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MARCus ANTONIus (Roma, 14 gennaio 83 a
MARCus ANTONIus (Roma, 14 gennaio 83 a.c – Alessandria D’Egitto, 1 agosto 30 a.C)
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LA VITA I primi anni: Roma, 14 gennaio 83 a.C; Nasce da Marco Antonio Cretico e Giulia Antonia. In giovane età si recò in Grecia per studiare retorica, successivamente andò in Siria dove si arruolò in cavalleria. “Secondo Plutarco, la giovinezza di Antonio fu caratterizzata da uno stile di vita dissoluto, tanto che prima di compiere 20 anni sembra che avesse già contratto debiti per una somma di circa 250 talenti”.
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LA CARRIERA POLITICA (52-44 a.C)
Nel 52 a.C fu questore in Gallia. Nel 50 a.C con l’aiuto di Cesare divenne tribuno della pleba e augere. Il 19 novembre Antonio fu espulso dalla Curia, lasciò Roma e raggiunse Cesare sul Rubicone. Durante la guerra civile Antonio, assunto il comando di un reparto, occupò Arezzo e poi Ancona. Nel 49 a.C. Antonio prese parte alla battaglia di Farsalo e, quando Cesare venne nominato dittatore, fu fatto magister equitum. raffreddamento dei rapporti con Cesare, che lo rimosse dalle responsabilità politiche. Egli infatti fu responsabile di una strage di cittadini romani Antonio nel 44 a.C. fu eletto console. “Belli intestini indignitate Romani magnum odium in Antonium, bonorum civium inimicum, rei publicae hostem, conceperunt”. “A causa dell’ iniquità della guerra civile i romani concepirono un grande odio per Antonio, nemico dei buoni cittadini, nemico della repubblica”.
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LA battaglia di modena:
ANTEFATTO: Quando nel 44 a.C., Cesare venne ucciso da una cospirazione guidata da Marco Giunio Bruto, i cesaricidi si affrettarono a contattare i più eminenti cesariani, ossia Marco Antonio e Emilio Lepido concludendo un patto con i cesaricidi, ma al funerale, Antonio spinse la folla all'odio contro i cesaricidi, ed il suo discorso infiammò gli animi dei cesariani. Come se non bastasse, un altro membro della cospirazione, Decimo Bruto, con tre legioni si asserragliò a Modena con alcuni gladiatori. LA BATTAGLIA: La battaglia di Modena o di Mutina fu combattuta nel 43 a.C., nei pressi della città di Modena, e vide lo scontro tra le forze di Marco Antonio, che era stato dichiarato nemico pubblico dal Senato, e i repubblicani guidati dai consoli Aulo Irzio e Vibio Pansa, alleati di Ottaviano Augusto. La battaglia si concluse con una vittoria tattica dei repubblicani, che sconfissero Antonio sul campo, e una strategica da parte degli antonianiani, che ottennero la morte dei due consoli e la presa di Modena, dove si era asserragliato il cesaricida Decimo Bruto.
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Il secondo triumvirato (44-42 a.C)
In seguito alla sconfitta di Antonio nella Battaglia di Modena ad opera delle legioni dei consoli unite a quelle di Ottaviano, si giunse ad un accordo stipulato tra Antonio, Ottaviano e Marco Emilio Lepido. Nel novembre del 43 a.C. i tre uomini si unirono nel secondo triumvirato, ratificato dalla legge Titia per un periodo di cinque anni. Ottenuta dai comizi la condanna dei cesaricidi, i triumviri diedero inizio ad una sistematica persecuzione degli oppositori. Cicerone fu tra le vittime delle violenze perpetrate. Nel 42 a.C., in seguito alla vittoria nella battaglia di Filippi ed il suicidio di Bruto e Cassio (gli assassini di Cesare), i triumviri procedettero alla spartizione delle rispettive sfere d'influenza. Lepido ottenne il controllo dell'Africa, Ottaviano, al quale erano toccate le province occidentali, rimase in Italia per garantire l'assegnazione di terre ai veterani ed Antonio ebbe le province orientali. Questi, partito per sedare una rivolta in Giudea, durante il viaggio incontrò la regina Cleopatra a Tarso nel 41 a.C. e la seguì ad Alessandria, dove rimase con Cleopatra, della quale era divenuto l'amante, fino all'anno successivo.
