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PubblicatoUberto Orlandi Modificato 11 anni fa
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Corso Regionale per il personale addetto alla raccolta
Protocollo operativo per la gestione della raccolta *************** Gestione della seduta di prelievo Medolla, 27 Ottobre 2011
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Per diventare donatore
Recarsi presso una sede Avis in occasione dei prelievi a digiuno completo; Compilare il modulo privacy; effettuare il prelievo delle provette per gli esami del sangue; una volta ricevuti gli esiti, concordare una data per la visita medica e l’elettrocardiogramma
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Quali esami vengono effettuati?
All’atto dell’accettazione: Emocromo con formula Glicemia Colesterolo totale Trigliceridi Creatinina Proteine totali Elettroforesi delle proteine Ferritina ALT HBsAg; anti core anti – HIV 1 – 2 anti HCV Screening antitreponema
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Esami effettuati ad ogni donazione
HBsAg; anti core anti – HIV 1 – 2 anti HCV Screening antitreponema Emocromo con formula ALT Gruppo sanguigno Fattore RH
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Diversi tipi di donazione
Plasmaferesi Attraverso separatori cellulari viene prelevato dal donatore il solo plasma e gli viene reinfusa la parte corpuscolata (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine ecc.)
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Diversi tipi di donazione
Multi -component Utilizzando separatori cellulari più sofisticati, dal donatore vengono prelevate diverse componenti del sangue (plasma + piastrine, globuli rossi + plasma, globuli rossi + piastrine, piastrine deplasmate).
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Diversi tipi di donazione
Sangue intero E’ la forma di donazione di cui si tratterà in questa serata. Utilizzando una sacca di plastica, al donatore viene prelevata una quantità di 450 ml di sangue (+/- 10%) senza procedere ad alcune separazione
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Distanza tra due donazioni
Da sangue intero a sangue intero: per uomini e donne non più in età fertile: 90 giorni per le donne i età fertile 2 donazioni nell’arco di 12 mesi. Consigliato (ma non obbligatorio) intervallo di 180 giorni. Da sangue ad aferesi: 60 giorni Da aferesi ad aferesi: 60 giorni Da aferesi a sangue: 60 giorni Distanze diverse possono essere decise dal medico in base a criteri di sanitari o di età
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Il percorso per l’idoneità
Per potere ammettere un donatore periodico alla donazione i principali momenti sono: La compilazione del modulo di accettazione e consenso alla donazione; La determinazione del valore dell’emoglobina; la misurazione della pressione arteriosa e la successiva visita medica a seguito della quale il medico decide l’ammissione o meno del donatore. Dal punto di vista organizzativo, sarebbe opportuno che il donatore effettuasse prima la misurazione dell’emoglobina e dopo la visita medica. Se, per organizzazione interna, questo non fosse possibile, la determinazione dell’Hb può essere fatta anche dopo la visita, ma con l’accortezza di avvisare il medico in caso di valori alterati.
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L’accettazione del donatore periodico
E’ assolutamente indispensabile che il medico abbia un idea chiara della situazione sanitaria del donatore. Ciò è possibile consultando la cartella cartacea del donatore (che può essere ritirata dallo stesso prima di compilare il modulo) oppure consultando i dati contenuti nel pc. In ogni caso la cartella DEVE essere a completa disposizione del medico che desideri consultarla.
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L’accoglienza del donatore
Indipendentemente dalla modalità utilizzata in ogni sede, è però indispensabile che il donatore venga accolto da un addetto che sia estremamente cortese, professionale e che possa fornirgli le indicazioni operative necessarie (ovviamente non può e non deve fornire indicazioni di carattere sanitario);
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La cartella Nella cartella deve essere contenuta tutta la documentazione sanitaria del donatore (referti di esami o di visite mediche, moduli di accettazione e consenso alla donazione ecc.) affinché il medico possa esprime un giudizio ponderato sull’idoneità del donatore alla donazione.
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Attenzione !!!! E’ indispensabile che la cartella venga gestita solo dal personale sanitario e da personale amministrativo autorizzato dal responsabile privacy al fine di fornire le necessarie garanzie di riservatezza al donatore.
