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PubblicatoXaviera Angelini Modificato 10 anni fa
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Le Energie Rinnovabili in Puglia Strategie, competenze, progetti
Club dell’Innovazione – Bari, 21 gennaio 2008
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Le energie rinnovabili nel contesto internazionale
Il sostegno alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica è divenuto un tema prioritario per i policy makers ai vari livelli di governo per numerose ragioni: rappresenta uno strumento per l’abbattimento dei gas serra e, più in generale, contribuisce alla riduzione dell’inquinamento atmosferico; concorre ad aumentare la sicurezza nazionale in tema di approvvigionamenti energetici;
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Le energie rinnovabili nel contesto internazionale
costituisce un’occasione di sviluppo economico e occupazionale importante per le aree e le imprese che sapranno cogliere le sfide tecnologiche e di mercato ad esse associate.
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Offerta di energia primaria da fonti rinnovabili nei paesi OCSE*
* Valori espressi in Mtep Fonte: OCSE (2007)
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Le energie rinnovabili e l’Unione Europea
Gli obiettivi per il 2020 (Consiglio Europeo, marzo 2007): una penetrazione del 20% delle fonti rinnovabili sul consumo di energia primaria (incluso un 10% di biocarburanti); una riduzione del 20% del consumo di energia primaria rispetto al trend attuale; una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990.
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Il Piano Energetico Ambientale della Regione Puglia
Il PEAR della Puglia individua una serie di azioni e strumenti per sostenere lo sviluppo di un sistema energetico regionale efficiente e sostenibile, che dia priorità al risparmio energetico ed alle fonti rinnovabili e che risulti coerente con il contesto socio-economico regionale.
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PEAR Puglia: obiettivi sul lato dell’offerta
Stabilizzare le emissioni di CO2 derivanti dalla generazione di energia elettrica da fonti fossili rispetto ai valori del 2004; costruire un mix energetico differenziato (limitando l’impiego del carbone e sostituendolo con l’impiego di gas naturale); fornire una produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari a circa GWh per il 2016 (contro un tendenziale di GWh);
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PEAR Puglia: obiettivi sul lato dell’offerta
raggiungere una potenza installata per la fonte solare fotovoltaica di 150 MW; diffondere sul territorio “filiere bioenergetiche corte” basate su sistemi locali di approvvigionamento di biomassa di origine agroforestale; incrementare la capacità del sistema di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, in modo da ridurre i vincoli di rete;
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PEAR Puglia: obiettivi sul lato dell’offerta
incrementare le capacità di approvvigionamento di gas in termini quantitativi e di differenziazione dei luoghi di provenienza; riservare attenzione all’idrogeno, da valorizzare tramite la ricerca e l’integrazione nelle strategie di sviluppo delle fonti rinnovabili.
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PEAR Puglia: obiettivi sul lato dell’offerta
Mix Energetico 2004 % 2016 Tendenziale 2016 Obiettivo Prodotti petroliferi 4.893 16 1.378 3% 1.167 3 Gas siderurgici 3.394 11 7% 4.562 Gas naturale 4.232 13 21.856 42% 13.936 32 Carbone 18.145 58 20.373 39% 13.775 Rinnovabili 800 5.000 10% 8.000 18 CDR - 1.837 4 Totale 31.464 100 52.001 43.277
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PEAR Puglia: obiettivi sul lato della domanda
Settore residenziale: mantenere stabili i consumi energetici da fonti fossili per usi termici, ridurre i consumi elettrici del 3% circa rispetto al 2004; settore terziario: stabilizzare i consumi termici rispetto al 2004 e ridurre l’incremento previsto dei consumi elettrici; settore agricoltura e pesca: maggior impiego di biomasse e incremento dell’1% annuo della quota di biocombustibili;
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PEAR Puglia: obiettivi sul lato della domanda
