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MASS MEDIA E COMUNICAZIONE

Copie: 1
Giddens, Fondamenti di sociologia, Il Mulino, 2005 Capitolo 12. Mass media e comunicazione 1 MASS MEDIA E COMUNICAZIONE.

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Presentazione sul tema: "MASS MEDIA E COMUNICAZIONE"— Transcript della presentazione:

1 MASS MEDIA E COMUNICAZIONE

2 Contenuti della lezione:
I mass media Principali teorie sui mass media Internet ed il nuovo ordine mediatico globale

3 Parte I: i mass media

4 La comunicazione è il processo connettivo di base di qualunque gruppo umano. Essa può essere definita, in generale, come un processo tramite il quale un messaggio transita da una fonte ad un emittente, secondo un determinato canale e codice, con relativo feedback. oltre la comunicazione interpersonale, i mass media sono, a partire dalla nascita della società di massa (fine XIX secolo) I principali canali\codici della comunicazione sociale. Essi influenzano l’esperienza personale e l’opinione pubblica, in quanto strumenti di accesso alla conoscenza da cui dipendono molte attività sociali. Giornali Televisione

5 I giornali: - derivano dai pamphlet e dai fogli di informazione del ’700; divengono ‘quotidiani’ a partire dal XIX secolo  migliaia (o milioni) di lettori; ospitano molti tipi di informazione in un formato ridotto e di facile riproduzione. I giornali sono stati a lungo il principale mezzo di trasmissione delle informazioni a un pubblico di massa. L’avvento della radio, del cinema e della televisione ha ridotto l’influenza dei giornali.

6 Le reti televisive possono essere:
La televisione rappresenta il più importante sviluppo verificatosi nei media nella metà del XX secolo. Le reti televisive possono essere: ad accesso condizionato via cavo via satellite generaliste - accessibili a tutti (trasmissione in chiaro); - accessibili agli abbonati (trasmissioni criptate); - palinsesto prefissato. - palinsesto personalizzato.

7 Parte II: principali teorie sui mass media

8 Principali teorie contemporanee dei media
M. McLuhan: mediologia; J. Habermas: teoria critica; J. Baudrillard: postmodernismo.

9 Marshall McLuhan La struttura di una società è più influenzata dalla natura dei media, piuttosto che dai messaggi trasmessi Il mezzo è il messaggio I media elettronici stanno creando un villaggio globale: ogni evento può essere seguito in tutto il mondo in tempo reale  tutti partecipano simultaneamente agli stessi eventi.

10 Jürgen Habermas Sfera pubblica: arena di pubblico dibattito in cui possono essere discusse questioni di interesse generale e si formano così le opinioni. Gli individui si incontrano da eguali in uno spazio di pubblico dibattito  la sfera pubblica favorisce lo sviluppo iniziale della democrazia. Oggi l’opinione pubblica non si costruisce più attraverso una discussione aperta e razionale. L’opinione pubblica è controllata e manipolata dai mass media.

11 Non vi è più una ‘realtà’ che la televisione ci fa vedere
Jean Baudrillard La televisione non rappresenta il mondo, ma definisce che cosa è il mondo in cui viviamo. Non vi è più una ‘realtà’ che la televisione ci fa vedere Essa è sostituita da una realtà ‘di grado superiore’ affidata alle immagini televisive Iperrealtà L’iperrealtà è fatta di simulacri: immagini che ricevono senso solo da altre immagini  non hanno fondamento in una ‘realtà esterna’.

12 Parte III: Internet ed il nuovo ordine mediatico globale

13 Da alcuni decenni è in atto una
rivoluzione delle comunicazioni i cui principali fattori responsabili sono: la globalizzazione  abbattimento delle frontiere; Internet  strumento di informazione, intrattenimento, pubblicità e commercio per eccellenza.

14 Le innovazioni tecnologiche del XX secolo hanno modificato il volto delle telecomunicazioni:
incremento della potenza dei computer; decremento dei costi dei computer; sviluppo delle comunicazioni via satellite e via fibra ottica; digitalizzazione dei dati  sviluppo della multimedialità e dei media interattivi.

15 Internet Nasce al Pentagono nel 1969: consente agli scienziati della Difesa statunitense di mettere in comune risorse e condividere l’uso di costosi strumenti (Arpanet). Solo grazie alle università statunitensi, Arpanet si sviluppa Dal 1985 la rete è cresciuta a un tasso annuo del 200%. Questa crescita ha escluso gli strati meno abbienti della popolazione dei paesi sviluppati e, a livello globale, i paesi più poveri  divario digitale: disparità di accesso alle tecnologie della comunicazione elettronica.

16 Aspetti positivi di Internet:
promuove nuove forme di relazione elettronica che integrano o potenziano le interazioni faccia a faccia; facilita il superamento della distanza e della separazione; espande e arricchisce la rete dei rapporti sociali.

17 Aspetti negativi di Internet:
spinge a trascurare le interazioni con familiari e amici; accentua l’isolamento sociale e l’atomizzazione; stravolge l’esistenza domestica offuscando la distinzione tra lavoro e famiglia; induce a trascurare forme di intrattenimento tradizionali (es. lettura, cinema e teatro); indebolisce il tessuto della vita sociale.

18 Fattori che hanno inciso sulla creazione del nuovo ordine mediatico globale (1):
- crescente concentrazione della proprietà: i media globali sono dominati da pochi e potenti gruppi imprenditoriali; passaggio dalla proprietà pubblica a quella privata: la liberalizzazione economica ha spinto alla privatizzazione delle aziende dei media e delle telecomunicazioni ; sviluppo di strutture aziendali transnazionali: si opera sempre più al di là dei confini nazionali;

19 Fattori che hanno inciso sulla creazione del nuovo ordine mediatico globale (2):
- integrazione dei prodotti mediali: l’industria dei media è meno segmentata rispetto al passato; aumento delle fusioni aziendali: alleanze tra aziende appartenenti a segmenti diversi dell’industria dei media.


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