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Gli ultimi anni: Dopo la sconfitta disastrosa della spedizione contro i Parti, Antonio si recò in egitto dove rimase per svariati anni. La conquista dell'Armenia, nel 34 a.C., condotta da Antonio con il contributo finanziario egiziano, entrambi celebrarono il trionfo ad Alessandria. Cleopatra ebbe il titolo di "regina dei re", fu associata nel culto a Iside e nominata reggente dell'Egitto e di Cipro con Cesarione, dichiarato figlio ed erede di Cesare. Dei tre figli avuti con Antonio, Alessandro Helios fu incoronato sovrano dell'Armenia, Media e Partia, Cleopatra Selene fu nominata sovrana di Cirenaica e Libia, mentre Tolomeo Filadelfo fu incoronato sovrano di Fenicia, Siria e Cilicia.
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La morte La politica di Cleopatra ed Antonio favorì la reazione di Ottaviano, che accusò la regina di minare il predominio di Roma e convinse i Romani a dichiarare guerra all'Egitto. Il 2 settembre 31 a.C. le forze navali romane si scontrarono con quelle di Antonio e Cleopatra nella battaglia di Azio. Visto che la battaglia era persa la regina si rifugiò ad Alessandria con parte della flotta, seguita da Antonio. Il giorno 1 agosto del 30 a.C. Ottaviano invase l'Egitto ed entrò nella capitale. Non avendo vie di scampo, Antonio si suicidò. Pochi giorni più tardi, Cleopatra ne seguì l'esempio.
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LE FONTI: La morte di antonio
ἐν ταύτῃ τῇ νυκτὶ λέγεται μεσούσῃ σχεδόν, ἐν ἡσυχίᾳ καὶ κατηφείᾳ τῆς πόλεως διὰ φόβον καὶ προσδοκίαν τοῦ μέλλοντος οὔσης, αἰφνίδιον ὀργάνων τε παντοδαπῶν ἐμμελεῖς φωνὰς ἀκουσθῆναι καὶ βοὴν ὄχλου μετ' εὐασμῶν καὶ πηδήσεων σατυρικῶν, ὥσπερ θιάσου τινὸς οὐκ ἀθορύβως ἐξελαύνοντος· εἶναι δὲ τὴν ὁρμὴν ὁμοῦ τι διὰ τῆς πόλεως μέσης ἐπὶ τὴν πύλην ἔξω τὴν τετραμμένην πρὸς τοὺς πολεμίους, καὶ ταύτῃ τὸν θόρυβον ἐκπεσεῖν πλεῖστον γενόμενον. ἐδόκει δὲ τοῖς ἀναλογιζομένοις τὸ σημεῖον ἀπολείπειν ὁ θεὸς Ἀντώνιον, ᾧ μάλιστα συνεξομοιῶν καὶ συνοικειῶν ἑαυτὸν διετέλεσεν. (Plutarco) “Durante la notte (fra il 31 luglio e il 1 agosto del 30 a. C.), si dice, verso la metà, mentre la città era silenziosa e prostrata nel timore e nell'attesa di ciò che stava per accadere, furono uditi improvvisamente suoni armoniosi di strumenti di ogni sorta e grida di una turba che inneggiava a Euio e saltava come i Satiri, quasi una schiera di baccanti che usciva tumultuosamente; nella loro corsa si lanciavano tutti insieme più o meno attraverso il centro della città verso la porta esterna verso il nemico, dove il tumulo si spegneva dopo aver raggiunto il punto più alto. A quanti vi riflettevano parve fosse il segnale che il dio più imitato ed eguagliato da Antonio per tutta la vita, lo abbandonasse”. Il dio di cui parla Plutarco è, ovviamente, Dioniso. In effetti, Marco Antonio sarebbe stato identificato come un Nuovo Dioniso già ad Efeso a partire dal 41 a. C. (Plutarco, Antonio, 24, 4-5). L'identificazione Antonio/Dioniso, come si può facilmente immaginare, divenne una tematica prediletta dalla propaganda di Ottaviano. Dietro a tutto ciò c'era la contrapposizione fra due mondi diversi: l'occidente latino e un oriente visto come immorale, subdolo e monarchico. Antonio, dunque, viene dipinto come un ubriaco dedito alla lussuria e ormai lontano dall'etica austera del mos maiorum. In altri termini, come uno che ha rinnegato la propria patria e la propria tradizione.