settore produttivo: contenere l’incremento tendenziale dei consumi finali di energia, ridurre l’impiego di combustibili liquidi a favore del gas naturale; settore dei trasporti: evitare incrementi dei consumi derivanti dal trasporto di persone e ridurre gli incrementi dei consumi tendenziali relativi al trasporto merci. A livello complessivo, l’obiettivo del PEAR è dimezzare il trend di crescita dei consumi registrato nel periodo
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Imprese e ricerca in Puglia
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Il sistema delle imprese: le prime evidenze
Sul fronte delle imprese i risultati dell’indagine hanno permesso di individuare numerosi soggetti attivi sia nel campo della produzione energetica che in quello manifatturiero a monte delle diverse filiere. Il tessuto imprenditoriale presenta una serie di caratteristiche degne di nota: nella realtà pugliese convivono imprese grandi e medio-piccole, regionali ed extraregionali (in alcuni casi si tratta di multinazionali), attive lungo diversi stadi delle filiere produttive;
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nel corso degli anni vi è stata una notevole vitalità imprenditoriale: numerose sono le aziende recentemente costituite, ancora di piccole dimensioni, talvolta originate da spin-off professionali da imprese maggiori; molte delle imprese che stanno realizzando (o sono in procinto di realizzare) progetti nel settore delle energie rinnovabili provengano da altri settori industriali; diverse imprese, tra quelle censite, hanno al proprio interno personale dedicato ad attività di ricerca e sviluppo.
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Principali imprese censite suddivise per filiera
Filiere n. Eolico 16 Solare 15 Agroenergie 21 Efficienza energetica 13
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Distribuzione territoriale delle imprese censite suddivise per filiera
eolico solare agroenergie effic. energetica eolico solare agroenergie effic. energetica
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La filiera del solare
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Produzione lorda (in GWh)
Regione Produzione lorda (in GWh) % su totale Italia Campania 2,1 52,5 Abruzzo 1,0 25,0 Puglia 0,4 10,0 Sardegna 0,2 5,0 Sicilia 0,1 2,5 Altre ITALIA 4,0 100,0 Fonte: elaborazioni ARTI su dati ENEA e Terna
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La Puglia si presta particolarmente allo sfruttamento dell’energia solare per il grande irraggiamento che riceve durante l’anno. La produzione di energia elettrica da fotovoltaico corrisponde al 10% della produzione nazionale, il che ne fa la terza regione per produzione da questa fonte. In Puglia sono presenti interessanti imprese nel campo del solare. Le attività manifatturiere si accompagnano ad attività di ricerca e sviluppo finalizzate ad innovazioni continue per quanto riguarda il solare termico e alla realizzazione di progetti a più lungo termine sul solare termodinamico.
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Il solare termico presenta vantaggiose ricadute produttive e occupazionali: sviluppo di competenze ad elevata professionalità, in particolare nella ricerca, nel marketing, nell’ottimizzazione dell’efficienza energetica e nel monitoraggio termico; impulso alla ricerca di nicchia sui materiali compositi per i paraboloidi, come le nano-particelle e le microsfere di vetro ad elevato isolamento, oppure l’aerogel.
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In una prospettiva di più lungo periodo (e in un’ottica di ricerca) sono da segnalarsi le possibilità offerte dal solare termodinamico nel campo della produzione di energia elettrica. In questo ambito una tecnologia promettente sembra essere quella basata su pannelli paraboloidi, che sviluppano temperature di °, per la quale esistono esperienze di punta tecnologica nel Salento.
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In questi ambiti è particolarmente attiva la Costruzioni Solari, impresa localizzata nella provincia di Lecce, come dimostra la sua partecipazione ad un progetto, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che vede coinvolte altre imprese ed Università (pugliesi e non) e che riguarda la creazione di un centro-laboratorio specializzato nella ricerca di soluzioni tecniche innovative per la realizzazione di impianti solari ad alta temperatura per la produzione di energia elettrica in modo diretto (da cicli termodinamici) ed indiretto (tramite processi termochimici per la produzione di combustibili ricchi in idrogeno).
