad una comunità di recupero. .
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8.Ammettere,in caso di errori, di aver sbagliato e avere abbastanza autostima da sapere che si può ricominciare Ammettere gli errori è una cosa incredibile. Richiede veramente uno sforzo sovrumano per la maggior parte delle persone; perché significa ammettere la nostra fallibilità. Poi ci si rende conto che ammettere apertamente uno sbaglio ci farà stare meglio, perché ammettere gli errori è la prima parte di qualunque rapporto. Quella parte di noi che cade e dice "cavoli, non so ancora camminare" e che si rialza di volta in volta. Quella parte che impara e impara e impara. Perchè sa di non essere ancora dove vorrebbe. Ogni nostra crescita parte dai nostri errori, e prima ancora da noi stessi. Ma se non facciamo errori allora non potremmo mai crescere.
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9.Favorire l’integrazione nella società delle persone diverse da noi
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10.Aiutare generosamente le persone che sono in difficoltà
L’adozione a distanza è un modo per aiutare il prossimo. La nostra classe insieme alla classe 2E ha adottato una bambina indiana; due volte all’anno le mandiamo circa 200€ per andare a scuola e pagare i libri e il materiale scolastico.
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Ricordiamoci: gli altri ci possono aiutare
11.Se i conflitti non si riescono a risolvere, cercare aiuto nella mediazione di altri. A ognuno di noi è capitato di essere in conflitto con qualcuno:un compagno, un parente, un vicino di casa. In questo senso il conflitto è un’esperienza di vita dolorosa che tutti sperimentiamo, ma che si può affrontare e superare Ricordiamoci: gli altri ci possono aiutare
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12.Sviluppare un comportamento assertivo: fare qualcosa che sia positivo in ugual misura per sé e per gli altri Come si comporta una persona assertiva? È attenta a sè ed agli altri Non è condizionata dagli altri Utilizza metodi corretti, motivanti e gratificanti, per sé e per gli altri Che cosa provoca il comportamento assertivo?. Attenta considerazione degli altri. Fiducia in sè e negli altri. Scelte autonome, fuori, dal “branco” Rispetto della dignità propria e altrui.
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Realizzato, per la classe III A di Agrate
da : Camilla Epis Francesca Finotelli
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