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PubblicatoAdona Distefano Modificato 10 anni fa
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La ricerca qualitativa. Le coordinate spazio-temporali dell’analisi
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Contenuti della lezione
L’approccio qualitativo Le coordinate spazio-temporali della ricerca sociale. Comparazione e analisi longitudinale
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Dai paradigmi alla ricerca
Neo-positivismo: metodi e tecniche quantitative (dominanti dagli anni ’50 fino ai ’70); Interpretativismo: metodi e tecniche qualitative (anni ’20 e ’30 negli USA; ripresa dalla metà degli anni ’60); Per comprendere la differenza tra tecniche quantitative e qualitative esamineremo due ricerche paradigmatiche, condotte con l’uno e l’altro metodo, entrambe aventi per oggetto lo stesso fenomeno: la devianza giovanile.
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Parte I: l’approccio qualitativo
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Islands in the street (Sànchez-Jankowski M. - 1991)
Prima fase (problema, disegno della ricerca e raccolta dati): problema: comprendere il fenomeno del crimine nel suo contesto naturale: le gangs di strada; tecnica prescelta: osservazione partecipante di 37 gang in 10 anni; L’osservazione è orientata dall’armamentario concettuale-interpretativo del sociologo.
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Islands in the street (Sànchez-Jankowski M. - 1991)
Seconda fase (Ipotesi): Illustrazione delle categorie interpretative utili per inquadrare, interpretare e comprendere il fenomeno di studio; non vi è alcun modello teorico proposto né da validare\confutare: i concetti sono “lenti” per vedere il mondo e non “cose” da rafforzare con dati empirici.
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Islands in the street (Sànchez-Jankowski M. - 1991)
Terza fase (interpretazione del materiale empirico): attraverso le categorie prima illustrate, l’autore ricostruisce (anche in forma narrativa) le sue osservazioni e le interpreta allo scopo di comprendere il crimine come strategia legata ad una determinata pressione ambientale e ad una certa sub-cultura.
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La strategia qualitativa
Impostazione della ricerca aperta, le fasi sono interdipendenti tra loro e fungono da “guida”; induzione; la letteratura ha una funzione ausiliaria; i concetti rimangono aperti e sono utilizzati come strumenti (“cassetta degli attrezzi”); il ruolo del soggetto studiato è attivo (contribuisce a costruire la ricerca); il contesto della ricerca è quello naturale.
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La strategia qualitativa
2) Rilevazione e analisi dei dati Il disegno della ricerca è costruito nel corso della stessa ed è variabile da caso a caso; le osservazioni sono compiute su singoli casi non statisticamente rappresentativi ma sociologicamente significativi; i dati che vengono raccolti (spesso attraverso interviste libere, semi-strutturate o osservazione) sono qualitativi, ricchi di significato, profondi.
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La strategia qualitativa
3) Risultati I risultati sono presentati in forma narrativa o semi-narrativa (brani di interviste); vengono costruite complesse classificazioni e tipologie per scomporre e ricomporre il fenomeno studiato; uso degli ideal-tipi; i risultati ottenuti tendono alla specificità.
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La strategia qualitativa
Il cuore dell’analisi qualitativa è costituito dal suo essere case-based: 1) la soggettività umana è assunta come una realtà integrale e complessa, non scomponibile; 2) le soggettività sono classificate nella loro globalità come “tipi”; 3) la classificazione è lo schema che lega fra loro i soggetti e rende conto della complessità del mondo sociale studiato.
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La strategia qualitativa
Le principali tecniche di raccolta dati utilizzate sono: intervista (face to face) semi-strutturata e libera; osservazione partecipante, osservazione etnografica; raccolta di “storie di vita”; Focus Group; analisi interpretativa di documenti ed immagini; Colloqui psicologici, test proiettivi.
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Ricerca quantitativa e ricerca qualitativa
Nel passato vi era una condizione di acerrima rivalità tra i sostenitori dei due approcci, ritenuti inconciliabili; oggi, mentre tutti gli studiosi riconoscono i fondamentali contributi apportati alla conoscenza sociologica da entrambe le prospettive, si seguono due strade: utilizzare uno dei due approcci come strategia principale e l’altro come “ausiliario” (approccio integrato che mette insieme l’estensività dei metodi quantitativi e la profondità di quelli qualitativi); ridefinire in senso “più interpretativo” l’orientamento della ricerca quantitativa: indagini esplorative, metodi multidimensionali di analisi dei dati.
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Parte II: le coordinate spazio-temporali della ricerca sociale
Parte II: le coordinate spazio-temporali della ricerca sociale. Comparazione e analisi longitudinale
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L’ambito spaziale della ricerca sociale
Dal punto di vista dello “spazio”, la ricerca sociale (sia quantitativa che qualitativa), può orientarsi: al livello nazionale e sub-nazionale; Cross National: analisi comparata di diverse manifestazioni “nazionali” di un fenomeno o di diversi sistemi sociali;
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L’analisi comparata L’analisi comparata (per lo più utilizzata per studiare in modo esaustivo le caratteristiche “macro” di un certo sistema) può essere utilizzata: 1) a fini di controllo di una determinata ipotesi; 2) per spiegare un certo fenomeno che si riscontra in ambiti diversi.
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L’analisi comparata formulazione del quesito della ricerca;
scelta dell’approccio generale (storico-interpretativo o statistico); individuare i casi comparabili (tramite classificazione adeguata) e le variabili di analisi (tramite parametrizzazione); 2 casi (altamente disomogenei tranne per X): approfondire lo studio di un meccanismo o fenomeno 3-5 casi (studio di area): per mettere in luce le specificità; Più di 5 casi: a fini esplicativi. effettuare il controllo delle ipotesi o rintracciare i fattori di spiegazione.
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L’ambito temporale della ricerca sociale
Dal punto di vista del “tempo”, la ricerca sociale (sia quantitativa che qualitativa) può essere orientata: 1) allo studio di un fenomeno o di n casi in un intervallo di tempo t (analisi sincronica); 2) allo studio dei processi di mutamento di una certa fenomenologia o di n casi in più intervalli di tempo (analisi diacronica o longitudinale).
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Analisi diacronica o longitudinale
Può essere basata su: studio dei processi storici (su fonti secondarie), ricontettualizzati secondo un dato modello teorico, per comprendere uno stato di cose presente; sullo studio di serie storiche a carattere statistico, di specifici indicatori socioeconomici e demografici (con l’insorgere del problema dell’omogeneità dei dati); sullo studio di trend, attraverso la ripetizione periodica di interviste con questionario (o osservazioni qualitative), a campioni diversi della popolazione nelle varie ondate di rilevazione; sullo studio su panel, cioè attraverso la ripetizione periodica di interviste con questionario (o osservazioni qualitative) ad uno stesso gruppo di soggetti.
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Analisi diacronica o longitudinale
studio dell’uso del tempo (time budget) Studio degli scenari (o trend di lungo periodo) tramite Metodo Delphi. NB = una ricerca longitudinale può essere o meno comparata.
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