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PubblicatoNunziatella Mura Modificato 11 anni fa
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La fondazione delle condizioni di possibilità di unEtica della Verità
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La Metodologia Cercheremo di rigorizzare, sia la scelta dei termini, sia la ricerca del loro significato etimologico e fontale, per dare al nostro discorso una valenza il più possibile scientifica, nel senso di un sapere certo ed evidente in forza del suo perché proprio, adeguato e prossimo. Il sapere scientifico, infatti, richiede lapplicazione del metodo deduttivo e della sperimentazione a conferma o a confutazione delle tesi sostenute. Un percorso rigoroso.
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I riflessione La Condizione di Possibilità di unEtica fondata sulla Verità richiede innanzitutto di chiarire che cosa sia la Verità, prima di esaminare il significato del concetto di Etica.
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II riflessione La verità (da verum, veritas) La verità è lincontrovertibile certo. È lo stato di adeguazione tra la conoscenza è loggetto conosciuto.
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III riflessione Lincontrovertibilità è ciò che non subisce contraddizione. La certezza si acquisisce o per evidenza sensibile e deduttiva, o per comunicazione di notizia. Levidenza è la capacità di manifestarsi di una cosa, ossia la sua entità in quanto fonda la conoscibilità. La certezza è ferma e tranquilla adesione della mente alloggetto conosciuto, in quanto determinato da motivi oggettivi, riflessivamente conosciuti come tali, i quali escludono il pericolo di errore.
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IV riflessione Lerrore è lassenso a un giudizio falso, irriflesso. Lerrore avviene o per ignoranza o per uno stato di coscienza alterato. Lerrore voluto e commesso che abbia rilevanza etica si dice reato (giuridicamente) e peccato (teologicamente).
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V riflessione Luomo è il razionale autocosciente libero,[1] anzi libero in quanto razionale.[1] Se luomo è libero è responsabile delle sue proprie azioni (libere). Luomo è la sua coscienza, e la coscienza è il suo valore. Luomo, avendo la coscienza, è la coscienza. La norma morale sgorga dalla coscienza.[2][2] Il valore della coscienza è il valore più grande conosciuto. [1] È persona: rationalis naturae individua substantia (S. Boezio). [1] [2] Si tratta della Legge Naturale: non uccidere, non rubare, rispetta i genitori, cura i figli, etc.. E la sinderesi, cioè la tendenza al bene proprio.[2]
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VI riflessione Se è il valore più grande è anche il più vero, buono e bello, perché consente di dare valore a se stessi, agli altri e al mondo con la contemplazione[1] e la solidarietà.[1] Si è solidali perché si è soli/insieme-nel-mondo. Dunque, bisogna ammettere la condizione di possibilità di una verità sulluomo, e conseguentemente sulle sue azioni. [1] La contemplazione deve essere speculativa sul perché dellesser-ci o del non esser-ci (al mondo). [1]
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VII riflessione Letica (da έθος) È una scienza,[1] anzi unepistemologia scientifica, e si configura come certa ed evidente.[1] È una filosofia della prassi. È la scienza del giudizio sullagire libero[2] delluomo.[2] Si interessa di tutti gli ambiti dellesercizio delle azioni umane libere: persona umana, società, ambiente, economia, politica, etc.. [1] Scienza è conoscenza certa ed evidente di un enunciato in forza del suo perché proprio, adeguato e prossimo. [1] [2] Si pone la questione di ciò che si debba intendere per LIBERTA.[2]
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VIII riflessione Deve essere declinata. Le varie scuole: –Utilitarismo –Edonismo –Deontologismo –Emotivismo –Prescrittivismo –Culturalismo Il Finalismo o Eudemonismo Teleologico (felicità finalizzata), detto anche via virtutum[1] o delluomo come fine, può essere la scelta etica più completa.[1] [1] Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza. [1]
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IX riflessione Si può dire che la scelta del finalismo è lunica che tiene conto totalmente e di tutto luomo, perché equilibra le varie sensibilità e scelte in vista del bene completo dellumano inteso come essere razionale autocosciente libero, e depositario di una moralità naturale.
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