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La compilazione del modulo
Prima del prelievo il donatore deve compilare il modulo di accettazione e consenso alla donazione E’ importante che il donatore possa compiere questa operazione con tranquillità e godendo di una certa riservatezza
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Misurazione dell’emoglobina
Parametro importante che deve essere misurato prima della donazione è il valore dell’emoglobina Esso deve risultare non inferiore a 12,5 gr. per le donatrici e a 13,5 gr. per i donatori che devono effettuare una donazione di sangue intero o aferesi a 60 giorni; Per le aferesi con periodicità uguale o superiore a 90 giorni è ammesso un valore di emoglobina inferiore di 1 gr;
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Taratura dell’emoglobinometro
L’emoglobinometro è dotato di una cuvetta standard con la quale deve essere tarato prima dell’inizio della seduta di prelievo; A tal fine va inserita la cuvetta nell’apposito carrellino che andrà spinto all’interno dell’apparecchio; Dopo alcuni secondi apparirà il valore sul display che dovrà essere compreso nell’intervallo indicato nel talloncino inserito nel contenitore della cuvetta standard; Se non corrisponde, occorre pulire il carrellino con l’apposito spazzolino come indicato nelle istruzioni allegate all’apparecchio.
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La pulizia della cute Per estrarre la goccia di sangue necessaria per la determinazione del valore dell’emoglobina, va fatta una digipuntura. Prima di tale operazione la zona da pungere va pulita con un disinfettante che sgrassi la cute. Può andare bene anche il normale alcool denaturato In genere il dito scelto per la puntura è l’anulare in quanto tra i meno utilizzati dal donatore.
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La digipuntura E’ importante che dopo la pulizia della cute, la zona venga asciugata con un batuffolo di cotone asciutto o una garza affinché il disinfettante non diluisca la goccia di sangue che esce. E’ bene che la puntura venga fatta lateralmente rispetto al polpastrello in modo da dare meno fastidio al donatore
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Rimozione della prima goccia di sangue
E’importante che la prima goccia di sangue venga rimossa per non correre il rischio di possibili diluizioni nel caso in cui l’asciugatura non fosse stata effettuata perfettamente
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Riempimento della cuvetta
Dopo avere spremuto il polpastrello per ottenere la fuoriuscita del sangue, va riempita la cuvetta per la misurazione dell’ emoglobina. E’ importante che la cameretta (sotto vuoto) sia completamente piena e non vi siano bolle d’aria pena la non corretta determinazione del valore Terminata l’operazione va posto un batuffolo di cotone o una garza secca sul polpastrello utilizzato per il prelievo
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La misurazione Una volta riempita la cuvetta, questa va inserita nell’emoglobinometro (precedentemente tarato con il suo standard) per la misurazione; trascorsi alcuni secondi sul display apparirà il valore
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Manutenzione dell’apparecchiatura
Al termine della seduta di prelievo è opportuno che il carrello venga pulito con una garza imbevuta di Pharmasteril; Ciò andrà fatto estraendolo completamente (seguire le istruzioni contenute negli apparecchi): occorrerà poi attendere qualche minuto, prima di reinserire il carrello nell’apparecchio, in modo che si asciughi completamente
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Il colloquio con il medico e la visita medica
Dopo la compilazione del modulo e la misurazione dell’Hb , il donatore viene sottoposto a visita medica; il medico addetto alla raccolta verificherà le risposte al questionario ed esprimerà il giudizio di idoneità alla donazione E’ indispensabile che visita e colloquio abbiano luogo in un ambulatorio appartato e che garantisca la necessaria privacy
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La pressione arteriosa
Altro parametro che deve essere misurato per definire l’idoneità alla donazione è la pressione arteriosa Essa dovrà avere un valore massimo compreso tra 110 e 180 mmhg ed uno minimo compreso tra 60 e 100 mmhg
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Altri criteri di idoneità
Può essere donatore chi: Pesa almeno 50 kg; Ha compiuto 18 anni; Non ha superato i 65 anni; In caso di prima donazione questa va effettuata entro i 60 anni di età; Deroghe all’età sono ammesse a giudizio del medico a cui compete, comunque, una valutazione complessiva del donatore.