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Nel campo del solare fotovoltaico sono previste importanti nuove installazioni: una grande centrale a Brindisi dell’impresa salentina Italgest. Anche in questo comparto la Puglia può vantare delle competenze manifatturiere: in provincia di Foggia è presente un’azienda (Depasol) produttrice di pannelli fotovoltaici e di strutture di sostegno per gli impianti fotovoltaici; mentre in provincia di Brindisi è localizzata una filiale di un’impresa padovana che produce ed installa impianti fotovoltaici. Vi sono, poi, attività volte al miglioramento dell’efficienza di pannelli esistenti (Spelit) o alla loro migliore integrazione da un punto di vista architettonico.
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Sul territorio pugliese sono, infine, presenti molti operatori nella fase di progettazione e realizzazione di impianti, sia termici che fotovoltaici (ad esempio, EnerGENIA per il fotovoltaico). Tra queste aziende, nella maggior parte dei casi di recente costituzione, vi sono anche realtà impegnate in attività di sviluppo.
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La filiera delle agroenergie
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Produzione lorda (in GWh)
Regione Produzione lorda (in GWh) % su totale Italia Lombardia 1.968,4 32,0 Emilia R. 908,8 14,8 Calabria 752,4 12,2 Puglia 421,3 6,8 Veneto 374,0 6,1 Altre 1729,9 28,1 ITALIA 6.154,8 100,0 Fonte: elaborazioni ARTI su dati ENEA e Terna
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La produzione pugliese di energia elettrica da biomasse equivale a circa il 7% del totale nazionale.
In Puglia vi è potenziale disponibilità di terreni per colture dedicate, derivanti dalla dismissione di colture tradizionali (pomodoro, barbabietole) o dagli spazi aperti dall’introduzione di coltivazioni ad uso alimentare a rotazione corta, cui si associano disponibilità di residui agricoli (olivicoltura e viticoltura) e agro-industriali (soprattutto sansa e vinacce).
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Nella conversione energetica le biomasse solide presentano una buona attrattività. Buone prospettive ci possono essere per il biodiesel, il bioetanolo e il biogas (biometano) ottenuto da colture cerealicole, che soffrono del mutamento di indirizzo della politica agricola comunitaria. In particolare, appaiono promettenti il biogas ottenuto mediante digestione anaerobica di colture dedicate e la filiera ligno-cellulosica con produzione energetica basata su una filiera corta o mediante processi di gassificazione. Più complessa appare la valutazione delle prospettive di uno sviluppo delle sanse.
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Valide sembrerebbero le prospettive per i bio-carburanti di seconda generazione (etanolo da frazioni ligno-cellulosiche o biodiesel da gassificazione). Queste consentono notevoli benefici in termini di efficienza perché permettono l’utilizzo di tutta la pianta, non delle sole parti pregiate (come la granella e il seme) e non necessitano di colture dedicate, poiché si possono utilizzare i residui colturali. La fattibilità dipende da valutazioni affidabili della qualità (resa) energetica e tecnologica della coltura.
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L’interesse per il settore delle agroenergie in Puglia trova conferma nella presenza di gruppi nazionali che hanno inserito, nei loro piani di investimento, progetti di installazioni nella regione. Non tutte le iniziative presentano, però, un elevato grado di innovatività sul piano tecnologico e/o gestionale, essendo essenzialmente finalizzate alla produzione energetica.
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Un’esperienza interessante è quella del Marseglia Group, una delle realtà più importanti a livello nazionale nel settore agroenergetico. Un’azienda del gruppo, la Casa Olearia, possiede due impianti, di cui uno a Monopoli, rivolto essenzialmente agli oli alimentari e dotato di due raffinerie. L’approvvigionamento delle sanse è locale, il che riduce l’effetto sfavorevole dei costi di trasporto sebbene vincoli all’utilizzo di ritiri di materia prima da frantoi locali le cui sanse sono ricche di acqua, fattore che riduce il rendimento del processo.
