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VAL D'AYAS Claudia Zambon
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AMBIENTE La Val d’Ayas è situata nella parte nord est della Valle d'Aosta sulla sinistra orografica della Dora Baltea. Confina a nord con il vallese svizzero, ad est con la valle del Lys, a sud con la valle centrale valdostana e ad ovest con la Valtournenche . Il suo territorio si sviluppa a partire dai 391 metri s.l.m del fondovalle fino all’imponente massiccio del Monte Rosa che è costituito da numerosi “quattromila”: il Breithorn (4.164 m), il Roccia Nera (4.057 m), il Castore (4.228 m) e il Polluce ( m). Si adagiano lungo questo anfiteatro di monti molti ghiacciai, i più importanti dei quali sono il Verra e il Ventina. Il paesaggio è molto vario: ghiacciai e aspre pareti rocciose fiancheggiano zone verdi costituite da prati e pascoli dal mite declivio. La Val d’Ayas è percorsa dal torrente Evançon, un affluente della Dora Baltea. Il clima, la fauna e la flora sono di tipo tipicamente alpino. Particolare è la riserva naturale del lago di Villa (Challant-Saint- Victor), che comprende un bacino lacustre-torboso di bassa montagna, caratterizzato da un netto contrasto tra l'ambiente palustre del lago e l'ambiente arido circostante. La morfologia dell'area è tipicamente glaciale. La vegetazione palustre presenta la tipica sequenza di popolamenti mano a mano che dalla riva si procede verso le acque libere: nello specchio d'acqua è ospitata l'unico stazionamento valdostano di nimphaea alba.
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POPOLAZIONE I circa 3500 abitanti della Val d’Ayas si distribuiscono principalmente nei pochi centri abitati dislocati lungo il fondovalle. Risalendo la valle si incontrano i comuni di: Challand- Saint-Victor (744 m. s.l.m.), Challand-Saint-Anselme ( m. s.l.m.), Brusson (1.330 m. s.l.m.) e Ayas. Tale Comune è composto da 35 centri, i più importanti dei quali sono il capoluogo Antagnod (1709 m. s.l.m.) e la nota stazione invernale di Champoluc (1.568 m. s.l.m.). La storia migratoria della valle è accomunata a quella del resto della Valle d’Aosta. Vi sono stati fenomeni di migrazione verso la Francia, alla fine del XIX – inizio del XX secolo, ma a partire dagli anni venti si è assistito al fenomeno inverso, dapprima immigrazione di Piemontesi e Veneti e dal secondo dopoguerra sino agli anni settanta di Meridionali. Attualmente, invece si assiste ad un flusso immigratorio extracomunitario proveniente soprattutto dalla zona del Maghreb. Le lingue parlate dalla popolazione della Val d’Ayas sono l’italiano, il francese e, in ambito familiare, il patois che in questa valle assume i caratteri più antichi e autentici del francoprovenzale . La cultura walser ha interessato nei secoli passati l'alta valle, in particolare la zona di Saint-Jacques (Ayas), chiamata in passato e non a caso, "Canton des Allemands". Eredità della colonizzazione walser sono i rascard, tipiche “baite” ad uso promiscuo, con abitazione, stalla e deposito.
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ECONOMIA L'economia della Val d'Ayas è legata soprattutto al turismo. Il suo territorio verde, utilizzato nel passato prevalentemente per l’agricoltura e la pastorizia, viene ora valorizzato a scopi turistici sia nella stagione estiva per la villeggiatura sia in quella invernale per gli sport. Anche dal punto di vista turistico-culturale la valle offre la possibilità di visitare i castelli di Villa e di Graines e diverse abitazioni signorili legate all'antica famiglia degli Challant. L’artigianato in legno rappresenta una piccolissima fetta dell’economia della valle. In particolare la produzione dei caratteristici sabots, zoccoli in legno ancora oggi utilizzati da molti abitanti del paese che fino a non molto tempo fa costituiva l’unico tipo di calzatura portato dalla popolazione locale.
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