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Registrazione della donazione
Acquisita l’idoneità alla donazione, il donatore potrà essere preso il carico effettuando le necessarie registrazioni
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Attenzione alle indicazioni del medico per il donatore
Guardare bene quello che scrive il medico sul modulo di accettazione: Quantitativo di sangue o plasma da prelevare; Etichetta per frazionamento industriale; N° cicli per la plasmaferesi; Altre indicazioni utili (tilt training, ecc); Quanto rilevato andrà segnalato al personale di sala addetto alle donazioni
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Il lettore ottico Per effettuare l’inserimento, va letta l’etichetta in codice a barre con l’apposito lettore ottico. Nel caso in cui il donatore sia privo di tesserino, è possibile leggere l’etichetta apposta sulla cartella. In alternativa è possibile anche l’inserimento manuale dei dati richiesti
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Dati da inserire Oltre ai dati anagrafici del donatore andranno inseriti: Il numero del codice a barre che andrà applicato alle sacche e alle provette; Il tipo di donazione (se non di default); A questo punto andrà cliccato il tasto “inserisci”; Una volta terminata la presa in carico si potrà stampare l’etichetta con i dati anagrafici del donatore.
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Se il donatore deve effettuare anche gli esami
Qualora un donatore debba effettuare, oltre alla donazione, anche gli esami, andrà inserita la relativa richiesta e predisposte le provette secondo quanto indicato dal programma
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Sacche aperte e scadenza
La scadenza delle sacche contenute nel cartone e riposte all’interno del sacco grande è quella indicata sulla confezione e riportata anche sulle singole sacche. Una volta aperto il sacco grande, le sacche devono essere utilizzate entro 60 giorni. Una volta aperto il sacchetto che contiene ogni singola sacca, questa va utilizzata entro 10 giorni.
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Preparazione delle sacche
Nell’immagine a lato si può vedere una sacca confezionata nel proprio sacchetto singolo.
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Scadenza delle sacche Prima di apporre le etichette sulle sacche, è indispensabile controllare la data di scadenza. Questa è indicata sulla sacca contrassegnata dal n. 1 come da immagine; Nel caso in cui la sacca fosse scaduta non va utilizzata e va ritornata alla sede Avis Provinciale assieme ad altre eventuali sacche della stessa confezione.
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La sacca aperta Le sacche possono essere sia triple che quadruple;
Di norma le sacche utilizzate saranno triple. Solo in casi particolari potranno essere utilizzate sacche quadruple per le quali verranno fornite le istruzioni necessarie. Allo stato attuale tali sacche vengono utilizzate solo dalle sedi di Modena e Carpi
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La sacchettina satellite
Le sacche sono dotate di una sacchettina satellite già corredata dalla camicia per il riempimento delle provette
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Le clips Sul raccordo che va alla sacca di sangue e su quello che va alla sacchettina satellite sono presenti due clips. Esse sono molto importanti come vedremo meglio in seguito
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Ricordarsi sempre il nodo
E’ opportuno predisporre un nodo per la chiusura del raccordo una volta terminato il prelievo. Esso va situato in prossimità della biforcazione del raccordo avendo cura di lasciare lo spazio per il successivo taglio del raccordo
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Le clips Il primo sangue che uscirà dalla vena del donatore dovrà essere indirizzato nella sacchettina satellite. Perché ciò avvenga è necessario chiudere la clip sul raccordo che dà accesso alla sacca e…..
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Aprire la clip che regola il flusso del sangue alla sacca satellite
……aprire la clip che regola l’afflusso nella sacchettina satellite che, come vedremo meglio dopo, raccoglierà il primo sangue che esce dalla vena del donatore.
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Etichettatura con i codici a barre
Le etichette con i codici a barre vanno apposte su tutte e tre le sacche, posizionandole in basso a destra e lasciando visibile il codice a barre del lotto della sacca
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Etichetta con i dati del donatore
L’etichetta con i dati del donatore va apposta sulla sacca contrassegnata dal n. 2 in alto a destra e posizionata al di sotto del numero stesso; Essa deve aderire interamente all’etichetta già presente sulla sacca.
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Preparazione delle provette
In occasione di ogni prelievo vanno raccolte, di norma, anche 4 provette: 1 tappo rosso e gel da 8 ml per gli esami sierologici e di routine; 1 tappo viola con dischetto giallo da 5 ml. per il NAT; 1 tappo lilla da 3 ml col dischetto nero per il gruppo; 1 tappo lilla da 3 ml col dischetto nero per l’emocromo; Nel periodo estivo viene raccolta una quinta provetta per il test del West Nile Virus come vedremo meglio in seguito
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Etichettature delle provette
Le provette andranno etichettate TUTTE con la scritta “Sit Avis Modena” in basso; Il margine dell’etichetta dovrà lambire il bordo superiore delle provette; E’ indispensabile che il codice a barre delle provette corrisponda a quello apposto sulle sacche.
