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Anoressia Nervosa Prof. Edvige Veneselli U. O
Anoressia Nervosa Prof. Edvige Veneselli U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Istituto G. Gaslini - DiNOG Università di Genova
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Disturbi della Condotta Alimentare DSM IV
Tipo restrittivo Anoressia Nervosa Binge eating, Purging type Purging type Bulimia Nervosa No-purging type Disturbo della Condotta Alimentare Non Altrimenti Specificato Binge Eating Disorder
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Tabella 12.1 Codici DSM IV- Asse I – i Disturbi dell’Alimentazione
Anoressia Nervosa Specificare il tipo: Con Restrizioni o Con Abbuffate/Condotte di Eliminazione Bulimia Nervosa Specificare il tipo: Con/Senza Condotte di Eliminazione Disturbi dell'Alimentazione NAS Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione dell'Infanzia o della Prima Fanciullezza Pica Disturbo di Ruminazione Disturbo della Nutrizione dell'Infanzia o della Prima Fanciullezza
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Tabella 12.3 Criteri diagnostici per la Bulimia Nervosa [307.51]
A. Ricorrenti abbuffate. Un'abbuffata è caratterizzata da entrambi i seguenti punti: 1) mangiare in un definito periodo di tempo (ad es., un periodo di due ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior p arte delle persone rnangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili; 2) sensazione di perdere il controllo durante l'episodio (ad es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando). B. Ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo. C. Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambi in media almeno due volte alla settimana, per tre mesi. D. I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporeo E. L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di Anoressia Nervosa. Specificare il sottotipo: Con Condotte di Eliminazione: nell'episodio attuale di Bulirnia Nervosa il soggetto ha presentato regolarmente vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi. Senza Condotte di Eliminazione: nell'episodio attuale il soggetto ha utilizzato regolarmente altri comportamenti compensatosi inappropriati, quali il digiuno o l'esercizio fisico eccessivo, ma non si dedica regolarmente al vomito autoindotto o all'uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.
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Disturbo dell’Alimentazione NAS [307.50]
Questa categoria è stata creata per classificare i Disturbi dell'Alimentazione che non soddisfano i criteri per nessun'altra categoria specifica. I seguenti esempi sono riportati nel DSM-IV: 1. per le donne sono soddisfatti tutti i criteri per l'Anoressia Nervosa, ma il soggetto ha cicli mestruali regolari; 2. sono soddisfatti tutti i criteri per l'Anoressia Nervosa ma, nonostante una significativa perdita di peso, l'attuale peso del soggetto è nel range normale; 3. sono soddisfatti tutti i criteri per la Bulimia Nervosa ma le abbuffate e i meccanismi compensatori inappropriati si manifestano con una frequenza inferiore a due volte a settimana o con una durata inferiore a 3 mesi; 4. la pratica regolare di comportamenti compensatori inappropriati da parte di un soggetto di peso normale dopo aver mangiato piccole quantità di cibo (per es., vomito autoindotto dopo aver mangiato due biscotti); 5. il soggetto ripetutamente mastica e sputa, ma senza deglutire, grandi quantità di cibo; 6. ricorrenti abbuiate in assenza di uso regolare di comportamenti compensatori inappropriati caratteristici della Bulimia Nervosa (Disturbo da Alimentazione Incontrollata).