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La Ital Green Energy, un’altra società del gruppo, è stata tra le prime aziende al mondo a produrre energia elettrica a partire da oli combustibili su scala industriale. Attualmente gestisce uno stabilimento a Monopoli, con due centrali, una alimentata a biomasse solide (sansa sia vergine sia esausta locale per l’85-90% e 10-15% di legno da recupero di potatura da alberi) e l’altra alimentata a biomasse liquide.
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La Progeva ha un impianto a Laterza, autorizzato al trattamento di 45
La Progeva ha un impianto a Laterza, autorizzato al trattamento di t/anno di frazioni organiche biodegradabili. Attualmente, è in corso la sperimentazione in scala pilota di un impianto di digestione anaerobica per la trasformazione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, assieme a materiale derivante da scarti zootecnici ed altri residui, per il recupero energetico (produzione biogas) e recupero di materia (compost, da utilizzarsi come fertilizzante). L’interazione tra l’impianto pilota di digestione anaerobica e gli impianti di compostaggio (processo aerobico) permetterebbero di chiudere la filiera del rifiuto con il riutilizzo del digestato per la produzione di ammendante.
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Fra i progetti ancora ad uno stadio preliminare, di interesse appare quello della Delta Petroli per la creazione di una filiera agroenergetica che coinvolga attività di produzione di energia verde in vari settori. Il progetto si pone l’obiettivo di coltivare oleaginose da trasformare in oli vegetali per combustione, in alcuni territori in precedente stato di deforestazione del Madagascar settentrionale, in modo da complementare la produzione pugliese. Con gli oli così prodotti, verrebbe progettata la costruzione in Puglia di centrali cogenerative a combustione per la fornitura energetica e termica degli ospedali.
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La filiera dell’eolico
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Produzione lorda (in GWh)
Regione Produzione lorda (in GWh) % su totale Italia Puglia 586,5 25,0 Campania 560,5 23,9 Sardegna 409,3 17,5 Sicilia 382,3 16,3 Abruzzo 177,8 7,6 Altre 227,1 9,7 ITALIA 2.343,4 100,0 Fonte: elaborazioni ARTI su dati ENEA e Terna
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La Puglia è prima, fra le regioni italiane, per produzione di energia da fonte eolica, la regione fornisce un quarto della produzione nazionale ottenuta da tale fonte. Il settore dell’eolico beneficia non solo di un evidente vantaggio comparato, dato dalle caratteristiche di ventosità della Puglia, ma anche delle competenze industriali e progettuali che si sono progressivamente create.
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La filiera produttiva pugliese appare completa: vi sono aziende che si occupano delle campagne anemologiche, produttori di aerogeneratori, produttori di componentistica elettromeccanica ed idraulica, produttori di torri. Tra le attività manifatturiere si distinguono, in particolare, la produzione di torri eoliche, di turbine e di pale.
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In Puglia è localizzato l’unico stabilimento italiano della multinazionale danese Vestas; interessante è anche la produzione di turbine eoliche di piccola taglia, comparto nel quale opera, ad esempio, la Jonica Impianti, che produce turbine che si caratterizzano per un innovativo generatore elettrico.
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Vi sono numerose iniziative riguardanti nuove installazioni da parte di imprese anche extraregionali. Tra queste è da ricordare, per il carattere innovativo del progetto, la possibile realizzazione di un parco eolico off-shore in acque profonde da parte della SkySaver. Iniziative progettuali di questo tipo sono caratterizzate da elevata innovatività (di natura impiantistica, più che strettamente energetica) e potenzialità. Un ulteriore elemento potenzialmente positivo di tali iniziativeconsiste nella possibilità di riattivare, sul territorio, competenze sviluppate nell’ambito della cantieristica navale che, dopo lo smantellamento di alcuni poli produttivi, non sono state più adeguatamente utilizzate.
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Interessante perché risponde all’esigenza, espressa da diversi attori, di potenziare e di sviluppare le azioni di tipo concertativo e di coinvolgimento dei territori, è l’iniziativa della Fortore Energia (società partecipata da 28 comuni facenti parte di 2 comunità montane, che detengono ad oggi il 10% del capitale, e da alcuni gruppi imprenditoriali e consorzi operanti nei settori dell’energia rinnovabile e del risparmio energetico e da gruppi dell’industria agroalimentare).