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L’etichetta con il codebar lungo
L’etichetta con il codebar lungo (formato UNI) va attaccata: sulla provetta da utilizzare per i NAT (tappo viola con bordo giallo); Sulla provetta col tappo arancione (nel periodo in cui è da prelevare) che serve per il controllo del West Nile Virus (WNV) come si dirà meglio in seguito
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Se il donatore deve effettuare ANCHE gli esami
se il donatore deve effettuare anche gli esami andranno utilizzate le etichette gialle che dovranno essere apposte sulla provette col tappo rosso e/o su quella per l’emocromo. E’ importante che, in questo caso, la provetta per l’emocromo (tappo lilla da 3 ml) VENGA CONSERVATA FUORI DAL FRIGORIFERO
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Donazione con esami Se il donatore deve effettuare donazione e :
ROUTINE le etichette gialle vanno apposte sulla provetta da 8 ml con gel e tappo rosso e su una provetta da 3 ml con tappo lilla; ripetizione del SOLO EMOCROMO, l’etichetta gialla andrà apposta soltanto su una provetta da 3 ml con tappo lilla; Ripetizione di un qualsiasi altro esame (es. colesterolo, trigliceridi, ferritina, ecc.) l’etichetta gialla andrà apposta soltanto sulla provetta da 8 ml con gel e tappo rosso;
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Se il donatore deve effettuare SOLO gli esami
Se invece il donatore deve fare solo gli esami occorrerà utilizzare le apposite etichette con il codice a barre progressivo di 6 cifre. Andrà poi compilata a mano l’etichetta inserendo i dati del donatore richiesti. Nel caso in cui il donatore debba effettuare soltanto una ripetizione vanno etichettate solo le provette necessarie, come prima descritto.
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Esami richiesti dal SMT
Qualora il SMT (Servizio di Medicina Trasfusionale) richieda esami particolari, invia una lettera al Direttore Sanitario nella quale sono scritti gli esami da ripetere e le provette da utilizzare. In questo caso va compilato il modulo giallo “Richiesta esami su campione di sangue”, a cura del medico. Ad esso va allegata la fotocopia della lettera del SMT. Il tutto va messo in un apposito sacchetto insieme alle provette prelevate. NON VA INSERITO IN AVISNET fintanto che non arriva l’esito.
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Esami richiesti dal SMT + Routine
Sarebbe opportuno verificare se il donatore che deve effettuare gli esami richiesti dal SMT, deve effettuare anche gli esami routine (o altri esami) perché scaduti; In questo caso gli esami di routine (o altri) scaduti vanno prenotati in AvisNet con il numero di codice a barre di 6 cifre. Gli altri vanno trattati come sopra descritto.
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La donazione Terminate le operazioni in precedenza illustrate, il donatore si potrà accomodare sulla poltrona per la donazione.
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Preparazione della bilancia
Prima di iniziare il prelievo va predisposta la bilancia col peso del sangue da prelevare
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Alla poltrona del donatore
Verificare che i dati anagrafici del donatore corrispondano; Una volta ottenuto il riscontro positivo, posizionare le tre sacche sul piatto della bilancia facendo attenzione che non tocchino la carcassa del miscelatore. Inserire il raccordo dentro l’apposito strozzatore che si chiude automaticamente; FARE ATTENZIONE CHE IL RACCORDO NON TIRI facendo in questo modo aumentare o diminuire artificiosamente il peso registrato dalla bilancia.
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Prima di iniziare il prelievo
Occorre tenere presente che il primo sangue che uscirà dalla vena del donatore dovrà essere indirizzato nella sacchettina satellite. Perché ciò avvenga è necessario verificare che sia chiusa la clip sul raccordo che porta il sangue alla sacca e che sia aperta quella che porta il sangue alla sacchettina satellite.
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Rompere la membrana nel raccordo
Andrà quindi rotta la membrana che dà accesso del sangue alla sacca satellite. Ciò si potrà fare piegando due – tre volte la parte di raccordo contenente il cono da spezzare.