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Disturbi della Condotta Alimentare Identificazione precoce
RAGAZZI FAMIGLIA SERVIZI SPECIALI- STICI SCUOLA E COMUNITA’ RETE DI INTERVENTI MEDICI DI FAMIGLIA PEDIATRI
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Anoressia nervosa: sintomi di allarme
Prolungata irregolarità della condotta alimentare, con scarsa propensione e lentezza nell’assunzione cibi selezione dei cibi e dieta monotona attitudini ricattatorie nei confronti dei familiari rispetto all’alimentazione rituali comportamentali connessi ai pasti vomito frequente, anche autoindotto, e uso ripetuto di lassativi Difficoltà di comunicazione e/o di socializzazione Particolari caratteristiche di personalità perfezionismo, interessi prevalentemente intellettuali, sintomi ossessivi e/o compulsivi Inibizione o rifiuto nei confronti della sessualità
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Anoressia Nervosa esordio insidioso (più frequente):
esordio acuto rapido avvio a specialista rischio: specialista non esperto in Anoressia Nervosa esordio insidioso (più frequente): da una modica variazione della norma ad una sfumata devianza rischio: sottostima dei disturbi graduale adattamento intrafamiliare vana ricerca di soluzioni ”semplicistiche” arrivo al Team esperto in Anoressia Nervosa condizioni cliniche “catastrofiche” Ist. G. Gaslini
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Anoressia Nervosa Fattori socioculturali favorenti
bellezza e = magrezza valore personale contenere la diffusione del fenomeno Ist. G. Gaslini
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Criteri diagnostici secondo il DSM IV Criterio A Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l’età e la statura (ad es. perdita di peso che porta a mantenere il peso corporeo al di sotto dell’ 85% rispetto a quanto previsto, oppure incapacità di raggiungere il peso previsto durante il periodo della crescita in altezza, con la conseguenza che il peso rimane al di sotto dell’85% rispetto a quanto previsto) Comportamento finalizzato alla perdita di peso
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Criterio B Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso Criterio C - alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo - eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima - rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso
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Criterio D Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea cioè assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi Sottotipi Con restrizioni il soggetto non ha presentato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione (per es. vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi) Con abbuffate/condotte di eliminazione nell’episodio attuale di AN il soggetto ha presentato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione (per es. vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi)
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Epidemiologia Soggetti femminili e adolescenti costituiscono il gruppo più vulnerabile insorgenza tipica in adolescenza con due picchi (uno a 14,5 anni e uno a 18 anni) aumento dell’incidenza nell’ultimo ventennio 5 casi per abitanti per anno (Brownell, Fairburn, 1995) prevalenza 0,5-1%; può arrivare fino al 13,3% della popolazione della scuola media superiore per le sindromi parziali.
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Numero totale di DCA dal 1975 al 2003: 323 pz (44 m e 279 f), età media 13,65 a (range 2,1-29,5)
Distribuzione DCA
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L’incremento esponenziale - nell’ultimo ventennio – dei Disturbi della Condotta Alimentare (DCA) è diventato un fenomeno allarmante, tale da meritare, da un lato, un’attenzione particolare nei piani sanitari dei paesi occidentali e dall’altro campagne di prevenzione primaria In generale il comportamento alimentare e l’instaurarsi di anomalie del peso corporeo, sono in rapporto in particolare a tre ordini di fattori: aspetti psicoeducazionali dell’alimentazione rappresentazione del proprio corpo eventi sociali ad essi connessi
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“Sintomi di allarme” - prolungata irregolarità della condotta alimentare . scarsa propensione e lentezza nell’assunzione di cibi . selezione dei cibi e dieta monotona . attitudini ricattatorie nei confronti dei familiari rispetto all’alimentazione . rituali comportamentali connessi ai pasti . vomito frequente, anche autoindotto, e uso ripetuto di lassativi - difficoltà di comunicazione e/o di socializzazione - particolari caratteristiche di personalità perfezionismo, interessi prevalentemente intellettuali, sintomi ossessivi e/o compulsivi - inibizione o rifiuto nei confronti della sessualità
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“Anoressica classica”
Bambina “modello”, brillante a scuola, iperdotata sul piano intellettivo Perfezionista ed ossessiva Scarse relazioni sociali Madre simbiotica e padre marginalizzato Nucleo patologico fondamentale: rifiuto della sessualità e della femminilità
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“Paziente di oggi” Quadri personologici e psicopatologici diversi
Svariate costellazioni familiari Passato premorboso di vario tipo Accomunati da corredo sintomatologico Disturbo della Condotta Alimentare dal modello “ascetico” al modello “estetico”
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Comorbilità E’ importante individuare i disturbi psicopatologici associati, che condizionano il progetto terapeutico e l’evoluzione - disturbi dell’umore, d’ansia, di personalità la compresenza di distimie e disturbi bipolari complica le prospettive terapeutiche e spesso determina un’evoluzione poco favorevole i disturbi bipolari sembrano legati soprattutto alle forme bulimiche - disturbi fobico-ossessivi con contenuti diversi e aggiuntivi rispetto alle problematiche alimentari - disturbi di personalità condizionano pesantemente il trattamento e l’evoluzione.