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Il tratto distintivo è il forte radicamento con le imprese del territorio, in quanto le fonti energetiche rinnovabili si prestano particolarmente a costruire un percorso di sviluppo economico diffuso su scala locale, che veda un’ampia partecipazione di imprese locali.
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Infine, ricordiamo l’attività del Gruppo Tozzi che, attraverso la Daunia Wind, ha in programma di realizzare parchi eolici in diverse zone della Puglia, e, tramite la società di ingegneria del gruppo, collabora con l’Università degli Studi di Trento, l’Università degli Studi di Padova e il Politecnico di Milano per la progettazione e l’industrializzazione di turbine microeoliche ad asse verticale (1-5 kW) e minieoliche ad asse orizzontale (5-80 kW).
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Infine, non mancano attività di ricerca e di servizio (consulenza)
Infine, non mancano attività di ricerca e di servizio (consulenza). Le attività di ricerca a carattere maggiormente innovativo riguardano soprattutto lo sviluppo di nuove metodologie per la caratterizzazione dei siti eolici. Si aggiungono, poi, attività di sviluppo incrementale mirate principalmente al miglioramento delle rese energetiche degli aerogeneratori e a turbine per impieghi ad hoc. In quest’ultimo comparto troviamo alcune piccole imprese impegnate in quest’attività di sviluppo anche in collaborazione con dipartimenti di Università pugliesi e non.
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La filiera dell’efficienza energetica
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In questo ambito un’area di intervento molto importante riguarda la riconversione del patrimonio edilizio, anche a fronte della forte crescita della domanda per interventi di riqualificazione, favorita, fra l’altro, da recenti iniziative di incentivazione fiscale. A questo proposito, dall’analisi è emersa la necessità di fronteggiare tale crescita con il consolidamento e la diffusione di migliori competenze tecnico-professionali. La riconversione del patrimonio edilizio è un’attività che presenta una notevole complessità (oltre che un elevato costo qualora gli interventi riguardino scale molto vaste).
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Nel campo dell’efficienza energetica, in Puglia operano imprese che hanno sviluppato competenze diversificate in vari ambiti. In particolare, vi sono importanti realtà industriali, anche a carattere multinazionale, impegnate nello sviluppo di prodotti ad alta efficienza (ad esempio, impianti di condizionamento ad alta efficienza energetica; sistemi ad alta efficienza di cogenerazione, trigenerazione e quadrigenerazione; prodotti per l’edilizia con particolari caratteristiche termiche, strutturali, estetiche ed acustiche; miglioramento dell’efficienza energetica dei sistemi di illuminazione; sistemi di monitoraggio dei consumi energetici).
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La Fantini Scianatico, azienda leader nel mercato della produzione e commercializzazione di laterizi per murature ed elementi strutturali per solai, ha introdotto diversi prodotti innovativi per quel che riguarda il profilo dell’efficienza energetica, dell’isolamento acustico e termico e della sicurezza. La Osram, società del gruppo Siemens, ha un sito produttivo in provincia di Bari. Oltre ad occuparsi di produzione di lampade, lo stabilimento è dotato di un centro di ricerca, supportato da un centro di progettazione, le cui attività sono finalizzate al miglioramento dell’efficienza energetica dei sistemi di illuminazione.
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La ricerca pugliese nell’ambito delle energie rinnovabili e
dell’efficienza energetica
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Le attività di ricerca nel campo delle energie rinnovabili si svolgono presso le quattro Università pubbliche pugliesi, ma anche presso centri di ricerca sia privati che pubblici (come il centro ENEA di Brindisi e la sede di Bari dell’Istituto di tecnologie delle Costruzioni del CNR). Diversi progetti di ricerca sono realizzati in collaborazione fra Università, centri di ricerca ed imprese.
