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PubblicatoCorrado Venturini Modificato 11 anni fa
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Dai fatti... ...alle parole a cura di Annamaria Paltera
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Laboratorio linguistico
CHE LIBRONI! SONO TUTTI DI SCIENZE. LEGGIAMOLI, CHISSÀ QUANTE COSE IMPAREREMO!!! a cura di Annamaria Paltera
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Le attività del laboratorio linguistico hanno avuto come obiettivo:
la lettura di testi di diversa tipologia; l’analisi del linguaggio dei testi scientifici; la produzione di semplici relazioni, dopo aver eseguito facili esperimenti scientifici. Abbiamo iniziato così... a cura di Annamaria Paltera
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Leggiamo i seguenti testi e individuiamone la tipologia e lo scopo.
GOCCIA LINA Goccia Lina (Goccia di cognome e Lina di nome), viveva nel mare con tante sorelline tutte simili a lei. Era una gocciolina attenta, curiosa e spensierata e le piaceva scivolare sulla groppa delle onde come fanno tutti i bambini sugli scivoli. Un giorno Goccia Lina salì a curiosare sulla superficie del mare: il vento l’accarezzava e il sole la riscaldava. Goccia chiuse gli occhi soddisfatta, ma, ad un tratto, si sentì diventare leggera leggera e cominciò a volare sempre più in fretta e sempre più in alto. - Com’è bello volare! – gridò felice Lina alle sorelline che l’avevano raggiunta. - Come siamo leggere! Il sole ci fa diventare vapore acqueo e ora saliamo in cielo. Le goccioline si presero per mano e, ridendo, cominciarono a girare in tondo. Da lontano un bambino guardò il cielo ed esclamò: - Guarda, guarda lassù, mamma! Quella nuvola sembra un cerchio che rotola. Quel cerchio, in realtà, non era altro che il girotondo delle goccioline. Intanto le piccole gocce continuavano a salire sempre più in alto come fossero su un ascensore magico. – Brr, che freddo quassù! – piagnucolarono tremando le sorelline. – Siamo diventate pesanti! -. Si strinsero più vicine per scaldarsi, ma all’improvviso, ricaddero sulla terra e : tic, tac, tuc... si sparpagliarono qua e là. Goccia Lina finì in un ruscello e cominciò a nuotare disperatamente. Finalmente, dopo un lungo e faticoso viaggio, si ritrovò nuovamente nel suo grande azzurro mare. Ma per quanto tempo ancora ci sarà? a cura di Annamaria Paltera
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IL CAMMINO DELL’ACQUA “Il fiume tendeva alla meta, Siddharta lo vedeva affrettarsi, [...] tutte le onde, tutta quell’acqua si affrettavano, soffrendo, verso le loro mete. Molte mete: la cascata, il lago, le rapide, il mare e tutte le mete venivano raggiunte [...] e dall’acqua si generava il vapore e saliva in cielo, diventava pioggia e precipitava giù nel cielo, diventava fonte, ruscello, fiume, e di nuovo riprendeva il suo cammino...” ( H. Hesse, Siddharta, Adelphi ). a cura di Annamaria Paltera
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IL PERCORSO DELL’ACQUA
Surriscaldata dal sole, l’acqua evapora, sale verso il cielo formando le nuvole, quindi, attraverso cambiamenti di temperatura, subisce il processo di condensazione per tornare sulla terra sotto forma di neve, grandine, pioggia. Una volta sulla Terra può percorrere tre diverse strade: secondo la prima, essa scorre in superficie originano prima rivoli, poi torrenti, infine fiumi. La seconda strada è quella d’infiltrarsi nel sottosuolo e, dopo un percorso che può durare decine d’anni, va ad alimentare le falde sotterranee, a volte creando veri e propri laghi o fiumi che scorrono nelle viscere della Terra. Una grande percentuale di acqua piovana, però, percorre la terza strada, quella definita evapotraspirazione. Una volta raggiunta, infatti, la superficie terrestre evapora direttamente dal suolo oppure attraverso le piante che l’hanno assorbita. a cura di Annamaria Paltera
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Rifletti e rispondi tracciando una X nel quadratino giusto.