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Condizioni mediche I soggetti prepuberi possono subire l’arresto dello sviluppo fisico, compresa la statura bradicardia, ipotensione ortostatica osteoporosi ipotermia, riduzione del metabolismo basale comparsa di peluria fine, soprattutto sul tronco disidratazione (legata a malnutrizione insieme all’abuso di diuretici e lassativi)
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Trattamento Intervento multidisciplinare Riabilitazione nutrizionale
Interventi psicosociali Trattamento farmacologico (solo in caso di comorbidità)
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Presupposti per l’approccio all’Anoressia nervosa:
La possibilità di instaurare e mantenere un’alleanza terapeutica con il paziente La collaborazione tra le diverse figure professionali impegnate nel trattamento della paziente (neuropsichiatra, psicologo, dietologo) La valutazione e il monitoraggio dei sintomi del disturbo alimentare Il monitoraggio delle condizioni cliniche La valutazione psichiatrica del soggetto La valutazione dell’ambiente familiare
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Riabilitazione nutrizionale
rieducazione dietetica eventuale aggiunta di integratori alimentari nutrizione enterale in ricovero in soggetti con stato di grave malnutrizione e che rifiutano di collaborare alle cure
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Interventi psicosociali
Psicoterapia individuale garantire l’alleanza terapeutica affrontare le dinamiche inerenti identità e conflitti avviare una ristrutturazione cognitiva dei pensieri distorti sull’alimentazione Counselling familiare
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Interventi psicosociali
Modificazione dell’approccio tradizionale con l’inserimento di: psicoterapie di gruppo, affinché i pz possano da un lato confrontare esperienze e vissuti e gestire dall’altro le rivalità tra loro, pervenendo ad una solidarietà positiva e ad una motivazione condivisa; incontri di gruppo tra genitori di pz degenti nello stesso periodo, e che hanno quindi condiviso speranze e paure per i loro figli; incontri psicoeducazionali sugli aspetti alimentari e sui modelli “estetici” per una ristrutturazione cognitiva delle informazioni distorte e delle pressioni subite dal mondo della moda, dei mass-media e della pubblicità
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Interventi psicosociali Attività complementari
Interventi psicosociali Attività complementari - teatro arteterapia, musicoterapia - laboratori espressivi-artistici insieme agli psicoterapeuti, vengono a costituire una équipe organizzata su un progetto terapeutico comune le attività espressive consentono di superare le difficoltà di relazione, sublimare le istanze narcisistiche e istrioniche, smussare le rigide difese ossessive. Il “vivere insieme”, mediato dagli educatori, e la condivisione delle altre attività conducono al recupero dell’ambizione e dell’autostima, alla scoperta di nuove potenzialità, in pratica all’avvio di un nuovo progetto esistenziale che non è più centrato sul solo corpo da esibire o dietro cui nascondersi.
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Evoluzione Dati di letteratura eterogenei (riferiti a casistiche prevalentemente di casi seguiti in età adulta): guarigione da 33 a 74% evoluzione intermedia da 19 a 48% (con miglioramento dei sintomi inerenti i disturbi alimentari ma persistenza di altri disturbi psicopatologici) cronicizzazione del disturbo da 7 a 30% mortalità da 0 a 18%
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Evoluzione La nostra casistica
Follow up di 81 casi (72 femmine, 9 maschi) con età all’esordio della malattia da 9 a 21 anni (età media 14 anni) della durata da 4 a 19 anni. L’evoluzione è stata: guarigione % evoluzione intermedia % persistenza del disturbo % mortalità
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