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Ricercatori nelle Università pugliesi
Dipartimento/Centro Prov. Ricercatori Ambiti di ricerca di cui strutturati Eolico Solare Agroenergie/ Biomasse Efficienza energetica Processi di combustione/ nuovi combustibili/ cogenerazione Altro UniBA - Dipartimento di Progettazione e Gestione dei sistemi Agro Zootecnici e Forestali BA 16 6 * UniBA - Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali 7 UniBA - Dipartimento di Biologia e Patologia Vegetale 3 UniBA - Dipartimento di Chimica 2 1 PoliBA - Dipartimento di Elettrotecnica ed Elettronica PoliBA - Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Gestionale 14 11 PoliBA - Dipartimento di Ingegneria Ambientale e per lo Sviluppo Sostenibile TA 9 UniFG - Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali, Chimica e Difesa Vegetale FG UniSalento - Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione LE n.d. UniSalento - Centro Ricerche Energia Ambiente 68
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Ricercatori nei centri di ricerca pubblici pugliesi
Dipartimento/Centro Prov. Ricercatori Ambiti di ricerca1 di cui strutturati Eolico Solare Agroenergie/ Biomasse Efficienza energetica Processi di combustione/ nuovi combustibili/ cogenerazione Altro Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) Istituto per le Tecnologie della Costruzione BA 6 * Istituto per la Microelettronica e i Microsistemi LE Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA) Istituto Sperimentale Agronomico 8 Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (ENEA) Centro di Ricerche Brindisi BR Area Sperimentale Monte Aquilone FG n.d.
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Pur essendo difficile operare in maniera precisa una classificazione, è possibile identificare le tematiche di ricerca di specializzazione dei vari dipartimenti universitari e centri di ricerca pugliesi. La Facoltà di agraria dell’Università di Bari mostra una forte specializzazione nell’ambito delle agroenergie, così come il Dipartimento di scienze agro-ambientali, chimica e difesa vegetale dell’Università di Foggia.
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Il Dipartimento di Progettazione e Gestione dei sistemi Agro Zootecnici e Forestali dell’Università di Bari svolge attività di ricerca sui seguenti temi: (i) utilizzo di fonti energetiche rinnovabili per microgenerazione distribuita, sistemi costruttivi per la riduzione dei consumi energetici, valutazione del ciclo di vita (LCA) delle strutture per l’agricoltura; gestione dei reflui prodotti da allevamenti zootecnici e dall’industria agroalimentare;
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(ii) sviluppo di macchine ed impianti altamente innovativi, per frantoi, cantine e centrali frigorifere anche con l’uso di tecnologie ecocompatibili; (iii) tecnologie per la valorizzazione energetica delle biomasse: filiere di approvvigionamento, impianti di conversione ed analisi territoriali. Recentemente, ha curato una valutazione approfondita delle problematiche della bio-energia nei territori pugliesi (progetto di ricerca finanziato dall’ispettorato regionale foreste della Regione Puglia) .
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Nel Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali dell’Università di Bari i temi di ricerca legati alle agrienergie sono: (i) studi agronomici e valutazione delle caratteristiche fisiologiche, produttive e qualitative di specie erbacee e orticole di pieno campo per uso alimentare, non alimentare, per produzioni energetiche, per impiego biocida, per uso officinale;
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(ii) biologia e produzione di specie erbacee ed arbustive della flora mediterranea e graminacee C4 tropicali con finalità foraggiere eco-compatibili, no food e di difesa del suolo delle aree degradate montane e dei frutteti; (iii) studio dell’adattamento e della produzione in ambiente mediterraneo di nuove specie oleaginose per utilizzazioni diversificate: alimentare, dietetica ed energetica; (iv) sperimentazione sulla funzione ammendante in frutticoltura di compost derivanti dalla depurazione biologica di acque reflue urbane;
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(v) modelli di analisi, pianificazione e gestione degli impianti di arboricoltura da legno e per la produzione di biomasse in ambiente mediterraneo. Il Dipartimento è, inoltre, coinvolto nella sperimentazione del “Distretto agro-energetico appulo-lucano”.