Di cosa trattano i testi letti? dei corsi d’acqua del ciclo della’acqua dell’inquinamento dell’acqua A quale tipologia appartengono i testi? Testo n° soggettiva oggettiva Testo n° soggettiva Testo n° soggettiva a cura di Annamaria Paltera
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- Qual è a tuo avviso lo scopo di ogni testo? Testo n°1 Testo n°2
Convincere Informare Divertire Raccontare Descrivere in funzione espressiva Spiegare a cura di Annamaria Paltera
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Quale dei testi letti presenta un linguaggio non comune?
Leggendo il brano “Il percorso dell’acqua” abbiamo trovato termini poco comuni, propri del linguaggio scientifico, infatti, per la loro comprensione, abbiamo fatto uso del vocabolario, così abbiamo scoperto il significato delle seguenti parole: Evaporare: passaggio di un corpo dallo stato liquido a quello aeriforme. Condensazione: passaggio dallo stato di vapore a quello di liquido. Superficie: parte esterna di un corpo. Infiltrare: penetrare a poco a poco attraverso fori, crepe,fessure. Sottosuolo: parte o strato che si trova al di sotto del suolo- Falde: strato largo e sottili che può sovrapporsi ad altri. Viscere: parte più interna o più profonda di qualcosa. Evapotraspirazione: processo di eliminazione, sotto forma di vapore, della acqua assorbita. a cura di Annamaria Paltera
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usando il linguaggio scientifico.
Ed ora vediamo come un testo, scritto in lingua comune, possa essere riscritto usando il linguaggio scientifico. a cura di Annamaria Paltera
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LINGUAGGIO SCIENTIFICO
LINGUA COMUNE Lo stagno Lo stagno è formato da un terreno coperto da acqua ferma e poco profonda che si raccoglie quando piove, o quando si scioglie la neve, o quando sotto terra vi è dell’acqua che trova la strada per salire fino alla superficie. Intorno alle rive dello stagno ci sono tante erbe, che a volte crescono anche dentro l’acqua dello stagno, quando è pulita. Siccome l e acque dello stagno sono poco profonde, sentono subito se fa caldo o freddo durante il giorno, o se cambia la stagione. Quando c’è il sole le acque si scaldano in fretta, così come si raffreddano subito durante la notte o durante l’inverno. Lo stagno è molto importante per la natura che lo circonda perché con le sue acque calde o fredde produce più ò meno umidità. L’uomo però non ama gli stagni d’acqua dolce o salata ( che sono stati formati da acqua di mare) perché da essi non può ricavare prodotti e perché pensa che sono le cause di alcune malattie; allora li riempie di terra, facendo asciugare l’acqua e usa i nuovi terreni per costruirvi le strade e stabilimenti. Comportandosi in questo modo, l’uomo danneggia il paesaggio e fa morire le piante e gli animali che vivevano nello stagno e vicino allo stagno, distruggendone la specie. LINGUAGGIO SCIENTIFICO Lo stagno Lo stagno è una raccolta poco estesa e poco profonda di acque immobili che provengono dalle piogge, dallo scioglimento delle nevi o da sorgenti del sottosuolo La vegetazione dello stagno di solito è ricca lungo le rive, ma può essere presente anche al centro, se le acque non sono torbide Considerata la scarsa profondità, le acque dello stagno sono assai sensibili alla variazioni di temperatura che si verifica durante il giorno, sia nel corso delle stagioni. Sotto l’azione del sole esse si riscaldano facilmen- te, ma altrettanto rapidamente si raffreddano durante la notte o la stagione invernale. Lo stagno è assai importante per gli equilibri naturali in quanto si comporta come regolatore dell’umidità. L’uomo però considera questi specchi d’acqua dolce o salmastra come zone improduttive e fonti di malattie, quindi spesso li prosciuga, livella il suolo e vi costruisce sopra strade e industrie. Quest’opera dell’uomo arreca gravi danni sia al paesaggio, sia agli animali e ai vegetali il cui ambiente vitale viene distrutto. Ne conseguono spesso totali estinzioni di specie. a cura di Annamaria Paltera
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Due esempi di stagno a cura di Annamaria Paltera
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RIFLESSIONI Ora vogliamo servirci di questo linguaggio per produrre
