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Sé, mente e ruolo sociale

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Presentazione sul tema: "Sé, mente e ruolo sociale"— Transcript della presentazione:

1 Sé, mente e ruolo sociale
Randall Collins - Teorie sociologiche: cap.6 "Sé, mente e ruolo sociale" Sé, mente e ruolo sociale Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

2 Interazionismo simbolico
Approccio tipicamente nord-americano Nasce e si sviluppa a partire dagli anni ’30 del XX secolo È uno sviluppo della prima Scuola di Chicago (ricerche sulla città, l’immigrazione, la multietnicità, la devianza, con metodi osservazionali e qualitativi) Studia la società dal “basso” (micro-sociologia; interpretativismo) Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

3 Interazionismo simbolico
Principio fondamentale: l’unità d’analisi fondamentale della sociologia è l’azione umana messa in campo da un soggetto cosciente e auto-riflessivo (=uomo animale simbolico) in un contesto interattivo prodotto e riprodotto insieme ad altri soggetti coscienti e auto-riflessivi. Tutti gli esponenti dell’interazionismo simbolico si pongono in polemica con il comportamentismo (Schema Stimolo-Risposta) e il determinismo sociale. Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

4 George H. Mead ( ) La sua ambizione era quella di indagare il rapporto tra le diverse sfere o mondi cui si dipana il contatto tra l’uomo e l’ambiente (mondo fisico, mondo sociale, mondo del Sé). Non c’è contrasto tra “Ragione” e “Assoluto” Influenzato dal Pragmatismo e dal comportamentismo (che superò) Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

5 George H. Mead ( ) La sua principale opera è Mente, Sé e Società (pubblicata postuma nel 1934). L’uomo è un essere che risponde agli stimoli esterni tramite l’intermediazione del simbolo e dell’interpretazione; Le due componenti fondamentali della soggettività umana sono: la Mente ed il Sé (che non sono innati ma si sviluppano nell’interazione con gli Altri e con il Mondo) Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

6 George H. Mead ( ) Mente: capacità auto-riflessiva che apprende, seleziona ed utilizza in modo simbolico gesti\comportamenti propri di un certo ambiente Sociale (cooperazione). La principale caratteristica della Mente umana è la capacità di distanziamento (capacità di riflettere su se stessi come su un oggetto) Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

7 George H. Mead ( ) Sé: soggettività auto-cosciente ed integrale situata\influenzata da un mondo sociale; Il Sé è composto da: l’ “Io” (bisogni, desideri e rappresentazioni interne) Il “Me” (assumere il punto di vista degli altri su di me e dunque, far proprie le loro aspettative) Le tappe di formazione del Sé (“assumere il ruolo”, “distanziarsi dal ruolo”) sono: Play (ci si accorge dell’Altro e si “gioca” il suo ruolo) Game (si apprendono i ruoli di tutti gli altri coinvolti nel gioco e si tiene conto di loro) Altro generalizzato (si apprendono l’esistenza di regole e ruoli sociali non riferiti a persone specifiche ma all’interazione sociale come tale) Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

8 “Me” versus “Io” A partire dagli studi di Mead, si sono sviluppati due tipi di approcci diversi: Quello che enfatizza l’Io, cioè il lato spontaneo e creativo dell’azione sociale, che è stato enfatizzato soprattutto da Herbert Blumer; Quello che enfatizza il Me, cioè la teoria dei ruoli sociali. Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

9 Herbert Blumer ( ) Rifacendosi agli studi di Mead, conia l’espressione “interazionismo simbolico”, come modo per definire la sua teoria sociale (sempre focalizzata sul “micro-sociale” e sulla dimensione interattiva) La base di ogni azione\interazione sociale è l’apprendimento, l’uso e lo scambio di simboli (gesti simbolici, simboli “puri” come il linguaggio) Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

10 Herbert Blumer ( ) Il simbolo è tutto ciò che sta al posto di un’altra cosa esprimendo un significato La padronanza\uso\creazione del simbolo (tutte attività sociali ed interattive) dipende dal signifcato. Rispetto a questo, Blumer individua tre assunti fondamentali: I significati (condivisi) sono guida dell’azione\interazione; I significati nascono nell’interazione sociale; I significati sono manipolati ed usati dal soggetto in base alla situazione e alle sue capacità Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

11 La teoria del ruolo sociale
Dal punto di vista dell’interazionismo simbolico, un ruolo sociale è una “parte che si recita” (metafora teatrale); in termini sociologici più generali: è una serie di comportamenti e attributi esteriori, più o meno codificati, che sono collegati ad una serie di aspettative con vari gradi di coercitività, che gli altri ripongono sul nostro agire complessivo. - Ogni ruolo è sempre complementare a uno o più ruoli ad esso connesso (Role taking o assunzione di ruolo). Dunque, chi occupa e rappresenta un ruolo, deve conoscere (almeno in linea di massima) gli altri ruoli connessi e mettersi dal suo “punto di vista” (un processo tutt’altro che pacifico e semplice). Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

12 La teoria del ruolo sociale
Della teoria del ruolo, prenderemo in considerazione i seguenti aspetti fondamentali: Insiemi di ruolo (role set) e tensioni di ruolo; Identificazione di ruolo; Apprendimento vs costruzione di ruolo (role making); Teoria degli stati di aspettativa. Individualizzazione e società Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