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Nel Dipartimento di Biologia e Patologia Vegetale dell’Università di Bari i temi di ricerca ricollegabili alle energie rinnovabili sono: anatomia, morfologia e morfogenesi nelle alghe e nelle piante vascolari; coltura di alghe marine per la produzione di biomasse e la depurazione ambientale; tassonomia ed ecofisiologia di macroalghe marine.
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Nel Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali, Chimica e Difesa Vegetale dell’Università di Foggia i principali progetti in corso sono: (i) valorizzazione energetica di biomasse e diffusione di colture energetiche nelle aree agricole e boscate della provincia di Foggia (finanziato da Confindustria Foggia); (ii) piattaforma locale dell’innovazione, in particolare, elaborazione studi di settore su energia alternativa per la creazione di filiere agroenergetiche ambientalmente sostenibili ed appropriate ai diversi contesti locali;
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(iii) valutazione bioagronomica di varietà di sorgo ai fini dell’ottenimento di biomasse per energia; (iv) valutazione bioagronomica di varietà di girasole idonee alla filiera del biodiesel.
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Più diversificati gli ambiti di ricerca in cui sono impegnati i ricercatori del Politecnico di Bari e dell’Università del Salento. Fra questi ambiti interessante è il solare: un progetto particolarmente rilevante, riguarda la creazione di un centro-laboratorio specializzato nella ricerca di soluzioni tecniche innovative per la realizzazione di impianti solari ad alta temperatura per la produzione di energia elettrica in modo diretto (da cicli termodinamici) ed indiretto (tramite processi termochimici per la produzione di combustibili ricchi in idrogeno).
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Il Dipartimento di Elettrotecnica ed Elettronica del Politecnico di Bari è impegnato principalmente nello studio di sistemi per ottimizzare la conversione dell’energia meccanica in energia elettrica. In particolare, lo sviluppo di convertitori per micro e mini eolico e di inverter per fotovoltaico. Studi sono condotti anche per l’ottimizzazione di impianti a biomasse.
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Il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Gestionale del Politecnico svolge ricerche in materia di analisi fluidodinamica e di ottimizzazione fluidodinamica; sviluppa pale per generatori eolici in materiale composito; impianti di dewatering per la protezione delle coste dall’erosione; macchine per la raccolta dei dati per campagne anemometriche; progetti sull’ottimizzazione delle filiere oleaginose e zuccherine. Numerosi sono i progetti condotti dal Dipartimento, per quanto riguarda i processi di combustione e i biocombustibili.
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Il Dipartimento di Ingegneria Ambientale e per lo Sviluppo Sostenibile della II Facoltà di Ingegneria di Taranto è impegnato in diversi progetti finanziati dalla Regione Puglia nell’ambito dei progetti esplorativi: - ottimizzazione delle prestazioni e riduzione dei consumi dei trasportatori a nastro; - nuove metodologie numerico-sperimentali per la caratterizzazione dei siti eolici; - sviluppo di un bruciatore innovazione in regime di combustione MILD; - ottimizzazione del processo di digestione anaerobica di biomasse con recupero energetico di biogas;
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- controllo delle prestazioni di impianti fotovoltaici inseriti in reti di distribuzione dell’energia elettrica; - impianto di dissalazione autonomo ed auto-controllato alimentato mediante energie rinnovabili Sono inoltre in corso due progetti nell’ambito del risparmio energetico finanziati dal POR Puglia Asse III, Misura Il primo ha come oggetto misure di risparmio energetico nelle piccole e medie imprese agroalimentare pugliesi. Il secondo, sempre rivolto alle piccole e medie imprese del comparto agroalimentare, mira ad integare ed eventualmente a sostituire le fonti di energia fossili con fonti di energia rinnovabili nei processi produttivi.
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Il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento ha particolari competenze riguardo la tecnologia del fotovoltaico (normalizzazione delle specifiche tecniche dei pannelli fotovoltaici ed incremento del rendimento dei generatori fotovoltaici con l’impiego di sistemi robotizzati; attualmente, la ricerca si sta spostando verso l’ottimizzazione di tali dispositivi).