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Il cono deve dividersi Il successo dell’operazione effettuate in precedenza è constatabile dal fatto che, una volta spezzato, il, cono si divide chiaramente. E’ l’ultima operazione da fare prima della venipuntura per evitare che l’anticoagulante contenuto nella sacca madre finisca nella sacchettina satellite falsando gli esami. ATTENZIONE: se il cono non si spezza o se si divide male il sangue faticherà a defluire dalla vena o non uscirà proprio
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Il momento del prelievo. Il personale cosa deve fare ?
E’ importante che in questa fase il personale abbia preparato tutto quanto necessario al prelievo (garze, cerotto, provette ecc.) in modo tale che il medico abbia tutto a portata di mano.
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Disinfettante E’ indispensabile che la disinfezione della cute sede di venipuntura avvenga utilizzando il disinfettante “Braunoderm spray”
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Utilizzare le garze Per la disinfezione debbono essere utilizzate le garze piuttosto che il cotone, in quanto quest’ultimo può rilasciare filamenti o polverina.
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Venipuntura Il medico (o l’infermiere professionale) potrà procedere alla venipuntura previa disinfezione della zona della cute da pungere effettuata con una garza intrisa di disinfettante preparata al momento. E’ poi bene che un addetto sia vicino al medico per aiutarlo secondo quanto richiesto.
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Se il prelievo deve essere ripetuto
Nel caso in cui il prelievo non abbia successo, a giudizio del medico può essere ripetuto; Occorre tenere presente che per nessuna ragione può essere riutilizzata la stessa sacca ma va sempre e comunque utilizzata una nuova sacca ; Questa manovra, oltre ad essere pericolosissima per il possibile inquinamento del sangue raccolto, è vietata dalla normativa vigente; Naturalmente nel caso in cui la sacca venga sostituita si dovrà utilizzare un nuovo numero identificativo che dovrà essere coincidente con quello delle provette e con quello inserito in Avisnet
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Ago ben fermo Dopo la venipuntura è opportuno che il raccordo che unisce l’ago alla sacca venga fissato al braccio del donatore con due pezzetti di cerotto.
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Riempimento della sacchettina
Il sangue defluirà quindi nella sacca satellite che dovrà essere riempita per circa ¾ della sua capacità
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Riempimento della sacca
Va quindi chiusa la clamp che regola il flusso del sangue alla sacca satellite e aperta quella che porta il sangue alla sacca madre. Va quindi premuto il tasto “inizio ciclo” sulla bilancia La bilancia esegue la tara automaticamente, azzerando il peso della sacca vuota. Successivamente si apre lo strozzatore e la bilancia inizia a basculare.
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Riempimento delle provette
Vanno ora riempite le provette utilizzando la camicia già inserita nel circuito. Occorre fare attenzione che vengano riempite tutte e quattro (o cinque) le provette necessarie. Il sangue che rimane nella sacchettina dopo avere riempito le provette andrà eliminato assieme al raccordo.
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Sacchettina dritta !! E’ indispensabile che la sacchettina, mentre si riempiono le provette, sia mantenuta dritta in modo che il sangue rimanga nella parte inferiore della stessa; Si ricorda che le provette sono sotto vuoto e come tale aspirano autonomamente il quantitativo di sangue necessario; Nel caso in cui si noti che le provette contengono poco sangue o che lo stesso risulti diluito, la (o le) provette andranno cambiate e riempite nuovamente. Se possibile vanno utilizzati i codebar rimasti oppure va cambiata la numerazione della sacca e delle provette avendo cura di correggere il barcode inserito precedentemente a computer.
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Occhio al peso della sacca
Mentre la donazione procede è importante che il personale tenga d’occhio l’andamento del peso per essere certo che il flusso del sangue non rallenti o si interrompa. In questo caso è importante avvisare il medico.
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Ma occhio anche al donatore !!!
Durante il prelievo il ruolo del personale non medico è importantissimo. E’ infatti opportuno mettere il donatore a proprio agio, parlando con lui ed osservando, nel contempo, che non insorgano segni di reazioni avverse (pallore, sudore, tremore). In questo caso occorre avvisare (con discrezione) il medico.