13 Role set e tensioni di ruolo
Le persone non solo svolgono tanti ruoli quanti sono i gruppi cui prendono parte; gli stessi ruoli sociali sono, spesso, incoerenti internamente. A questo proposito vi sono i conflitti intra-ruolo (come nei ruoli intermedi delle organizzazioni) che vanno distinti dai conflitti inter-ruolo (cioè per linee orizzontali, tra ruoli di vari gruppi) Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

14 L’identificazione di ruolo
Il Sé si identifica e sovrappone in modo tanto più forte con un dato ruolo (anziché con tutti gli altri che svolgiamo), quanto: fattori interni: questo ruolo è dotato di più potere, è più piacevole e siamo in grado di svolgerlo meglio, rispetto agli altri; fattori esterni: esiste una pressione sociale a identificare le persone in un determinato ruolo, quanto più quel ruolo si colloca all’estremo inferiore o superiore della classificazione sociale (basata sul prestigio). Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

15 Apprendimento vs costruzione di ruolo
I ruoli sociali sono storicamente prodotti e poi entrano a far parte di una certa struttura sociale. Questi ruoli sono appresi e la loro riproduzione è tanto “più lasca” (cioè fondata sul role making, possibilità di interpretare in modo variabile un ruolo) quanto più sono connesse ad un certo ruolo sanzioni positive e negative deboli. Tuttavia, molto dipende dalla specificità del ruolo considerato. Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

16 La teoria degli stati di aspettativa
Il livello “generale” di prestigio che è associato ad un certo ruolo (spesso quello con cui l’attore sociale è principalmente identificato), influenza le aspettative degli altri anche rispetto alle (presunte) capacità\incapacità nello svolgimento degli altri ruoli sociali. A ciascun “status diffuso” (come l’età, l’etnia, il genere ecc.) corrispondono status e aspettative diverse circa l’efficacia\auto-efficacia nello svolgimento di un compito o attività. Gli attori sociali comunicano o direttamente il loro status (principale) – si parla a questo proposito di segni indicativi – oppure in modo più indiretto, sottile e mediante comportamento (segni espressivi). Lo stesso avviene per le abilità\capacità. Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

17 Individualizzazione e società
A partire dagli studi di Durkheim e da quelli della sua scuola, Goffman ha sviluppato un’analisi della personalità individuale e del modo in cui essa si manifesta agli altri, in quanto espressione di una determinata cultura: In alcune società\civiltà storicamente esistite (ad esempio alcune società tribali-arcaiche) gli individui sono totalmente assorbiti dai loro ruoli mentre la “personalità” che essi esibiscono è tipica di una collettività e ricevuta in eredità (prevalenza della maschera e dei ruoli pubblici codificati). Solo con l’ascesa della modernità (sebbene già sul finire dell’Impero romano e con il cristianesimo molte cose mutino), comincia a prendere piede quel processo di individualizzazione\psicologizzazione, per cui oltre i ruoli (società) esiste una profondità interiore che noi chiamiamo Self. Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

18 Individualizzazione e società
Nelle società moderne, è dunque il Self (individuale) ad essere considerato un oggetto sacro e dunque, inserito in una molteplicità di culti e rituali. Secondo Goffman, questo si concretizza nella vita quotidiana, modellandola in modo decisivo attraverso le seguenti pratiche che ritroviamo nell’espletamento dei ruoli moderni e nelle varie situazioni: Il salvarsi reciprocamente la faccia: ciascuno accetta l’auto-definizione che l’altro si da e pretende lo stesso, orientando in certo modo l’interazione. La deferenza: atti di rispetto manifesto verso gli altri (salutare, chiedere notizie sulla salute ecc.). Il contegno: aspetto espressivo del Self, come noi veniamo visti dagli altri e come vogliamo che gli altri ci vedano, in base ad alcuni attributi esterni. La distanza dal ruolo: capacità di mostrare qualcosa di inaspettato e di “inconsueto”, irrituale ecc. nello svolgimento di un ruolo, in modo da mostrare la nostra profondità e la molteplicità di ruoli che ricopriamo. Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"

19 Il problema del Sé nucleare o originale
Alla luce di quanto detto in questo capitolo, si profila il problema fondamentale della cultura moderna, delle scienze sociali e, in fondo, di tutti noi: Esiste qualcosa che possiamo definire Sé nucleare, una personalità duratura (il nostro essere “noi stessi”) oltre i vari ruoli, aggiustamenti, rituali e mitizzazioni dell’individuo? Oppure l’unico vero nucleo profondo di noi stessi è rappresentato dall’auto-riflessività (o auto-referenzialità) che attiviamo, generalmente in momenti di crisi, interrogandoci profondamente su noi stessi, se siamo soddisfatti, felici ecc.? Goffman riteneva che il Sé fosse eminentemente situazionale; la psicologia ha offerto risposte diverse ma tutte unite dal fatto che il Sé è in fondo una ricerca incessante del nostro senso profondo, sempre in rapporto agli altri e, a volte, al trascendente, fortemente condizionata dalla società e dalla cultura nella quale viviamo. Randall Collins - Teorie sociologiche cap.6:" Sé, mente e ruolo sociale"


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