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Altri progetti in corso riguardano:
(i) materiali e metodologie innovativi per prodotti nel settore delle energie rinnovabili e nano-rectenna per la conversione diretta ad alta efficienza di luce solare in elettricità (entrambi finanziati nell’ambito dei progetti strategici della Regione Puglia); (ii) sviluppo di una metodologia di calcolo per la progettazione di un sistema di trigenerazione, applicazione di nanofluidi per la trasmissione del calore e sviluppo di turboespansori bifase per generazione di energia da fonte rinnovabile (questi ultimi finanziati nell’ambito dei progetti esplorativi della Regione Puglia).
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All’interno del Dipartimento, è attivo il Centro Ricerche Energia Ambiente (CREA). Le sue numerose attività di ricerca si concentrano su temi quali combustione, processi industriali, modellazione di motori diesel e benzina, ottimizzazione delle performance dei motori a combustione interna, progettazione di sistemi d’iniezione, analisi della combustione di carburanti alternativi e riduzione delle emissioni inquinanti.
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Particolarmente rilevanti sono, poi, le competenze in tema di efficienza energetica nel settore dell’edilizia all’interno dell’Istituto per le tecnologie della costruzione. Altri due ambiti in cui possono aprirsi significative possibilità di ricerca e in cui la Puglia può vantare, in particolare con il Centro Laser, competenze distintive riguardano l’applicazione di sofisticati metodi di monitoraggio ambientale al ciclo delle fonti rinnovabili, in particolare alla combustione di biomasse, e l’utilizzo di tecnologie innovative per le misurazioni anemometriche.
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Il Progetto di Filiera dell’ARTI
Cinque fasi: consultazioni informali con un panel di “Grandi Attori” operanti nella produzione non solo di energia, ma anche di apparati per gli impianti a fonti rinnovabili, così come nella ricerca energetica in Puglia; invio di un questionario ad imprese ed enti di ricerca sulle loro attività innovative in materia di energie rinnovabili e di risparmio energetico; individuazione delle alternative tecnologiche più promettenti;
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Il Progetto di Filiera dell’ARTI
ordinamento di tali alternative in base ad opportuni criteri di merito e predisposizione di studi di approfondimento; predisposizione di studi di fattibilità per lo sviluppo di interventi progettuali che incorporino le alternative individuate nelle fasi precedenti.
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La Puglia si caratterizza per uno strutturale eccesso di offerta energetica e per una quota di produzione di energia da fonte rinnovabile sul totale regionale ancora bassa. Questi elementi suggeriscono l’opportunità di operare una riconversione dell’apparato di generazione verso le fonti rinnovabili e l’ambientalizzazione delle centrali tradizionali e di sviluppare iniziative ad alta efficienza, anche in un’ottica di esportazione delle migliori tecnologie.
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In questo quadro, appare cruciale la scelta di pervenire ad una composizione equilibrata per fonte.
La Puglia è stata finora capace di evitare il rischio di un’eccessiva concentrazione su di un’unica fonte rinnovabile. Occorre, dunque, diversificare il “portafoglio” delle tecnologie energetiche innovative in generale e delle fonti rinnovabili in particolare, pur con la necessità di concentrare le nuove iniziative di ricerca in alcuni ambiti ben definiti .
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I vantaggi comparati della Puglia
Numerosi progetti in corso, molti dei quali con forte spinta innovativa; collaborazioni fra mondo della ricerca e industria; competenze professionali specifiche; attività agricole legate allo sviluppo delle agro-energie; normativa regionale definita; favorevoli condizioni ambientali e climatiche (orografia, insolazione, vento, disponibilità di terreni da destinarsi a colture energetiche, terreni pianeggianti).
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Risultati: le tecnologie più promettenti per la Puglia
Biomasse (in particolare, di seconda generazione) Solare (in particolare, solare termo-dinamico) Eolico Edilizia bio-compatibile e ecobuilding
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