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IL discorso di cleopatra
“ὦ φίλ' Ἀντώνιε” εἶπεν “ἔθαπτον μέν σε πρώην ἔτι χερσὶν ἐλευθέραις, σπένδω δὲ νῦν αἰχμάλωτος οὖσα καὶ φρουρουμένη μήτε κοπετοῖς μήτε θρήνοις αἰκίσασθαι τὸ δοῦλον τοῦτο σῶμα καὶ τηρούμενον ἐπὶ τοὺς κατὰ σοῦ θριάμβους. ἄλλας δὲ μὴ προσδέχου τιμὰς ἢ χοάς· ἀλλ' αὗταί σοι τελευταῖαι Κλεοπάτρας ἀγομένης. ζῶντας μὲν γὰρ ἡμᾶς οὐθὲν ἀλλήλων διέστησε, κινδυνεύομεν δὲ τῷ θανάτῳ διαμείψασθαι τοὺς τόπους, σὺ μὲν ὁ Ῥωμαῖος ἐνταῦθα κείμενος, ἐγὼ δ' ἡ δύστηνος ἐν Ἰταλίᾳ, τοσοῦτο τῆς σῆς μεταλαβοῦσα χώρας μόνον. ἀλλ' εἰ δή τις τῶν ἐκεῖ θεῶν ἀλκὴ καὶ δύναμις – οἱ γὰρ ἐνταῦθα προὔδωκαν ἡμᾶς – , μὴ πρόῃ ζῶσαν τὴν σεαυτοῦ γυναῖκα, μηδ' ἐν ἐμοὶ περιίδῃς θριαμβευόμενον σεαυτόν, ἀλλ' ἐνταῦθά με κρύψον μετὰ σεαυτοῦ καὶ σύνθαψον, ὡς ἐμοὶ μυρίων κακῶν ὄντων οὐδὲν οὕτω μέγα καὶ δεινόν ἐστιν, ὡς ὁ βραχὺς οὗτος χρόνος ὃν σοῦ χωρὶς ἔζηκα.”(PLUTARCO) "«O amato Antonio, poco fa ti seppellivo con mani ancora libere; ora libo prigioniera esorvegliata affinché non deturpi né con i colpi al petto né con lacrime questo corpo schiavo, conservato per i trionfi che si celebreranno su di te. Non aspettare altri onori o libagioni; questi sono gli ultimi di Cleopatra trascinata via prigioniera. In vita nulla ci separò l'uno dall'altra; in morte rischiamo di scambiarci i luoghi, tu Romano giacendo qui, io infelice in Italia, e solo quella parte riceverò della tua terra. Ma se gli dei di laggiù hanno qualche forza e potenza – poiché quelli di lassù ci hanno tradito –, non abbandonare la tua donna finché sia viva, e non permettere che si trionfi su di te nella mia persona; nascondimi invece e seppelliscimi qui con te, poiché degli infiniti miei mali nessuno è grande e terribile quanto questo breve tempo in cui sono vissuta senza di te» Questo passo bellissimo anticipa quella che sarà, a breve, la fine della più famosa regina della storia. Ottaviano ammirò il coraggio della donna e fece in modo che i due amanti potessero riposare per sempre in uno stesso sepolcro (Plutarco, Antonio, 86, 7; Svetonio, Augusto, 17)
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Si pensa, secondo l'archeologo di fama mondiale Zahi Hawass, che Cleopatra sia sepolta insieme a Marco Antonio a 30 km da Alessandria d'Egitto, sotto i resti di un tempio dedicato a Iside, il Tabusiris Magna.Hawass è convinto che la regina sia sepolta lì perché conducendo gli scavi ha trovato monete raffiguranti Cleopatra e Marco Antonio, un busto di cleopatra, una testa raffigurante la bella regina e una maschera di Marco Antonio.Recentemente, fuori dal tempio sono state trovate mummie di nobili nelle vicinanze della necropoli.
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