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Al termine del prelievo: la bilancia
Raggiunto il peso richiesto (450 ml di sangue +/- 10%) la bilancia attiva lo strozzatore per arrestare il flusso ed emette un segnale sonoro. E’ bene osservare sempre il procedere del prelievo. Può accadere che a volte la bilancia sia difettosa e non attivi lo strozzatore. Deve allora intervenire tempestivamente il personale.
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Durata della donazione
Attenzione alla durata della donazione: se è maggiore di 12 minuti, apporre sulla sacca l’etichetta per il frazionamento industriale aggiungendo la durata del prelievo.
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Alla fine del prelievo: la sacca
Terminato il prelievo va stretto il nodo predisposto in precedenza e va pulito con le klemmer un pezzo del raccordo per il successivo taglio. Il raccordo deve essere pulito nella parte compresa tra il nodo e l’ago.
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Attenzione !!! E’ importantissimo che la pulizia del raccordo venga fatta con attenzione in modo da non rischiare di sfilare l’ago dalla vena del donatore.
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Il termosaldatore L’utilizzo del termo saldatore è obbligatorio secondo quanto previsto dalla normativa vigente; In attesa che questo venga introdotto in tutte le sedi di raccolta, si può procedere ancora con il metodo manuale Nel caso in cui sia disponibile il termo saldatore, praticare due saldature a breve distanza tra di loro, sopra il nodo verso l’ago. Successivamente strappare il raccordo in corrispondenza della saldatura più vicina al nodo.
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Rimuovere il laccio emostatico
Al termine del prelievo, per prima cosa occorre rimuovere il laccio emostatico dal braccio del donatore.
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Togliere l’ago con molta cura
Successivamente, tagliato il raccordo, va sfilato l’ago dalla vena. Ciò si può fare dopo avere tolto i cerotti che fissano il raccordo al braccio e facendo attenzione che l’estrazione avvenga seguendo il naturale orientamento dell’ago . successivamente sarebbe opportuno ricoprire l’ago con l’apposito copriago facendo molta attenzione.
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Utilizzare una garza asciutta
Al momento dell’estrazione appoggiare una garza ASCIUTTA sull’ago e sfilarlo senza premere. Una volta ultimata l’estrazione, premere forte sulla garza.
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Gettare l’ago negli appositi contenitori
L’ago (possibilmente chiuso con il copriago) ed il pezzo di raccordo ad esso attaccato va gettato negli appositi contenitori. E’ importante che questi siano comodi e che il tragitto da compiere sia il minore possibile.
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Braccio in alto !!! Al termine del prelievo il donatore deve essere invitato a tenere il braccio utilizzato per la donazione in alto tenendo ben premuta la zona di venipuntura con la garza. Ciò garantirà che non vi siano stravasi ed una migliore coagulazione.
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Confezionamento della sacca
Terminate le operazioni sin qui descritte, le sacche vanno confezionate lasciando in primo piano quella riportante i dati del donatore.
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Le provette !!! Alle sacche andrà acclusa la provetta per il gruppo ovvero la provetta da 3 ml con tappo lilla ed etichetta con codice a barre bianca. A parte andranno invece confezionate le provette per l’emocromo (lilla), e per i NAT (viola) e per i sierologici e altri esami (gel rossa).
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Centrifugare le provette rosse
Le provette rosse col gel dovranno essere centrifugate; E’ opportuno che la centrifugazione venga fatta ogni ora. La centrifuga va impostata a giri per 10 minuti. Esiste la possibilità di fare una centrifuga veloce a giri per 1 minuto, però è da utilizzare soltanto se a fine mattina resta indietro qualche provetta.
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Ricordarsi i controlli
E’ importantissimo ricordarsi, prima di riporre le sacche in frigorifero, di controllare che i numeri della sacca e delle provette combacino e che siano presenti tutte e 4 (o 5) provette; un controllo più approfondito andrà poi eseguito a fine giornata di prelievo come vedremo nei successivi incontri.
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Il ristoro Il donatore dovrà, a questo punto, recarsi in sala ristoro assumendo qualcosa di commestibile e bere liquidi. E’ questo un momento importantissimo perché serve anche a controllare che non si evidenzino possibili reazioni avverse (pallore, sudore, svenimenti). E’ bene che il donatore rimanga seduto per qualche minuto.
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Grazie per l’attenzione…
E buon lavoro !!!
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