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PubblicatoDrago Fantoni Modificato 11 anni fa
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Istituzioni di diritto per i beni culturali (a/a 2013/2014)
Prof. Davide Galliani Lezione introduttiva
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Il diritto è una scienza umana
Cosa è il diritto? E’ una scienza umana (che prescrive) e non una scienza naturale (che descrive). Scienze umane: storia, economia, diritto. Scienze naturali: fisica, chimica. E la medicina?
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Definizione minima di diritto
Cosa è il diritto? E’ un insieme di regole che disciplinano i rapporti tra gli individui di una comunità. E’ quindi un fenomeno “tendenzialmente” relativo: basti pensare alle legislazioni sulla pena di morte e alle problematica dei diritti universalmente validi.
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Le regole giuridiche Le regole che formano il diritto sono giuridiche e non morali e non religiose perché prevedono una sanzione esterna e istituzionalizzata: sono quindi regole coattive o coercibili (Norberto Bobbio).
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Il diritto pubblico Cosa è il diritto pubblico?
Il diritto pubblico è l’insieme delle norme giuridiche che interessano i rapporti tra gli individui e lo Stato, mentre il diritto privato tra gli individui. Problemi: cosa è l’interesse generale? Le regole giuridiche tendono sempre alla giustizia.
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Diritto e diritto pubblico
Cosa è il diritto pubblico? Il diritto pubblico è uno dei rami del diritto costituzionale (Santi Romano).
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Il rapporto tra diritto e società
Qual è il rapporto tra il diritto e la società? Per Hans Kelsen: il diritto forma la Società, il diritto è l’insieme delle norme valide di un ordinamento. Ciò significa unicità dell’ordinamento giuridico. Per Santi Romano: la società forma il diritto, il diritto è l’organizzazione sociale, il diritto sono i legami che tengono insieme la società, il diritto è l’istituzione. Ciò significa pluralità degli ordinamenti.
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Come si studia il diritto
Il diritto si studia mediante tre approcci: deontologico: il dover essere ontologico: l’essere fenomenologico: l’efficacia
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Come si studia il diritto
I tre approcci sono tra di loro autonomi e indipendenti: una norma giuridica dovrebbe essere diversa perché ingiusta, magari è anche inefficace, ma è pur sempre valida e soggetta a sanzione (Norberto Bobbio).
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Come si studia il diritto
Esempio classico dei limiti di velocità in autostrada: una norma giuridica del Codice della strada prevede i 130 km/h, che possono essere giusti o ingiusti, efficaci o inefficaci, ma sono pur sempre validi e sanzionabili.
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Come si studia il diritto
L’autonomia e l’indipendenza dei tre approcci significa dare la massima importanza alla cd. “certezza del diritto” che è garanzia di democraticità di un sistema. E’ meglio una cattiva e inefficace norma che nessuna norma, altrimenti, sarebbe valida la legge del più forte.
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Come si studia il diritto
Alcuni autori, come Gustav Radbruch, hanno però sottolineato che a volte può esistere un “diritto ingiusto” ed anche un “diritto inesistente”, formule apparentemente contraddittorie, ma che mirano a far prevalere la “giustizia” sulla certezza del diritto.
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Come si studia il diritto
Quando il conflitto tra certezza e giustizia è intollerabile (diritto ingiusto), quanto una norma non aspira minimamente all’eguaglianza ma la nega di proposito (diritto inesistente), allora, a cedere è la certezza rispetto alla giustizia.
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Come si studia il diritto
Le teorie di Radbruch e le sue due “formule” sono state utilizzate dalla Cassazione tedesca in diverse occasioni, in specie, per punire i crimini nazisti e quelli commessi sotto l’ex DDR.
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