È importante conoscere ed usare termini scientifici perché ci permettono di : - capire meglio la realtà naturale che ci circonda; comprendere in misura maggiore ciò che leggiamo su testi specifici; parlare e scrivere in maniera chiara e precisa: l’ uso di un lessico appropriato rende il discorso meno lungo e più efficace. Ora vogliamo servirci di questo linguaggio per produrre relazioni di tipo scientifico, ma... perché non eseguire prima dei semplici esperimenti? a cura di Annamaria Paltera
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RELAZIONE DEL 1° ESPERIMENTO
Problema - L’acqua diminuisce o aumenta di volume quando ghiaccia? Ipotesi: Annalisa dice: - L’acqua ghiacciando conserverà lo stesso volume di prima. Stefano sostiene :- L’acqua ghiacciando aumenterà di volume. Luigi asserisce: - L’acqua ghiacciando diminuirà di volume. VERIFICHIAMO LE IPOTESI TRAMITE L’ESPERIENZA DIRETTA Materiale occorrente: - un bicchiere; - dell’acqua; un pennarello indelebile Procedimento -Abbiamo riempito per ¾ un bicchiere di acqua e segnato il suo livello con un pennarello azzurro. -Abbiamo messo il bicchiere nel congelatore. -Dopo tre giorni, togliendo il bicchiere dal congelatore, ci siamo accorti che l’acqua, trasformandosi in ghiaccio, occupava più spazio dell’acqua. a cura di Annamaria Paltera
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a cura di Annamaria Paltera
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Conclusioni Dall’esperimento effettuato abbiamo capito che: quando l’acqua ghiaccia le particelle, da cui è composta, formano una struttura cristallina molto più regolare e allargata, rispetto allo struttura dell’acqua allo stato liquido. Si ha, così, un piccolo aumento di volume e una diminuzione della sua densità. Questo fa sì che il ghiaccio galleggi sull’acqua. a cura di Annamaria Paltera
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RELAZIONE DEL 2° ESPERIMENTO
PROBLEMA: “L'acqua si trasformerà mettendola vicino a una fonte di calore?” Michelangelo e Roberto dicono: – Si, l'acqua evaporerà - . Giuliana afferma: - L'acqua non evaporerà - Simone sostiene: - L'acqua nel piatto aumenterà - VERIFICHIAMO LE IPOTESI TRAMITE L'ESPERIENZA DIRETTA Materiale occorrente - Un piatto fondo - Acqua - Un pennarello indelebile Procedimento - Abbiamo riempito di acqua il piatto fin sotto la riga verde. - Abbiamo lasciato per 3 giorni il piatto con l'acqua sopra il termosifone caldo. Il quarto giorno, controllando il livello dell'acqua nel piatto, ci siamo accorti che si era abbassato. a cura di Annamaria Paltera
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OSSERVAZIONI Dall’esperimento effettuato ci siamo accorti che il livello dell'acqua è diminuito perché quest’ultima, a contatto con il calore del termosifone, è evaporata: l'acqua ha lasciato il piatto ed è passata nell'aria sotto forma di piccolissime gocce che hanno formato il vapore acqueo. Le gocce erano talmente piccole che non è stato possibile vederle sospese nell'aria. a cura di Annamaria Paltera
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CONCLUSIONI Dall'esperienza fatta possiamo dedurre che l'acqua si trasforma, infatti è avvenuto il suo passaggio dallo stato liquido a quello aeriforme (vapore acqueo) e ciò è potuto accadere per effetto della temperatura calda del termosifone. Quindi l'ipotesi di Michelangelo e Roberto è risultata esatta. FINALMENTE, ABBIAMO CAPITO COME SI SCRIVONO LE RELAZIONI ! a cura di Annamaria Paltera
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INFATTI... ... per comunicare le esperienze fatte abbiamo prodotto una relazione in cui, servendoci del linguaggio specifico delle scienze, abbiamo riferito quanto abbiamo osservato e scoperto. Il seguente schema sintetizza il percorso da noi seguito per scrivere le nostre relazioni. a cura di Annamaria Paltera
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La relazione, quindi, ha lo scopo di riferire
fedelmente ciò che si è sperimentato, osservato e appreso, utilizzando appunti, schemi, immagini, disegni fotografie e un linguaggio specifico, chiaro,ed essenziale. a cura di Annamaria Paltera
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Ed ora... diamo spazio alla nostra creatività!
Laboratorio linguistico- espressivo a cura di Annamaria Paltera
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